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Città metropolitane a confronto: il set di azioni smart

SMART Living In questa dimensione sono state censite quelle iniziative specificamente rivolte al miglioramento

3. Città metropolitane a confronto: il set di azioni smart

Dopo la lettura delle iniziative rilevate nel corso dell’indagine articolata in relazione alle caratteristiche della smartness è emersa la necessità di confrontare le strategie e le sperimentazioni che stanno attuando le città metropolitane per individuare, tra tutte, quelle che possono essere sviluppate alla scala metropolitana per supportare i processi di trasformazione istituzionali in atto.Per far ciò dal campione della circa 1.000 iniziative classificate sono state selezionate quelle che, in ragione degli obiettivi della ricerca, meglio rispondevano ai criteri di selezione individuati. In tal modo si è messo a punto un repertorio delle best practices che le città stanno applicando nei diversi settori della Smart City.

       

17 Si tratta, come vengono definite dalla ricerca del Parlamento Europeo di “ICT-enabled infrastructure to

improve the management of utilities for a city such as energy, water or electricity, e.g. smart power systems with intelligent management of energy mixes, smart grids, smart metering, heat storage, solar Energy management systems, and surveillance management systems for resources such as clean tap water or wastewater or heating efficiency systems” (Manville et al., 2014).

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 43 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

© 2016, FedOAPress

 

Per la selezione delle iniziative sono stati specificati i criteri di selezione già individuati (replicabilità; grado di innovatività; scalabilità; stato di attuazione) arricchendoli di ulteriori elementi di approfondimento. Un primo aspetto che si è privilegiato nella scelta delle iniziative è stata la possibilità che i progetti/interventi potessero essere applicati oltre che alle città di grandi dimensioni, caratterizzate da elevati livelli di innovazione, anche ai centri minori che costituiscono la città metropolitana. Inoltre sono state escluse le sperimentazioni caratterizzate da una eccessiva specializzazione in relazione al contesto territoriale per le quali erano state ideate.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

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Nell’individuazione delle iniziative da indagare in dettaglio si sono inoltre privilegiate quelle appartenenti alle caratteristiche di smarteness più rappresentative del contesto urbano di riferimento e che avessero la capacità:

di supportare le città nel rispondere ai compiti loro assegnati dalla L. 56/2014 (soprattutto in relazione all’organizzazione dei servizi pubblici, al supporto ad attività economiche innovative, al coordinamento dei sistemi di informatizzazione);

di prevedere interventi integrati che operino contestualmente su più aspetti della smartness;

di integrare le competenze e le risorse di soggetti pubblici e privati.

Infine una particolare attenzione è stata rivolta ai progetti e alle sperimentazioni che si ponevano quale obiettivo la riduzione dei consumi energetici ritenuto uno dei temi di maggiore interesse di cui tener conto nella predisposizione delle politiche urbane.

Per verificare quindi quali tra tutte le iniziative rilevate potevano essere oggetto di approfondimento anche attraverso l’analisi su campo, per ognuna delle tipologie di iniziative sono state definite altrettante schede che consentissero di valutare i punti di forza e di debolezza di ciascuna delle iniziative e la loro effettiva rispondenza ai criteri di selezione.

Le schede, articolate in più sezioni, illustrano il progetto attraverso alcuni descrittori di carattere generale quali: i soggetti partecipanti, le modalità e l’entità del finanziamento, l’obiettivo dell’intervento, l’ambito territoriale, etc. e contengono una parte di valutazione dell’iniziativa nella quale sono messi in evidenza i vantaggi/benefici rispetto all’attuazione della Smart City; le criticità, la connessione con altre iniziative e l’eventuale applicabilità alla scala metropolitana. Attraverso le schede si è quindi proceduto a selezionare 80 iniziative per le 12 città oggetto di indagine per ognuna delle quali, nella fase di analisi su campo le informazioni raccolte e schematizzate sono state verificate direttamente con i responsabili mediante lo svolgimento di interviste che hanno avuto il duplice obiettivo di approfondire i contenuti, le modalità realizzative, gli esiti e la potenzialità di replicabilità di ciascuna iniziativa e nello stesso tempo sondare il punto di vista dell’intervistato rispetto all’efficacia e agli impatti dell’applicazione dell’approccio smart nelle diverse realtà territoriali.

L’esame approfondito delle iniziative attraverso l’analisi su campo ha inoltre consentito la estrapolazione di un “set di azioni” che vengono perseguite attraverso la sperimentazione deli diversi progetti. Sono state individuate circa 40 azioni articolate nelle 6 caratteristiche della smartness che restituiscono un quadro molto articolato di come le città stanno declinando il tema della Smart City. Il set di azioni più ampio è quello che mostrano gli interventi che afferiscono alla dimensione Smart Environment dove si va dalla riduzione dell’inquinamento, alla gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, ad azioni orientate al risparmio energetico all’efficientamento delle reti e degli edifici.

Molto eterogenee le azioni comprese nella dimensione Living: sebbene come detto, non siano numerosi gli interventi rilevati compresi in questo ambito, va messo in evidenza come le azioni individuate riguardano diversi aspetti quali l’incremento dell’efficienza dei servizi attraverso l’utilizzo dell’ICT (azione “Innovazione nei servizi”) come nel caso del progetto Apriti Settimo! o anche la valorizzazione del patrimonio culturale in chiave turistica. Spesso gli interventi che operano in questo settore si accompagnano ad azioni rivolte alle diverse categorie di utenti con azioni di informazione e sensibilizzazione, a sottolineare come l’introduzione dell’innovazione nei servizi urbani deve essere accompagnata necessariamente da un processo di avvicinamento alle tecnologie di tutte le categorie di utenti, ma anche come le politiche di rigenerazione urbana e i servizi di welfare debbano essere accompagnate da azioni rivolte all’inclusione sociale e alla partecipazione attiva.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

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People Economy Environment Mobility Governance Living

Inclusione Incubatori, living lab Riduzione inquinamento

Infrastrutturazione

ICT Open Data

Rigenerazione urbana Informazione e

sensibilizzazione Start-up innovative Gestione rifiuti

Trasporto pubbico locale Amministrazione Digitale Valorizzazione turistica Alfabetizzazione e

digital divide Green Economy Gestione idrica

Mobilità ciclabile e pedonale

Gestione beni

comuni Servizi sanitari Partecipazione

Monitoraggio, gestione e tutela del

territorio

Tariffazione e sosta Trasparenza Servizi di welfare Istruzione e

formazione Rinnovabili Logistica Smart planning Sicurezza urbana

Risparmio

energetico Mobilità condivisa Reti di partenariato

Innovazione nei servizi Smart grid Mobilità elettrica

Efficientamento

energetico Infomobilità Quartieri sostenibili

Fig. 17 Il set di “azioni smart”

Il quadro che emerge dal confronto tra le iniziative individuate è che le città che sono più avanti nell’adozione del paradigma Smart City e meglio potranno affrontare la riforma istituzionale promossa dalla L. 56/2014 anche grazie all’ausilio dell’ICT sono quelle che stanno investendo su iniziative di grande portata. E non è un caso che questi interventi di eccellenza spesso accedano ai fondi europei del Programma Horizon 2020.

In tal senso, gli interventi che si distinguono in relazione ai criteri di selezione fissati sono quelli che prevedono la sperimentazione in aree campione di un set di azioni che trasversalmente ed in modo integrato operano su diversi aspetti della vita urbana. Emblematici in tal senso sono 4 progetti che si stanno portando avanti a Milano (Campus sostenibile e Sharing Cities), a Torino (CLUE) e a Firenze (Replicate) e che si pongono come best practices dell’intervento alla scala urbana operando con un’azione complessa e integrata volta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ad incentivare l’utilizzo di modalità di trasporto sostenibile, ma anche ad applicare l’ICT per incrementare la sicurezza urbana.

Alla luce dei risultati sin qui raggiunti, pare opportuno fissare come sviluppo della ricerca quello dell’approfondimento dei progetti alla scala urbana che si pongono l’obiettivo di una trasformazione in chiave smart della città per verificarne limiti e potenzialità, e soprattutto per estrarre un set di azioni applicabili alla scala metropolitana. Una volta che sarà possibile valutare gli esiti delle diverse iniziative, oggi ancora troppo recenti, andranno esplorate le azioni da esportare negli ambiti metropolitani, anche in quelli cosiddetti “diffusi”, per precisare e monitorare gli effetti che potranno generare e il livello di potenzialità future.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

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