• Non ci sono risultati.

PARTE I: LE MANI DEL CIELO.Ricostruzione storica

Capitolo 5. Un secolo di cambiamenti

5.11 Un comitato per la festa

I continui attacchi, la costante pressione cui è sottoposta la Congrega di Carità, inducono alla crea- zione di una commissione dedicata alla festa. Il 12 maggio 1893 "il Molise" "annuncia la nascita della commissione per imbastire una festa che sarà magnifica, e i componenti di essa sono stati sag- giamente scelti dal presidente tra mezzo a persone di tutti i colori"506. Il ventaglio di proposte of- ferto dal gruppo organizzatore s'impone all'attenzione dei media locali che lodano le iniziative volte al divertimento della popolazione e dei "forestieri presenti in stragrande numero". Gli ingredienti usati miscelano musica, illuminazione della città e fuochi artificiali. Il comitato decide di utilizzare la questua cittadina per far fronte alle notevoli spese per finanziare gli intrattenimenti. Spicca un'il- luminazione particolare che ha previsto tra l'altro la presenza degli stemmi dei paesi vicini. Nella logica organizzativa si predispongono eventi per la zona dei "cuzzati" e per “Campobasso nuova”, andando a soddisfare le esigenze diversificate degli abitanti e l'esistenza di una netta demarcazione tra i quartieri popolari e il nuovo impianto architettonico cittadino. La descrizione è dettagliata ed entusiastica, ma i Misteri non sono nemmeno nominati, d'altra parte sfilano regolarmente, grazie al- le riparazioni effettuate507. Le giornate hanno una vasta eco che ne conferma la perfetta organizza- zione, tanto che il presidente della Congrega di Carità scrive al presidente del comitato esprimendo la sua più completa soddisfazione per la "solenne e splendida riuscita della festa del Corpus Domi-

ni"508. Solo due anni dopo si registrano le prime liti all'interno del gruppo organizzatore. In una let-

tera il presidente della Cassa di risparmio e pignorazione di Campobasso rimette il mandato di "pre- sidente del comitato dei Misteri". L'anno precedente aveva accolto l'invito della Congrega a voler contribuire alla riuscita della festa, arrivando "perfino a costituire un comitato d'egregi cittadini. Ta- le comitato principiò pure a funzionare energicamente per raggiungere lo intento desiderato quando, per una inesplicabile fatalità, parte di esso fu spiacevolmente costretto a promuoverne lo sciogli-

502Ivi, p.325. 503

Ivi, p.327.

504

A rendere colorata la festa sono i costumi dei contadini ..."e dei costumi delle donne sarebbe bello dir qualche cosa,

giacché è una festa di colori vivaci e di fogge bizzarre". Ivi, p. 328. 505

Ibidem.

506

"il Molise", a.I, n.3, Campobasso, 12 maggio 1893, p.6.

507

ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera al Presidente della Congrega di Carità da parte del Segretario del municipio di Campo-

basso Donato D'Alena, sulle riparazioni effettuate, attestate anche dall'ingegnere del Genio Civile e sulla visita sani- taria effettuata con l'intervento del delegato di Pubblica sicurezza per la prova i ragazzi da collocarli nei rispettivi posti e di Misteri, b.92, f.884. 30 maggio 1893.

105

mento. Questo fatto che addolora immensamente l'anima"509. E' veramente una fase delicata della storia dei Misteri, sottoposti a continui attacchi nella fase di gestione della Congrega di Carità. La Prefettura continua a registrare disservizi nell'organizzazione e ammonisce l'ente: "ieri durante l'as- sistenza prestata dalla P.S. ai congegni dei Misteri gli ufficiali di servizio ebbero a provare penosis- sima impressione nel momento dell'uscita delle macchine dalla chiesa di S. Antonio e se i funziona- rii...(ed altri) non si fossero efficacemente cooperati; qualche bambino sarebbe restato per lo meno malconcio"510. Il prefetto reggente chiede, giacché la Congrega sta per restaurare la chiesa di San Antonio Abate, che siano fatti lavori alla porta aumentandone di un metro e messo l'altezza e di cinquanta centimetri la larghezza, e termina laconicamente: "e ciò quante volte questa festa consue- tudinaria non potesse ipso facto abolirsi"511. La critica comune è confermata da un articolo del 16 giugno 1895: "giovedì 13 corrente ebbe luogo la festa del Corpus Domini e i cosiddetti Misteri per- corsero le vie della città. Di questi vi è chi ha detto un mondo di bene, e chi li ha addirittura chia- mati avanzo di barbarie, roba da medioevo, negazione di ogni religione, spettacolo da carnevale in ritardo, e non volendo polemizzare con alcuno constatiamo i fatti senza giudicarli in nessun mo- do”512. Ne "le Cento città", supplemento mensile illustrato de "Il Secolo" si esalta la festa del Cor- pus Domini e le macchine sono definite la "great attraction"513. Atteggiamenti contrastanti, diversi- ficati, in cui si rivela il distacco messo in atto tra due culture in lotta tra loro: una dominante che cerca di ridare ordine nuovo alle manifestazioni cittadine e una fondata sulla volontà popolare, de- terminata dalla tradizione plurisecolare. Lo svilimento è causato dal disinteresse della Congrega che vede l'evento un peso, causa di dispendio economico di denaro. Nel 1897 nella nota spese si ripor- ta che per il trasporto dei ferri si spende la somma di 315,40 lire. Per la prima volta ci sono osserva- zioni sulla Face, in carico all'organizzazione complessiva, per cui si spendono 24 lire per il trasporto e 4,25 per la vestizione. E' il segno dell'abbandono della gestione plurisecolare dei contadini che ne avevano curato l'organizzazione autonoma. Se i Misteri sembrano abbandonati a se stessi la festa continua a essere pianificata con un'offerta variegata, "e se a ciò si aggiunge che il piccolo commer- cio si è relativamente avvantaggiato di questa festa così ben preparata, si può con ragione affermare che nulla è mancato per la sua completa riuscita"514. Il binomio evento-crescita economica che ha caratterizzato secoli di presenza è sperimentato in modo efficace, penalizzando il modulo proces- sionale, in una critica delle reviviscenze di un cattolicesimo modulato secondo il gusto della reli- giosità popolare515. Il comitato, ricostituito dopo le dimissioni avanzate dal presidente, continua il

509

ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera del Presidente della Cassa di risparmio e pignorazione di Campobasso, b.92, f.884. 4 aprile 1895.

510

ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera della Prefettura al Presidente della Congrega di Carità, b.92, f.884. 14 giugno 1895.

511 Ibidem. 512

"Avvenire del Sannio", a. I, n.15, domenica 16 giugno 1895, p.2.

513

"Tali macchine, in origine, erano 18, ed attualmente si conservano solamente 12, che escono, tutti gli anni, in pro- cessione, nella festa del Corpus Domini, e sono la "great attraction" della festa. Da tutta la provincia, in ferrovia, in carrozza, sui carrozzini, sui char-a bancs uomini e donne, in costumi originali simpatici, tutti carichi di oggetti d'oro di- verse multicolori, si recano a curiosare, tutti gli anni, la processione dei misteri, riempiendo le piazze, le vie le case Campobasso, da impedirne addirittura la circolazione. E' una "festa rumorosa e chiassosa, gaja e scoppiettante, che dà alla città di Campobasso un aspetto insolito di giocondità e di vita". P. Albino, La festa dei Misteri, in "Le cento cit- tà di Italia", n.30, supplemento mensile illustrato al n.1685 del quotidiano "il Secolo", 25 settembre anno XXX, 1895, pp.67-71, p.61.

514

"Corriere del Molise", a. III, n.103, Campobasso 20 giugno 1897.

515

Un giudizio negativo è espresso anche nei confronti degli atteggiamenti dei bambini posti sui Misteri ad imperso- nare scene sacre: "l'estetica, qui, si trasforma, e nel contrasto delle sensazioni più diverse e negli scudi luccicanti di oro del Barocco sincero, secentistico, ritrova la certezza del diletto, la pienezza la vitalità della rappresentazione. Le pose sono spesso esagerate, spesso muovono il riso, ma tutto è in perfetto accordo con il sentimento che destano nei cre- denti, assetati di apparizioni, di miracoli. In questi tours de force di fede, di superstizione, di fantasia, tanto da far bril- lare un artista, dal compiacere un epicureo, da metter fremiti nel cuore di un credente. Questo cattolicismo pagano ha

106

suo lavoro organizzativo e, incurante della crisi economica di fine secolo, propone un ampio venta- glio d'intrattenimenti. La manifestazione diventa richiamo per gli ambulanti e gli artisti da strada che contribuiscono a dare alla città tonalità di colore e di confusione. Il meccanismo che si crea in- torno agli eventi inizia a non piacere agli stessi commercianti campobassani che vedono stornata una parte dell'introito economico realizzato dai negozi locali516. La città vive il caos delle giornate chiassose e la Congrega, alla fine del suo mandato, si trova ad affrontare in scontri frontali la Prefet- tura che incalza sulla problematica della sicurezza del portone della chiesa di Sant'Antonio Abate in cui sono allestiti. Si discute sulla loro uscita dalla porta inclinandosi e vacillando. La Prefettura raccomanda l'ampliamento e la costruzione di "un binario mobile nella chiesa con relativo carrello sul quale adattati i misteri, questi potessero liberamente uscire e mettersi poi in processione"517. Il presidente della Congrega risponde ribadendo che l'ipotesi non è realizzabile perché l'ente non è in grado di far fronte ad una spesa elevata non appartenente al bilancio. La giustificazione "è di quasi un secolo che quegl'ingegni escono passando sotto quella porta che ne conta altre quattro e non si sono verificate disgrazie né rotture"518. Si chiude, tra polemiche e lamentele, critiche ed esaltazione dell'offerta festiva campobassana, un secolo importante per la storia italiana e regionale. I Misteri risentono della cultura dell'epoca e di un atteggiamento d'indifferenza nei confronti delle tradizioni popolari causato dall'inurbamento e dalla presenza di nuove generazioni provenienti dai paesi e im- piegati nella burocrazia della pubblica amministrazione. La mancanza di riconoscimento nelle tra- dizioni cittadine è il segno evidente di un'iniziale perdita d'identità popolare che andrà a manifestar- si nel secolo successivo.

Capitolo 6. Tra contraddizioni e vitalità.