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DI SAN GIOVANNI ROTONDO

RISULTATI CYBERBULLISMO ISTITUTO PASCOLI FORGIONE

CHE TIPO DI ESPERIENZE HAI AVUTO?

CHE TIPO DI COMPORTAMENTO HAI PRESO PARTE?

PERTANTO:

• Nell’Istituto Dante - Galiani abbiamo 62,3% di cyberbullismo;

• Nell’Istituto Forgione - Pascoli abbiamo 66% di cyberbullismo;

• Nell’Istituto Melchionda - De Bonis abbiamo 63% di cyberbullismo.

CONCLUSIONE

Dagli incontri sono emerse diverse definizioni di bullismo: la maggior parte l’ha definita come prendere di mira, comportamento aggres- sivo verso qualcuno, un atto scorretto verso i più piccoli o trattare male qualcuno, ma anche minacciare o costringere qualcuno a fare qual- cosa con l’uso della forza. Nel complesso , le definizioni date sono state corrette ma incom- plete: ciò che manca, infatti, nelle parole degli studenti è il concetto di ripetizione nel tempo. Tuttavia è ben presente l’idea del “più debole contro il più forte“. La percezione che si ha del bullo è quella di un bambino /ragazzo fisica- mente più forte e con spiccate capacità di corru- zione o adescamento nei confronti dei più deboli. È inoltre chiaro, che il cosiddetto “ bullo” può essere un singolo individuo ma anche un gruppo, e in tal caso si trasforma in “branco”. Anche la vittima può essere una sola oppure trattarsi di un gruppo. Inoltre, si può anche constatare situa- zioni di bullismo intergruppo, dove vengono coin- volti più gruppi e manca il singolo individuo. Nel corso degli incontri sono state suggerite, inol- tre, diverse strategie di risoluzione dell’osti- lità, una tra tante la strategia del “corner”, ove vi

è la discussione faccia a faccia e in un angolo tra il più debole singolo o in gruppo, rispetto al più forte sempre singolo o in gruppo, che consente di raggiungere l’equilibrio che permette di soprasse- dere il conflitto. Per quanto riguarda il cyber bulli-

smo , gli studenti hanno dimostrato le idee più chiare, dove tutti hanno dato una definizione che includesse l’utilizzo dei nuovi mezzi di comuni- cazione , prima tra tutti i diversi social. Il confine tra quello che resta scherzoso è ciò che è offen-

RICERCHE PROGETTO SBULLONIAMOCI.

CYBERBULLISMO BRUTTI MESSAGGI SCHERZI TELEFONICI 0 3 6 9 12 15 18 1A


22 alunni 19 alunni1B
 18 alunni1C


10 12 16 4 5 7 10 12 17 0 2 4 6 8 10 12 1A


22 alunni 19 alunni1B
 18 alunni1C


9 6 8 12 11 12 CYBERBULLISMO SCHERZI TELEFONICI

sivo non è poi così netto e le conseguenze per chi ne è vittima possono essere anche molto gravi, andando dalla perdita della fiducia in sé, fino a stati d’ansia e depressione. Anche in questo caso è stato molto difficoltoso cercare di far emergere il concetto di “paura del confronto” motivazione principale che porta alla diffusione del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo.

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(2006):

RIASSUNTO

Il bullismo e cyber bullismo coinvolge bambini e ado- lescenti sia come vittime che come perpetratori in attività violente, pericolose e minacciose nel cyber- spazio. Il cyber bullismo, rispetto al bullismo tradi- zionale, ove quest’ultimo si confronta faccia a faccia, il bullo può nascondersi dietro uno schermo, umilia- re la vittima e divulgare materiale offensivo ad un vasto pubblico e in modo anonimo, senza la paura di essere scoperto e punito. Nell’affrontare il problema di bullismo e cyber bullismo a scuola, un elemento chiave è il riconoscimento degli sforzi di prevenzione e di intervento dovrebbero scaturire dall’azione con- giunta di scuole, famiglie e della comunità scolastica. PAROLE CHIAVE

Bullismo, cyber bullismo, adolescenti, scuola, inter- net, violenza.

INTRODUZIONE

Il bullismo è un fenomeno ormai noto a scuola e viene definito : come il reiterarsi di comportamenti e atteg- giamenti diretti o indiretti volti a prevaricare sull’altro con l’intenzione di nuocere, con l’uso della forza fisica o della prevaricazione psicologica. Il termine “cyber bullismo” è una delle forme che può assumere il bulli- smo, e la sua evoluzione è legata all’avanzamento dei

nuovi media, viene cioè perpetrato attraverso moderni mezzi di comunicazione. Inoltre, ciò che determina la diffusione del bullismo è determinato dalla difficoltà del confronto diretto, basato sul dialogo e rispetto reciproco. L’utilizzo crescente di internet e di telefoni cellulari rappresentano per le nuove generazioni nuo- vi mezzi di comunicazione e mantenersi in contatto. Quella attuale e la prima generazione cresciuta in una società nella quale internet è parte integrante della vita quotidiana : stante questo cambiamento, si è studiato anche come si sono evolute le forme di prevaricazio- ne e di sopraffazione tra i ragazzi. Se poi i bulli e i bulli cibernetici siano le stesse persone, non è ancora del tutto chiaro nella letteratura, ma non sorprende la crescente attenzione dei ricercatori per lo studio del ruolo di internet e delle altre forme di comunicazione elettronica sullo sviluppo di bambini e adolescenti. Ad oggi, non esiste una definizione operativa di bullismo elettronico, o “online”, universalmente condivisa tra i ricercatori, si fa riferimento all’utilizzo di internet o delle altre tecnologie digitali come cellulari e PC come mezzo per molestare intenzionalmente altre persone ( Willard, 2003). Smith (2008) lo definisce come: ”un atto aggres-

sivo, intenzionale, condotto da un individuo o gruppi di individui usando varie forme di contatto elettronico, ripe- tuto nel tempo contro una vittima”. Questa definizione

risulta simile a quella del bullismo tradizionale ma, in

RICERCHE

Bullismo e

Cyberbullismo