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Mancanza di aiuto immediato e pronto, durante l’assenza o durante le prime avvisaglie, da parte delle istituzioni sia scolastiche che familiari;

G. I Generation, età 95+, nati tra 1901 e 1924 Considerata “la generazione d

5) Mancanza di aiuto immediato e pronto, durante l’assenza o durante le prime avvisaglie, da parte delle istituzioni sia scolastiche che familiari;

Nel caso specifico degli Hikikomori la pressione sociale di raggiungere gli standard idealizzati aumenta, insieme alla paura di deludere le aspettative degli altri, fallire e perdere tempo. Il bisogno di essere accettati fa parte della nostra natura umana.

Le cause più frequenti che caratterizzano Hikikomori sembrerebbero:

- Sociali come debolezza nella capacità di stringere relazioni, insicurezza, perdita dell’impiego, vergogna e scarsità di motivazioni;

- Scolastiche come bullismo, competizione, fallimento negli esami e rifiuto della scuola;

- Famigliari come pressioni, difficoltà di relazioni, padre assente e madre iperprotettiva;

- Individuali legate soprattutto a problemi psicologici.

“Le persone hanno per natura un’incredibile varietà di talenti che la scuola dovrebbe cercare di coltivare e valorizzare [...] Quello che succede, invece, è che spesso le predisposizioni personali finiscono per essere soffocate, svalutate, mortificate, facendo sentire molti studenti inadeguati solamente perché costretti sulla strada sbagliata. Al fine di contrastare l’abbandono scolastico si rendono dunque necessari cambiamenti

strutturali.” (Crepaldi, 2019, p. 66)

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3.2.1 Le molteplici cause e quello che comportano

A implementare tutto questo ci sono forti complessi di inferiorità ma anche le relazioni interne alla famiglia, con padre assente o madre fin troppo presente o in generale un rapporto in cui manca la comunicazione. Si può creare così un eccessivo attaccamento materno oppure ritenere l’assenteismo del padre come un atto di abbandono. La figura patriarcale esercita una silente violenza perché rappresenta per molti un esempio da cui attingere. Se da un lato è presente la figura di un padre silenzioso ma severo; dall’altro c’è la figura di una madre apprensiva che gentilmente controlla i percorsi emozionali del figlio, insinuandosi nel suo mondo interiore contribuendo a sviluppare una forma di attaccamento.

Compare quindi un’altra causa scatenante: il desiderio di aver successo non deludendo le aspettative dei familiari, ma per ottenere tutto questo c’è da faticare, combattere, ed ecco che vengono a crearsi ansie e paure da cui è difficile uscire. Infatti la maggior parte degli Hikikomori temono di non essere all’altezza del padre o di arrivare allo stesso livello dei compagni.

Sono quindi tre le cause primarie fortemente connesse: 1) Conformismo alla società;

2) Pressione del sistema scolastico e familiare; 3) Problemi di comunicazione tra genitori e figli.

Questo fenomeno si può anche interpretare come forma di resistenza in opposizione verso la rigitià di molte norme sociali. Come fossero ribelli muti nei confronti di un sistema opprimente, a cui in realtà loro vorrebbero appartenere così da poter spiegare se stessi e appartenere ad una categoria sociale ma si sentono inadatti e non in grado di fare quello che dovrebbero fare.

Sembrerebbe un fenomeno riguardante prevalentemente il mondo maschile ma ci sono anche persone di genere femminile che percepiscono la necessità di un rifiuto totale scegliendo di praticare Hikikomori, poiché non riescono ad incarnare l’immagine femminile, di finezza e delicatezza, ed essere quindi perfette secondo quelli che sono gli standard della società.

Nonostante la crisi adolescenziale ci sia per tutti, non tutti presentano comportamenti rilevanti anzi molti possiedono una personalità capace di tollerare le trasformazioni ma altre più fragili invece possono mal tollerare questi cambiamenti, trovando difficoltoso strutturare una propria identità o mantenere una stabilità. Non è un caso che durante le terapie ci sono quattro stati d’animo che emergono maggiormente:

- Ansia, di non sapere quale sia la giusta direzione da intraprendere; - Rabbia, di non esser capiti;

- Senso di colpa, causato dal non saper fornire spiegazioni riguardo il proprio comportamento e dall’atto di non scusarsi per quanto si sta facendo;

- Perdita del proprio ruolo, sia nella società che nella propria famiglia. È certo che l’adolescenza corrisponde a un periodo di vera e propria crisi per qualsivoglia individuo, soprattutto quando il divario generazionale è maggiore

“È bene sottolineare che l’ansia da prestazione scolastica scaturisce sia dalla voglia d essere amati e apprezzati sia dal timore di essere rifiutati e/o ridicolizzati.” (Bagnato, 2017, p. 36)

“[...]ciò che rimane vivo e doloroso è un senso di tristezza che aumenta la loro prostrazione relegandoli sempre più in quello stato. [...] il loro comportamento è egoistico e troppo dipendente dai loro genitori, sanno che dovrebbero lasciare la loro stanza e ritornare a scuola o cercarsi un lavoro,

e perché le modalità comunicative sono talmente cambiate da risultare spesso incomprensibili, quindi avvicinarsi sembra difficile e a volte impossibile.

Nei libri letti sono stati anche individuati alcuni di quelli che sono considerati degli aspetti che influenzano il chiudersi in Hikikomori:

- Comunicazione, che spesso può essere totalmente assente oppure avvenire solo virtualmente tramite mezzi digitali in blog, chat e mail;

approccio verso la vita, solitamente hanno uno scarso senso del dovere, del lavoro, di indipendenza infatti non si sentono responsabili e non se ne vergognano;

- Inversione del tempo, mentre le persone normali vanno a scuola e a lavoro, loro modificano il loro orario invertendo il giorno con la notte così da alleggerirsi dal senso di ansia e colpa che provano costantemente per non essere uguale agli altri;

- Creatività, come alleggerimento e ricerca di sensazioni positive attraverso la creazione di home page, dipinti e musica (spesso alcuni di loro diventano anche bravi Designer, grazie all’utilizzo di Internet);

- Famiglia, che può essere comprensiva contenendo problemi oppure intransigente causando conflitti. Anche l’assenza dei genitori per motivi lavorativi, può influire sulla accorgersi per tempo della condizione del figlio o dell’assenza scolastica.

Alla base di questi vi è un un cambiamento che spinge i figli a trascorrere sempre più tempo di fronte ad un monitor invece che con una persona. Se un tempo i genitori potevano far riferimento a valori tradizionali, oggi si trovano a dover giustificare l’adozione di determinate regole e a guadagnarsi l’autorevolezza, perché questa non è più garantita dal solo fatto d’essere il genitore. Ecco che la comunicazione viene meno, quando prima una forte morale comune permetteva ai genitori, anche poco autorevoli, di poter educare efficacemente il proprio figlio.

Oggi i cambiamenti hanno creato un ambiente nuovo in cui le relazioni si sviluppano in maniera differente e c’è quindi difficoltà nel reperire un’autorità credibile che sia in grado di porre dei limiti e regole. Quello che avviene in questa situazione è vario ma gli scenari più frequenti:

1) Crollo della famiglia. La situazione diventa complicata e ciascun membro

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