• Non ci sono risultati.

Interaction designer and developer of multi-touch applications

In ragione della sua esperienza, cos’è la Smart City?

Definirei la Smart City come uno spazio urbano che contiene degli elementi tecnologici che consentono alle persone di vivere meglio, di fruire dei servizi in maniera più intuitiva e semplice e di avere una serie di strumenti che fino a qualche anno fa non esistevano. Si tratta di un contenitore di funzionalità, di contenuti e di persone che ne fruiscono e ne

MARIA ROSA TREMITERRA CAPITOLO 5 Firenze: vivibilità, partecipazione e sviluppo del territorio

CITTÀ METROPOLITANE 197 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8 © 2016, FedoaPress

 

creano. Secondo me, la cosa più interessante di una Smart City non dovrebbe essere quella di dare solo contenuti alle persone, ma dovrebbe permettere loro di crearli. Le persone stesse, infatti, dovrebbero essere intese come sensori della città grazie a strumenti come gli smartphone, attraverso i quali possono comunicare alla città dei dati e produrre informazioni. La Smart City non significa solo dare degli strumenti tecnologici per fruire dei servizi, ma è anche poter permettere alle persone di scambiare informazioni dentro un contesto urbano.

Che tipo di ricerca sta alla base delle installazioni che attualmente sono presenti nel Centro Visite del Parco?

La ricerca condotta presso il MICC ha riguardato principalmente le tematiche “interazione naturale” e “ambienti interattivi”, ossia lo studio e l’applicazione di tutti quegli strumenti che consentono un interazione con i sistemi informatici, basati sulla gestualità (corpo, mani e voce) piuttosto che di tastiere e mouse, con l’obiettivo di annullare il gap fra oggetti digitali e fisici, dando un carattere di “manualità” ad un contenuto digitale. Negli anni i prototipi sviluppati nell’ambito della ricerca sono diventati maturi per essere “trasferiti” verso altre aziende, università o enti pubblici (ad esempio, il Comune e la Provincia di Firenze). La loro applicazione ha trovato multi usi anche diversi da quelli relativi agli spazi museali o agli spazi pubblici. Il MICC si è occupato anche di impiegare questi strumenti in altri settori (ad esempio, la riabilitazione neuro-cognitiva). Oggi quale impresa (dal 2011/2012 sono parte del Parco Urbano dell’Innovazione Le Murate del Comune di Firenze), questi stessi strumenti e software sono stati impiegati in altri contesti, anche industriali e relativi ad ambiti commerciali.

Imprese come la sua, fondate sull’impiego delle ICT in diversi settori come come possono favorire lo sviluppo urbano?

Quello che crea veramente la crescita della città e delle tecnologie ad essa collegate prodotte da aziende come la mia sta nel cooperare con le pubbliche amministrazioni. Infatti, il vero progresso si ha quando le pubbliche amministrazioni partecipano attivamente, finanziando o partecipando come “testbed” alla sperimentazione di ciò che viene realizzato dalla aziende per offrire un servizio pubblico.

Secondo lei, quali relazioni hanno le iniziative per la Smart City con l’attuazione della Città Metropolitana?

In base alla mia esperienza, potrei affermare che le iniziative Smart City potrebbe permettere al comune di Firenze di espandersi in termini di comunicazione ed informazioni a tutto il territorio metropolitano. Ad esempio con l’app Firenze Turismo, sviluppata per conto della Provincia di Firenze, che permette di ricevere informazioni sugli eventi culturali della Città Metropolitana, consente ai city user di avere una panoramica su tutti i comuni del territorio metropolitano. Perché la principale criticità dell’attuazione della Città Metropolitana potrebbe essere nella visibilità dell’intorno metropolitano e, quindi, è necessario darvi visibilità. L’impiego delle tecnologie può essere funzionale a tale scopo.

Vent’anni fa si teorizzava la “città cablata”. Oggi si parla di Smart City. Secondo lei, dove si sta dirigendo la Smart City e come si evolverà?

Penso che la Smart City si orienterà verso la comunicazione fra le persone rendendo tutto più raggiungibile. Per quel che riguarda la sua evoluzione, credo che la tecnologia non debba per forza seguire un progresso lineare e, quindi, crescere fino a raggiungere soluzioni inimmaginabili. Secondo me, il vero progresso sta nella consapevolezza delle persone di usare certi mezzi. Oggi ce ne sono tantissimi, ma tante persone non hanno la consapevolezza di usarli nel modo giusto. In futuro, bisognerà puntare a questo.

MARIA ROSA TREMITERRA CAPITOLO 5 Firenze: vivibilità, partecipazione e sviluppo del territorio

CITTÀ METROPOLITANE 198 ISBN: 978-88-6887-005-8 E SMART GOVERNANCE DOI: 10.6093/978-88-6887-005-8 © 2016, FedoaPress

 

MYFIRENZE

SMART Living 

MyFirenze è un framework multimediale sviluppato per offrire al turista la possibilità di visitare la città ed i suoi beni artistici pianificando ed ottimizzando i propri tempi di visita in un contesto Smart City. Il framework è stato ideato dal Media Integration and Communication Center (MICC) dell’Università di Firenze su commissione del Comune di Firenze, che lo ha finanziato nell’ambito dei lavori condotti per la realizzazione del Visitor Center multimediale presso l’Info Point turistico della Stazione di Santa Maria Novella. Tale sistema è frutto dell’attività di ricerca rivolta allo studio e allo sviluppo di nuove tecnologie basate sulla “user experience”, con l’obiettivo di testare un sistema in grado di interagire in maniera immediata e semplice con l’utente. Un'altra parte dell’attività di ricerca che ha permesso di sviluppare il framework ha riguardato la creazione di sistemi multi-device, che prevedono la presenza di differenti dispositivi a supporto di specifiche applicazioni, così da permettere di ottimizzarne e potenziarne l’utilizzo e di usufruire di un servizio flessibile. Infatti, il sistema del framework prevede l’utilizzo di tre dispositivi con funzioni differenti, un tabletop, un wall ed un dispositivo mobile, e quest’ultimo deve essere in possesso il turista. L’esperienza dell’utente si svolge in due momenti. Inizialmente il turista può interagire con il tabletop ed il wall installati presso il Visitor Center per trovare informazioni utili a definire il proprio itinerario turistico. Successivamente, tale itinerario, una volta definito, può essere salvato e visualizzato su un dispositivo mobile (ad esempio, uno smartphone) con il supporto di funzioni che permettono di accedere ai servizi avanzati così come all’itinerario aggiornato.

Oltre che erogare un servizio turistico, MyFirenze è stato progettato anche per permettere al Comune di Firenze di raccogliere i dati relativi ai flussi turistici e agli itinerari preferiti dagli utenti del servizio, oltre che offrire funzioni per l’accesso e la distribuzione delle informazioni. Per come è stata concepita, tale tecnologia risulta potenzialmente esportabile in altri contesti urbani e scalabile anche a livello territoriale. Infatti, le sue principali criticità sono per lo più connesse alla sua applicazione e alla sua compatibilità con i dispositivi hardware. Per cui il sistema è stato progettato per funzionare anche su hardware con bassissime prestazioni e, inoltre, i suoi software sono stati ideati per essere replicabili ed estesi anche ad una scala superiore a quella urbana, possibilità che è strettamente connessa ai dati inseriti all’interno del database di funzionamento del sistema. Oltre MyFirenze nella città di Firenze un prototipo simile, progettato precedentemente, è installato presso il Centro Visite del Parco delle Cascine, dov’è di supporto alle attività legate al Parco. Ciò evidenzia le potenzialità di impiego di questa tecnologia per l’erogazione di differenti servizi ed utilità destinate sia ai cittadini che ai city users.

Documenti correlati