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Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo Consiglio Nazionale delle Ricerche

SMART MOBILITY SMART GOVERNANCE SMART LIVING

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 30 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

© 2016, FedOAPress

 

Screening_FIRENZE

ID 02

Ente Territoriale Firenze

Denominazione Wi Move

Caratteristica Smart Mobility (SMO)

Tipologia Tecnologie, prodotti e innovazioni

Soggetto promotore/attuatore Programma Elisa (Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento degli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport); Provincia di Firenze e Comune di Firenze

Referente Ing. Jurgen Assfalg, Responsabile Ufficio Sistemi Informativi della Provincia di Firenze

Riferimenti

Breve descrizione

Realizzazione un'infrastruttura wi-fi in grado di erogare servizi avanzati di infomobilità per favorire una mobilità urbana intelligente, efficiente e sostenibile. Il progetto, che vede la collaborazione di Provincia e Comune, prevede anche la realizzazione di un’infrastruttura wireless in area urbana che coprirà una parte significativa del tracciato della linea 1 del nuovo sistema tranviario di Firenze, nonché ulteriori spazi urbani di particolare interesse.

Fonte http://www.wimove.it/

Replicabilità dell'iniziaitiva Si

Fig. 4 Esempio di una scheda del data-base

Tra le informazioni rilevate non è stato previsto di inserire una specifica voce relativa all’importo dell’intervento per un duplice motivo: i dati relativi al finanziamento o alle risorse economiche impegnate sono di difficile acquisizione ed inoltre molto spesso le cifre riportate sono confuse e discordanti tali da rendere difficile un confronto tra le città. Inoltre, come è possibile rilevare anche dal portale dell’Anci sulle Smart Cities5, numerose iniziative sono classificate come a “costo 0”.

L’ambito territoriale per la selezione delle iniziative è quello della “città metropolitana” così come definito dalla L. n. 56/2014 ovvero coincidente con l’intero territorio provinciale.

L’arco temporale assunto quale riferimento per la selezione delle iniziative è orientativamente l’ultimo quinquennio ovvero il periodo compreso tra il 2010 e il 2015.

Al termine di questa prima fase della ricerca si è ottenuto un data-base composto da circa 1.000 iniziative che contiene informazioni sistematiche sulla denominazione delle iniziative, sul soggetto attuatore, sui referenti, sugli obiettivi, etc..

Le informazioni “quantitative” relative al rilevamento effettuato sono state riportate in fogli di calcolo elettronici e attraverso tabelle e grafici è stata rappresentata la composizione delle iniziative in relazione alle chiavi di lettura definite: caratteristica della smarteness, tipologia, ente attuatore. Sulla base dello screening effettuato sono quindi state selezionate 80 iniziative ritenute più significative in relazione ai criteri di selezione già citati (replicabilità, innovatività, livello di maturazione, etc.) per le quali sono state messe a punto altrettante schede di approfondimento che potessero essere di ausilio nella successiva fase di analisi sul campo durante la quale sono state svolte interviste ai referenti di progetto precedentemente individuati. Le interviste hanno avuto il duplice obiettivo di approfondire i contenuti, le modalità realizzative, gli esiti e la potenzialità di replicabilità di ciascuna iniziativa e nello stesso tempo sondare il punto di vista dell’intervistato rispetto all’efficacia e agli impatti dell’applicazione dell’approccio smart nelle diverse realtà territoriali.

       

5 www.italiansmartcities.it.

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 31 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

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2. Limiti e specificità delle sperimentazioni: il quadro delle

iniziative in atto

La lettura delle circa 1.000 iniziative riconducibili all’applicazione del paradigma della Smart City nelle 12 città metropolitane oggetto di indagine, testimonia dell’impegno e delle risorse che, in Italia, si stanno investendo negli ultimi anni in tale direzione, anche grazie alla disponbilità di rilevanti finanziamenti europei e nazionali.

0 20 40 60 80 100 120 TO BO MI FI VE RO GE NA PA BA CT RC Smart People Smart Economy Smart Environment Smart Mobility Smart Governance Smart Living

Fig. 6 Confronto tra la distribuzione delle iniziative per caratteristica e città

Attraverso l’esame della loro distribuzione nelle diverse caratteristiche della smartness è possibile definire una sorta di “tassonomia” delle città metropolitane italiane in relazione alla sperimentazione di interventi che hanno quale obiettivo la promozione di un approccio smart allo sviluppo urbano. Se non vi è dubbio che il settore più presente sia quello dello Smart Environment che raccoglie circa il 30% delle iniziative, è pur vero che dall’analisi emerge che ognuna delle città si caratterizza per una chiave di interpretazione dell’approccio smart.

Bologna e Torino emergono nel panorama nazionale come le città che con maggiore impegno stanno adottando il paradigma Smart City puntando, in una logica di integrazione e trasversalità, su più aspetti della smartness che vanno dal risparmio all’efficienza energetica, all’innovazione della PA per facilitare l’accesso ai servizi di tutti gli utenti e al miglioramento dell’accesso all’ICT anche per le fasce più deboli della popolazione.

Milano punta sull’efficienza del sistema dei trasporti e sulla mobilità sostenibile raccogliendo il 15% delle iniziative classificate per tutte le città nella dimensione Smart Mobility, mentre Venezia – così come Torino – ha promosso numerosi progetti nell’ambito della Smart Governance. Tra le città del Nord, Genova è quella che, come numero di iniziative rilevate, si distanzia dalle altre città settentrionali con un numero di gran lunga inferiore alle altre (68 a fronte di 102 per Milano e 123 per Torino), mostrando un’attenzione prevalente alle tematiche ambientali.

Firenze e Roma presentano una distribuzione delle iniziative nelle diverse dimensioni della smartness pressoché identica con una concentrazione nelle due categorie Smart Environment e Smart Mobility. Analoga distribuzione si rileva per le città meridionali nelle quali si è riscontrata una concentrazione di iniziative nelle 2 dimensioni pari rispettivamente al 33% e al 17% e ciò anche in relazione agli investimenti che sta portando avanti la Comunità Europea.

Per quanto concerne le tipologie di iniziative, si tratta per il 50% di progetti e tecnologie/prodotti, mentre meno del 10% ricadono nella categorie “interventi” ad indicare che siamo ancora lontani da una fase matura di applicazione dell’approccio Smart City. Tra le diverse aree geografiche del Paese non si registrano sostanziali differenze nell’articolazione delle

ROSARIA BATTARRA CAPITOLO 1. Le città metropolitane alla prova della Smart Governance

 

CITTÀ METROPOLITANE 32 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

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iniziative in relazione alla tipologia, a meno della categoria “ricerche” che nelle città meridionali raccoglie un numero di iniziative superiore a quello delle altre ripartizioni geografiche, sicuramente in relazione ai numerosi progetti finanziati dal bando Smart Cities and Communities. Infine va segnalato il dato relativo a Bologna per quanto concerne il numero di piani/programmi che hanno ad oggetto vari aspetti della Smart City: infatti sono stati rilevati ben 14 piani quali i PAES, il Piano Strategico Metropolitano, il Piano Clima, etc..

Gli enti locali sono di gran lunga i principali attori del processo di applicazione dell’approccio Smart City: ben il 60% delle iniziative rilevate sono infatti attuate da Comuni e Città Metropolitane. Alcune differenze invece si rilevano per quanto concerne gli altri soggetti: mentre nelle città settentrionali e del Centro sono soprattutto le aziende a promuovere iniziative smart, nelle città meridionali risulta particolarmente attivo il terzo settore: le associazioni infatti al Sud promuovono circa il 20% delle iniziative a fronte del 4,5% delle città del Nord e Centro Italia.

0,0 10,0 20,0 30,0

Nord Centro Sud

0,0 10,0 20,0 30,0

Nord Centro Sud

Fig. 7 Le iniziative smart in %

per ripartizione geografica Fig. 8 Tipologia di iniziative smart in % per ripartizione geografica

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0

Enti locali Enti di ricerca Aziende Associazioni Nord Centro Sud

Fig. 9 Soggetti attuatori in % per ripartizione geografica

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