• Non ci sono risultati.

Responsabile Scientifico di RES NOVAE Politecnico di Bari

 

Domenico Bufi

Project Manager di RES NOVAE Enel Distribuzione

 

Quale definizione darebbe di Smart City in ragione della sua esperienza?

S: La Smart City è una città che guarda non solo alle esigenze attuali dei cittadini, ma soprattutto a quelle future alla luce della rivoluzione che le nuove tecnologie informatiche e di comunicazione stanno determinando nell’ambito della nostra vita quotidiana.

B.: In una Smart City i cittadini vivono la quotidianità in maniera più semplice ed orientata alla sostenibilità.

Quali aspetti della Smart City affronta il progetto RES NOVAE?

S: Il progetto RES NOVAE analizza il problema energetico dal punto di vista della qualità del servizio in termini di continuità e di efficienza con l’obiettivo di ridurre al minimo quei fenomeni, come i picchi di tensione, che danneggiano le reti elettriche e l’utenza. Tema centrale della ricerca svolta dal Politecnico di Bari sono le smart grids. Il progetto di ricerca ha previsto un’approfondita analisi del know how esistente sul tema e, grazie alla forte collaborazione con Enel, partner capofila del progetto, ha posto le basi per la realizzazione a Bari di un centro di ricerca innovativo sui sistemi in bassa tensione, recentemente inaugurato.

B.: La novità vera del progetto RES NOVAE è l’integrazione in quanto sono previste attività di ricerca, sviluppo e formazione per tutti gli aspetti della Smart City: delle smart grids, alle strade intelligenti, all’efficientamento energetico degli edifici, alla progettazione di strumenti a disposizione della Pubblica Amministrazione per favorire uno sviluppo urbano sostenibile.

Quali sono i benefici/impatti per gli utenti di una Smart City?

S: La Smart City è una città inclusiva e pertanto deve essere in grado di agevolare l’inclusione sociale per diverse categorie di utenti. Ad esempio, una Smart City può aiutare le persone anziane a relazionarsi in maniera più semplice ed immediata con il personale medico a loro necessario e, dunque, porre rimedio a fenomeni di esclusione sociale che potrebbero comportare solitudine, depressione e malinconia.

B.: I benefici di una Smart City per i suoi utenti interessano principalmente il miglioramento dei livelli di vivibilità. Ad esempio, un possibile beneficio per un cittadino potrebbe essere quello di avere un pc o lo smartphone connesso con i sensori presenti nel suo appartamento che, tramite un’applicazione, sia in grado di fornire indicazioni, declinate in base alle proprie abitudini, alle condizioni di clima esterno, ed al mercato dell’energia, su come regolare il termostato, quando accendere gli elettrodomestici o in generale come regolare i quantitativi di flussi di energia necessari per il proprio benessere ma sempre nell’ottica della sostenibilità ambientale. A livello urbano i cittadini di una Smart City per esempio possono venire a

conoscenza di dati riguardanti i livelli di inquinamento dell’aria o delle emissioni di CO2 creando

così consapevolezza sul livello di sostenibilità ambientale della propria città contribuendo a formare cittadini attivi e partecipi alle trasformazioni in atto nella propria realtà.

In che direzione si evolverà secondo lei la Smart City?

S: La Smart City non può non integrare la green Economy e la sostenibilità in tutti i settori, da quello economico a quello sociale. Dobbiamo considerare la sostenibilità un processo dinamico

RAFFAELLA NIGLIO CAPITOLO 2. Bari: risparmio energetico, innovazione di processo e partecipazione attiva

 

CITTÀ METROPOLITANE 73 ISBN: 978-88-6887-005- E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

© 2016, FedoaPress

 

in grado di consentire la crescita nel rispetto dell’ambiente sulla base delle risorse disponibili. Questo non rappresenterà un freno allo sviluppo della società, ma piuttosto un nuovo modo intelligente di programmazione e organizzazione del lavoro secondo norme economiche ed energetiche oggi sperimentate nelle Green University.

B.: Finora in tema di Smart City si è lavorato molto nel campo della ricerca che ha prodotto prototipi e benefici tangibili solo su bassa scala: un salto importante per il futuro della Smart City sarà quello di fornire concretamente servizi più intelligenti ed efficienti al suo cittadino su territori molto più ampi.

Il progetto RES NOVAE affronta il tema dell’integrazione tra energia e governo del territorio. Secondo lei quale può essere il contributo della Smart City nel conseguimento di questo obiettivo?

S: Il progetto RES NOVAE ha come obiettivo quello di realizzare un sistema integrato di controllo dei flussi energetici (energia elettrica, aria, acqua, gas, trasporti) a livello urbano. Attraverso la rielaborazione funzionale dei dati provenienti da questi sistemi automatici di controllo e di ottimizzazione del risparmio energetico, non esclusivamente nel campo dell’energia elettrica ma anche delle altre utenze, è possibile integrare gli strumenti di governo del territorio con modelli e sistemi di gestione dell’efficienza energetica della città.

B.: Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di collaborare con le pubbliche amministrazioni. Ad esempio, l’Urban Control Center è un cruscotto di vari indicatori, energetici, sociali, ambientali etc, georeferenziati sulla mappa della Città di Bari suddivisa in zone censuarie, calcolati mensilmente, utile agli amministratori per definire una pianificazione intelligente e sostenibile del territorio, basata su analisi statistiche e predittive dei dati forniti dagli indicatori. Su Cosenza è prevista la realizzazione di un Urban Lab, gestito in collaborazione dell’amministrazione comunale, dedicato alle attività didattiche, multimediali e di esposizione, un luogo in cui la cittadinanza potrà interagire con la Smart City, mediante la realtà aumentata della smart street e degli Smart Object ed altri dispositivi intelligenti per visualizzare informazioni real-time sull’uso di risorse energetiche.

SHAGREE

SMART Environment 

SHAGREE-Green Shadow Program è un Living Lab che nasce da un fabbisogno reale: le infrastrutture idrauliche baresi non riescono a contenere grosse quantità di acqua piovana pertanto occorre trovare una modalità alternativa di assorbimento delle acque meteoriche. Di qui la sperimentazione partecipata di soluzioni volte, da un alto, a mitigare alcuni effetti negativi dovuti all’incremento della densità urbana media, migliorando l’assorbimento delle acque meteoriche e diminuendo i costi del condizionamento degli edifici, e, dall’altro, a diffondere conoscenze, coinvolgendo attivamente i cittadini di Bari, impattando sul cambiamento degli stili di vita in ottica di Smart City ed al tempo stesso acquisendo informazioni su di essi. Il Living Lab riunisce il Comune di Bari, nella Ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata, con Editoriale41 S.r.l. (capofila), Aerosigma S.r.l., Eulogic S.r.l., Ser.Co.M. S.r.l e Centro Laser. Il progetto è co-finanziato per circa 135 mila euro dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007-2013 nell’ambito del POR CONV FESR PUGLIA-Asse Ricerca e Innovazione per la

RAFFAELLA NIGLIO CAPITOLO 2. Bari: risparmio energetico, innovazione di processo e partecipazione attiva

 

CITTÀ METROPOLITANE 74 ISBN: 978-88-6887-005- E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8

© 2016, FedoaPress

 

Competitività-Obiettivo 2b) Accrescere l'utilizzo dei servizi digitali innovativi nelle PMI, e per circa 90 mila euro da fondi privati.

L’area sperimentale di riferimento è costituita da una parte della città consolidata di Bari (zone A e B di PRG vigente). Attraverso bandi ed avvisi pubblici i condomini inoltrano di accordo la candidatura dell’edificio in cui vivono per la partecipazione al progetto di sperimentazione. Appositi studi di fattibilità vengono realizzati per stabilire le migliori modalità di costruzione. Inoltre, a monte dell’intervento, è stata condotta nel settembre 2013, un’analisi del suolo barese attraverso un primo “volo termico” che ha restituito alcuni dati di temperatura al suolo. In seguito all’installazione dei tetti verdi si effettuerà un secondo volo termico dalle cui misurazioni verranno fuori i risultati della sperimentazione.

L’inizio della sperimentazione era previsto per dicembre 2012 ma è slittato ad agosto 2013 mentre la fine prevista è fissata al termine del 2015. La risposta agli avvisi pubblici è stata rassicurante: quasi 2.000 mq di tetti baresi sono pronti ad ospitare nuovo verde in città, segno di un grande interesse da parte dei privati. Tra i risultati attesi, oltre al maggiore assorbimento dell'acqua piovana con un rallentamento del deflusso delle acque piovane verso le fogne, è prevista un’attenuazione dell'isola di calore estiva, stimata in 3-4 gradi, un aumento del risparmio energetico, per il ridotto uso di condizionatori e di riscaldamento invernale reso possibile dalle proprietà isolanti del tetto verde. Inoltre con i residui delle produzioni sarà poi possibile produrre biomassa, riutilizzabile, integrata ai rifiuti solidi urbani per lo sviluppo di energie rinnovabili. Il carattere innovativo dell’iniziativa sta inoltre nel sistema di rilevazione dei dati relativi agli elementi termo-igrometrici e anemometrici dei quartieri del centro di Bari, il loro monitoraggio, e l'elaborazione di un modello matematico che connetta biunivocamente l'intervento di greening agli effetti locali e globali sul benessere del cittadino. L’iniziativa è ampiamente replicabile in tutte quelle città di medie e grandi dimensioni in cui esiste il fenomeno, di origine antropica, chiamato isola di calore ovvero il riscaldamento dovuto all'urbanizzazione della bolla d'aria presente al disopra degli agglomerati urbani densi.

Documenti correlati