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Case Gaetani / Torre De Cantone / Palazzo Reale (C L n

EDILIZIA PUBBLICA E PRIVATA SUI LUNGARNI TARDOMEDIEVALI.

28) Case Gaetani / Torre De Cantone / Palazzo Reale (C L n

È una delle aree ad aver subito maggiori cambiamenti nel corso del tempo e questa lunga e interessante serie di trasformazioni merita di essere trattata con un certo approfondimento: infatti la grande e compatta mole di Palazzo Reale occupa il posto di vari edifici preesistenti. In età altomedievale e fino alla prima metà del XII secolo qui insisteva l’angolo di Sud-Ovest della cinta muraria, che doveva seguire, almeno approssimativamente, il tracciato di Via S. Maria. Le fonti, non abbondanti, identificano il luogo con la Curia Marchionis149 e ricordano l’esistenza di un Palatium localizzato nei pressi della Chiesa di San Nicola; la costruzione di questo edificio pubblico potrebbe essere avvenuta al tempo di Ugo di Toscana, che negli ultimi due-tre decenni del X secolo abitò a Pisa per lunghi periodi. Intorno al Mille un Palatium sede del rappresentante imperiale esisteva in molte altre città del regno italico (Lucca, Milano, Ravenna, Roma, Verona) ed in genere era situato al di fuori dell’abitato ma molto vicino alle mura; quindi il caso di Pisa non sarebbe atipico o isolato. I marchesi di Toscana (Goffredo il Barbuto, Beatrice di Canossa) continuarono ad utilizzare il palazzo per gran parte dell’XI secolo, ma il progressivo emergere di nuovi equilibri di potere150 e la graduale affermazione delle istituzioni comunali resero sempre più sporadica la loro presenza in città.

Dovendo indicare un termine post quem il palazzo cessò di essere utilizzato, potremmo indicare il 1077; infatti in quell’anno Matilde di Canossa presiedette alcuni placiti nella propria curtis di Pappiana, senza recarsi a Pisa.

Per alcuni decenni il toponimo Curia Marchionis rimase vivo nella memoria cittadina; tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo le prime assemblee presiedute dai consoli si tennero proprio in questa area, forse anche per dare un senso di continuità e legittimazione alle nuove

148

Cfr. A. Panajia – A. Melis, I Palazzi di Pisa, cit., pp. 15-16.

149 Cfr. G. Garzella, I palazzi pubblici a Pisa nel Medioevo come specchio dell’evoluzione politico-istituzionale e

delle vicende urbanistiche della città, in Les palais dans la ville. Espaces urbains et lieu de la puissance publique dans le mediterranee medievale, a cura di J. Chiffoleau – P. Boucheron, Lione, 2004,. Cfr. anche Cfr. E. Tolaini, Le città nella storia d’Italia. Pisa, cit., pp. 28-29.

istituzioni151. Soltanto nel 1126 il sito fu indicato per la prima volta semplicemente come “Curia Pisana”, perdendo ogni legame con il passato; ma ormai il baricentro del potere si era spostato più a Nord e dentro le mura, nell’area di Cortevecchia, sede della Chiesa “civica” di San Sisto, consacrata nel 1133 ed utilizzata per tutto il XII secolo come luogo di riunione.

Alcuni decenni più tardi gran parte dell’area precedentemente occupata dal Palatium era ormai suddivisa tra il vicino monastero di San Nicola e le abitazioni di proprietà delle famiglie Dodi e Gaetani152; nel 1182 questi ultimi, insieme ai Gualandi, che abitavano sulla riva opposta dell’Arno, furono coinvolti nella costruzione del nuovo ponte, che per oltre due secoli avrebbe collegato Via S.Maria con Kinzica.Nonostante le molte opposizioni e difficoltà153 il manufatto fu edificato e contribuì a segnare l’evoluzione dell’area nel Duecento e nel Trecento.

Per ricostruire l’aspetto di questa zona della città in epoca tardomedievale mi sono basato principalmente su uno studio pubblicato sulla rivista di archeologia Antichità Pisane, nel quale sono descritti con grande precisione i singoli edifici che nel XIV secolo si sarebbero potuti vedere attraversando il Ponte Nuovo154. In figura 4.34 si può vedere una ipotetica mappa dell’area. Si nota immediatamente la presenza di una piccola chiesa in Piazza San Nicola, la cappella di San Donato, con la facciata rivolta verso il Lungarno155; l’edificio di culto fu demolito soltanto alla fine del XVI secolo e a dispetto delle modeste dimensioni ebbe una certa importanza. Sul lato Ovest di Via S. Maria sono segnalate una loggia di proprietà dei Gaetani (n. 2) e una torre (n. 1), chiamata Turris Dodorum et Gaitanorum o “De Cantone”156.

Questa torre, che esiste ancora, risale alla seconda metà del XII secolo ed ha una pianta rettangolare e una struttura portante in pietra verrucana. Sul lato più lungo, quello di Via S. Nicola, sono visibili tre pilastri raccordati alla sommità da due grandi archi ogivali. Sul lato più breve, quello di Via S. Maria, i pilastri sono due e sorreggono un unico arco.

La torre si elevava per almeno cinque157 solai e in origine era circondata da sporti lignei aggettanti158, ma nel Trecento i ballatoi furono eliminati; tutte le aperture tra i pilastri furono tamponate da murature in laterizio nelle quali si aprivano delle finestre polifore. L’ultimo piano probabilmente era occupato da una loggia e aveva un tetto a doppio spiovente, forse coperto da lastroni di ardesia159.

151 Matilde di Canossa visse fino al 1115 e nonostante Pisa fosse avviata verso l’autonomia amministrativa. La marchesa rimase una figura molto rispettata. Scegliendo per le assemblee cittadine il luogo che era stato il centro del governo marchionale probabilmente i consoli cercavano di apparire come “supplenti” o legittimi successori di chi li aveva preceduti nella gestione del potere.

152 Cfr. la voce su Oddone Gaetani scritta da M. Ronzani in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 51, 1998. 153 Come è già stato detto al capitolo 2, questo progetto dette inizio ad un duro e violento scontro politico, perché le famiglie ostili ai Gaetani e ai Gualandi cercarono di sabotare la costruzione del ponte.

154

G. Ciccone, Il Ponte Novo e la zona circostante nel XIV secolo in Antichità Pisane, 1.1974, 2, pp. 17-20. 155 San Donato è documentata a partire dal 1126 e fu parrocchia almeno fino al 1571. Cfr. E.Tolaini, Forma

Pisarum, cit., p. 66.

156 A partire dal Duecento l’edificio iniziò ad essere chiamato torre “De Cantone”, perché sorgeva sull’angolo (canto) della strada vicina alla Chiesa di San Nicola e il nome fu utilizzato fino al XIX secolo, quando prese il nome di torre “Della Verga d’Oro”.

157 I tre più bassi sono i più antichi; gli atri due forse furono aggiunti alcuni decenni dopo, ma i materiali impiegati sono gli stessi.

158

Si possono ancora vedere le mensole che li sorreggevano e le buche pontaie dove erano alloggiate le travi. 159 Cfr. Pisa. Case Torri – CD Guide 9, cit., p. 114.

Figura 4.34

L’area del Ponte Nuovo nel Trecento, nella puntuale ricostruzione di G.Ciccone.

(Fonte: G.Ciccone, Il Ponte Novo e la zona circostante nel XIV secolo in Antichità Pisane, 1.1974, 2, p. 19).

Nonostante il crollo del Ponte Nuovo, avvenuto nella prima metà del Quattrocento, l’area mantenne un aspetto medievale per quasi tutto il XV e il XVI secolo e la famiglia Gaetani rimase proprietaria della maggior parte degli edifici affacciati su Piazza. S. Nicola.

La svolta si ebbe intorno al 1580, quando il Granduca Francesco I dei Medici scelse questo luogo come sede del nuovo Palazzo Ducale160 e iniziò ad acquistare tutti i fabbricati sul lato occidentale della Piazza; il progetto fu affidato al celebre architetto Bernardo Buontalenti. Gli abbattimenti iniziarono nel 1584 e inclusero alcune case precedentemente appartenute ai Gaetani, che comunque all’epoca dovevano essere piuttosto degradate161, la Chiesa di San Donato e diverse botteghe; anche una piccola strada, chiamata “Chiassatello dei Cuoiai” fu chiusa e scomparve. L’unica struttura preesistente superstite fu la già citata torre “de Cantone”, che fu rialzata di circa 12 metri, dotata di un nuovo tetto e poi inglobata nel nuovo complesso mediceo, andando a formarne l’angolo di Nord-Ovest. I lavori terminarono nel 1588 e cancellarono per sempre una parte del volto medievale di Pisa: l’aspetto della Piazza successivo alla costruzione del Palazzo Ducale è visibile nella figura 3.9.

La torre è classificabile al livello 2, mentre il palazzo vero e proprio al livello 3, in quanto la ricostruzione è basata più sulle fonti (documenti, iconografia), che sulle persistenze, limitate a pochi frammenti di archi su Via San Nicola.

160

Dopo l’annessione del Granducato di Toscana al Regno d’Italia il complesso ha preso il nome di Palazzo Reale. 161 Cfr. Livornoe Pisa: due città nella Politica dei Medici, cit. pp. 244-249.

Figura 4.35

Il complesso di Palazzo Reale e l’adiacente Torre De Cantone, risalente al XII secolo. (<Fonte: http://it.bing.com/maps/>).