Fig 9 Attività pratiche nei programmi scolastici di scienze prescritti/raccomandati (CITE 1 e 2).
2. Il RAPPORTO ROCARD: una proposta di rinnovamento dell’educazione scientifica per il futuro dell'Europa
2.5 Le Sei Raccomandazion
L'importanza per l'Europa di avere una popolazione con una solida cultura scientifica è ormai fuori discussione. Dato che gli approcci pedagogici innovativi, testati su larga scala, si sono dimostrati efficaci, è ugualmente fuori discussione che si debbano intraprendere tempestivamente e urgentemente azioni specifiche.
A tal fine sono state formulate sei raccomandazioni.
Raccomandazione 1
Poiché è in gioco il futuro dell'Europa, è necessario che gli attori della scuola richiedano interventi, per il miglioramento dell'educazione scientifica, alle autorità che sono responsabili dell’ implementazione delle innovazioni ai diversi livelli, locale, regionale, nazionale ed europeo.
Raccomandazione 2
I miglioramenti nell'educazione scientifica dovrebbero essere realizzati attraverso degli interventi innovativi, che consistono nell'introduzione del metodo basato sull'investigazione (IBSE), nella formazione del corpo docente rispetto a tale metodo e nello sviluppo di reti professionali di insegnanti che possano attivamente supportarli.
Raccomandazione 3
Particolare attenzione deve essere prestata alle ragazze: a scuola va stimolata la loro partecipazione alle attività d’investigazione, promosso il loro interesse verso i principali argomenti scientifici ed accresciute la loro sicurezza ed autostima nei confronti delle scienze.
Raccomandazione 4
Bisogna introdurre misure atte a promuovere la partecipazione delle città e delle comunità locali al rinnovamento dell’educazione scientifica, attraverso azioni coordinate a livello europeo, per migliorare la collaborazione e la diffusione del know how e accelerare in tal modo il rinnovamento dell'educazione scientifica.
Raccomandazione 5
Bisogna consolidare e migliorare i collegamenti tra le attività nazionali ed europee e nel contempo creare le opportunità per valorizzare le azioni di supporto, attraverso gli strumenti del Programma Quadro e la diffusione di iniziative educative e culturali come Pollen e SinusTransfer. Il livello di sostegno economico che viene offerto attraverso il capitolo Scienza nella Società (SIS, Science in Society) del Settimo Programma Quadro per lo Sviluppo della Ricerca e della Tecnologia 31è stimato in
circa 60 milioni di euro per i prossimi 6 anni.
Raccomandazione 6
All'interno del Quadro di Scienze nella Società (SIS)32, la Commissione
Europea dovrebbe creare e sostenere un Comitato consultivo europeo per l'educazione scientifica composto da rappresentanti di tutti gli stakeholders: esperti di scienze dell'educazione, insegnanti, studenti,
31
http://cordis.europa.eu/fp7/home_it.html
32
organizzazioni dei genitori, scienziati, ingegneri, imprese,ecc.
2.6 Considerazioni finali
In una società ormai globalizzata dove i paesi emergenti sono già entrati in stretta competizione con quelli cosiddetti “industrializzati”, l’evidente declino dell’interesse dei cittadini, ma soprattutto dei giovani, verso le discipline scientifiche costituisce sicuramente per l’Europa un problema grave ed urgente da risolvere. Sono manifestazione di tale preoccupazione i numerosi studi e monitoraggi che sono stati condotti a livello europeo ormai da diversi anni e che continuamente, ma in modo più frequente, vengono commissionati dall’Unione Europea e dall’OCSE.
Tutte le varie indagini concordano su alcuni dati emergenti che potremmo così sinteticamente riassumere:
- l’approccio utilizzato per l’insegnamento delle scienze dalla maggior parte degli insegnanti è inadeguato;
- l’origine del calo di interesse dei giovani verso gli studi scientifici è, in buona parte, da ricercarsi nei modi con i quali la scienza viene insegnata a scuola; - gli approcci consigliati dalla comunità scientifica sono l’IBSE e il PBL;
- gli insegnanti vanno formati e aggiornati ai metodi investigativi, quindi bisogna porre maggiore attenzione alla formazione e qualificazione degli insegnanti, in particolare alla formazione iniziale ed in servizio degli insegnanti che risulta fondamentale ed ha un impatto fortissimo sulla qualità dell'insegnamento e sui fattori motivazionali;
- la necessità di prevedere incentivi e risorse per quegli insegnanti che necessitano di formazione e di aggiornamento;
- l’opportunità di realizzare reti di insegnanti, dalla scuola primaria all'università, attraverso le quali condividere informazioni e pratiche di insegnamento;
- la necessità di promuovere la creazione di rapporti duraturi con i diversi stakeholders (studenti, insegnanti, genitori, scienziati, ingegneri, imprese di Ricerca e Sviluppo) operanti nel territorio.
Il rapporto Rocard non fa altro, principalmente, che ribadire tali dati , sintetizzarli e focalizzare l’attenzione soprattutto sull’insegnamento delle scienze a scuola. Infatti, nel rapporto sono messi in risalto questi tre importanti punti:
a) nell'insegnamento i metodi basati sull'investigazione, rispetto ai metodi deduttivi, aumentano l'interesse verso le scienze;
IBSE permette di ampliare ed estendere le opportunità di cooperazione tra stakeholders in contesti educativi formali ed informali;
c) gli insegnanti esercitano un ruolo basilare e primario nel rinnovamento dell'educazione scientifica. Risulta importante costituire reti professionali di insegnanti, sia per migliorare la qualità del loro insegnamento sia per incentivare la loro motivazione.
Anche nelle raccomandazioni sono riprese le tematiche emerse. In particolare nelle raccomandazioni 2-3-6 (v. paragrafo 2.5) si pone l’accento sugli interventi in ambito prettamente scolastico: si insiste, infatti, sulla necessità di stimolare nelle ragazze maggior interesse, sicurezza ed autostima nei confronti delle scienze, al fine di superare le differenze di genere rilevate nelle ricerche (v. raccomandazione 3); si ribadisce l’opportunità di costituire rapporti duraturi con i diversi stakeholders dell’educazione scientifica, infatti si prospetta la creazione di un Comitato consultivo europeo per l'educazione scientifica composto da rappresentanti di tutti gli stakeholders (esperti di scienze dell'educazione, insegnanti, studenti, organizzazioni dei genitori, scienziati, ingegneri, imprese,ecc.) (v. raccomandazione 6); si sottolinea con forza che l’innovazione nell’educazione scientifica si realizza attraverso l’introduzione del metodo IBSE e, di conseguenza, attraverso la formazione degli insegnanti rispetto a tale metodo. Riguardo a questo ultimo punto, siprecisa, anche, che la formazione degli insegnanti va supportata attraverso lo sviluppo di reti professionali di insegnanti che possano attivamente seguire e sostenere i docenti durante e dopo l’intervento formativo (v. raccomandazione 2).
Nella consapevolezza che il problema è un problema sociale e culturale e quindi va risolto in sinergia tra le varie componenti sociali, le altre tre raccomandazioni fanno riferimento ad un ambito meno specifico e ristretto di quello prettamente scolastico. Infatti, in queste raccomandazioni per il miglioramento dell'educazione scientifica, viene richiesta una presa di posizione e di responsabilità da parte di: le autorità ai diversi livelli, locale, regionale, nazionale ed europeo (v. raccomandazione 1); le città e le comunità locali (v. raccomandazione 4); i paesi dell’UE affinché migliorino la cooperazione e supportino la diffusione di iniziative educative e culturali come Pollen e SinusTransfer, attraverso gli strumenti del Programma Quadro (v. raccomandazione 5)
Compito della commissione era anche individuare le buone prassi già esistenti che potessero soddisfare tali suggerimenti. A riguardo nel rapporto Rocard si portano come esempi efficaci di buone prassi i progetti Pollen e Sinus
transfer, che hanno saputo, mediante la messa in atto di una serie di
iniziative e buone prassi, sia superare le problematiche emerse nell’ambito dell’insegnamento delle scienze, sia favorire l’implementazione delle azioni suggerite nei rapporti dei vari studi e delle stesse raccomandazioni contenute nel rapporto.
Infatti, entrambi i progetti hanno finalizzato le loro azioni principalmente al supporto agli insegnanti, alla loro formazione, alla loro motivazione e alla promozione della creazione di rapporti duraturi con i diversi stakeholders, oltre che alla diffusione delle proprie attività.
Quindi, l’attuazione e diffusione dei due progetti sono la dimostrazione che le indicazioni fornite dalle varie indagini e dallo stesso rapporto Rocard non sono solo ipotesi, ma sono azioni fattibili e vincenti. Ritengo che l’individuazione di questi progetti, portati a modello per lo sviluppo e il rinnovamento dell’educazione scientifica, sia uno degli elementi più importanti del rapporto, in quanto costituisce una concreta testimonianza della reale possibilità di mettere in atto le raccomandazioni formulate, le quali, se come al solito rimanessero parole scritte, potrebbero costituire per molti un alibi per non agire.