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genitorialità precoce

CONFRONTO CON GARF E CGAS RIFLESSIONI CONCLUSIVE

Osservando i dati emersi dallo studio, si rileva che nel sot- tocampione dei Fratelli la macrocategoria Caratteristiche Personali (II) non ha subìto dei miglioramenti significativi: secondo le autrici, essi hanno goduto del miglioramento dei rapporti familiari, ma non di un miglioramento significativo delle proprie Caratteristiche Personali su cui in psicoterapia non si è lavorato, contrariamente a quanto è avvenuto per ciò che concerne i P.D..

RICERCHE Il cambiamento dei minori in Psicoterapia Familiare osservato attraverso i proiettivi.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% P.D. Fratelli 66 42 34 58

Graf. 9 - Variabile Caratteristiche Personali (II) tra i due gruppi oggetto di studio. MIGLIORATI NON MIGLIORATI 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

GARF e CGAS Studio Attuale

36 27

64 73

Graf. 10 - Confronto risultati di due studi diversi sulla Psicoterapia Familiare.

MIGLIORATI NON MIGLIORATI

Bisogna tener conto che trattasi di una forma di psicoterapia breve, che mira a fornire alla famiglia gli “strumenti” affinché mantenga il nuovo assetto e apprenda ad affrontare con flessibilità e capacità di adattamento le diverse condizioni che possono produrre tensione (deuteroapprendimento = imparare ad apprendere): ciò potrebbe giustificare la presenza, nei risultati ottenuti, di alcuni parametri rimasti staziona- ri, presupponendo che potrebbe esservi, col trascorrere del tempo, un ulteriore progressivo miglioramento a cui ha dato impulso il trattamento effettuato (effetto “palla di neve”). Per quanto concerne il confronto con la ricerca precedente, condotta tramite le scale GARF e CGAS, che ha prodotto risultati simili a quelli del presente studio, i dati ottenuti ci sembrano particolarmente interessanti in quanto gli strumenti utilizzati nelle due ricerche analizzano aspetti diversi: nosografico (scala CGAS), relazionale (GARF) e psicodinamico (test proiettivi). Ciò induce a considerare che pur indossando “occhiali” differenti per osservare il cambiamento, il risultato non cambia in modo significativo. BIBLIOGRAFIA

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GARF e CGAS 73 27

Studio Attuale 66 34

Tab. 8: Confronto risultati di due studi diversi sulla Psicoterapia Familiare.

RIASSUNTO

Il presente articolo vuole presentare il Progetto “Mozart”, un’esperienza all’interno della scuola ele- mentare Dante-Galiani di San Giovanni Rotondo. L’in- tento del progetto è quello di studiare ma soprattutto comprendere come la musica Mozart, e in particolar modo di alcune sinfonie di Mozart ascoltata durante le ore di matematica, possano influire positivamen- te sul ragionamento aritmetico. Inoltre il progetto si è soffermato anche sull’analisi delle differenze di apprendimento tra i bambini e le bambine, parago- nando i risultati con i gruppi di controllo.

PAROLE CHIAVE

Musica, scuola, Mozart, apprendimento. INTRODUZIONE

Si inizia a parlare di “effetto Mozart” già nel 1993, con una ricerca effettuata dall’Università dell’ Irvine in Cali- fornia (all’interno del centro di neurobiologia dell’ap- prendimento e della memoria a cura della Dott.ssa Frances H. Rauscher) e nel 1999 viene pubblicato un interessante libro dal titolo “ effetto Mozart”, scritto da uno dei musicologi più famosi al mondo , Don Campell. Il potere della musica di Mozart si è imposto all’atten- zione del pubblico inizialmente grazie ad una ricerca innovativa condotta presso l’Università della California, ove un gruppo di studiosi guidati dalla professoressa Frances H. Rauscher si mise ad osservare l’effetto della

musica di Mozart su studenti universitari e bambini, riscontrando il miglioramento delle prestazioni lega- te alle funzioni celebrali superiori. La pubblicazione di questi risultati suscitò interesse del pubblico e degli studenti che, in diverse parti del mondo, hanno ripetuto la sperimentazione in parte confermandole i risultati ed in parte ampliando lo spettro degli effetti positivi che l’ascolto della musica Mozart è in grado di suscitare. In Inghilterra, per un trimestre, in una classe frequentata da bambini di 6 anni è stato suonato Mozart durante le lezioni di matematica mentre in un’altra classe le lezioni si sono svolte in modo tradizionale. Il risultato è stato sorprendente: gli alunni che avevano ascoltato la musica hanno ottenuto risultati migliori.

MATERIALE E METODO

A partire da queste considerazioni, ci siamo chiesti, come equipe psicologica e sociale del Consultorio Fami- liare di San Giovanni Rotondo, se questo studio potesse essere applicato anche nelle scuola elementare del ter- ritorio (progetto pilota) e (ovviamente tramite consen- so informato rilasciato dai genitori in quanto minori). Il progetto si basa nel far vivere un esperienza di gruppo, con l’ascolto di determinate sinfonie durante le attività di matematica , per un determinato periodo di tempo e con un auspicato effetto sull’apprendimento della matematica. Il progetto è articolato su 3 incontri ove si focalizzava l’attenzione e la valutazione dell’andamento e se vi era l’incremento del ragionamento aritmetico.

RICERCHE

Progetto Mozart:

Basilio Fiorentino

Psicologo, psicoterapeuta ad orientamento analitico, Dirigente Psicologo presso il Consultorio Familiare di S. Giovanni Rotondo

Maria Pia Cusenza

Psicologa clinica, psicoterapeuta sistemico relazionale familiare, consulente sessuologa

Maria Elena Mischitelli

Psicologa clinica, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso L’Istituto A.T. Beck di Caserta

Angela Cascavilla

Assistente sociale, consultorio familiare S. Giovanni Rotondo

Ascoltare La Musica di Mozart