ASPETTI TERAPEUTICI: DAL CONTESTO SOCIALE
CAPITOLO 07 RICERCA E ANALISI:
7.2 Mappatura e Rete di connessioni 7.1.1 Facebook, Messanger e Grupp
7.1.4 Anime 7.1.3 YouTube
7.1.6 Videogames
7.1.2 Instagram, Stories e Direct
Casi studio: Come viene trattato e presentato il fenomeno
7.1
Visione esterna ed interna del fenomeno che dipende maggiormente dalla presenza sui vari media di autonarrazioni realizzati da ex-Hikikomori o tentativi di comprensione creati da esperti della tematica attraverso vari media digitiali. All’interno di questo capitolo sono ricercati e analizzati principalmente tutti quei tentantivi di spiegazione, racconto, informazione e condivisione da parte di persone sia interne che esterne a questo problema. Ma soprattutto sono presenti vari parti di come chi è Hikikomori tende a presentarsi e rapportarsi all’interno dei vari Social Network o pagine internet.
I principali media analizzati sono: gruppi facebook, siti, forum, artefatti digitali quali anime, applicazioni e videogames.
Quindi, partendo da questo assunto, in questa parte della tesi si è andato ad indagare come chi fa Hikikomori agisce, quando lo fa e se decide di comunicare. Va nuovamente evidenziato che a causa della loro autoreclusione ed essendosi isolati dalla vita reale, quasi l’unico modo che sembra funzionare per avvicinarsi o aver a che fare con loro è attraverso il web, il mondo virtuale fornito da internet. Infatti, non a caso, all’interno del mondo online è già presente un’attiva rete di connessioni che si occupa di avvicinare e dare supporto a quelle persone che hanno sofferto, che soffrono e alle famiglie che vi hanno a che fare.
In Italia esistono infatti diversi gruppi online, sia su facebook che su whatsapp, forum, pagine instagram, chat, video su youtube e podcast che parlano a riguardo di questo fenomeno, che in Italia si sta facendo via via sempre più presente. L’associazine Hikikomori Italia, con a capo lo psicologo Marco Crepaldi, è una delle poche realtà che è attivamente presente nella maggior parte dei canali sovraelencati e tutti questi sono ricollegati tra loro attraverso hashtag58: “#HikikomoriParliamone”. Questo permette di collegare e individuare tutte le pubblicazioni e artefatti inerenti questo argomentoproposti dall’Associazione.
I social in tal senso risultano fondamentali ed evidenziano la volontà di ricercare reciproco aiuto da parte di altri che versano nella stessa condizione. Sono tantissimi i giovani che popolano la realtà virtuale e stanno dietro ai vasti gruppi presenti nei social network. Anche se purtroppo succede spesso di imbattersi al loro interno, quando si parla di Hikikomori, in commenti negativi in cui viene scritto di adoperare soluzioni violente.
“Quando si progetta, da una parte bisognerebbe tener conto della base fisiologica che accomuna tutti gli uomini; poi servirebbe chiedersi l’altro che cosa e come vedrà; bisognerà chiedersi quale cultura condividiamo con il nostro destinatario e infine, ovviamente, si dovrebbe pure rischiare, e fare un po’
di testa propria” (Falcinelli, 2011, p. 48)
“[...] prima di pensare a qualunque possibile soluzione è meglio documentarsi se per caso qualcuno non vi abbia già pensato prima di noi.[...] L’analisi di tutti i dati raccolti può fornire dei suggerimenti su come non si deve fare per
progettare bene [...]” (Munari, 2011, p. 46)
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Volendo però soffermarsi principalmente sui lati positivi Facebook, in primis, è il principale social network utilizzato dalle Associazioni o da chi decide di isolarsi socialmente perché offre agli utenti di venire in contatto con: una gran quantità di persone che hanno interessi comuni; pagine che trattano argomenti a loro interessanti; attività ed eventi da condividere all’interno di una rete che può essere formata da familiari, amici reali o virtuali. Offre anche un servizio Messenger di chat istantaneo che consente di inviare e ricevere messaggi nel giro di pochi secondi anche a completi sconosciuti. Al suo interno inoltre si possono formare Gruppi Facebook che consentono di far avvicinare persone con interessi comuni. In generale su questo Social è facile creare e condividere contenuti come: post, foto, video, canzoni, disegni o illustrazioni.
Instagram, invece, permette di condividere immagini inerenti questo fenomeno risultando quindi più immediato e anche le Stories presenti al suo interno risultano fondamentali per rimanere aggiornati o rispondere direttamente a quello che viene mostrato al loro interno. Infatti, il servizio di messaggistica chiamato Direct ne è parte complementare, poiché permette di rispondere alle stories e chattare direttamente con la pagina in questione e il suo proprietario.
Per quanto riguarda i Siti web, questi permettono di caricare e condividere notizie sempre aggiornate a riguardo e i Forum invece riescono nell’intento di far partire discussioni all’interno della community. Entrambi sviluppano una forte comunicazione consentendo a chiunque di partecipare, i siti forniscono principalmente contenuti mentre i forum permettono ai suoi membri di creare topic con argomenti specifici, così da confrontarsi tra di loro.
In particolare il sito più attivo riguardo l’argomento è “Hikikomoriitalia.it”, nato nel 2013 con l’apertura del blog online ad opera di Marco Crepaldi dopo essersi laureato in psicologia con una tesi riguardo l’isolamento sociale volontario in Giappone, presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Aprire un sito riguardo l’argomento è stato un modo per continuare il percorso iniziato con la tesi e condividere tutte le conoscenze apprese, anche con chi avesse lo stesso interesse. Anche se inizialmente a frequentare il sito erano principalmente: ragazzi ritirati e genitori.
A realizzare le immagini presenti nella maggior parte dei canali utilizzati dall’Associazione, è un ex-Hikikomori conosciuto sui social network col nickname di “Losing You - LY”. Si tratta di un ragazzo di 19 anni, che è stato lui per primo a contattare Crepaldi tramite il sito internet “Hikikikomoriitalia.it”, e che nonostante l’isolamento negli anni è riuscito a preservare la passione per il disegno per poi riuscire a utilizzarla come mezzo per comunicare i suoi sentimenti ed emozioni, come il sentirsi fuori luogo e a disagio, soprattutto all’interno dell’ambiente scolastico. Ma non solo, grazie al web, è riuscito ad utilizzare il suo talento creativo come motivazione per affrontare e parlare delle proprie paure; cercando inoltre suggerimenti e consigli di altre persone iscritte ai suoi canali, riguardo le sue opere correnti o su temi specifici da affrontare nei suoi disegni.
All’interno del sito “Hikikikomoriitalia.it” è presente un link che permette di entrare in Chat Telegram, ma a quella vera si entra solo dopo un iniziale filtraggio. Si tratta di uno spazio autogestito, moderato da un numero selezionato di utenti e governato da un sistema di regole che lo rendono uno spazio protetto, in cui potersi confrontare con altri.
“Dopo poco iniziarono a contattarmi decine di ragazzi in isolamento sociale, ma non solo, anche genitori, insegnanti, psicologi e altre figure professionali di ogni genere. Realizzai da subito che si trattava di un problema tanto diffuso, quanto ignorato, che necessitava di risposte concrete.”
Un altro canale famoso nel web per i video al suo interno è Youtube, anche questo utilizzato dall’Associazione Hikikomori Italia ma in generale al suo interno sono presenti numerose testimonianze di ex Hikikomori che hanno deciso di raccontare la loro storia e diversi documentari o video animati sul tema. Sicuramente intervistare persone Hikikomori risulta molto complesso, oltre che complicato, e servirsi di questo media si è rivelato molto importante per venire a conoscenza di qualche autonarrazione da parte di chi in prima persona ha vissuto o vive questo disagio.
Altro canale da poco utilizzato dall’Associazione Hikikomori Italia è quello del Podcast online, ad esempio su Spotify, quasi fosse una radio che permette di raccontare andando a colpire varie tematiche.
Infine, esiste un applicazione che promuovono il contatto tra chi soffre di vari disagi, fra cui la reclusione, e sono presenti diversi videogames che trattano dell’isolamento sociale e cercano di farlo in diversi modi.
“[...] chi soffre di isolamento, ha la possibilità di esercitare e tenere vive le proprie competenze relazionali, nonché ritrovare il piacere del confronto con l’altro a un livello di profondità e intimità che non può essere paragonato a quello consentito, per esempio, da un videogioco online o da un
qualsiasi social network.” (Crepaldi, 2019, p. 99)
Facebook, Messanger e Gruppi 7.1.1
Facebook ha a disposizione diverse possibilità:
- Pagine, con cui è possibile mettersi in contatto direttamente con gli amministratori o con chi si occupa di questo dato problema;
- Gruppi, pubblici o privati, che permettono di raccogliere al proprio interno un bel numero di persone accomunate dalla base comune dell’isolamento sociale sia direttamente che indirettamente.
- Richieste di amicizia, aggiungendo persone fra i propri contatti, conosciute nella realtà oppure sconosciute ma con cui ad esempio si condividono gruppi o interessi comuni, e con cui iniziare ad instaurare un rapporto.
- Creare post, di varia natura con scritte, foto o entrambi, che permette ai propri contatti di reagire con like o commenti.
- Messanger, una chat che permettere di relazionarsi con la propria schiera di amici iniziando con loro una conversazione. Ovviamente nel caso specifico, tutto questo si dovrebbe cercare di farlo evitando ogni tipo di forzatura, cercando di non giudicare ed essere il più empatici possibile.
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7.1.1 Facebook, Messanger e Gruppi
Gruppo Facebook “Hikikomori Italia - Ragazzi”, attualmente non esiste più ma un tempo era collegato alla pagina Hikikomori Italia ed era destinato all’utilizzo da parte di ragazzi con problemi di isolamento sociale, che si sono chiusi o quasi in Hikikomori. Purtroppo i casi più gravi spesso negano di avere un problema e rifiutano ogni sorta di supporto, compreso quello che può essere fornito da un gruppo, che al suo interno è possibile ritrovare persone che vivono una situazione simile alla loro. Il funzionamento era molto semplice, per poter entrare bastava fare una richiesta di iscrizione e compilare un form in cui venivano richiesti dati generali sulla propria persona. Una volta al suo interno bisognava presentarsi agli altri membri cercando di raccontare la propria storia personale. I ragazzi al suo interno erano di età compresa tra i 14-28 anni, tutti con racconti più disparati e cause molteplici ma che hanno portato tutti all’allontanamento dalla vita reale e ad una reclusione volontaria. Purtroppo verso Maggio 2019 l’amministratore del gruppo, Marco Crepaldi, ha deciso di chiuderlo e passare a curare di più gli altri social appartenenti all’Associazione Hikikomori Italia, come realizzare più video su youtube, podcast su spotify e tenere costantemente aggiornato Instagram. Concentrandosi inoltre alla cura della Chat Telegram, spazio a cui è possibile accedere da un link presente sul sito dell’Associazione, che rispetto al gruppo facebook risulta più tutelato, oltre che un luogo positivo dove non autocommiserarsi ma che incentiva a non isolarsi.
Gruppo Facebook “Hikikomori Italia - Genitori”, collegato anche questo alla pagina Hikikomori Italia, ma questa volta destinato al supporto e aiuto di quei familiari, provenienti da ogni zona del paese, che hanno a che fare con chi ha deciso di autoescludersi dalla società o mostra i primi sintomi. “La maggior parte di loro arriva nel gruppo Facebook di Hikikomori Italia in uno stato di panico e confusione. Sentono di averle provate tutte, senza tuttavia essere riusciti a migliorare la situazione del figlio. Affinché sia possibile entrare a far parte di questo gruppo è necessario compilare un questionario in cui vengono richiesti dati personali. Una volta fatto questo step e accolti nel gruppo, così come per quello dei ragazzi, è necessario presentarsi agli altri membri e cercare di raccontare quella che è la loro esperienza personale e cosa li ha portati ad iscriversi. Una volta al suo interno si rendono conto di non essere soli e che ci sono altri genitori che versano nella stessa situazione, sentendosi così sollevati. Quasi si realizzasse al suo interno un luogo di mutuo soccorso, dove poter leggere le testimonianze lasciate dagli altri e comprendere assieme quali sono gli elementi comuni oppure le peculiarità che contraddistinguono le diverse esperienze. Oltre che poter raccontare la propria storia, leggere e confrontarsi con gli altri è possibile ricevere buone pratiche di comportamento per reagire al problema. Inoltre, insieme ad altri genitori all’interno del gruppo è possibile organizzare incontri sul
territorio per informare ed educare più persone possibili. In generale quando si entra in contatto con i vari siti e social gestiti dall’Associazione Hikikomori Italia, ai genitori come primo consiglio viene suggerito di allentare quanto possibile la pressione sui propri figli, così da non farli sentire oppressi all’interno della propria abitazione e finire con il chiudersi sempre di più arrivando a interrompere i rapporti anche con i familiari stessi. Il gruppo mira a spingere i genitori a supportare i propri figli a trovare la propria strada che possa renderlo sereno e a sostenersi a vicenda.
Fig 7.3 Screen del gruppo “Hikikomori Italia-Genitori”
Instagram, Stories e Direct 7.1.2
Questa applicazione, rispetto a Facebook, permette di aggiornare in maniera costante le persone che seguono la propria pagina attraverso i post e, soprattutto, le stories. Quest’ultime sono praticamente dei post usufruibili solo per 24 ore, amenochè non si decida di trasformare in stories in evidenza e aggiungerle in modo più prolungato sulla propria bacheca presente all’interno della pagina. Le stories oltre a immagini permettono di condividere anche brevi video, musica e link esterni. Questa applicazione offre quindi un’ottima possibilità di entrare in contattato con il responsabile di una determinata pagina, ottenere una risposta su un dato argomento o evento messo in evidenza.
L’unica pagina attiva, a base comune dell’isolamento sociale sia direttamente che indirettamente, per ora parrebbe quella collegata Associazione Hikikomori Italia: sembra quella più funzionale e reattiva all’interno di questa applicazione, per tale motivo di seguito ne descrivo in breve il funzionamento.
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Pagina Instagram “Hikikomori Italia” collegata all’Associazione Hikikomori Italia, i cui contenuti sono legati al sito tramite “#HikikomoriParliamone” ed è destinata all’aggiornamento continuo riguardo contenuti presenti su altri canali o eventi gestiti dalla stessa Associazione. Al suo interno vengono inseriti periodicamente post riguardo determinati argomenti, video presenti su youtube, seminari o convegni. Inoltre permette a chi segue la pagina di interagire direttamente con il proprietario, nel caso specifico Marco Crepaldi, tramite commenti sui post oppure alle stories pubblicate, o direttamente via Direct.
Youtube 7.1.3