• Non ci sono risultati.

Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, Università del Salento

TAB 1 STRUMENTI SELF-REPORT UTILIZZAT

è stata sottoposta ad Analisi delle Corrispondenze Multiple (ACM). L’analisi ha consentito di estrarre le due principali dimensioni fattoriali che spiegano la variabilità dell’intera matrice, interpretabili come le principali dimensioni simboliche attorno a cui si organizzano similarità e differenze nell’interpre- tazione dell’ambiente sociale, per come espresse dai rispondenti (Mossi & Salvatore, 2011). Per le successive analisi, a ciascun rispondente è stato attribuito un punteggio indicativo della sua posizio- ne su ciascuna delle dimensioni fattoriali estratte. Sono di seguito esaminate le due principali dimen- sioni estratte:

Prima dimensione - “Valutazione dell’ambiente macro-sociale”: concerne la dialettica tra due diversi modelli di valutazione dell’ambiente macro-sociale, rispetto al quale ci si esprime o nei termini di una fidu- cia moderata o nei termini di una sfiducia assoluta. (-) Fiducia moderata. Su questa polarità si aggre- gano risposte che rimandano ad una posizione di moderata fiducia nei confronti di istituzioni e servizi: si ha abbastanza fiducia nella scuola (gli insegnanti sono efficaci, la scuola è affidabile e si è soddisfatti della stessa; la formazione e l’impegno nello stu- dio sono riconosciuti come canali di costruzione del proprio futuro); appaiono affidabili i servizi (es. forze dell’ordine, servizi sanitari, pubblica amministra- zione). Si prevede uno sviluppo abbastanza alto – nel medio periodo – del paese Italia; si è contenti di abitarvi. Vi è, al contempo, il riconoscimento di dimensioni molto critiche: i politici appaiono quasi sempre disonesti e gli italiani poco rispettosi del- le norme, ma anche abbastanza disperati ed illusi. (+) Sfiducia assoluta. Su questa polarità si aggregano risposte che rimandano ad una visione del contesto come assolutamente inaffidabile. Appare inaffidabile la scuola (non si è per niente soddisfatti; non si ricono- sce nello studio un canale di costruzione del proprio futuro); appaiono inaffidabili i servizi. Non si ha fiducia nel futuro: sarà sempre più difficile trovare persone su cui fare affidamento; si troverà lavoro se vorrà la fortuna e/o lasciando il paese. In un contesto così critico non appare importante rispettare le regole. Seconda dimensione – “Valutazione dell’ambiente micro-sociale”: concerne la dialettica tra due diversi

modelli di valutazione dell’ambiente micro-sociale, che viene valorizzato o idealizzato.

(-) Valorizzazione. Su questa polarità si aggregano risposte che rimandano ad una valorizzazione dell’am- biente micro-sociale e delle proprie relazioni: appare molto importante avere compagni su cui contare e stare con gli amici, simbolizzati come buoni e forti; si è soddisfatti della propria famiglia, simbolizzata come accogliente ed autorevole; è importante rispettare e farsi rispettare, impegnarsi nello studio ed essere disposti a lavorare sodo per costruire il proprio futuro contando sulle proprie capacità e competenze. (+) Idealizzazione. Su questa polarità, l’ambiente micro-sociale appare idealizzato. Le valutazioni sono tutte positive e al massimo livello: è molto importante stare in famiglia; è molto importante stare con gli amici; si è molto soddisfatti di entrambi.

Costruzione dell’indice per la valutazione del rischio.

Una parte del questionario è stata dedicata alla valutazione del rischio per la salute rispetto all’as- sunzione dei seguenti comportamenti: consumo di nicotina, consumo di bevande alcoliche, uso di marijuana, uso di droghe pesanti, rapporti sessuali non protetti, guida pericolosa, uso eccessivo del- lo smartphone, su una scala Likert a 4 punti. Sul- le risposte ottenute è stata applicata l’analisi in componenti principali (ACP) per l’estrazione delle dimensioni aggreganti i comportamenti di rischio: è stata estratta una sola componente principale, i cui punteggi sono stati utilizzati quali indici per la misura del rischio percepito tra i rispondenti.

Identificazione di gruppi a “basso rischio” e ad “alto rischio” per comportamenti dannosi. Una parte

del questionario chiedeva di esprimersi riguardo il coinvolgimento nei comportamenti di rischio target dello studio, su una scala Likert a 4 punti. È stata applicata l’analisi dei cluster per esplorare l’aggre- gazione delle risposte. Sono stati estratti due clu- ster – denominati “gruppo a basso rischio” e “grup- po ad alto rischio” che raccolgono rispettivamente coloro che dichiarano di non aver mai assunto alcun comportamento di rischio e coloro che dichiarano di essersi ingaggiati in più comportamenti a rischio.

4. ANALISI DEI DATI

È stata effettuata l’analisi della varianza (ANOVA) per verificare una eventuale differenziazione degli istituti scolastici rispetto ai modelli culturali rintrac- ciati. Successivamente, per esplorare il rapporto tra valutazione del rischio e le variabili psicoso- ciali (inclusi i modelli culturali) sono state applicate misure di correlazione. Per l’esplorazione dei vincoli connessi ad una richiesta d’aiuto e le fonti ritenute maggiormente utili all’intervento sono state calco- late le frequenze di risposta sui domini inerenti le strategie d’aiuto e d’intervento.

5. RISULTATI

Differenziazione degli istituti sulla mappa culturale

(Grafico 1). È presente una differenza significati- va nel posizionamento dei diversi istituti scolastici sulle dimensioni simboliche rilevate [Prima dimen- sione: F: (36,723)=4,338; p < 0.01; Seconda dimen- sione: F: (32,242)=3,465; p < 0.01)].

Differenze e similarità non sembrano legate alla specifica tipologia di Scuola; al contrario studenti del liceo condividono componenti culturali di stu- denti di istituti tecnici e questi ultimi presentano in alcuni casi importanti differenze tra loro.

Rapporto tra le variabili psicosociali (inclusi i modelli cul- turali) e la percezione del rischio. La tabella 2 presenta

i valori di correlazione tra le variabili psicosociali e la valutazione del rischio.

Si evidenziano correlazioni significative tra valuta- zione del rischio e le seguenti variabili: approvazione dei pari, trasparenza familiare, supervisione fami- liare, norme familiari, supporto sociale ed entram- be le dimensioni simboliche che caratterizzano i modelli culturali degli studenti.

Più nello specifico i risultati indicano che una più bas- sa valutazione del rischio si correla ad una sfiducia assoluta nei confronti dell’ambiente macro-sociale ed una valorizzazione delle relazioni più ristrette. Analogamente se i ragazzi reputano un comporta- mento poco rischioso, più facilmente percepiscono un minor supporto sociale, una minore trasparen- za nella comunicazione con i genitori, una minore supervisione da parte degli stessi; ugualmente, una più bassa valutazione del rischio si accompagna ad una minore osservanza delle norme familiari e ad una percepita maggiore approvazione da parte dei pari del comportamento rischioso messo in atto.

Rapporto tra le variabili psicosociali (inclusi i modelli cul- turali) ed assunzione del rischio. Nella tabella 3 sono

riportati i risultati ottenuti dall’ANOVA con cui si sono

Graf. 1: Posizionamento degli istituti sulla mappa dei modelli culturali

Correlazione di Pearson

** La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code) * La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code)

Percezione del rischio

VARIABILE Sig.

(2-code)

Valutazione

macro-sociale - ,160** ,002

Valutazione micro-sociale ,178** ,000 Approvazione dei pari -,248** ,000

Trasparenza familiare ,277** ,000

Supervisione familiare ,130* ,012

Norme familiari ,199** ,000

Influenza dei pari - ,083 ,123

Conformità a genitori

e insegnanti - ,047 ,384

Supporto sociale ,144** ,005

TAB. 2 - CORRELAZIONE TRA VARIABILI