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Il posizionamento degli operatori a livello nazionale

Struttura

63. I principali operatori presenti nel settore e la relativa quota di mercato detenuta a gennaio 2011 e a gennaio 2012 sono evidenziati nella tabella n. 2.4.

Si può notare come i primi 2 operatori siano i due grandi sistemi cooperativi Coop (15% circa) e CONAD (10,5%), mentre tutti gli altri operatori detengono, a livello nazionale, una quota inferiore al 10%. I primi 8 operatori coprono complessivamente una quota che non supera il 65%; tra questi, gli unici gruppi della Grande Distribuzione sono Esselunga e i gruppi francesi Auchan e Carrefour, essendo i rimanenti gruppi tutte catene della Distribuzione Organizzata.

Il grado di concentrazione nel settore della GDO, calcolato sull’intero territorio nazionale, non risulta particolarmente elevato, soprattutto se confrontato con quello degli altri principali Paesi Europei. A gennaio 2011, in particolare, il 90% delle quote di mercato risultava detenuta da circa 18 operatori, di cui solo 2 con una quota superiore al 10%, e solo 6 con una quota superiore al 5%.

64. La presenza delle grandi catene distributive, e conseguentemente il grado di concentrazione, risultano crescenti al crescere della dimensione delle tipologie distributive prese in considerazione: ad esempio, suddividendo i punti vendita in base alla loro superficie a seconda che questa sia inferiore a 1.500 mq (liberi servizi e supermercati piccoli

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e medi) o superiore a tale metratura (grandi supermercati e ipermercati), si può notare (cfr. tab. n. 2.5) come i rapporti di concentrazione siano notevolmente più elevati per i punti vendita di maggiori dimensioni.

In particolare, la quota detenuta complessivamente dai primi 4 operatori (il CR4) passa dal 37% circa (relativo all’insieme dei punti vendita di dimensioni inferiori a 1.500 mq) al 58% circa (per i punti vendita di dimensioni superiori); il CR8 passa dal 60% all’80%.

Tabella n. 2.4 – Quote sulle vendite nazionali degli operatori della GDO 2011

Gennaio

2012

Gennaio

GRUPPO Quota di m. GRUPPO Quota di m.

COOPITALIA 14,7% COOP ITALIA 14,7%

CONAD 10,5% CONAD 11,0%

SELEX 8,1% SELEX COMMERCIALE 8,3%

ESSELUNGA 7,9% ESSELUNGA 8,0% CR4 41,2% 41,9% AUCHAN 7,4% AUCHAN 7,1% CARREFOUR 7,0% CARREFOUR 6,5% DESPAR 4,5% DESPAR 5,2% INTERDIS 4,2% SIGMA 3,9% CR8 64,3% 64,5% EUROSPIN 3,5% EUROSPIN 3,8%

GRUPPO PAM 3,4% GRUPPO PAM 3,5%

SISA 3,1% SISA 3,0%

LIDL ITALIA 2,7% LIDL ITALIA 2,7%

REWE 2,6% REWE 2,5%

FINIPER 2,5% FINIPER 2,4%

SIGMA 2,4% AGORA' NETWORK SRL 2,1%

CRAI 2,2% CRAI 2,1%

AGORA' 1,9% C3 1,7%

BENNET 1,6% BENNET SPA 1,7%

C3 1,6% INTERDIS 1,4%

LOMBARDINI 1,4% GRUPPO SUN 1,3%

SUN 1,3% GRUPPO LOMBARDINI 1,3%

IL GIGANTE 1,1% IL GIGANTE 1,1%

Altri 4,5% Altri 4,8%

HHI* 707,0 715,5

Fonte: elaborazioni su dati Nielsen

* calcolato escludendo dal settore i gruppi che Nielsen classifica come negozi o catene indipendenti

65. E’ anche interessante rilevare come i punti vendita dei gruppi e le relative quote di mercato si distribuiscano diversamente nei segmenti relativi a ciascun formato distributivo (cfr. tab. n. 2.6).

In generale si può notare come, a parte il gruppo Coop - che, come si è visto, risulta molto presente sulle grandi superfici distributive e, in particolare, nel segmento degli ipermercati - le grandi catene della DO, quali Despar, Interdis, Sisa, Sigma e Crai, siano invece presenti soprattutto nelle tipologie di piccola superficie (superette e minimercati),

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detenendo quote di mercato di minor rilievo, quando non addirittura trascurabili, nel segmento degli ipermercati. Più specializzate nel segmento dei punti vendita di dimensione media, e cioè i supermercati, risultano invece le catene Selex, Agorà e C3.

Tabella n. 2.5 – Quote di vendita degli operatori della GDO per classi di superficie

Gennaio 2011

Punti vendita uguali o maggiori di 1.500 mq PV minori di 1.500 mq

GRUPPO Quota Gruppo Quota

COOP ITALIA 21,7 CONAD 13,6

ESSELUNGA 17,5 COOP ITALIA 9,8

GRUPPO AUCHAN 10,2 SELEX COMMERCIALE 7,7

SELEX COMMERCIALE 8,6 CARREFOUR 6,4

CR4 58,0 CR4 37,5

GRUPPO CARREFOUR ITALIA SPA 8,0 INTERDIS 6,1

CONAD 6,0 EUROSPIN 5,9

FINIPER 4,2 GRUPPO AUCHAN 5,4

BENNET SPA 3,9 DESPAR SERVIZI 5,2

CR8 80,1 CR8 60,1

Fonte: elaborazioni su dati Nielsen

Tabella n. 2.6 – Quote di vendita degli operatori della GDO per formato (gen. 2011

CANALE GRUPPO IPR SUP LIS2 LIS1 DIS Totale

DO COOP ITALIA 23,6% 14,4% 6,6% 5,5% 5,8% 14,7% CONAD 3,9% 15,7% 14,7% 10,7% 4,7% 10,5% SELEX 4,8% 11,6% 7,1% 7,1% 5,2% 8,1% DESPAR 2,5% 6,1% 6,5% 6,4% 1,6% 4,5% INTERDIS 0,7% 5,1% 10,9% 10,9% 1,2% 4,2% SISA 0,3% 4,5% 7,8% 6,2% 0,0% 3,1% SIGMA 0,2% 2,6% 6,7% 6,8% 1,6% 2,4% CRAI 0,1% 1,9% 7,2% 11,6% 0,2% 2,2% AGORA' 1,0% 2,7% 1,4% 0,3% 2,2% 1,9% C3 1,6% 1,9% 1,9% 1,7% 0,1% 1,6% GRUPPO SUN 1,1% 2,0% 0,9% 0,1% 0,2% 1,3% LILLO 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 5,1% 0,7% CE.DI GROS 0,1% 1,0% 0,4% 0,4% 0,0% 0,5% CORALIS 0,0% 0,2% 0,8% 2,5% 0,0% 0,3% DO Totale 40,2% 70,4% 74,3% 73,5% 32,1% 57,1%

CANALE GRUPPO IPR SUP LIS2 LIS1 DIS Totale

GD ESSELUNGA 20,0% 4,9% 0,0% 0,0% 0,0% 7,9% AUCHAN 12,2% 6,5% 7,5% 6,5% 0,2% 7,4% CARREFOUR 8,8% 7,6% 9,9% 5,4% 0,0% 7,0% EUROSPIN 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 26,5% 3,5% GRUPPO PAM 2,7% 3,4% 2,9% 1,9% 5,8% 3,4% LIDL ITALIA 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,3% 2,7% REWE 1,1% 2,8% 0,3% 0,0% 8,0% 2,6% FINIPER 5,8% 1,8% 0,5% 0,2% 0,1% 2,5% BENNET SPA 5,5% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,6% LOMBARDINI 0,6% 0,6% 0,5% 0,3% 6,6% 1,4% IL GIGANTE 2,9% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% ALFI 0,0% 0,6% 0,4% 0,0% 0,0% 0,3% GD Totale 59,6% 28,9% 22,4% 14,6% 67,5% 41,5%

IND NEGOZI INDIP. 0,2% 0,7% 3,2% 11,8% 0,3% 1,3%

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Fonte: elaborazioni su dati Nielsen

66. Per quanto riguarda la Grande Distribuzione, mediamente più presente nei formati di vendita di maggiori superfici, risultano molto forti nel segmento degli ipermercati le catene Esselunga, Auchan e Finiper, mentre il gruppo Carrefour ha una presenza più equilibrata nei diversi formati.

Ovviamente molto concentrata nelle piccole superfici di vendita risulta la presenza dei negozi indipendenti, che detengono una quota pari a quasi il 12% del segmento dei punti vendita di dimensione inferiore ai 200 mq, a fronte di una quota complessiva nel settore della GDO inferiore al 2%.

Da segnalare, infine, la forte specializzazione dei principali operatori presenti nel segmento dei discount, e segnatamente di Eurospin e Lidl, che operano in tale segmento in modo esclusivo, e di Rewe e Lombardini, che vi operano in modo prevalente.

Evoluzione

67. La tabella n. 2.7 mostra l’evoluzione degli indici di concentrazione e delle quote di mercato dei principali operatori dal 2001 al 2011.

Da essa risulta, in primo luogo, come nell’arco dell’ultimo decennio siano rimasti sostanzialmente invariati 7 degli 8 primi operatori, sebbene le rispettive quote di mercato abbiano subito alcune significative modifiche: in particolare, tra i primi otto operatori figurano sempre Coop, Conad, Carrefour, Auchan (ex Rinascente), Esselunga, Interdis e Selex.

Il gruppo CRAI, invece, presente tra i primi 8 operatori nel 2001 è stato sostituito da Sisa nel 2006, a sua volta sostituita da Despar nel 2011.

68. La quota di mercato dei primi gruppi ha comunque subito variazioni di un certo rilievo nel corso del decennio. In particolare:

i) è aumentata in misura consistente la quota del 1° operatore (COOPITALIA), passata dal 12% del 2001 all’attuale 15% circa, mentre ha beneficiato di un rafforzamento più leggero il gruppo CONAD;

ii) hanno subito un incremento significativo sia la quota di Esselunga, passata dal 6% circa all’attuale 8%, che quella del gruppo Selex, passata dal 6,5% all’8,1%;

iii) sono diminuite le quote di Carrefour (dall’8,2% al 7% circa) e di Interdis (dal 6,6% al 4,2%).

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Tabella n. 2.7 – Evoluzione delle quote nazionali degli operatori della GDO26

Gennaio 2001 Gennaio 2006 Gennaio 2011

Gruppo Quota Gruppo Quota Gruppo Quota

COOP 11,9% COOP 14,0% COOP 14,7%

CONAD 9,9% CONAD 9,5% CONAD 10,5%

CARREFOUR 8,2% CARREFOUR 9,3% SELEX 8,1%

RINASCENTE (poi Auchan) 7,6% AUCHAN 8,0% ESSELUNGA 7,9%

CR4 37,6 40,8 41,2

INTERDIS 6,6% SELEX 7,4% AUCHAN 7,4%

SELEX 6,5% INTERDIS 6,9% CARREFOUR 7,0%

ESSELUNGA 5,9% ESSELUNGA 6,2% DESPAR 4,6%

CRAI 4,5% SISA 3,9% INTERDIS 4,2%

CR8 61,1 65,4 64,2

HHI * 685,8 711,0 707,0

* calcolato escludendo dal settore i gruppi che Nielsen classifica come negozi o catene indipendenti Fonte: elaborazioni su dati Nielsen

69. Anche i 3 gruppi che appaiono per un solo anno tra i primi 8 operatori, tutti appartenenti alla DO, hanno subito oscillazioni significative delle proprie quote. In particolare:

i) il gruppo CRAI, presente nel 2001 all’ottavo posto con una quota del 4,5%, è passato nel 2005 a detenere una quota del 2,4%, ulteriormente diminuita nel 2011 (2,2%);

ii) il gruppo SISA deteneva il 2,8% nel 2001, è divenuto l’ottavo operatore nel 2005 con una quota del 3,9%, tornando tuttavia a detenere una quota del 3,1% nel 2011;

iii) DESPAR, presente al settimo posto nel 2011 con una quota del 4,6%, deteneva il 2,4% nel 2006 e il 3,9% nel 2001.

70. Nonostante le sopra descritte variazioni di quote dei principali operatori, il livello di concentrazione complessivo di settore non risulta aver subito un incremento particolarmente consistente, soprattutto nell’ultimo quinquennio. Tutti gli indici considerati (R4, R8 e HHI), infatti, mostrano una leggera crescita tra il 2001 e il 2006 e una sostanziale stabilizzazione tra il 2006 e il 201127.

26 Le quote in valore relative al 2011 sono state calcolate con riferimento ad un paniere di beni leggermente più ampio e completo (comprensivo anche dei prodotti freschissimi a peso variabile) rispetto a quello preso in considerazione negli anni precedenti, ma tale lieve differenza nei criteri di aggregazione utilizzati da Nielsen non appare idonea ad incidere in misura significativa nel confronto temporale.

27 La lievissima diminuzione registratasi tra il 2006 e il 2011 nell’indice di Herfindahl risulta in realtà dovuta alla minore incidenza sul fatturato di settore, nel 2011 rispetto al 2006, delle catene e dei negozi indipendenti (2,4% nel 2011 contro il 4%), i quali sono stati esclusi dal computo dell’indice (in quanto Nielsen ne fornisce la quota soltanto in maniera aggregata), ma la cui inclusione avrebbero invece certamente abbassato il valore complessivo dell’indice stesso. E’ intuitivo, infatti, che, aumentando il numero degli operatori con una piccola quota di mercato, l’indice di concentrazione si abbassa. E’ presumibile pertanto che, includendo anche i piccoli operatori, il valore dell’HHI per il 2006 sarebbe stato pressoché uguale, se non di poco superiore, a quello del 2011.

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