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Fig 9 Attività pratiche nei programmi scolastici di scienze prescritti/raccomandati (CITE 1 e 2).

3. Le modalità di accertamento della qualità dell’offerta formativa rivolta agli insegnanti in Europa

3.4 Dibattiti e riforme in atto

La valutazione della formazione degli insegnanti in Europa è influenzata da numerosi e diversi fattori, tuttavia lo sviluppo dell’assicurazione di qualità è uno degli aspetti principali di cui si interessano gli attuali dibattiti e riforme in atto nei vari paesi europei.

I dibattiti e le riforme, descritti nello studio “L’assicurazione di qualità nella

formazione degli insegnanti in Europa” (Eurydice, 2006), trattano di due

questioni principali attinenti la formazione degli insegnanti: la ridefinizione degli obiettivi e del contenuto della formazione iniziale e in servizio degli insegnanti e le procedure di valutazione.

Una tendenza sempre più diffusa in Europa è quella di impegnarsi, come Germania, Estonia, Italia, Regno Unito (Galles) e Romania, in riforme miranti alla ridefinizione degli obiettivi e del contenuto della formazione iniziale o in servizio degli insegnanti a livello centrale o regionale, e spesso anche degli standard di qualifica o delle competenze che gli insegnanti devono possedere al termine della formazione. In Romania recentemente è stata messa in atto una riforma sulla metodologia ed il contenuto della formazione in servizio degli insegnanti, sullo sviluppo di standard di formazione, di criteri di valutazione e metodi, di accreditamento e di controllo dei programmi.

In tutti questi paesi l’implementazione di tali riforme ha prodotto o può produrre un impatto sulle procedure di valutazione e, quindi, come conseguenza la necessità di prevedere anche un cambiamento delle procedure di valutazione.

Riguardo al dibattito sulle procedure di valutazione, attualmente in Germania e nei Paesi Bassi è oggetto di discussione la metodologia di valutazione della formazione degli insegnanti.

Nello specifico in Germania è stato condotto uno studio sullo stato della formazione in servizio degli insegnanti, pubblicato nel 2000, che ha rilevato la necessità di una maggiore valutazione empirica della formazione degli insegnanti e di un’analisi della sua efficacia.

essenzialmente sullo status degli istituti di formazione degli insegnanti rispetto a quello delle università, nel senso che questi istituti, essendo governati dalla legislazione scolastica anziché da quella sull’istruzione superiore, non possono rilasciare qualifiche di livello CITE 5A37. Una proposta

di equiparazione con le università presuppone la definizione di un comitato speciale di accreditamento che seguirebbe le stesse procedure di valutazione a cui sono soggette le università.

3.5 Considerazioni finali

I dati riportati dallo studio fanno emergere alcune interessanti considerazioni sulla assicurazione della qualità della formazione degli insegnanti dei paesi europei e in particolare dell’ Italia.

Per quanto riguarda la formazione iniziale nella maggior parte dei paesi non esistono disposizioni specifiche per la valutazione della formazione iniziale degli insegnanti e quindi vengono applicate le disposizioni generali sulla valutazione dell’istruzione superiore.

Già questo dato pone l’accento su come la formazione iniziale degli insegnanti non sia ancora tenuta nella giusta considerazione.

Nella maggior parte dei paesi la valutazione esterna è obbligatoria o raccomandata, solo in Italia, Malta e Lussemburgo non esistono disposizioni a riguardo. La stessa situazione si presenta per la valutazione interna con la differenza che, questa volta, in Italia è obbligatoria, anche se l’unico oggetto di valutazione interna che nelle disposizioni risulta obbligatorio è costituito dalle “Opinioni degli studenti sulla formazione ricevuta”. Altro dato che ritengo emblematico è che in Italia non sono contemplate possibili conseguenze della valutazione interna per gli istituti/programmi di formazione iniziale di insegnanti in quanto è solo facoltativo, al massimo raccomandato, ma non obbligatorio tenere in considerazione i risultati della valutazione interna per l’implementazione di un piano di miglioramento da parte dell’istituto erogante. Infine, l’Italia è l’unico paese dove il contenuto del programma di formazione iniziale degli insegnanti non è contemplato nelle disposizioni in materia di valutazione interna.

Il quadro che emerge è che l’Italia, rispetto agli altri paesi europei, possiede un sistema di valutazione dell’accertamento della qualità della formazione

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L’acronimo CITE sta per Classificazione Internazionale Tipo dell'Educazione, il livello 5 corrisponde al primo stadio dell'educazione terziaria e nel sistema d'istruzione italiano corrisponde alla laurea di primo o secondo livello. In particolare il livello 5A è quello che prevede programmi a livello terziario basati sulla teoria / preparatori alla ricerca o finalizzati all'accesso a professioni con abilità superiori, mentre il livello 5B è quello che prevede programmi specifici per lo sviluppo di abilità pratiche, tecniche e occupazionali per l'accesso diretto al mondo del lavoro.

iniziale degli insegnanti piuttosto approssimativo e quindi inadeguato.

Per quanto riguarda l’assicurazione di qualità nella formazione in servizio degli insegnanti in tutti i paesi considerati la situazione risulta molto varia e multiforme e quindi il problema del controllo della qualità diventa estremamente importante.

Tutti i paesi tranne Francia, Cipro, Lituania, Malta, Austria e Regno Unito possiedono disposizioni ufficiali sull’accreditamento e/o valutazione degli enti che offrono formazione in servizio, ma è possibile che le disposizioni si applichino soltanto ad alcuni degli enti esistenti. In Italia, per esempio, le disposizioni sia sull’accreditamento che sulla valutazione si applicano a tutti gli enti, eccetto per gli istituti di istruzione superiore o agli istituti per la formazione iniziale degli insegnanti ai quali si applicano solo disposizioni sull’accreditamento.

Per la valutazione esterna, le principali procedure messe in atto nei paesi CE consistono nell’analisi di un piano scritto e nelle visite in loco, anche se quest’ultima in diversi paesi, tra cui l’Italia, è effettuata soltanto su base facoltativa. Nella metà dei paesi non esistono disposizioni sull’oggetto dell’accreditamento e/o valutazione e la frequenza è soggetta a disposizioni in soli 12 paesi: questi dati stanno ad indicare come questo tipo di formazione sfugga al controllo della verifica della qualità del servizio erogato.

L’Italia è abbastanza in linea con gli altri paesi europei, l’unico elemento che la differenzia sta nella frequenza della valutazione e/o dell’accreditamento, in quanto la valutazione dovrebbe essere effettuata periodicamente, ma la legislazione non fornisce ulteriori dettagli.

Quindi, dalla lettura di questi ultimi dati si può presupporre che il controllo e la valutazione delle proposte di formazione in servizio offerta da vari enti, accreditati in certi paesi in modo piuttosto superficiale, risultano ancora carenti in nella maggior parte dei paesi europei.

3.6 Problematiche da approfondire per un miglioramento