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I diritti dei minori nella Costituzione degli Stati Unit

GLI ABUSI SESSUALI SU MINORI NEGLI STATI UNIT

4.2 I diritti dei minori nella Costituzione degli Stati Unit

Negli Stati Uniti, i tentativi di estendere i diritti costituzionali ai minori, non hanno avuto successo fino alla fine degli anni ‘60, quando la Corte Suprema dichiarò nel caso “in re gault”113 che: “neither the Fourteenth Amendment nor the Bill of Rights is for adults alone”. Nel caso in

                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

tecnica e raccolta dati; stabilisce l’Office on Child Abuse and Neglet; e incarica la

National Clearinghouse on Child Abuse e Neglet Information. Stabilisce anche una

definizione minima di abuso e abbandono dei minori. Capta ha stabilito standard minimi di segnalazione degli abusi su minori che gli stati sono tenuti ad istituire per ricevere sovvenzioni. Tutti e 50 gli Stati hanno emanato definizioni che soddisfano i criteri stabiliti da Capta, definizioni minime di abuso sui minori.

113In re gault, 387 US 1 (1967), in

https://supreme.justia.com/cases/federal/us/387/1/. Intervento della Corte Suprema che decretò l’applicazione del quattordicesimo emendamento anche per i minori (due process and equal protection of the law)

questione, la Corte suprema dichiarò che i minori hanno diritto ad una varietà di tutele previste nella costituzione.

La tendenza è quella di identificare il periodo che va dal 1968 al 1980 con lo “Statement of justice” del giudice Blackmun nel caso Parenthood

of Central Missouri v. Danforth114, nel quale Blackmun scrisse che i diritti costituzionali non maturano e non nascono magicamente solo quando si raggiunge la maggiore età, definita dallo stato. I minori, così come gli adulti sono tutelati e possiedono sempre i diritti costituzionali. Tuttavia, nell’identificare questo periodo venne ripresa anche lo“statement of justice” del giudice Fortas, in cui si, estesero i diritti di libertà di parola ai bambini, si scrisse che gli studenti a scuola e fuori dalla stessa sono “persone” secondo la costituzione e per questo sono in possesso dei diritti fondamentali sanciti dalla costituzione115.

Sarebbe tuttavia un errore concludere che, da queste dichiarazioni, la Corte abbia deciso successivamente di considerare i minori al pari degli adulti nella tutela costituzionale dei diritti. La Corte suprema considerava i bambini come persone , ma sicuramente li considerava come tipi particolari di persone ai fini della tutela costituzionale. Ancora negli anni ‘70, molti diritti processuali non erano riconosciuti ai minori. La Corte giustificava questa carenza di tutela adducendo che i minori non hanno la piena capacità di scelta individuale, per questo possono essere privati di determinati diritti degli adulti. Possiamo considerare quindi la frase “children are a person” come una frase priva della sua precisazione in un principio normativo, poiché la Corte, pur considerando i minori come titolari di diritti, gli stessi degli adulti,                                                                                                                          

114Parenthood of Central Missouri v. Danforth ,428 U.S. 52 (1976), in https://law.justia.com/cases/federal/district-­‐courts/FSupp/392/1362/1579882/   115Tinker v. DesMoines School District, 393 U.S. 503 (1969), in https://www.uscourts.gov/about-­‐federal-­‐courts/educational-­‐resources/supreme-­‐ court-­‐landmarks/tinker-­‐v-­‐des-­‐moines-­‐podcast  

tutelati dalla costituzione, tuttavia non trovava un principio che informasse su quali diritti costituzionali sarebbero dovuti essere estesi ai minori.

Tuttavia, negli anni ‘80, la Corte si è concentrata maggiormente sul fatto che i bambini, a differenza, degli adulti, sono sottoposti alla custodia dei genitori, la corte in questo periodo ha specificato che i minori, non sono capaci di prendersi cura di loro stessi, ma si presume che essi siano soggetti al controllo dei loro genitori, se il controllo tuttavia inizia a vacillare, lo stato in quel momento deve intervenire come “parens

patriae”116.

La Corte suprema, nella storia delle sue decisioni sui diritti costituzionali dei minori, ha lottato con il seguente dilemma: i bambini devono essere considerati come persone con i diritti fondamentali che lo stato deve rispettare o devono essere considerati come individui soggetti sempre a qualche forma di custodia? Se la corte considerasse i bambini e gli adulti come persone, allora i bambini e gli adulti dovrebbero avere gli stessi diritti costituzionali, ma dall’altra parte, se i bambini venissero definiti come individui, soggetti sempre a qualche forma di custodia, allora la corte potrebbe ridurre la tutela dei diritti costituzionali.

Tuttavia, l’attenzione americana si è sempre posta sulla tutela dei diritti dei genitori piuttosto che su i diritti dei minori come soggetto autonomo rispetto alla famiglia e pensato nella sua individualità.

Tutto ciò è stato confermato dalla mancata ratifica degli Stati Uniti della Convenzione Internazionale sui Diritti Del Fanciullo, poiché gli Stati Uniti non hanno così risposto alla pressione internazionale per riconoscere i diritti dei minori.

                                                                                                                         

116BARBARA BENNET WOODHOUSE ,“The constitutionalization of

childrens’rights: incorporating emerging human rights into constitutional doctrine”,disponibile al seguente link

I minori figuravano nei primi casi costituzionali sulla famiglia quasi come una forma di “proprietà” dei genitori ed il controllo dei genitori veniva considerato quasi come una libertà degli stessi.

Tuttavia, ancora oggi, la difficoltà di costruire una teoria dei diritti dei minori, deriva anche dal fatto che i minori sono diversi dagli adulti e la costituzione americana non pone l’accento su questa differenza117.

4.3 La disciplina dell’abuso sessuale a livello federale  

Negli Stati Uniti d’America l’abuso sessuale sui minori è disciplinato a livello federale dalle sezioni 2241-2244 del Capitolo 109 A, Parte I, Titolo 18 dello U.S.Code. La normativa prevista, non impedisce tuttavia, agli Stati membri della Federazione di disciplinare autonomamente la materia.

Deve altresì tenersi presente il c.d. Model Penal Code, il progetto di codice penale redatto negli anni ‘60 dall’American Law Institute per fungere da modello per le codificazioni penali a livello statuale, il quale contiene alcune specifiche previsioni in tema di reati sessuali.

Tranne che in circostanze limitate, le leggi federali in genere non si applicano alle questioni di abuso sessuale su minori che si svolgono interamente all'interno di un singolo stato. Tali questioni sono quindi generalmente gestite dalle autorità statali o locali e perseguite in base alle leggi statali. Tuttavia, se l'abuso sessuale di un bambino si è verificato in territorio federale, il reato può essere perseguito ai sensi della legge federale. Le terre federali includono aree come basi militari, territori indiani e altre terre o proprietà di proprietà del Governo.

                                                                                                                         

117LAURENCE D.HOULGATE, “Three concepts of children’s constitutional right:

reflections on the enjoyment theory”,disponibile al seguente link  

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