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SMART Living In questa dimensione sono state censite quelle iniziative specificamente rivolte al miglioramento

2.1 Le iniziative in campo energetico

Nel corso della ricerca particolare attenzione è stata rivolta alle esperienze in tema di risparmio energetico con l’obiettivo di confrontare come si stanno muovendo le città metropolitane e quali sono i principali impatti dei progetti messi in campo.

       

15 Le innovazioni orientate a migliore le prestazioni energetiche degli involucri edilizi sono state catalogate nella

dimensione Smart Environment.

16 L’Asse prioritario “3. Servizi per l’inclusione sociale” è orientato a contrastare le diverse forme di disagio,

marginalità ed esclusione sociale attraverso interventi indirizzati prioritariamente al miglioramento della condizione abitativa nei quartieri più svantaggiate. L’Asse prioritario “4. Infrastrutture per l’inclusione sociale” per il potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture ad uso abitativo e sociale.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 41 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

© 2016, FedOAPress

 

Nella declinazione più diffusa, operare nella direzione della sostenibilità include prevalentemente progetti rivolti al miglioramento dell’efficienza energetica alla scala edilizia ed urbana, ma anche interventi che utilizzano l’ICT per realizzare reti intelligenti per il trasporto di energia e, più in generale, per migliorare i servizi urbani come nel caso di innovativi sistemi di illuminazione pubblica o per ridurre l’inquinamento atmosferico connesso al trasporto urbano (Morelli et al., 2013). Anche in Italia, come è emerso nel corso della ricerca, la dimensione Environment è quella che comprende il maggior numero di iniziative e di queste quelle orientate al settore dell’energia nella duplice accezione di risparmio ed efficienza energetica e uso di fonti rinnovabili comprendono il ben l’80% del totale delle iniziative rilevate in questa dimensione.

Le iniziative e le sperimentazioni in atto in Italia in tema di energia, possono essere articolate in 3 categorie. La prima raccoglie interventi e progetti su aree urbane. In alcuni casi si tratta di quartieri realizzati ex novo con obiettivi di bassi consumi energetici (“quartieri ad energia quasi 0”) e dotati di una infrastruttura energetica completa (reti intelligenti, energie alternative e rinnovabili, acqua e gestione dei rifiuti), mentre in altri casi, i progetti riguardano la riqualificazione energetica di quartieri esistenti i cui edifici, realizzati prevalentemente negli anni 70, presentano gravi fenomeni di dispersione e bassi rendimenti energetici.

In tal senso, alcune iniziative rilevate riguardano l’applicazione di tecniche e strumenti per migliorare le prestazioni energetiche di edifici realizzati negli scorsi decenni con poca o nulla attenzione alle tematiche energetiche.

È questo il caso del progetto R2 Cities ed Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean (ELI_Med) che si stanno realizzando a Genova o European cities serving as Green Urban Gate towards Leadership in sustainable Energy (Eu-Gugle) a Milano, progetti frutto della partecipazione delle città a programmi europei che prevedono l’implementazione di progetti pilota. A questo proposito sarà interessante seguire gli esiti dei progetti implementati nelle città italiane attraverso la partecipazione ai bandi Horizon 2020 “Smart Cities and Communities solutions integrating energy, transport, ICT sectors through lighthouse (large scale demonstration – first of the kind) projects”. Milano ha di recente ottenuto un finanziamento di circa 9 milioni di euro partecipando al bando 2015, in qualità di partner, insieme a Londra e Lisbona con un progetto denominato “Sharing Cities” che prevede la realizzazione di un distretto smart ad energia quasi zero replicabile in altre città europee. L’area della sperimentazione sarà quella di Porta Romana-Vettabbia, già al centro di un processo di riqualificazione che vede una forte sinergia tra interventi pubblici e privati (Fondazione Prada, Università Bocconi, Symbiosis). Per quanto concerne i progetti di nuova realizzazione un cenno merita l’EXPO 2015 di Milano che vuole essere  come del resto è nella natura delle “esposizioni universali”  una sorta di vetrina delle soluzioni più innovative per realizzare un quartiere a basso impatto ambientale. In tal senso grande enfasi nel progetto è stata data all’adozione di soluzioni tecnologiche, smart grid e Energy Management System, in grado di garantire alte prestazioni con bassi consumi energetici. In particolare l’Energy Management System consente di raccogliere in “cloud” una grande quantità di dati (consumi e produzione di elettricità, presenze, temperatura, luminosità, ecc.) elaborarli e visualizzarli in una mappa energetica di tutti gli spazi e device presenti nell’area espositiva con l’obiettivo di non sprecare energia, ma anche di “valorizzare l’occasione unica che l’Esposizione Universale offre, per ampiezza del coinvolgimento e per visibilità, per diffondere conoscenze e condividere idee e pratiche più sostenibili” (Expo Milano 2015, 2014).

La seconda categoria comprende progetti molto eterogenei tra loro che vanno da interventi sui sistemi a rete (acqua, energia, rifiuti, ecc.), all’adozione di tecnologie innovative per realizzare sistemi di illuminazione pubblica più efficienti e meno onerosi, ma anche ad interventi per il miglioramento delle prestazioni energetiche di uffici e scuole.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 42 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

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In particolare un campo di una notevole attività di sperimentazione è quello relativo all’applicazione di ICT per intervenire su sistemi di gestione delle reti di distribuzione dell’energia anche per consentire di utilizzare al meglio le fonti di energia rinnovabili17. In questa categoria rientrano molti interventi finalizzati alla riduzione dei consumi per quanto concerne i sistemi di illuminazione pubblica. In questo ambito Bologna ha sviluppato, già a partire dal 2013, un progetto di ampia portata che prevede la sostituzione delle cabine di trasformazione e di ben 900 chilometri di linee elettriche di alimentazione, la realizzazione di un sistema di telecontrollo su circa 30.000 centri luminosi; la sostituzione delle lampade a vapori di mercurio con lampade ad efficienza energetica elevata.

Anche Milano e Torino hanno intrapreso un ambizioso progetto di efficientamento della rete di illuminazione pubblica: nel primo caso, con il progetto “Milano a Led”, in un anno sono state quasi del tutto sostituite le lampade (circa 142.000) con una riduzione di circa la metà dei consumi, mentre a Torino il progetto avviato nel 2015 sarà completato in 24 mesi.

Infine la terza categoria è quella denominata “prodotti/dispositivi” nella quale sono compresi le iniziative che presuppongono un uso molto spinto di prodotti dell’innovazione tecnologica per monitorare o controllare diversi aspetti delle città: dal traffico all’inquinamento atmosferico, dai consumi elettrici alla gestione dei rifiuti. In genere si tratta di progetti sviluppati da aziende che prevedono l’integrazione di diverse tipologie di tecnologie e reti di sensori e che utilizzano grandi quantità di dati. Sono ancora piuttosto rari i casi di applicazione a larga scala, mentre numerosi sono i casi di applicazione ad aree pilota delle città. In Italia in questo ambito trovano ampio spazio progetti di ricerca finanziati dal bando Smart Cities and Communities all’interno del PON Ricerca & Competitività che hanno visto la formazione di reti di partenariato tra istituti di ricerca, università e imprese. È questo il caso di Res Novae a Bari e di SINERGRID (Smart Intelligent Energy Community Grid) e Smart & Green Energy a Palermo.

Infine un cenno agli strumenti di pianificazione relativi al settore energetico. Delle 12 città metropolitane oggetto di indagine, tutte hanno completato l’iter procedurale per la redazione dei Piani d'Azioni per l’Energia Sostenibile ed hanno ottenuto l’approvazione dall’Unione Europea; alcune città, come Milano, hanno in corso di redazione un aggiornamento, mentre l’unica città che non aderisce la Patto dei Sindaci è Reggio Calabria.

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