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Alla morte del figlio, Amalasunta cercò di salvare la propria posizione, eleggendo il cugino Teodato al trono454, ma questi la fece imprigionare su un’isola del lago di Bolsena, dove venne assassinata il 30 aprile 535. Questo episodio servì da pretesto per Giustiniano (527-565) per avviare la riconquista della penisola italiana, dando inizio alla cosiddetta Guerra Gotica (535-553). A causa delle sue scarse qualità come leader, Teodato fu deposto dai suoi uomini e ucciso455.

Durante il suo breve regno, durato solo due anni, Teodato coniò cinque differenti emissioni in lega di rame, ma negli scavi di Classe e San Severo sono stati rinvenuti solo 10 esemplari monetali a lui ascrivibili, nove dall’area portuale di Classe e uno dalla Basilica di San Severo.

L’emissione rinvenuta con nove esemplari (Cat. 541-550 – quest’ultimo da San Severo) è il nominale da 10 nummi, registrato come Metlich 90, che mostra sul diritto il busto di profilo della città di Roma e

453

METLICH 2004, p. 116 n. 88; ARSLAN 1989 AE 20; MIB1 80.

454 P

ROCOPIUS,Bellum Gothicum,V.4.4.

455

HEATHER 1992, 341; PROCOPIUS,Bellum Gothicum,V.8.1-11.

0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 10 11 12 13 14 15 16 P eso in g Diametro in mm

110

l’iscrizione INVICTA ROMA, sul rovescio il nome di Teodato disposto su quattro linee all’interno di una corona di alloro, legata in basso con un segno simile alla lettera X; naturalmente la produzione si colloca tra il 534 e il 536456.

Il peso medio di questi nominali è di 3,08 g, ma se si esclude l’esemplare frammentario (un quarto di tondello) dalla US 5141, essa sale a 3,4 g. Quest’ultima cifra corrisponde a una percentuale inferiore del 17% rispetto allo standard ponderale suggerito da Metlich, ma è esattamente la stessa della media registrata da Arslan457.

Inserendo i dati pondometrici dei reperti in un grafico (Figura 61), ci si accorge come la documentazione sia distribuita in maniera uniforme e come emerga un piccolo addensamento ben definito da pesi e diametri simili. Solo una moneta ha un peso superiore persino alle medie considerate da Metlich, ma in questo caso un unico reperto non è sufficiente per confermare l’esistenza di un’emissione più pesante, per esempio da 15 nummi, secondo un’ipotesi già introdotta precedentemente e suggerita da Arslan458.

Figura 61. Distribuzione pondometrica del tipo Metlich 90 (area portuale in blu, Basilica di San Severo in rosso).

Il nominale minore appartenente alle produzioni di Teodato è una emissione del valore di 2 ½ nummi che riporta sul diritto il busto di profilo con corazza e paludamentum dell’imperatore Giustiniano I e l’iscrizione nel suo nome, mentre sul rovescio è presente il monogramma di Teodato459; Metlich registra,

per questo tipo, due varianti con simboli leggermente diversi: il reperto di Classe, sembra essere del tipo 91b, poiché sopra il monogramma, quasi illeggibile, è collocata una piccola lettera S (nel tipo 91a, la lettera sopra il monogramma è una “O”).

L’unico reperto di questo tipo registra un peso di 0,95 g, valori che si confrontano bene con lo standard di Metlich calcolato a 1,02 g, ma è più pesante della media di Arslan di 0,73 g.

456

METLICH 2004, p. 117 n. 90; ERCOLANI 1983. pp. 114-115 n. 331; ARSLAN 1989 AE14; MIB 1 82.

457

ARSLAN 2001

458 A

RSLAN 2004, ARSLAN 2011

459

METLICH 2004, p.118 n. 91b; ARSLAN 1989 AE21; MIB1 83. 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 16 17 18 19 20 21 22 23 P eso in g Diametro in mm

111 LA MONETAZIONE DI VITIGE (536-540)

Dopo l’assassinio di Teodato, Vitige fu eletto al potere pur non essendo un membro della famiglia degli Amali, fino a quel momento un requisito importante, ma mantenne fede alle tradizioni, diventando parte della famiglia, sposando la figlia di Amalasunta, Matasunta. Nel 536/7 Vitige si preparò alla guerra contro i Bizantini che stavano avanzando da sud, ma dovette ritirarsi a Rimini e in un secondo momento a Ravenna. La città fu espugnata da Belisario, che prese in ostaggio il re ostrogoto e la moglie e li trasferì a Costantinopoli, dove quest’ultimo morì dopo qualche anno.

Le emissioni di Vitige sono le più recenti e conclusive del nucleo ostrogoto ritrovato presso i due siti dell’area portuale e la Basilica di San Severo; i re successivi, infatti, batterono moneta dalla nuova capitale, Ticinum (Pavia)460, ma questa produzione non è documentata nei contesti qui esaminati.

La monetazione di Vitige fu prodotta a Ravenna in grosse quantità, principalmente per finanziare il costo della guerra gotica in corso di svolgimento e al momento è conosciuto un solo nominale in lega di rame, del valore di 10 nummi. Attualmente non si conoscono denominazioni di valore inferiore, ma questo potrebbe essere dovuto, secondo un ipotesi di Metlich, alla guerra in atto461, oppure alla scarsa cura nella

raccolta del numerario minuto durante gli scavi archeologici, come già registrato in precedenza.

Le monete ascrivibili alle produzioni di Vitige sono emissioni con valore di 10 nummi del tipo Metlich 92, prodotte a Ravenna tra il 536 e il 539; questa presenta sul diritto il busto a destra di Roma con elmo e l’iscrizione INVICTA ROMA, mentre sul rovescio si trova l’iscrizione con il nome del re disposta su quattro linee, D N/VVIT/ICI(E)S/REX (oppure RIX), circondata da una corona di alloro che si chiude alle estremità con il segno X462.

I reperti monetali di Vitige sono dodici in totale (Cat. 551-562) corrispondenti al 12,9% della monetazione ostrogota rinvenuta nell’area portuale di Classe, una percentuale molto alta, considerato il periodo di forti problemi economici e di scontri militari con i Bizantini.

Metlich riconosce per questo nominale due diverse medie ponderali: una è la stessa dei 10 nummi di Teodato, quindi 4,06 g, corrispondente a 1⁄80 di libbra, l’altra è pari a

1

100 di libbra per un peso di 3,25 g.

Arslan considera invece un valore unico che si ferma a 3,13 g e una denominazione di 15 nummi. La media ponderale di questi reperti è di 2,94 g che equivale a un peso inferiore del 28% rispetto a Metlich, ma solo del 7% ad Arslan463.

I dati inseriti nel grafico (Figura 62) mostrano un addensamento del materiale in una fascia che si rispecchia lo standard ponderale di Metlich più leggero, di 1⁄100 di libbra, e di Arslan; si nota inoltre, come

già accaduto per il tipo Metlich 78b464, che molte delle monete di piccolo diametro sembrano conservare

460

PROCOPIUS, Bellum Gothicum, 8.23, 8.28-32; 8.33-35; Successero a Vitige il re Totila (conosciuto come Baduela nelle emissioni monetali) che fu sconfitto da Narsete, magister militum di Giustiniano a Busta Gallorum (Fabriano), in una battaglia durante la quale il re ostrogoto fu ferito mortalmente. A lui successe Teia, ferito mortalmente nella battaglia del Monti Lattari. La resistenza si arroccò tra le città di Pavia, Cuma e Consa in Campania, ma Narsete che riuscì ad avere la meglio su tutti intorno il 555. Le ultime regioni a cadere nelle mani dei Bizantini furono le aree nord-orientali della penisola in mano al conte Widin, sconfitto solo nel 561.

461

METLICH 2004.

462

METLICH p. 118 n. 92; ERCOLANI pp. 116-117 n. 334; ARSLAN 1989 AE15; MIB1 84.

463 A

RSLAN 2001.

464

112

valori ponderali più alti di quelle con diametri maggiori, anche se questo rapporto non è così lineare come evidenziato nel caso precedente.

Figura 62. Distribuzione pondometrica del tipo Metlich 92.

1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 14 14,5 15 15,5 16 16,5 17 17,5 18 18,5 P eso in g Diametro in mm

113

2.6.I

MATERIALI DI EPOCA BIZANTINA

LA MONETAZIONE BIZANTINA PRESSO I SITI DELL’AREA PORTUALE DI CLASSE E SAN SEVERO: IL