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Dati emersi dai principali studi europei sulle problematiche legate all’educazione scientifica

Fig 9 Attività pratiche nei programmi scolastici di scienze prescritti/raccomandati (CITE 1 e 2).

2. Il RAPPORTO ROCARD: una proposta di rinnovamento dell’educazione scientifica per il futuro dell'Europa

2.1 Dati emersi dai principali studi europei sulle problematiche legate all’educazione scientifica

 Eurobarometro: Europeans, Science and Technology

Eurobarometro, che opera dal 1973, è il settore della Commissione europea che si occupa di analisi dell'opinione pubblica. Dallo studio del 2005

Europeans, Science and Technology23 emerge principalmente che: esiste una

percezione complessivamente positiva e un certo ottimismo nei confronti della scienza e della tecnologia; nella maggior parte dei paesi europei la literacy scientifica è aumentata; il 45% degli europei non sono né interessati né informati sulla scienza e la tecnologia.

Nello stesso rapporto risulta che solo il 15% degli europei sono soddisfatti della qualità dell’insegnamento scientifico a scuola.

 SAS (Science And Scientists) - ROSE (Relevance of Science

Education).

ROSE, che è uno sviluppo del progetto SAS, consiste in un programma internazionale di ricerca comparata che indaga la percezione degli studenti sui fattori che sono importanti per l'apprendimento della scienza e della tecnologia. Lo scopo, quindi, della ricerca è di valutare gli atteggiamenti e le motivazioni dei giovani nei confronti di scienza e tecnologia.

Lo studio SAS-Science And Scientists24

è pervenuto ad un risultato

interessante: i giovani dei paesi in via di sviluppo, come l'Africa, dimostrano maggior interesse ed impegno, nei confronti delle scienze, rispetto ai giovani dei paesi economicamente sviluppati. Fra questi ultimi sono gli studenti giapponesi che risultano i meno inclini verso la scienza e la tecnologia, mentre in Europa sono gli studenti dei paesi nordici.

 Indagine PISA

L’indagine PISA 2003 ei 2006 ha messo in evidenza il ruolo importante che assume la “fiducia in se stessi” nel determinare l'interesse per le scienze. Infatti, i dati rivelano come la differenza tra coloro che affermano di amare la matematica e le scienze e coloro che dichiarano di non amarle sia determinata non tanto dall'ambiente sociale, ma dalla fiducia in se stessi.

23

Il documento e scaricabile dal sito:

http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_224_report_en.pdf

24

Il documento è rintracciabile nel sito http://folk.uio.no/sveinsj/SASweb.htm e scaricabile dal sito:

http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/adi/XoopsAdi/modules/PDdownloads/singlefile.php?cid=9 &lid=311

Questo fattore si rivela particolarmente significativo per le ragazze, che, più dei ragazzi, sentono di essere inadeguate allo studio delle scienze e della tecnologia.

 OCSE: Forum mondiale della scienza

La Commissione Europea è partita principalmente dall’analisi del Rapporto del Forum Mondiale della Scienza, Evolution of Student Interest in Science and

Technology Studies Policy Report25 pubblicato nel 2006, e, dopo aver fatto proprie le sue conclusioni, ha dato mandato alla commissione Rocard di individuare e proporre interventi operativi e praticabili per affrontare la questione dell'educazione scientifica.

Lo studio OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è stato condotto in diciannove paesi, compresa l'Italia, e ha preso in esame i dati di 10 anni, dal 1993 al 2003 per osservare l'evoluzione degli studi scientifici e tecnologici.

I dati più significativi emersi sono:

• una riduzione della percentuale degli studenti in Scienze e Tecnologia sia fra i laureati che fra i diplomati;

• l’arretramento di alcuni indirizzi;

• una evidente differenza tra ragazzi e ragazze in quanto le ragazze sono sottorappresentate negli indirizzi di scienze e tecnologia.

Per poter intervenire in modo da invertire la tendenza è necessario, per prima cosa, esaminare i fattori che incidono sulle scelte dei giovani e il Rapporto del

Forum mondiale della Scienza ne ha evidenziato principalmente due: 1. la mancanza di contatti con la realtà del mondo scientifico.

I giovani soffrono generalmente di una mancanza di contatto con il mondo scientifico: non sanno chi sia veramente uno scienziato, come operi, come sono condotte le ricerche in campo scientifico, e soprattutto le ragazze, dichiarano di non ravvisare alcuna connessione fra scienze e attività sociali. Quest’ultimo dato si rivela determinante nel momento in cui si scelgono gli studi, in quanto è emerso, dalle indagini condotte, che i giovani manifestano una gran voglia di essere socialmente utili.

Si è anche constatato, tuttavia, che l’atteggiamento dei giovani cambia quando entrano in contatto diretto con gli scienziati e l’ambente della ricerca scientifica;

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Il documento è rintracciabile nei siti: http://www.oecd.org/dataoecd/16/30/36645825.pdf

2. la separazione delle scienze insegnate a scuola dalla vita reale.

I giovani non riescono a mettere in relazione ciò che fanno a scuola con la loro vita reale di tutti i giorni, non riescono a comprendere l'utilità e la fruibilità di ciò che imparano e, di conseguenza, sono anche molto critici nei confronti dell'insegnamento delle scienze;

3. l’importanza dell’imprinting dei primi approcci con le scienze e la tecnologia.

I primi contatti con le scienze e la tecnologia, quelli cioè che avvengono precocemente nella vita di un ragazzo, sono determinanti e producono effetti duraturi nel tempo. Ne consegue che fin dal livello della scuola primaria deve essere curata la qualità dell' insegnamento scientifico, poiché è lì che si costruiscono le fondamenta della fiducia in sé.

Il Rapporto OCSE riporta anche delle raccomandazioni che interessano la politica scolastica; ne consideriamo di seguito alcune tra le principali:

• bisogna intervenire all' inizio del processo educativo, a livello dell' istruzione primaria e secondaria di 1° grado, perché è in quello stadio che si può e si deve operare sulle aspettative e sulla fiducia in sé dei giovani;

i curricoli devono presentare maggiori e significativi collegamenti alla vita

reale di tutti i giorni, perché i giovani hanno bisogno di cogliere e

comprendere l'importanza delle applicazioni della scienza e della tecnologia per la vita degli uomini;

• l'istruzione superiore deve favorire lo sviluppo di competenze professionali e

studi crosscurricolari. Questa impostazione renderebbe più attraente, in

particolare per le ragazze, la scelta di studi in scienza e tecnologia, poiché l’eccessiva specializzazione e la mancanza della dimensione sociale costituiscono un deterrente;

• bisogna porre maggiore attenzione alla formazione e qualificazione degli

insegnanti. La formazione iniziale ed in servizio degli insegnanti risulta

fondamentale ed ha un impatto fortissimo sulla qualità dell'insegnamento, ma anche sui fattori motivazionali;

• è necessario prevedere incentivi e risorse per quegli insegnanti che necessitano di formazione e di aggiornamento;

• è opportuno che ministri dell'istruzione e associazioni di insegnanti si impegnino per la realizzazione di reti di insegnanti, dalla scuola primaria all'università, attraverso le quali condividere informazioni e pratiche di insegnamento.