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Appendice B Le corrispondenze

3. Freud e Nietzsche: divergenze assiologiche 1 Divergenze assiologiche sugli elementi culturali in comune

3.2 Genealogie della morale: analogie e differenze

3.2.2 Differenze nelle analogie

Le differenze tra la genealogia nietzscheana e quella freudiana sono, con ogni probabilità, molto più numerose rispetto alle affinità. Proprio partendo dall’ultimo passo di Genealogia della morale preso in considerazione, si è potuto osservare che il processo descritto da Nietzsche è sostanzialmente identico a quello freudiano: senso di colpa, timore, venerazione religiosa. Se è vero che il processo è analogo, è

però altrettanto vero che, all’interno di questo processo è possibile rinvenire differenze non trascurabili: il senso di colpa nietzscheano è fondato su un debito, quello freudiano su un delitto. Nietzsche descrive il senso di colpa della generazione attuale come un debito nei confronti di quella fondatrice della stirpe, ma questo debito è un debito vago, non specificato nei suoi dettagli. Inoltre, ammesso che una generazione possa sentire questo debito nei confronti delle generazioni che l’hanno preceduta, non si capisce perché soltanto con la generazione più antica, quella fondatrice della stirpe, dovrebbe costituirsi il successivo rapporto di timore e venerazione. È chiaro che se non ci fossero state tutte le generazioni precedenti, non esisterebbe neanche quella attuale e che, per questo motivo, è possibile provare un sentimento di debito e riconoscenza, ma non è tuttavia chiaro il motivo per cui ciò non dovrebbe valere anche per la generazione immediatamente precedente, ma solo per quella primordiale. Da un punto di vista genericamente psicologico è più plausibile che il sentimento di debito si provi proprio nei confronti delle generazioni più vicine, quelle con le quali si è entrati in contatto e non, invece, con generazioni primordiali di cui scarsa traccia è rimasta e questo, probabilmente, perché si è assistito ai sacrifici delle generazioni immediatamente precedenti, mentre assai remoto e, dunque, non vincolante, risulta il sentimento dei sacrifici delle generazioni primordiali.

La descrizione freudiana, che non considera questo rapporto creditore-debitore, ma che invece fa risalire il senso di colpa alla scena primordiale del parricidio, non solo si differenzia dalla descrizione nietzscheana, ma riesce anche a dare conto del perché la generazione attuale si senta in colpa nei confronti di una generazione remota e non, invece, di quelle più prossime. Far risalire il senso di colpa a un debito o a un delitto è quindi già una importante differenza, sebbene questa differenza sia presente all’interno di una descrizione per altri versi analoga.

La descrizione nietzscheana, si è detto, è fondata sul presupposto che il rapporto più antico ed originario sia quello tra creditore e debitore46, ma questo presupposto non solo è differente da quello freudiano, secondo cui i rapporti più originari sono quelli libidici, ma è anche il sostanziale elemento di novità della psicoanalisi freudiana rispetto a ciò che può averla preceduta, Nietzsche compreso, o agli indirizzi successivi che con essa hanno istituito un confronto-scontro, come nei casi di Jung o

Adler. L’idea che esistano rapporti più originari di quelli libidici è dunque un’idea ante-freudiana e, al tempo stesso, anti-freudiana. Potrebbe non essere casuale, quindi, che tutti gli autori che hanno sostenuto tesi anti-freudiane, come Deleuze e Guattari nell’Anti-Edipo47

, o gli stessi allievi dissidenti di Freud48, si siano richiamati tutti, più o meno esplicitamente, al testo nietzscheano.

Cambiando i presupposti di partenza, cambiano anche necessariamente le conseguenze di quei presupposti. Se è vero che tanto per Nietzsche, quanto per Freud, al senso di colpa segue il timore, è però anche altrettanto vero che i due timori in gioco presentano differenze analoghe a quelle che presentavano i due differenti sensi di colpa. Essendo il rapporto tra generazione attuale e generazione primordiale un rapporto economico, nell’ottica nietzscheana, anche il timore presenta la stessa caratteristica, ovvero la generazione attuale teme che, se non si attuano i dovuti sacrifici nei confronti della generazione passata, allora ne seguirà un malessere, così come, se invece si attuano i dovuti sacrifici, ne conseguirà un certo benessere. Sembra che Nietzsche voglia descrivere una credenza primitiva secondo cui il raccolto, piuttosto che la caccia o la pesca o la guerra, dipendano dall’aver offerto i giusti sacrifici agli dèi, come se il meccanismo insisto nel rapporto tra essere umano e divinità fosse un rapporto di pena/retribuzione dipendente dal comportamento umano.

Se questo è il meccanismo che origina il timore descritto da Nietzsche, di tutt’altra natura è quello freudiano. Se il senso di colpa non è dovuto a un debito, ma a un delitto49, allora anche il timore non sarà un timore di pena e un relativo desiderio di retribuzione, bensì un timore di vendetta e il relativo desiderio di perdono. Inoltre se il delitto è stato un omicidio, il timore è legato alla perdita della vita stessa, non semplicemente al suo benessere o malessere. Infine, anche la venerazione nei confronti del progenitore divenuto divinità, partendo da presupposti differenti, approda a risultati differenti se la venerazione descritta da Nietzsche è un rapporto economico nei confronti della divinità, quindi misurabile, quella descritta da Freud è un rapporto vitale incommensurabile. Una volta operati i giusti sacrifici, nell’ottica economica nietzscheana, si allieterebbe il senso di colpa e il rapporto verrebbe in un certo qual modo parificato: è quindi possibile parificare il rapporto proprio perché

47 Cfr. Deleuze, Guattari (1972). 48

Sul tema si tornerà in 4.4

49

cfr. Orsucci (2001), p. 124 è inoltre interessante che Nietzsche critica Spencer che, rientra tra le letture di Freud e, soprattutto, propone una tesi, su questo aspetto, simile a quella freudiana.

esso è misurabile. Nell’ottica freudiana, invece, il senso di colpa è indelebile, in quanto esso è basato su un omicidio e niente, neanche un altro omicidio, può parificare il rapporto; si instaura così un meccanismo di venerazione destinato a ripetersi all’infinito, proprio perché il senso di colpa è inestinguibile e incommensurabile.

In definitiva, sebbene la genealogia nietzscheana e quella freudiana presentino una struttura analoga (senso di colpa-timore-venerazione), la sola struttura non è sufficiente a sovrapporre i due ordini di spiegazione, i quali, partendo da presupposti radicalmente differenti, si esplicano necessariamente in termini incompatibili e inconciliabili, nonostante l’analogia strutturale.