Parte terza: la ricerca
1. Metodologia e fasi operative
1.1 Metodologia e motivazione delle scelte operate
Si sono considerati quali assunti teorici da cui partire, il concetto di formazione secondo U. Margiotta87, di andragogia secondo M. Knowles88, di apprendimento trasformativo secondo J. Mezirow89.
In base alla lettura di documenti europei sulla formazione degli insegnanti di Scienze e alla presa visione delle principali esperienze attualmente in atto, si sono individuati, quali modelli teorici di formazione degli insegnanti ai quali fare riferimento, il modello proposto da M. Altet90 e quello proposto da
Bruscaglioni91.
Dopo un’iniziale fase di documentazione sì è deciso di considerare quale oggetto di studio ed analisi il piano nazionale di formazione degli insegnanti di Scienze, piano ISS, attualmente in atto sul territorio nazionale italiano, mettendolo a confronto con l’operazione francese La main à la pâte.
1.1.1 Fase di documentazione e analisi.
Si è analizzato il modello di formazione del piano nazionale italiano ISS attraverso la lettura dei documenti ufficiali, in riferimento ai suoi intenti, alla sua organizzazione e, in parte, alla sua attuazione. Si è poi messo a confronto il piano ISS con i precedenti piani nazionali e con l’agenzia educativa francese La main à la pate che si occupa di formazione degli insegnanti di scienze della scuola primaria a livello nazionale ed internazionale.
Si è analizzato il modello di formazione di La main à la pâte attraverso la lettura dei documenti ufficiali, presenti nel sito di La main à la pâte92 e
87
Margiotta Umberto (a cura di) , Pensare la formazione.Strutture esplicative, trame concettuali,
modelli di organizzazione, Bruno Mondadori, Milano,2006 88
Knowles Malcom, The Adult Learner. A Neglected Species, Gulf Publishing Company, Houston, Texas, USA ed. or. 1973, aggiornata nel 1990; tr. it. Quando l’adulto impara. Pedagogia e
andragogia,Franco Angeli, Milano 1997 (2002);
89
Jack Mezirow, Transformative Dimension of Adult Learning, By John Wilwy & Sons, Inc., 1991; tr. it. Apprendimento e trasformazione. Il significato dell’esperienza e il valore della riflessione
nell’apprendimento degli adulti, Cortina Raffaello, Milano, 2003
90
Marguerite Altet, Eveline Charlier, Léopold Paquay, Philippe Perrenoud, Formare gli insegnanti professionisti, Armando Editori, Roma 2006
91
Bruscaglioni Massimo, Per una formazione vitalizzante.Strumenti professionali, Franco Angeli, Milano 2005
92
Science et technologie au collège93 , in riferimento ai suoi intenti, alla sua organizzazione e, in parte, alla sua attuazione.
1.1.2 Fase d’indagine.
Dopo la fase di documentazione si è passati alla fase d’indagine per la raccolta dati.
Piano ISS
Gli strumenti utilizzati sono stati principalmente il questionario e l’intervista semistrutturata, in parte anche il focus group.
Il questionario, di cui viene riportata una copia negli allegati (v. allegato 3) è stato somministrato ad un campione di insegnanti aderenti al Piano ISS. (v. paragrafo 2, Fasi operative per lo svolgimento della ricerca); per la maggior parte è stato inviato tramite posta elettronica, mentre una versione del questionario è stata posta anche on-line su un sito della scuola di dottorato. E stata redatta una prima bozza del questionario che è stato somministrato ad un gruppo di insegnanti ex corsisti dei corsi speciali 2007 di scienze e ad ex sissini dell’indirizzo di Scienze per verificarne l’attendibilità. La versione definitiva del questionario è stata redatta in base alla validazione con il gruppo di prova ed in base ai suggerimenti dei docenti tutor intervistati. Le interviste semistrutturate rivolte ad alcuni tutor responsabili di Presidio sono state attuate prima telefonicamente, al fine di stabilire un primo contatto, e poi in presenza.
Le interviste telefoniche sono durate in media 30-40 minuti e sono state condotte in base ad una griglia preventivamente strutturata seguendo un protocollo usato in occasione del monitoraggio del progetto SeT. La struttura dell’intervista è stata in seguito modificata poiché gli insegnanti erano ben disposti a parlare e avevano voglia di raccontarsi e confrontarsi e quindi ho dovuto renderla meno rigida e più aperta. La struttura delle diverse tipologie d’intervista sono riportate negli allegati (v. allegati 4,5, e 6).
Il comportamento dei docenti intervistati mi ha indotto a prendere in considerazione altri elementi legati al fenomeno che volevo inizialmente analizzare. Infatti, ero partita dall’idea di individuare i fattori che possono in qualche maniera ostacolare l’implementazione delle competenze acquisite in sede di formazione nella prassi lavorativa, in tal modo ero indotta a considerare solo gli aspetti negativi del fenomeno; le interviste invece mi hanno fatto riflettere sull’opportunità di prendere in considerazione anche gli aspetti positivi: cioè quei fattori che invece di ostacolare, favoriscono l’implementazione. Quindi, attraverso il racconto delle proprie esperienze
professionali dei docenti tutor (che qui considero le eccellenze) ho potuto raccogliere alcuni dati per individuare quei fattori che favoriscono l’implementazione della competenze nella prassi lavorativa. Da qui l’idea di far redigere ai tutor una breve autobiografia o resoconto sulla propria evoluzione professionale, ma solo un’insegnante ha risposto alla richiesta.
A riguardo ho abbozzato e inviato agli insegnanti una scaletta (molto aperta) per la redazione della propria autobiografia, ispirandomi a Knowles (v. allegato 7).
Per poter conoscere in modo più approfondito l’organizzazione del Piano ISS e l’impatto che aveva avuto negli istituti scolastici e presso gli insegnanti di scienze ho accettato l’invito del presidente dell’ANISN94, Anna Pascucci, di
prendere parte al monitoraggio del Piano ISS che si è effettuato a livello nazionale95, presso alcuni presidi in tutte le regioni. Io sono stata incaricata
come osservatore, assieme ad altri colleghi, a visitare e raccogliere dati presso i presidi del Piemonte e della Valle D’Aosta.
L’esperienza mi ha permesso di arrivare alla fonte e di confrontarmi direttamente con gli insegnanti coinvolti nel progetto, inoltre ho potuto conoscere e comprendere i loro problemi, bisogni e desideri, percepire le loro esigenze e frustrazioni. Interessante è stato anche il poter parlare con i dirigenti scolastici, osservare l’ambiente e il clima instauratosi nelle scuole. Ho accettato l’offerta dell’ANISN di partecipare, anche in qualità di relatore, al convegno "New Trends in Science and Technology Education", svoltosi a Modena, che mi ha permesso di prendere maggiormente atto della situazione europea sull’insegnamento delle scienze e di confrontarmi con docenti di altri paesi europei.
Infine, ho ritenuto opportuno intervistare anche il prof. Mario Fierli, in qualità di Coordinatore del Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche e quindi uno dei maggiori esperti e responsabili a livello istituzionale della formazione degli insegnanti di scienze, anche perché per il modello francese di La main à
la pâte avevo intervistato il prof. Pierre Léna membro dell’Académie des
sciences e delegato all’Educazione e alla Formazione.
La main à la pâte
Lo strumento utilizzato è stato essenzialmente l’intervista semistrutturata tramite posta elettronica e in presenza. C’è stato anche un tentativo di indagine tramite questionario alla cui formulazione ha contribuito anche il prof. Rodes e che ho inserito nel forum del sito di La main à la pâte, ma senza successo (una sola risposta).
Ho intervistato in presenza, presso la sede di Parigi di La main à la pâte, i
94
ANISN, Associazione insegnanti di scienze naturali: http://www.anisn.it/
professori M. Jean-François Rodes, che è stato ed era in quel periodo responsabile della formazione insegnanti di La main à la pâte, e M. Raynald Belay responsabile delle collaborazioni con i paesi stranieri.
Tramite posta elettronica, la prof.ssa Alice Pedregosa dell’Académie des Sciences, Délégation à l'éducation et la formation, Paris, che collabora nel programma « Science et technologie au collège » che consiste nella diffusione dei principi di La main à la pâte alla scuola superiore di primo grado.
Ho intervistato in presenza, presso la sede dell’Académie des Sciences a Parigi, il prof. Pierre Léna, membro dell’Académie des sciences e delegato all’Educazione e alla Formazione, che oltre fornirmi interessanti informazioni circa l’insegnamento delle scienze e la formazione degli insegnanti in Francia e ulteriore materiale di documentazione, mi ha anche procurato per il pomeriggio dello stesso giorno un appuntamento con la prof.ssa Edith Saltiel responsabile di La main à la pâte, Comité de partenaires , che ha potuto illustrami l’azione di monitoraggio che l’équipe sta portando avanti e procurarmi gli strumenti di valutazione che utilizzano.
Le interviste in presenza si sono rivelate estremamente utili perché ho potuto interagire in modo più libero con gli intervistati e cogliere elementi anche culturali che meglio fanno comprendere il contesto in cui si implementa il piano di formazione oggetto della mia analisi.
Traccia delle interviste in questione sono riportate nella sezione allegati (v. allegati 8 e 9) e nel paragrafo successivo.