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3.3.   I sistemi cooperativi Coop e Conad

3.3.1.          Coop Italia

87. Coop è il più importante gruppo distributivo italiano, con una quota di mercato, nel settore della distribuzione moderna di prodotti alimentari e per l’igiene personale e della casa, pari a circa il 15%.

La rete di vendita di Coop, complessivamente costituita da quasi 2.000 punti vendita29 è distribuita su tutto il territorio nazionale con una struttura multicanale essenzialmente costituita da supermercati e ipermercati.

Forma giuridica e caratteristiche organizzative

88. Coop Italia è un Consorzio di secondo grado, che a sua volta aderisce all'Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori (ANCC) per lo sviluppo delle politiche generali di politica economica e di solidarietà e per il loro coordinamento sul territorio.

A Coop Italia sono associate circa 150 tra Cooperative di Consumatori (i cui soci sono persone fisiche), società, anche consortili, costituite tra tali Cooperative, e società controllate da, o collegate a, tali Cooperative.

In particolare, tra le Cooperative di consumo associate a Coop, si distinguono 9 grandi cooperative, che coprono circa i 2/3 del fatturato complessivo della catena, 14 medie

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cooperative che operano sostanzialmente su scala provinciale o interprovinciale, e oltre un centinaio di piccole cooperative, con un solo esercizio o un numero limitato di punti vendita.

89. Il sistema Coop si articola quindi sostanzialmente su tre livelli: i Soci consumatori, riuniti in Cooperative di Consumo, le Cooperative di Consumo, associate a Coop Italia, e Coop Italia.

Inoltre, negli ultimi anni è stato avviato un processo di razionalizzazione e di accentramento di funzioni tra le cooperativa associate, che ha dato luogo alla creazione di un ulteriore livello organizzativo e decisionale, intermedio tra le Cooperative e Coop Italia, costituito dai c.d. Distretti.

Questi ultimi sono costituiti da aggregazioni di Cooperative di Consumo che hanno l’obiettivo di raggruppare gradualmente tutte le cooperative in un numero limitato di poli interregionali. Il Distretto è giuridicamente un consorzio e aderisce, a sua volta, a Coopitalia. Quindi le cooperative aderenti ai distretti sono associate a Coopitalia sia direttamente sia tramite il distretto.

90. L’accorpamento delle Cooperative in Distretti risponde, secondo quanto dichiarato dai rappresentanti di Coop Italia, ad un obiettivo di recupero di efficienza all’interno del sistema, prevedendo una centralizzazione di svariate funzioni delle cooperative associate, tra cui la logistica (gestione di un magazzino comune), l’acquisto, il marketing.

Attualmente, risultano attivi soltanto due Distretti: il Distretto Nord-Ovest, costituito dal Consorzio Nord-Ovest, di cui fanno parte Nova Coop, Coop Liguria, Coop Lombardia e circa 50 piccole cooperative, e il Distretto Adriatico, costituito dal Consorzio Centrale Adriatica, di cui fanno parte Coop Estense, Coop Adriatica, Coop Nord-Est e circa 70 piccole cooperative. Non risulta essere invece andata a buon fine la costituzione di un terzo Distretto, denominato “Tirrenico”, tra Unicoop Tirreno, Unicoop Firenze, Coop Centro Italia e le rimanenti piccole cooperative.

Tuttavia, a seguito del fallimento del Distretto Tirrenico, le tre grandi cooperative del distretto stesso, pur riprendendo ad agire in autonomia, hanno continuato a svolgere ciascuna la funzioni di acquisto e la funzione logistica anche per le piccole cooperative limitrofe.

91. Le relazioni all’interno del sistema Coop Italia sono regolate sia dallo Statuto del consorzio Coop Italia che dal regolamento per l’uso dei marchi Coop.

Il sistema di governance della struttura organizzativa di Coop è stato di recente modificato con l’obiettivo di incrementare il livello di coordinamento delle funzioni comuni, con particolare riferimento alle politiche commerciali. Parte integrante di tale modello, infatti, è l’inserimento nello Statuto, tra gli Organismi Consortili, della Direzione Commerciale Nazionale, composta da tutti i Direttori commerciali delle 9 cooperative più i direttori dei distretti. Il sistema di governance è quindi passato dal tradizionale sistema basato su un Consiglio di Amministrazione ad un modello dualistico che prevede:

i) un Consiglio di Sorveglianza, che ha non solo la funzione di controllo, ma anche di indirizzo sulle attività di comune interesse delegate al Consorzio; del Consiglio di

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Sorveglianza fanno parte i Presidenti delle 9 principali cooperative, più il Presidente di una delle cooperative minori;

ii) un Consiglio di Gestione, con funzioni consultive, i cui membri vengono nominati dal Consiglio di Sorveglianza all’interno del management di Coopitalia (attualmente sono 6 membri), e che si avvale della Direzione Commerciale Nazionale (costituita dai Direttori Commerciali delle principali associate).

Utilizzo delle insegne e aree di sovrapposizione territoriale

92. Tratto unificante del gruppo è l'insegna comune “Coop”, in alcuni casi arricchita da piccole aggiunte per designare specifici formati (“Ipercoop” per gli ipermercati, , “Coop & Coop” per i superstore, “In-coop” e “Mini Coop” per le superette e i minimercati). Solo un numero limitatissimo di associate utilizza insegne di titolarità propria, quali Famiglia Cooperativa e Coopca. Per la rete discount, invece, gestita da una società partecipata da 7 grandi cooperative aderenti a Coop Italia (Sviluppo Discount), vengono utilizzate le insegne Dico e Dix.

93. Coop Italia è titolare dei brevetti per i marchi “Coop”, al cui utilizzo sono autorizzati tutti i soci di Coop Italia, subordinatamente ad una serie di obblighi, tra cui: i) rispettare le specifiche tecniche e grafiche dei marchi; ii) rientrare nelle strategie politiche di sviluppo della cooperazione di consumo, secondo le specifiche deliberate dagli organi dirigenti della A.N.C.C. – Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori – Coop); iii) non porre in essere atti o comportamenti in grado di danneggiare gli interessi e l’immagine di Coop Italia e/o delle imprese associate; iv) non stipulare, se non approvati da Coop Italia, accordi di alcun tipo con società, associazioni o imprese che producano attività concorrente con quella di Coop Italia.

94. Benché non risultino esservi rigorosi criteri di ripartizione territoriale delle aree di presenza di ciascuna cooperativa, i processi di crescita e di aggregazione delle cooperative che facevano originariamente parte di Coop hanno di fatto condotto ad una definizione piuttosto precisa del territorio di pertinenza di ciascuna di esse: attualmente si riscontra infatti un numero limitatissimo di casi di sovrapposizione tra i territori di operatività delle diverse cooperative, peraltro in aree geografiche estremamente circoscritte.30

Anche l’iniziativa di entrare in aree ove il gruppo non è ancora presente viene peraltro assunta, in linea generale, da più cooperative in modo coordinato e congiunto, ad esempio mediante la costituzione di un’alleanza o di una società comune (come la società Ipercoop Sicilia, costituita per operare in Sicilia). Così pure per la gestione del canale discount, Coop ha scelto di affidarsi ad una società separata, Sviluppo Discount, partecipata da 7 delle 9 grandi cooperative.

30 D’altro canto, gli stessi rappresentanti di Coop hanno confermato in audizione come “appare del tutto naturale per cooperative che aderiscono al medesimo consorzio, e di cui utilizzano la medesima insegna commerciale, non porsi in un rapporto di reciproca diretta conflittualità”.

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Livello di centralizzazione delle funzioni

95. Sulla base delle previsioni statutarie, Coop Italia svolge numerose attività, per conto e nell’interesse delle proprie associate, tra cui la principale è rappresentata dalla contrattazione delle condizioni di acquisto con i fornitori nazionali e multinazionali. In tal senso, Coop Italia contratta le condizioni generali del Contratto Nazionale (listini, sconti, contributi promozionali, tempi e modalità di pagamento), mentre le associate, direttamente o per il tramite dei propri Consorzi Distrettuali, integrano il contratto nazionale mediante la stipula delle c.d. “condizioni decentrate”, le quali vanno a integrare, e mai a modificare, le condizioni generali del Contratto Nazionale, in tal modo salvaguardando il principio della mono-negoziazione. Le condizioni decentrate sono in genere costituite da sconti legati alle condizioni logistiche e da eventuali impegni assortimentali e promozionali aggiuntivi rispetto a quelli già definiti.

Nella trattativa con i fornitori, Coop Italia stabilisce altresì l’entità economica del c.d. “contributo decentrato” (in percentuale sull’acquistato), cioè del livello minimo di impegno promozionale di ciascuna singola associata, che dovrà poi tradursi in concrete controprestazioni commerciali e promozionali, da definirsi localmente a livello di singola cooperativa o distretto.

96. A Coop Italia è inoltre demandata interamente la gestione dei prodotti a marca d’insegna (le c.d. private label), di cui il Consorzio nazionale definisce i Piani di Sviluppo, cura l’attività di selezione dei fornitori cui appaltare la realizzazione dei prodotti, definisce gli standard e i capitolati produttivi, effettua le politiche d’acquisto e definisce l’ampiezza e la profondità dell’offerta delle singole cooperative associate.

97. Anche la promozione delle insegne e dei marchi della catena (attività promozionali sui prodotti a marchio, utilizzo delle insegne, pubblicità di carattere nazionale) viene sostanzialmente definita dagli organismi consortili di Coop Italia.

In particolare, per le categorie merceologiche grocery, il Consorzio definisce un Piano Promozionale Nazionale, che viene condiviso dalle associate con diversi gradi di integrazione in relazione alle differenti categorie merceologiche (alta centralizzazione e media centralizzazione). Ove presente, anche il distretto propone alle cooperative un piano promozionale distrettuale, complementare a quello nazionale, che riguarda sia i fornitori locali, sia i fornitori nazionali che non rientrano nelle categorie dell’alta centralizzazione. 98. Per quanto riguarda gli assortimenti, gli organismi consortili di Coop Italia definiscono inoltre un “tronco comune”, costituito dall’insieme delle referenze che tutte le cooperative socie inseriscono nel proprio assortimento, integrandole eventualmente sulla base delle proprie specifiche esigenze territoriali.

Il tronco comune è volto, da un lato, a rafforzare l’immagine unitaria del sistema Coop, attraverso una gamma di offerta in larga parte omogenea nell’ambito della rete, dall’altro, a garantire ai fornitori una copertura più ampia del mercato nazionale, in modo da ottenere ulteriori sconti contrattuali.

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99. Per le categorie di prodotti con un minor legame con il territorio (costituite dai prodotti per la detergenza, i surgelati, gli alimenti per l’infanzia, ecc.) che rappresentano circa il 30% del giro d’affari dei prodotti grocery, gli assortimenti vengono quindi definiti a livello centrale, attraverso moduli assortimentali prefissati tra i quali ciascuna associata può scegliere il più idoneo alle proprie esigenze. La percentuale di assortimenti comuni rappresenta quindi, su tali prodotti, oltre il 90% delle vendite complessive.

Per il rimanente 70% dei prodotti, Coop Italia formula invece una proposta assortimentale (appunto il “tronco comune”) che può essere integrata dalle associate in base alle proprie specifiche esigenze territoriali, sia mediante fornitori nazionali che locali. Per tali prodotti, la percentuale di assortimento condiviso varia, a seconda della categoria merceologica, tra il 45% e il 70%.

100. Coop svolge inoltre numerose altre attività di interesse comune delle associate tra le quali: la comunicazione nazionale a carattere istituzionale, l’attività di controllo qualità dei prodotti a marchio e non, l’attività commerciale cd. “diretta”, consistente nell’acquisto, compreso l’import, e rifatturazione alle associate a prezzo di costo.

101. I Distretti, quando presenti, rappresentano il secondo livello di contrattazione dopo Coopitalia e gestiscono inoltre i rapporti con i fornitori locali, per conto e su indicazione delle cooperative socie.

Essi svolgono inoltre funzioni di micro-centrali di marketing, accentrando sia la trattativa promozionale decentrata, sia la definizione dei piani promozionali complementari con quelli nazionali elaborati da Coop Italia (questi ultimi riguardano i fornitori locali, e i fornitori nazionali che non rientrano nelle categorie dell’alta centralizzazione). I Distretti effettuano inoltre gli acquisti, anche dai fornitori locali, per conto dei propri associati, e definiscono le modalità di completamento dell’assortimento proposto da Coop Italia.

Anche la funzione logistica è interamente delegata ai Distretti, i quali si occupano infatti di acquistare, immagazzinare e distribuire le merci ordinate dalle Cooperative tramite i propri punti di vendita.