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PARTE I: LE MANI DEL CIELO.Ricostruzione storica

Capitolo 6. Tra contraddizioni e vitalità

6.2 Vacillanti Misteri

Le veloci e rapide trasformazioni del '900 coinvolgeranno e travolgeranno in parte la storica rituali- tà, portandone a compimento il processo di trasformazione nel contesto cittadino. La disattenzione e la disaffezione della Congrega di Carità sono il segnale di un mutamento in ordine al contesto ur- bano, contaminato e non delimitabile nella sua connotazione etnica. Un problema evidente da ri- solvere è la stabilità dei congegni, che risentono dei tempi e dell'incuria, e la ridefinizione di un per- corso processionale in un mutato panorama urbano. Il rapporto dialettico a volte stizzito e polemico che si crea tra autorità di Pubblica Sicurezza e Congrega assume toni accesi, dimostrando la peren- torietà dell'intervento dell'istituzione che mal sopporta la processione, per l'incuria con cui sono conservate le Macchine e per la relativa pericolosità per la popolazione e per i figuranti. Si sancisce definitivamente un nuovo itinerario che possa recare il minor danno possibile ai bambini e alle strutture metalliche. Tra i problemi fondamentali sono focalizzati il percorso, il trasporto e l'uscita dalla porta della chiesa di Sant'Antonio Abate528. Si apre il nuovo secolo che vedrà il progressivo distacco della Congregazione dall'organizzazione. il 13 giugno del 1900 il presidente, dopo aver assicurato una vigilanza serrata529 affinché tutto si svolga nel migliore dei modi possibile specifica l'itinerario da seguire: "percorrerà la sola parte piana della città, propriamente la strada Chiaia, XX Settembre, Borgo Vecchio, S. Paolo, Orefici, Piazza Municipio, Piazza Vittorio Emmanuele, 5 ago- sto, Corso Nuovo, Annunziata e Ferrari"530. Il commento del "Corriere del Molise" conferma lo sforzo della Congrega: non si registra nessun incidente durante la manifestazione che si è svolta

"con decorosa pompa" alla presenza di molti forestieri. La laconica notizia non offre altri elementi

sui fatti e dimostra lo scarso entusiasmo531. Il 31 dicembre 1900 con una solenne e maestosa ceri- monia la cittadinanza canta coralmente il Te Deum in ringraziamento per la riapertura al culto della chiesa della SS. Trinità. L'arciprete Minadeo che ha seguito le fasi della ristrutturazione e ne ha caldeggiato la rinascita esorta:"preparatevi dunque o buoni Campobassani a solennizzare sì me-

527Una nostalgica e puntuale disamina degli anni di fermento per la cultura tradizionale campobassana è in C. Di Soc-

cio, Teatranti, trinitari e briganti, in R. Lalli, N. Lombardi, G.Palmieri (a cura di), Campobasso, cit., vol. III, pp.437-466. L'autrice, ripercorre, seguendo i giornali dell'epoca e la sua scia di ricordi personali, la nascita e l'affermazioni delle forme artistiche e di cultura popolare in Campobasso.

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"Il Genio Civile ha opinato che la processione in parola non potrà farsi per le strade a pendive limitandola esclusi- vamente alla parte piana della città ed avendo i portatori la massima cura e ogni altra cautela per non fare oscillare i predetti congegni. Le raccomando poi di assistere personalmente, ove sia possibile, alla sortita dei ripetuti misteri dalla Chiesa di S. Antonio Abate". ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera del Prefetto al presidente della Congrega di Carità e

indicazioni sui misteri, b.92, f.884. 12 giugno 1900.

529Il presidente della Congrega di Carità Presutti scrive al prefetto della Provincia di Campobasso sulla "festività del Corpus Domini, processione dei Misteri": "...l'assicuro che, come pel passato, anche in questo anno sarà usata la mas-

sima, cura, deligenza e cautela nel giro dei congegni cosi detti Misteri", ASCB, Fondo E.C.A.1, b.92, f.884. 13 giugno 1900.

530Ibidem. 531

ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera della Congrega di Carità al Prefetto circa la visita effettuata dal Genio Civile: "delle

macchine dei misteri che dovranno uscire processionalmente, giusta la consuetudine, nel giorno del Corpus Domini",

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morabile ora, ed accorrete numerosi e divoti al tempio della SS. Trinità, monumento dei vostri ante- nati e decoro vostro"532. C'è la determinazione a conferire ordine nel patrimonio cultuale cittadino

in virtù dello spostamento definitivo della sede diocesana in Campobasso. Spento il fervore e l'inte- resse verso la sfera religiosa, la Chiesa locale incalza la Congrega con l'intento di riappropriarsi di competenze e controllo nei confronti delle organizzazioni laicali. E' una religiosità in trasformazio- ne, che non perderà il carattere di coinvolgimento cittadino, concentrato nelle ritualità processionali della Settimana Santa e del mese di Maggio, reso ancor più ricco di manifestazioni per l'incorona- zione della Madonna del Monte. Campobasso assiste a una progressiva perdita di identificazione nei Misteri controllati dalla Congrega e trova una maggiore coesione nelle ritualità della Settimana Santa, gestita popolarmente e in maniera spontanea533. Santa Maria della Croce è centro di devo- zione popolare: tra le sue mura risuonano inni e lamentazioni, trasformate nel maestoso Teco vorrei. La matrice tradizionale resta integra nelle ritualità e continua a deteriorarsi nel Corpus Domini. Nell'immaginario insito nella popolazione è momento centrale per la vita cittadina che celebra la primavera nell'esaltazione di tappeti di fiori e di passaggi angelici in cielo, con la presenza di bam- bini e musiche che accompagnano il Santissimo. In un articolo del 1902 abbiamo una descrizione quasi romantica:"la festa dei fiori che si schiudono al sole primaverile, è la festa delle anime pie, delle anime ingenue, che accolgono come prezioso tesoro, la fede dei padri". L'autore richiama i suoi ricordi: "giova il rifarsi fanciulli e pensare alla gloria delle vie infiorate, dai serici drappi pendenti dalle finestre e dai balconi, da cui cade una pioggia di fiori sul baldacchino che protegge Cristo in Sacramento che il sacerdote, rivestito dalle rituali vesti; in pietoso raccoglimento porta per le vie"534. Abbiamo la segnalazione di un altro elemento rituale presente, che richiama alla tradi- zione europea delle infiorate. A Campobasso una forma simile confluirà negli "altari e nei tappeti

di fiori" allestiti in occasione del corteo della Madonna del Monte535, uno spettacolo emozionante e denso di devozione popolare, che si trasmette dai primi del '900 di generazione in generazione negli abitanti del centro storico. Fino agli anni '70, con la presenza in città dell'ospedale, lungo il vialetto che porta all'ingresso principale del Cardarelli è allestita una infiorata nel giorno del Corpus Domi-

ni536. Il presule percorre la stradina con il Santissimo per recarsi nella struttura ad impartire la be- nedizione ai malati. Con lo spostamento dell'ospedale Cardarelli verso la zona di Tappino, il tappeto di fiori non è stato più preparato; per alcuni anni dinanzi alla cattedrale gruppi di abitanti e com- mercianti del centro storico, con le associazioni di quartiere, ne hanno proposto delle varianti.

532

ASDCB, N.M. Minadeo (a cura dell'Arciprete), Riapertura al culto della chiesa della SS. Trinità, Campobasso, 31 di- cembre 1900.

533Varie sono le pubblicazioni che si sono succedute durante gli anni su una ritualità densa di significato per il popolo

campobassano. La prima, che ha avuto come corredo la registrazione sui canti della passione a Campobasso è dell'Uf- ficio per le comunicazioni sociali (a cura di E. Rubino) Lungo la via del dolore, Campobasso, 1997, che raccoglie contri- buti di don Armando di Fabio, Padre Alberto Bastoni, all'epoca animatori della manifestazione. Nel 2006 esce il lavoro fotografico, con testi di Rino Cardone, Elia Rubino e don Armando di Fabio, di P. Cardone, Mysterium crucis, il Venerdi

Santo a Campobasso, Campobasso, Palladino editore, 2006. Di recente pubblicazione l'accurato lavoro di V. Lombardi, La settimana santa a Campobasso. Musica e ritualità fra '800 e '900, Campobasso, Editrice AGR, collana Cultura & tra-

dizioni, 2016.

534

"Avvenire del Sannio", a. II, n.13, Campobasso, 5 giugno 1902, p.2.

535La tradizionale infiorata della Madonna del Monte prende corpo nella prima metà del 1900 ad opera della devozio-

ne degli abitanti del borgo antico, dal quartiere di San Paolo fino a largo San Leonardo. Da anni si trasmettono di ge- nerazione in generazione l'allestimento di quadri floreali con motivi mariani. Allo stato attuale il rito non è stato ap- profondito in modo sistematico.

536Nel 2016 a cura dell'Associazione "Misteri e tradizioni" di Campobasso è stato curato un gemellaggio con la cittadi-

na di Bolsena che, nel giorno del Corpus Domini, allestisce stupendi tappeti di fiori. Il giovedì precedente la festa (ri- cordando che la Chiesa festeggiava il Corpus Domini di giovedì) è stato preparato a cura della Associazione di Bolsena, un sontuoso tappeto di fiori nel cortile antistante il "museo dei Misteri".

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Un'altra modalità di espressione rituale particolare è la presenza dei figuranti nel pomeriggio: "fanciulli e fanciulle in costume di angeli che precedono con gerle ed eletti fiori l'Ostia salutare, i concerti che diffondono per l'aere soavi armonie, la folla che fa ala e si accalca, tutto rende lo spet- tacolo così imponente che lo scettico stesso ne rimane commosso e dubita del suo dubbio" 537. La cronaca conclude demarcando nettamente le due sfere di religiosità: a proposito dei Misteri afferma: "non mancarono, nè mancano di coloro che vorrebbero aboliti così fatti misteri, che in loro sentenza sono reliquie barbare del medioevo… Si lascino al popolo che suda nelle officine e nei campi, il cui lavoro spesso non basta al pane quotidiano, queste cerimonie innocenti che elevano l'anima ad un santo ideale"538. E' la volontà popolare a rendere viva la tradizionale sfilata. La caparbietà della Congrega di mantenerne l'allestimento in Sant'Antonio Abate e l'identificazione di un percorso che tocca le vie del centro storico è la conferma di un legame tradizionale permanente nei ricordi dei campobassani in particolare del ceto agricolo e artigiano. Siamo in presenza di una Congrega ina- dempiente e poco attenta alle problematiche assistenziali e religiose, tanto da trovare una aperta opposizione del commissario prefettizio Antonio Tedeschi nella sua relazione del 26 dicembre 1902539. In una situazione politica cittadina delicata, i membri della Congrega, coinvolti nelle be- ghe politiche locali, hanno perso di vista l'obiettivo primario dell'ente assistenziale che, dopo l'espi- cito richiamo, per un lasso di tempo cambia atteggiamento. Il 21 giugno 1903 il "Corriere del Mo- lise" scrive: "oltre modo solenne è riuscita in quest'anno la tradizionale festa del Corpus Domini, la quale - per le svariate attrattive, ha tirato nella nostra città un gran numero di forestieri, con l'im- menso vantaggio del piccolo commercio. Ammiratissime la banda cittadina e quella sociale di Atri, diretta dal maestro signor Troisi"540. Lo stesso percorso541 è studiato a vantaggio delle aree di commercio e di maggiore traffico cittadino, eliminando le parti impervie del paese, scelta suggerita dalla Prefettura l'anno precedente542, spostando l'itinerario nella parte nuova della città, che con- sente un'accoglienza adeguata dei visitatori e una gestione più agevole della sfilata. Nel nuovo Sta- tuto543 sembra di cogliere il tentativo di un recupero di credibilità dandosi una più rigida struttura- zione, in risposta alle pressioni civili e alle polemiche con l'autorità ecclesiastica. La Congrega ri- badisce la funzione assistenziale da cui ha preso vita e la linea di continuità tradizionale con le confraternite e le chiese laicali. Perso il predominio sulla Trinità, gestita dal capitolo cittadino, si

537"Avvenire del Sannio", a.II, n.13, Campobasso, 5 giugno 1902, p.2. 538

Ibidem.

539

"Essa non adempie in modo soddisfacente alle mansioni di assistenza ai poveri, alla manutenzione delle chiese",

ASCB, Fondo E.C.A.1,Relazione del Regio commissario resa alla ricostituita amministrazione della Congrega di Carità, b. 29, f. 251. 26 dicembre 1902.

540

"Corriere del Molise", a.IX , n.335, Campobasso 21 giugno 1903.

541

"Itinerario da percorrersi: via San Paolo, strada fuori porta San Paolo, strada orefici, piazza Margherita, corso Mar- gherita, corso Vittorio Emanuele, via Napoli, strada collegio, via 5 agosto, piazzale ferrovia, via Cappuccini, via 20 set- tembre, carcere vecchia, corso Margherita, borgo vecchio, piazza San Leonardo, ritirata". Nella richiesta di permesso inviato al Prefetto sui problemi connessi alla circolazione della processione si annota il percorso dei Misteri, ASCB,

Fondo E.C.A.1, Ispezioni alle Macchine dei Misteri e al percorso della manifestazione a tutela della pubblica incolumità,

b.92, f.884. 8 giugno 1903.

542

"Nei detti meccanismi non si sono riscontrate mutazioni ed avarie... Non sono da porsi in dubbio le buone condizio- ni statiche e la solidità degli apparecchi... Alcune cautele atte ad evitare possibili disgrazie che qui sotto trascrivo: 1°. proibire il transito su strade a forte pendio, in ispecie lungo la strada pennino. 2°. rendere libera tutta la luce del portone della chiesa di S. Antonio Abate togliendo il telaio superiore per evitare una pericolosa inclinazione alle mac- chine all'uscita. 3°. procurare che i portatori non vadano a passo cadenzato per non produrre oscillazioni troppo forti alle diramazioni estreme dei ferri". ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera del Genio Civile al Commissario prefettizio presso il

municipio della visita dei quadri plastici nella processione del Corpus Domini e verbale dell'ispezione, b.92, f.884. 26

maggio 1902.

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punta l'attenzione sulle chiese di Santa Maria della Croce e di Sant'Antonio Abate544, assumendosi l'onere della pianificazione. Non è un caso che nello stesso giorno dell'avallo dello Statuto sia re- datto un verbale per le spese dedicate all'uscita delle Macchine545 di £.638.80; 38.80 lire in più del- le previste, che va prelevato in un fondo di riserva. Si ribadisce la volontà, strumentale e momenta- nea, di continuare a mantenere salda la tradizione popolare cittadina a cui i rioni di Sant'Antonio e Santa Maria della Croce sono legati, negli stessi anni i contadini si stanno allontanando dal borgo antico preferendo le campagne circostanti. Nella Nota spese non ci sono voci relative agli intratte- nimenti, di gestione diretta dell'amministrazione comunale e di un comitato cittadino. Si delimita la sfera di competenza della Congrega, elemento che caratterizza ai nostri giorni la festività: l'as- sessorato alla cultura e al turismo della città si concentra sullo svolgimento della festa e un'associa- zione appositamente costituita, frutto dell'evoluzione di una gestione tipicamente familiare e tradi- zionale, mette a punto la sfilata. Nel passato c'era un disegno organizzativo univoco, la frammenta- zione in atto dimostra la mancanza di organicità degli intrattenimenti che, in molti casi, non hanno una logica che li amalgama e li relaziona con il modulo rituale, creando dissonanze aperte nella pianificazione di una proposta originale, auspicata da più contributi giornalistici nel corso del 1800. Da notare nel documento la voce di spesa di "limoni", noto rimedio popolare contro il vomito, somministrati ai bambini ed ai figuranti per prevenire eventuali problemi relativi alla permanenza sui seggiolini. "Il fare oscillare i Misteri", più volte segnalato dalle autorità competenti, è un pro- blema legato alla trasformazione del rituale. Nei secoli precedenti si seguiva un ritmo più disteso spalmato su varie soste, che permettevano il riposo ai portatori e la contemplazione dei quadri vi- venti. Il nuovo assetto urbano provoca l'ampliamento del percorso processionale ma ne restringe il significato culturale e cultuale. Un quadro della festa nei primi anni del '900 ci è offerto da un arti- colo di Enrico Petrella comparso sul "Secolo XX". Le foto di Ernesto Tosti immortalano la situa- zione dei quadri viventi, "statue di carne", usurati dal tempo e non sempre montati in modo cor- retto, accorciati nelle misure dei bracci per evitare crolli ed incidenti. Dopo una breve storia della tradizione si annotano pochi particolari: Sant'Isidoro è chiamato la "faglia" e San Crispino "'a faglie d'i scarpare"; il Sant'Antonio "'a dunzuella", ad evidenziare la caratterizzazione che il mistero aveva agli occhi del popolo:"questo demone rappresentato da una giovinetta bellissima è il più simpatico per i Campobassani. Con esso parlano, lo mirano, lo fischiano e gli ripetono: "donzella, donzella,ha trovata a seggetta nuova (hai trovato la seggiola nuova!)"546. La festa è un trionfo di colori, i co- stumi tipici547 diventano protagonisti di una folklorica sfilata che incuriosisce più dello stesso spettacolo dei Misteri. La folla si lascia trasportare quasi "inebetita" nel caos che si consuma in una giornata piena di sole. E mentre i quadri viventi si alternano nella partenza, strilloni, spettacoli

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La Congrega, sentendosi attaccata sul fronte della storicità, riprende un carteggio con il prefetto contenente le so- lite dimostrazioni dell'antichità dell'ente, diretto erede delle confraternite. Si citano gli Statuti del 1682 e una relazio- ne del Sindaco di Campobasso del 1828 in cui si racconta l'origine delle confraternite transitate nei Luoghi Pii gestiti dalla Congregazione. ASCB, Fondo E.C.A.1, Ispezioni ed inchieste. Carteggio del novembre 1903, b.35, f.312. Anno 1903.

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"Compenso a coloro che hanno trasportato a spalla le macchine dei misteri ossia ai rispettivi Caporali di ogni com- pagnia:£.345.00. Ai sarti per la vestizione:£.57,10. Agli agenti municipali per il trasporto dei misteri dal magazzino di deposito alla chiesa: £.6.00 (sono elencate spese di sartoria e trasporto 12 casse, e); compenso per provvista di limo- ni: £.1.60...compenso a coloro che misero a posto gli angioli e i diavoli:£.6.00...Per l'anno era stata stanziata la som- ma di lire 600, il restante si preleva dal fondo di riserva". ASCB, Fondo E.C.A.1, Verbale di una riunione della Congrega

di Carità di Campobasso sul dettaglio delle spese per l'uscita dei misteri nella festa del Corpus Domini la quale ammon- ta a lire 683.80, b.92, f.882. 23 ottobre 1903.

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E. Petrella, Le statue di carne nella festa del Corpus Domini a Campobasso, "Il Secolo XX", n.6 - 1904, pp.522-528; foto dell'ingegner Ernesto Tosti, p.523.

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ambulanti e venditori attraggono per le novità presentate al pubblico. Nel primo pomeriggio548, do- po un lungo giro giungono in piazza San Leonardo, che continua ad essere cuore della sfilata. Gli spari di "mortaretti" segnano la fine di un "giorno festivo". Il disinteresse della Congrega non ferma la crescita della processione, che ha assunto una dimensione autonoma nelle festività regionali. Senza azioni decise di marketing, alla base delle proposte ottocentesche, i Misteri hanno trovato una collocazione specifica nel patrimonio festivo interregionale, dando l'opportunità al commercio locale di avvalersi dell'evento per aumentare gli introiti registrati nel periodo549. Nel 1905 la Congrega di Carità subisce un grande scossone: il prefetto, non convinto dalle relazioni lette sull'antichità e sulla legittimità dell'ente, decreta un'ispezione per stabilire la validità giuridica dell'eredità confraternale550. Sentitasi apertamente attaccata risponde con la creazione di una "com- missione dei Misteri"551 e, appellandosi alla tradizione dell'antichità552 del patrimonio acquisito, prende posizione acconsentendo alle disposizioni dell'autorità ribadendo che essa "...s'interessa non per fanatismo religioso od altro giudizio ma s'interessa per dovere di amministrazione"553. Forte

del suo ruolo e dell'appoggio popolare554 lancia un monito al prefetto, cosa avvenuta in passato tra le dispute con le autorità ecclesiali: "se l'Autorità superiore è convinta che questa festa secolare, per ragione di civile progresso e di obbligo a prevenire possibili disastri, finora mai avvenuti, non dovesse più continuare dia con analoga ordinanza il suo veto, salvo gl'inconvenienti maggiori a cui lo stesso veto potesse dar luogo"555. I fatti richiamano le polemiche tra le confraternite e l'ordinario nel 1700. Per non incorrere in sanzioni e non alimentare il clima incandescente e pericoloso che si

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"Un Mistero parte, un altro giunge; più bello, più nuovo, più attraente. È il meriggio pieno di sole e di occhi entusia- sti". Ivi, p.528.

549"Cadendo il giovedi del Corpo di Cristo ebbe luogo la consueta sfilata dei Misteri, che valse anch'essa a richiamar

gente. Dodici furono le macchine portate in giro. Gli alberghi, le locande, ristoranti e trattorie facevano affari d'oro...". AAMC, Fondo Gasdia, b.54. 2 giugno 1904. L'autore si era proposto di redigere un calendario in cui anno per anno riportare l'uscita dei Misteri con annotazioni varie. Il tentativo dovette essere abbandonato e troviamo solo per quest'anno alcune note.

550

"Si impone al Regio Governo l'esame delle condizioni giuridiche della congregazione di fronte a ciò che essa chiama patrimonio, ma che invece dagli atti risulta essere patrimonio di quattro confraternite tuttora esistenti…Vive e verdi, com'erano e sono quelle di Campobasso". ASCB, Fondo E.C.A.1, Decisione del Prefetto in merito alla Congrega di Cari-

tà, b.35, f.312. Anno 1905.

551"La congrega ha creduto nominare una commissione cittadina affidandole l'incarico di provvedere a quanto occorre

perché la tradizione riuscisse, ordinata, convenientemente composta e con la necessaria possibile garenzia di incolu- mità per le persone che vi prendano parte". ASCB, Fondo E.C.A.1, Lettera del Presidente della Congrega di Carità a

Michele Correra per far parte della commissione dei misteri, b.92,f.882. 20 maggio 1905.

552"Da oltre un secolo le macchine dei Misteri che si portano in giro per la città nella ricorrenza del Corpus Domini si