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Processi mnemonici in età adulta

1.7 Possibili interpretazioni sull’ apprendimento e sulla conoscenza

2.1.5 Processi mnemonici in età adulta

Nei paragrafi precedenti sono state delineate alcune tracce sullo sviluppo del pen-siero in età adulta e del diverso livello cognitivo e metacognitivo che il soggetto attua per elaborare e rappresentare le proprie conoscenze nel corso della vita, ma trattare il tema dell’apprendimento, significa anche osservare e approfondire quelle strategie, credenze e teorie che gli individui elaborano cirrca il loro apprendimento, tali strate-gie e credenze sono spesso implicite, esito di mediazioni culturali, famigliari, di di-versi contesti sociali e possono essere raggiunte dagli individui tramite un atteggia-mento introspettivo, di presa di consapevolezza, atteggiaatteggia-mento definito metacogni-tivo, ma anche esito di processi che hanno a che fare con la memoria e con il recupero delle informazioni, conoscenze, immagini.

In effetti anche il diverso livello di consapevolezza può essere guardato e appro-fondito considerando come la mente gestisce e recupera le informazioni, utilizzando conoscenze nuove con altre già presenti in memoria. Le funzioni di memoria sono as-sociate all'apprendimento o sono viste come uno dei processi mentali primari asso-ciati all’acquisizione di conoscenze, ma ulteriormente assumono significato nel mo-mento in cui chiediamo ai soggetti (ad esempio adulti) di ricordare le proprie espe-rienze passate e presenti, nel raccontare la propria biografia formativa. I soggetti che vengono sottoposti, o invitati ad esercitare compiti mnemonici, più o meno inconsa-pevolmente fanno riferimento a teorie sulla memoria148, esplicite o ingenue, ed hanno un’influenza rilevante sulle loro emozioni, stati cognitivi, cambiamenti personali.

Tradizionalmente le strutture mnemoniche vengono suddivise in tre categorie: memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine. La memo-ria sensomemo-riale consente di mantenere delle informazioni sufficientemente a lungo per una funzione cognitiva e conoscitiva di tipo preliminare, attraverso la memoria senso-riale le percezioni quali la vista, l’udito, il tocco, le immagini e i suoni entrano nei no-stri sistemi mnemonici e vengono ricordati per un certo periodo di tempo149. I

148 Per un’approfondimento sulle teorie della memoria in relazione agli aspetti pedagogici, cfr. F. Santoianni, M. Striano, Immagini e teorie della mente, 2000, op. cit.

cessi mnemonici vengono generalmente distinti in memoria episodica, semantica e procedurale.

La memoria episodica si riferisce a specifici eventi, episodi che si riferiscono ad una specifica esperienza.

La memoria semantica è la conoscenza verbale ed esplicita, come informazioni generali che trascendono i particolari episodi; essa può essere acquisita attraverso l'in-segnamento formale, o attraverso riflessione su episodi, esperienze ed azioni.

La memoria procedurale guida le azioni di un soggetto in una situazione determi-nata. Queste procedure possono essere acquisite da esperienze o dall’ insegnamento formale, e successivamente gli individui imparano a seguire tali procedure senza avere bisogno di fermarsi e pensare a cosa fare e come agire in esperienze analoghe (guidati dalla memoria).

M. Eraut150, ad esempio, si trova in linea con la teoria di Tulving e la suddivisione di diverse tipologie di memoria e quindi la acquisizione di conoscenze anche tacite generate da processsi mnemonici, ma non è d’accordo con la definizione di cono-scenza tacita come una parte della memoria procedurale.

Anche se R.J. Sternberg J. Horvath, includono le sole decisioni ed azioni all'in-terno della definizione di conoscenza e memoria procedurale, rimane il problema di come classifichiamo le conoscenze già acquisite dall’esperienze che non conducono direttamente a decisioni rapide o azioni.

M. Eraut ritiene che le persone possono riconoscere quasi immediatamente situa-zioni e comprendere intuitivamente le asitua-zioni da compiere, o più deliberativamente attraverso processi riflessivi, in tal senso questo potrebbe essere un motivo per il quale in alcune occasioni nessuna scelta assennata viene prontamente a mente per ri-solvere o comprendere delle situazioni, anche se spesso questa comprensione intuitiva non è riconosciuta pienamente dal soggetto fino a al momento di un suggerimento esterno. Questo processo è un esempio di conoscenza tacita che può essere usata dal soggetto, ma non articolata, la conoscenza tacita non viene così percepita come un solo tipo di conoscenza, ma piuttosto un attributo di molti tipi di conoscenza.

A parziale sostegno della tesi di M. Eraut, la ricerca di A.S. Reber151 sull’apprendimento implicito ha dimostrato che episodi che non sono richiamati im-mediatamente dalla memoria possono assumere significato più tardi nel tempo, ad esempio nel momento in cui il soggetto è sollecitato da azioni, esperienze o eventi particolari a ricordare determinati episodi, eventi, conoscenze.

E’ ragionevole presumere che anche quando gli episodi sono richiamati dalla me-moria, le conoscenze possano essere usate senza che il soggetto ne sia sempre consa-pevole (un'altra importante caratteristica del processo mnemonico è quello riferito agli incidenti critici, che solitamente sono ricordati più facilmente rispetto ad altre in-formazioni).

Si intrecciano in questa azione mnemonica sia le memorie di lavoro (cioè le me-morie a breve termine che ci sonsentano di codificare l’esperienza, facendola entrare provvisoriamente all’interno di alberi di significato e di regole più ampie), sia le me-morie episodiche (meme-morie di fatti occasionali che lasciano una lieve traccia), sia so-prattutto, le memorie semantiche (le memorie cioè a lungo termine dove vengono or-ganizzati i contenuti, le conoscenze e i concetti, le procedure, etc.).

Nell’assumere una visione della conoscenza umana postmoderna, (come nel pre-sente studio sull’apprendimento) si deve prendere anche qualche distanza dalla psi-cologia della percezione, secondo cui studiare le funzioni mnemoniche significa ap-profondire i processi e la capacità riporoduttiva della memoria di tipo astratto e ricon-ducibile all’evento. Il processo mnemonico è esso stesso un processo sociale, una co-struzione e una rappresentazione dell’evento, che muta continuamente nel tempo.

Gli apprendimenti e le conoscenze possono essere quindi descritte come cambia-menti disposizionali delle memorie costituenti la memoria a lungo termine, essa è lo spazio entro cui, ciascuno di noi, fin dalla nascita e sul piano biologico, predispone gli schemi di organizzazione delle esperienze: la modalità fondamentale di tale orga-nizzazione consiste nell’attribuire a ciascuna esperienza un significato personale,

151 La maggior parte degli studi sull’apprendimento informale (secondo il paradigma cognitivista) trae origine o si interseca con le dimensioni tacite della conoscenza e con gli atti cognitivi inconsci ed impliciti, cfr. A.S. Reber, Implicit learning and tacit knowledge: an essay on the cognitive unconscious, Oxford University Press, London 1993, anche R.J. Stenberg, J. Horvath, Tacit knowledge in professional practice, Hillsdale, Erlbraum, NJ, 1999.

struendo una trama che si evolve nel tempo, attraverso un’attività di interpretazione e descrizione continua.