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Criteri di validità e attendibilità della ricerca narrativa

Cap.3 Metodologie e strumenti per la ricerca sull’apprendimento adulto: il metodo narrativo

3.5 Metodologie di analisi dei contenuti narrativi

3.5.4 Criteri di validità e attendibilità della ricerca narrativa

Il processo d’indagine nelle scienze sociali (comprese le scienze pedagogiche) do-vrebbe essere lo stesso a prescindere dal metodo utilizzato, l’oggettività dodo-vrebbe es-sere l’obiettivo comune di tutte le scienze sociali, ma nelle ricerche qualitative e se-condo l’approccio narrativo, sia esso riferito alla raccolta dei dati, sia esso riferito all’analisi dei dati, il tema della validità305 della ricerca non può essere esposta ai cri-teri scientifici oggettivi quali la rappresentatività, affidabilità e replicabilità, quanto

305 Il tema della validtà della ricerca qualitativa è ampiamente dibattuto in letteratura. «La questione dei metodi da usare nella ricerca qualitativa e ancora di più la questione dei criteri di validità da adottare per valutare l’utilizzo dei metodi in una data ricerca dipendono dalla posizione che il ricercatore prende su questioni di carattere molto generale che riguardano la conoscenza umana […] la conoscenza scientifica […] la conoscenza nelle scienze sociali […]. La risposta a queste questioni rinvia ad un campo di studio, l’epistemologia, che si occupa del modo in cui conosciamo e del valore di verità delle nostre conoscenze. Il ricercatore che intende usare i metodi qualitativi non potrà affrontare in modo consapevole e coerente le questioni metodologiche che incontrerà sulla su strada se non avrà riflettuto sulle questioni epistemologiche connesse alle sue scelte di ricerca […]», (G. Mantovani, A. Spagnoli, Metodi qualitativi in psicologia, 2003, p. 27, op. cit.). Sulla questione epistemologica e

piuttosto si rifà ai concetti di fedeltà alla costruzione soggettiva della realtà o del fe-nomeno studiato in relazione al contesto di riferimento e alle situazioni di indagine.

E’ possibile nella ricerca qualitativa basata su una razionalità di tipo imperfetto, trovare modelli di inferenza razionale, attraverso un continuo esercizio di consape-volezza ed esplicitazione dei processi interpretativi. Anche il processo induttivo puro non sarebbe sufficiente a generare teorie e congetture, richiede un procedimento di astrazione del ricercatore, in quanto è necessario un esercizio continuo di confronto sui dati recuperati, una prima elaborazione di una congettura sul fenomeno, una veri-fica della congettura e una scoperta o riformulazione della stessa a partire da nuovi dati.

C. Seale306, facendo riferimento all’epistemologia naturalistica, nella quale si asso-cia a asso-ciascun criterio di qualità tipico della ricerca positivista-quantitativa (conventional inquiry) un criterio omologo per quanto riguarda la ricerca naturalistica, (criteri che vengono definiti interpretativi, (nterpretativist criteriology), propone sei criteri per riconoscere fondatezza e validità alla ricerca di tipo qualitativo :

la credibilità (credibility), analogo alla validità interna, è data da una prolun-gata esposizione al campo di rilevazione delle informazioni e da tentativi di triangolazione con altre fonti di dati. «… la migliore tecnica per stabilire la credibilità è la “verifica dei partecipanti”, che consiste nel mostrare i materiali come interviste, trascrizioni e report di ricerca alle persone con cui al ricerca è stata condotta, cosicché essi possano indicare l’accordo o il disaccordo con la rappresentazione fornita dal ricercatore»307 ;

la trasferibilità (trasferability) è ottenibile fornendo «una dettagliata e ricca descrizione del contesto studiato in modo da dare al lettore sufficienti infor-mazioni per valutare l’applicabilità dei risultati in altri contesti». Si tratta, com’è intuibile, di un criterio paragonabile alla validità esterna, ma

metodologica nella ricerca qualitativa cfr, anche C.K. Reissman, Narrative analysis, 1993 op. cit., cfr. E. Guba, Y. Lincoln, Naturalistic Inquiry, 1985, op. cit.).

306 I criteri a cui si rifà C. Seale derivano dalle intuizioni già elaborate da B. Glaser e A.L. Strauss, per superare l’approccio induttivo dei dati, successivamente ripresa anche da J. Strauss e A. Corbin, Basic of

qualitative research, 1990, op. cit.

bile laddove non è possibile avere un campionamento probabilistico e una randomizzazione dei soggetti;

l’affidabilità (dependability), che sostituisce l’attendibilità, per il cui raggiungimento il ricercatore documenta chi valuta su tutte le fasi del suo la-voro (la metodologia, gli strumenti e tutte le scelte effettuate nel corso della ricerca inclusi i risultati) al fine di consentire un giudizio sulla coerenza e la correttezza dell’intero percorso;

l’autenticità (authenticity), si dimostra se i ricercatori possono dimostrare di aver rappresentato insiemi di diverse realtà (fairness). La ricerca dovrebbe an-che aiutare i membri a sviluppare una più sofisticata comprensione dei feno-meni studiati (ontological authenticity), ad apprezzare il punto di vista degli altri come se fosse il proprio (educative authenticity), a sollecitare alcune forme di azione (catalytic authenticity) e ad attrezzare i membri per l’azione (tactical authenticity)»

la confermabilità (confirmability) ha a che fare con le implicazioni dell’attendibilità (nei termini della ricerca qualitativa). Si parla in questo senso di affidabilità interna e di affidabilità esterna: la prima è paragonabile a quello che nei termini classici viene chiamato “accordo inter-codificatori” e riguarda «il grado in cui altri ricercatori che applicano costrutti simili possano far cor-rispondere questi ai dati allo stesso modo in cui è stato fatto dal ricercatore originario»308; l’affidabilità esterna invece ha a che fare con la generalizza-zione (per questa ragione è in parte sovrapponibile alla trasferibilità)e viene descritta in termini di replicabilità dell’intero studio: «altri ricercatori impe-gnati nello stesso o in contesti simili potrebbero generare gli stessi risultati? […] richiede una completa specificazione degli assunti sottostanti e delle pro-cedure, informazioni che molti ricercatori, in pratica, non forniscono»309. Il problema che si pone nella ricerca secondo l’approccio narrativo (e in partico-lare secondo strategie di analisi dei dati di tipo induttivo) ha a che fare con una

308 Ivi, p. 140.

renza del ricercatore in particolare circa l’interpretazione delle esperienze personali e la ricostruzione dei significati dei soggetti.

In questo caso utili sono i modi di affrontare il problema della validità della ricerca proposti da C.K. Reissman e da P. Sorzio,310, e che saranno utilizzati nell’ultima parte del lavoro empirico a parziale verifica del modello di analisi assunto.

C.K. Reissman propone quattro modalità per la validazione di una ricerca narra-tiva:

plausibilità si intende una ricerca in cui le affermazioni e interpretazioni del ri-cercatore sono supportate dai resoconti degli intervistati;

corrispondenza tra ricercatore e partecipanti, i quali andrebbero coinvolti nella verifica della correttezza dei racconti trascritti e delle interpretazioni ;

coerenza tra le diverse interpretazioni e il processo di ricerca;

utilizzo pragmatico si riferisce alla possibilità di utilizzare la ricerca da parte di altri ricercatori (definito anche affidabilità), questo criterio si esplicita at-traverso una descrizione accurata e trasparente da parte del ricercatore del metodo di ricerca, dei dati originari e delle interpretazioni prodotte.

P. Sorzio, propone cinque criteri per valutare una buona ricerca di tipo qualitativo quali: l’adattamento tra le domande di ricerca e le tecniche di raccolta e analisi dei dati, l’organizzazione della metodologia di ricerca, l’attenzione alle assunzioni di fondo, la garanzia complessiva e i vincoli etici.

310C.K. Reissman, Narrative analysis, 1993, pp. 64-70 op. cit , cfr. anche P.Sorzio, La ricerca qualitativa in

educazione, 2005, p. 129, op. cit. Un tentativo di controllo dell’approccio induttivo di analisi dei dati sarà proposto

nella ricerca empirica anche tramite l’utilizzo del software ATLAS.ti, sia nel momento di verifica sistematica della categorizzazione, sia attraverso la verifica delle relazioni con lo strumento del Query-Tool. In accordo con un approccio di ricerca interpretativo (costruzionista-postmoderno), il software consente di comprendere il fenomeno di studiocon le connessioni al contesto,mettendo in relazione i diversi codici e le diverse parti di testo analizzato e codificato (cfr. succ. Cap.4-5).

PARTE II

RICERCA EMPIRICA SULL’APPRENDIMENTO