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PARTE II: IL CIELO TRA LE MANI: PROBLEMATICHE STORICO-CULTURALI

Capitolo 1. Affascinanti ingegni

1.3 Studi e ricerche

Negli anni '80, escludendo la massiccia presenza sui giornali locali che ogni anno dedicano spazi ai Misteri, sono pubblicati altri interventi, a carattere divulgativo, sulla tradizione. La Trombetta con- tinua a insistere su una possibile valorizzazione, usando la stampa locale per diffondere le sue tesi e raccogliere consensi980. Vigliardi, attento al recupero dello spirito cittadino, si preoccupa di regi- strare aneddoti del secondo dopoguerra, ricordando la centralità della festa nel contesto campobas-

977

A. Trombetta, Fascino e suggestione del passato nella processione de "i Misteri" a Campobasso, cit.

978

U. D'Andrea, Appunti e documenti sulla Sagra dei Misteri in Campobasso, cit.

979Ricordiamo che altri documenti di secoli precedenti, citati dal Gasdia, erano disponibili nel Fondo lasciato dall'auto-

re presso l'Archivio dell'Abbazia di Montecassino e possono essere consultati solo da pochi anni.

980A.Trombetta, I misteriosi ingegni, "Molise oggi", 9 giugno 1986, pp.36-40; A. Trombetta, I misteri sfilano a Campo- basso, "Risveglio del Molise", n. 6-7, 1986.

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sano981. Nel 1989 una mostra organizzata dalle edizioni Lampo982, catalizza l'attenzione del mondo fotografico sulle infinite possibilità artistiche cui si prestano i soggetti sacri. Intanto, esaurita la ri- stampa del lavoro del Lalli si pensa a una nuova pubblicazione. L'occasione è una ricerca condotta, su alcune fonti documentarie, dal sottoscritto, incentrata sugli aspetti storico-religiosi della dinami- ca processionale. Nel 1989 è pubblicata, sponsorizzata dal Comune, la nuova ricerca, che amplifica in parte, grazie a nuovi riferimenti, le conoscenze pregresse. La narrazione è incentrata sul legame tra la ritualità e le confraternite, che continuano a gestire la manifestazione. Si parla per la prima volta d'identità culturale e di possibilità di comprendere il senso di una manifestazione che soprav- vive al tempo grazie al legame tradizionale instaurato con una parte della popolazione983.

Il 1991 è un anno da ricordare nella storiografia. Seguendo la scia di una lunga tradizione che critica e stigmatizza la presenza di bambini sulle macchine processionali campobassane, Di Nola984 si la- scia andare, incautamente, a critiche, nel tentativo di proteggere i bambini, definiti "angeli tortura- ti". La sua strana presa di posizione non sortisce alcun effetto visibile sulla sfilata processione che continua, a dispetto di varie voci critiche, a catalizzare l'attenzione dei campobassani. Gli anni '90 sono densi di attività, in una rinata attenzione per la festività. Riviste di settore985 e testi sul folklo- re986 si interessano della sagra che, senza dubbio, attrae per la sua spettacolarità. Colpisce i giorna- listi la figura di Cosmo Teberino, da anni indiscusso animatore della sfilata. Nel 1992, attribuendo alla data i 250 anni dalla prima uscita, Lalli e Pietravalle pubblicano un saggio sui Misteri, ampia- mente corredato da materiale fotografico. Il lavoro non aggiunge nulla di nuova alla bibliografia preesistente concludendo "tutto sottolinea forse, oggi, con naturale intensità, il lancinante divario fra il caparbio retaggio dei secoli e la realtà sfuggente di un presente a interpretare, da illuminare, da percorrere"987. E ribadisce Di Iorio nel suo opuscolo Le macchine dei Misteri a Campobasso,"la festa è l'effimero che ciclicamente ritorna, a condizione che, dietro di essa, ci sia una memoria che ricorda degli avvenimenti degli uomini e che li tramandi ad altri uomini. La tradizione altro non è se non questo e la festa diventa tradizionale in quanto ritorna nel tempo"988. Secondo l'autore la rea- lizzazione dei congegni prese molto tempo perché da un lato le confraternite committenti, prima di approvare definitivamente l'impianto scenografico proposto dall'artista, richiesero modifiche e ag- giustamenti e, per altro verso, il lavoro dei maestri artigiani del ferro si rivelò, per l'epoca, comples- so e intricato a causa dei non facili problemi di meccanica. Le fonti scritte fanno riferimento arbitra- riamente al 1740 per la data di costruzione, in quegli anni l'artista era troppo giovane (aveva 22 an- ni) perché gli venisse affidato un incarico tanto impegnativo. L'autore afferma che il Di Zinno do- vette trarre suggerimento dagli apparati festivi mobili di concezione spagnolesca costruiti a Napoli durante il periodo viceregnale a ricordo durevole di particolari avvenimenti civili o religiosi. In ap- pendice allega una descrizione con misure e notizie su personaggi e portatori. Continua la pubbli- cazione di articoli divulgativi989 e si approfondiscono alcune tematiche grazie all'esame di altri car-

981

V. Vigliardi, Trent'Anni sotto il Monforte, cit., (sui misteri del 1948) pp.205-206; 217-218.

982

AA.VV., Obiettivo sui Misteri, testo introduttivo di Ada Trombetta, Campobasso, Editrice Lampo, 1989.

983E. Rubino, Campobasso e la processione dei misteri nei secoli, cit. 984

A.M. Di Nola, La festa del Corpus Domini a Campobasso. Gli angeli torturati, in AA.VV., La festa e il bambino, Torino, ERI edizioni RAI, 1991, pp.145-154.

985V. Paliotti, fotografie di Maurizio Fraschetti, I misteri volanti, cit. 986

G. Pretini, Campobasso, la Sagra dei Misteri, in idem, Folklore spettacolo della memoria, Udine, Edizioni Trapezio, 1990, p.128.

987

R. Lalli-N. Pietravalle, (a cura di), Angeli e diavoli, supplemento al numero 1 del mensile "Molise", 1992, pp. 2-16.

988G. Di Iorio, Le macchine dei Misteri a Campobasso, cit. 989

Festivals of faith and natures bounty, "Italy Italy", maggio 1995, pp.18-21, La rivista in inglese spedita in America e in

Canada dedica la copertina al Sacro Cuore e all'interno un articolo sul Molise: "the misteri of Campobasso are certainly among the most unusual and imaginative expressions of italian folk tradition. It is not surprising that people come

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teggi. Alla De Gregorio990 il merito del commento ai disegni e schizzi dell'artista campobassano, acquisiti dalla Biblioteca Provinciale Albino di Campobasso, donati da Giuseppe Eliseo. Nella rac- colta l'autrice rinviene evidenti caratteri ispiratori per l'allestimento degli Ingegni, e, in altri casi, schizzi preparatori che daranno vita a figure caratteristiche, quali il Sebeto del San Gennaro. Prende corpo l'idea, perseguita in seguito, della contaminazione culturale con apparati scenici carnevaleschi napoletani, motivi ispiratori della sintesi operata dall'autore. Approcci scientifici diversificati per chiarire le origini e lo sviluppo del Corpus Domini a Campobasso. Nell'evidente trasformazione sociale la processione si caratterizza, per Lattuada, in un impianto barocco mutuato dall'ambiente napoletano. Nel lavoro di Felice e Lattuada991 si va a chiarificare, attraverso uno studio rigoroso d'archivio, la vita e l'esperienza sociale e culturale di Paolo Saverio Di Zinno, la cui storia s'intrec- cia agli Ingegni campobassani. Con l'analisi di disegni e di statue, catalogate in modo certosino, i due autori conducono uno studio che offre compiutezza alla genesi artistica alla creazione delle strutture, tralasciando il classico impianto storiografico che li vede come prodotto dell'evoluzione di sacre rappresentazioni medievali. La ritualità si va a inserire nelle macchine processionali dell'epo- ca barocca, influenzate dalle costruzioni precedenti, rielaborate in varie zone d'Italia e d'Europa. Ne è un esempio la sinergia creata con la costituenda raccolta Museale del comune di Nola e il catalo- go pubblicato nel 1997. Circola negli ambienti culturali la parola rete, strategia comunicativa di marketing territoriale. Il catalogo992 documenta l'esistenza di macchine festive presenti in Italia e nel mondo e ne è curata un'esposizione documentata organizzata nell'ambito delle celebrazioni dei Misteri di Campobasso, per espresso invito rivolto alla municipalità di Nola da parte del centro cul- turale dell'Università del Molise. Il progetto è una raccolta museale delle macchine rituali partendo dalla festa dei Gigli di Nola. Di altro genere il lavoro della Charuty993 che investiga sulle dinamiche etnologiche del rituale. Riprendendo il termine settecentesco "les Mystères au naturel" la studiosa, dopo una breve storia della processione, ne registra la "dissociation" tra l'elemento laico e il religio- so istituzionale. La descrizione si avvale del racconto de "le maréchel", cui l'autrice si rivolge per comprendere il sostrato popolare della processione. Ne scaturisce un quadro dinamico sulla presen- za di un folto gruppo di persone dedite da anni all'organizzazione che sembra seguire le stesse fe- nomenologie di un rito di passaggio. Di taglio etnologico e sulla scia delle osservazioni della Cha- ruty il lavoro della Di Vito, inserito nel contesto di una ricerca sulla presenza dei bambini nel ciclo dell'anno994. Analizzando la pesatura nella festa di Sant'Antonio a Roccasicura l'autrice tenta una comparazione con la selezione dei figuranti a Campobasso. Si assiste a un rituale stabile, messo in atto dal maresciallo e dai suoi collaboratori. Ci sono regole precise: ogni personaggio corrisponde a tratti somatici che si avvicinano all'iconografia tradizionale delle scene sacre. Tutto ciò porterebbe a vedere una sorta di metafora del "perfezionamento della loro identità cristiana e sessuale"995. Siamo in presenza di ipotesi che attestano l'attenzione degli studiosi verso il fenomeno, per attri- buirne valenze culturali ed applicarvi teorie presenti in altre tipologie religioso-popolari. Varie sono le pubblicazioni divulgative, tra tante spiccano raccolte fotografiche, espressive quelle curate da Mauro Presutti che propone una sua lettura emozionante ed evocativa. I personaggi sono attori

from afar to see them". S. Mascia Paolo, Una strana sacra rappresentazione: uomini, donne e bambini in bilico su e-

normi macchine del Settecento, "Gente viaggi", giugno 1995.

990S. De Gregorio, I disegni di Paolo Saverio Di Zinno nella biblioteca P. Albino di Campobasso, cit. 991

N. Felice-R. Lattuada, Paolo Saverio di Zinno, Arte ed effimero Barocco nel Molise del Settecento, cit.

992

AA.VV., Uomini, macchine da festa rituali ed artigianato, cit.

993

G. Charuty, Folie, mariage et mort: pratiques chrétiennes de la folie en Europe occidentale, Paris, Éditions du Seuil, 1997, pp.316-331.

994

A. Di Vito, "Pesi" e "Misteri" in due feste molisane, in V. Cottini Petrucci, L. Mariotti, Le feste giocate, Roma, edizioni de Luca, 1998, pp.75-92.

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spontanei di un drama che si compie ogni anno996. Da segnalare, per l'importanza iconografica e la raccolta di produzione di artisti, pittori e fotografi, la pubblicazione del calendario dei Misteri a cu- ra dell'associazione Misteri e tradizioni, ogni anno dedicata ad un tema specifico. Grazie alla conti- nuità la presentazione, verso i primi del mese di dicembre, è diventata un appuntamento annuale che raccoglie gli appassionati. Per la plasticità dei soggetti, per la scenicità dei quadri e per i vari con- trasti cromatici che si creano, questi attirano ogni anno numerosi fotografi, appassionati e curiosi, che pubblicano su internet scatti e filmati, contribuendo alla diffusione virale della sfilata.