bile un disturbo, ma di individuare, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di un determinato disturbo. Non si tratta di effettuare una diagnosi,ma piuttosto di indirizzare ad uno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici carat- terizzanti. (Paoletti A., Stella G., 2008).
I test di screening sono da considerarsi solo un primo passo verso l’identificazione di eventuali problemi nei bambini, infatti, si possono indivi- duare alunni per i quali è opportuno consigliare un approfondimento attraverso procedure diagnosti- che specifiche.
L’individuazione precoce dei bambini a rischio è importante sia per prevenire la comparsa e il consolidamento di strategie o meccanismi errati e inefficaci, sia per limitare i danni derivanti dal- la frustrazione per l’insuccesso quali: la perdita di motivazione all’apprendimento, la chiusura in se stessi, la bassa autostima e i problemi relazionali. È stata scelta come classe per lo screening la terza primaria, poiché corrisponde al completamento del ciclo dell’istruzione formale di base, sia per quan- to riguarda la lettura, sia per la scrittura che per il calcolo. Pertanto, in questa età, è minore la varia- bilità interindividuale nella letto-scrittura e hanno maggior attendibilità gli indicatori che segnalano la presenza di difficoltà persistenti, di cui è necessario un approfondimento diagnostico.
OBIETTIVI
L’obiettivo del Progetto BES è quello di promuo- vere attività di supporto ai giovani, alle famiglie, agli operatori ed agli insegnanti per favorire lo sviluppo di un sistema integrato di interventi per Bisogni Educativi Speciali (BES), Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e per prevenire il rischio di devianza.
La linea d’azione promossa dall’Associazione Auxe-
siaOnlusha come obiettivo generale, quello di esse-
re di ausilio ai docenti, al fine di individuare e con- fermare, attraverso uno screening, gli alunni con probabile DSA e di prevenire l’instaurarsi dei disagi correlati ad una tardiva individuazione delle diffi- coltà nell’acquisizione della letto-scrittura e delle abilità di calcolo in età scolare.
DESTINATARI
I destinatari del progetto sono gli alunni dell’ini- zio del 3° anno della Scuola Primaria,gli insegnan- ti e i genitori della Scuola Primaria del Comune di Putignano quali:“Istituto Comprensivo G. Minzele e G.Parini” e “Istituto Comprensivo De Gasperi e Stefano da Putignano”.
STRUMENTI
Tale progetto vuole focalizzare l’attenzione sui DSA attraverso strumenti dedicati e statistica-
RICERCHE Screening per l’individuazione dei DSA nella Scuola Primaria.
3A 22 0 3 4 3B 20 0 0 4 3C 18 1 1 5 3D 21 0 2 5 3E 15 2 3 1 3F 20 5 1 1 116 8 10 20
Tab.1: Dati emersi dall’Istituto Comprensivo “G. Minzele - G. Parini”
mente predittivi, per una maggior efficacia d’in- tervento.
Nella fase di screening le prove sono state sommi- nistrate nel contesto classe, per chi è stato autoriz- zato dai genitori, da parte degli esperti dell’Associa- zione AuxesiaOnlus, in presenza dell’insegnante di riferimento, andando a valutare le abilità di scrittu- ra, di lettura, di comprensione e di calcolo. Gli stru- menti utilizzati per la valutazione di tali abilità sono le seguenti:
• Prova di dettato di parole (Sartori, Job e Tressoldi);
• Prova di dettato di lettura di parole e non parole (Sartori, Job e Tressoldi);
• Prova MT-2 di comprensione del testo - III ingresso (Cornoldi e Colpo);
• Prova di calcolo collettiva AC-MT 6-11 (Cornoldi, Lucangeli e Bellina).
FASI, ATTIVITÀ, TEMPI E SPAZI
Il progetto si è articolato in tre fasi: iniziale, inter- media e finale; concretizzandosi nei mesi da novem- bre 2016 a gennaio 2017, presso i due Istituti di riferimento.
Nella fase iniziale, a seguito di una prefase orga- nizzativa con i referenti dei due istituti, è stato previsto un incontro con insegnanti, famiglie ed esperti, in cui è stata presentata la linea d’azio-
ne, raccogliendo i consensi da parte dei genitori per lo screening sui DSA con documentazione ad hoc.
Nella fase intermedia si è proceduto con lo screening in classe durante le ore scolastiche e successiva- mente con lo scoring delle prove, in separata sede. Nella fase finale è stato istituito uno sportello rivol- to agli insegnanti e genitori, al fine di individuare gli alunni a rischio DSA che necessitano un appro- fondimento diagnostico e quelli a cui è necessario predisporre interventi specifici per il potenziamento e il recupero degli apprendimenti deficitari. RISULTATI
Allo screening hanno partecipato 116 alunni dell’Isti- tuto Comprensivo “G. Minzele - G. Parini” e 75 alunni dell’Istituto Comprensivo “De Gasperi - Stefano da Putignano”.
Dei 116 alunni è emerso che 18 sono a rischio DSA, 8 già possiedono una diagnosi e 20 richiedono un potenziamento specifico su alcune abilità (tab.1). Pertanto si stima una percentuale dell’11,6% di alun- ni a rischio DSA (fig.2).
Dei 75 alunni, invece, è emerso che 14 sono a rischio DSA, 3 già possiedono una diagnosi e 9 richiedono un potenziamento specifico su alcune abilità (tab.3). Pertanto si stima una percentuale dell’10,5% di
3A 19 1 5 1 3B 18 2 2 2 3D 14 0 3 3 3E 13 0 1 1 3F 1 0 0 0 3G 3 0 2 1 3H 7 0 1 1 75 3 14 9
Tab.3: Dati emersi dall’Istituto Comprensivo “De Gasperi - Stefano da Putignano”
alunni a rischio DSA. Pertanto i dati emersi si col- locano in quelli statistici nazionali.
Nella valutazione sono stati utilizzati due criteri: “Nella Norma” e “Richiesta d’attenzione”, quest’ulti- mo prevede al suo interno i criteri “Richiesta d’inter- vento” e “Richiesta d’intervento immediato”, ma che per scelta non sono stati indicati, lasciando spazio all’approfondimento diagnostico.
CONCLUSIONE
I dati ottenuti sono stati discussi con gli insegnanti di classe allo scopo di individuare i casi per i quali è più opportuno predisporre attività di potenziamen- to individualizzato o la necessità di un invio ai Servizi specializzati per un approfondimento diagnostico. Successivamente il confronto tra i genitori, insegna- ti ed esperti, ha permesso a quest’ultimi di indica- re la modalità migliore d’aiuto per i propri figli, ma soprattutto informando sulla probabile possibilità di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, le moda- lità di intervento e le strutture specializzate presenti sul territorio che si occupano di tali problematiche. La linea d’azione realizzata dall’Associazione Auxe-
siaOnlus è stata di reale ausilio e aiuto per gli inse-
gnati, soprattutto andando o meno a confermare i casi sospetti a rischio DSA. Pertanto, lo screening, prevedendola come attività consueta, agirebbe da filtro sia rispetto alle moltitudini di invii che spesso vengono fatti nei Servizi sanitari o da professionisti
privati sia rispetto alla tardiva individuazione delle difficoltà di apprendimento.
BIBLIOGRAFIA
• Allamandri. V. (2005).
Screening per l’individuazione precoce dei
bambini a rischio di dislessia. Dislessia. Vol.2, pp.209-228. Erickson.
• Consensus Conference (2007).
Disturbi evolutivi specifici di apprendimento.
Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference.
Montecatini Terme, 22-23 settembre 2006. Mila- no, 26 gennaio 2007.
• Cornoldi, C., Colpo G. (2011).
Prove di Lettura MT-2 (Per la scuola primaria). Firenze - Giunti O.S. - Organizzazioni Speciali.
• Cornoldi, C., Lucangeli, D., Bellina, M. (2002). Test AC-MT - Test di valutazione delle abilità di
calcolo e soluzione di problemi.
Trento - Erickson.
• Paoletti, A., Stella, G. (2008).
Indici qualitativi di rischio negli screening sui
disturbi specifici dell’apprendimento. Dislessia. Vol.5. Erickson.
• Sartori, G., Job, R., Tressoldi, P. E. (2007).
Batteria DDE-2-Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva-2.
Firenze - Giunti O.S. - Organizzazioni Speciali.
RICERCHE Screening per l’individuazione dei DSA nella Scuola Primaria.
89,5% 10,5%
TOT. ALUNNI A. RISCHIO DSA
Fig. 4: Percentuale alunni a rischio DSA - Istituto Comprensivo “De Gasperi - Stefano da Putignano”
88,4% 11,6%
TOT. ALUNNI A. RISCHIO DSA
Fig. 2: Percentuale alunni a rischio DSA - Istituto Comprensivo “G. Minzele - G. Parini”
RIASSUNTO
Il bullismo e cyber bullismo coinvolge bambini e adole- scenti sia come vittime che come perpetratori in atti- vità violente, pericolose e minacciose nel cyberspazio. Il cyber bullismo, rispetto al bullismo tradizionale, ove quest’ultimo si confronta faccia a faccia, il bullo può nascondersi dietro uno schermo, umiliare la vittima e divulgare materiale offensivo ad un vasto pubblico e in modo anonimo, senza la paura di essere scoperto e punito. Nell’ affrontare il problema di bullismo e cyber bullismo a scuola, un elemento chiave è il riconoscimen- to degli sforzi di prevenzione e di intervento dovreb- bero scaturire dall’azione congiunta di scuole, famiglie e della comunità scolastica. Sulla base del preceden- te progetto pilota, applicato nell’anno 2015 / 2016 il Dirigente dell’ ASL FG Dott. Basilio Fiorentino insieme alla collaborazione della Dott.ssa Cusenza Maria Pia, della Dott.ssa Pavino Simona e dell’Assistente Sociale Angela Cascavilla, hanno deciso di estendere il progetto a tutte le classi prime degli Istituti di scuola media di San Giovanni Rotondo, al fine di individuare e prevenire il fenomeno del bullismo e cyber bullismo nelle scuole. PAROLE CHIAVE
Bullismo, cyber bullismo, adolescenti, scuola, inter- net, violenza.