GLI ABUSI SESSUALI SU MINORI NEGLI STATI UNIT
4.5 Un’analisi dell’abuso sessuale a livello statale attraverso la
Mistake as to-age rule, la Statutory rape e la Strict liability
L’abuso sessuale a livello statale prevede una situazione alquanto variegata. Al di là delle differenti previsioni in seguito alla definizione dell’età legale del consenso (age of consent), cioè dell’età alla quale si ritiene che un soggetto sia in grado di formare in modo cosciente e manifestare liberamente il proprio consenso, alla partecipazione ad un’attività sessuale, è la stessa regolamentazione relativa alla questione dell’errore sull’età a differire da stato a stato.
In generale, si può affermare che la maggior parte degli stati non riconosce la regola dell’errore sull’età (Mistake-as-to-age rule), prevedendo, al contrario, che la prova della relazione sessuale, da un lato, e la prova del fatto che la vittima non abbia raggiunto l’età legalmente fissata per prestare il proprio consenso all’attività sessuale, dall’altro, siano elementi sufficienti per giungere ad una condanna. Possiamo dire che la conoscenza da parte dell’imputato dell’età della vittima non è un elemento essenziale del reato in questione (c.d.
Statutory Rape) cosicché, da questo punto di vista, pare di trovarsi di
fronte ad un reato di Strict liability.
La statutory rape è l’abuso sessuale nei confronti di un soggetto che presumibilmente si ritiene incapace di acconsentire all’attività sessuale; rientra in questa categoria il minore124.
La statutory rape ha come finalità la protezione di vittime minori da una serie di pericoli come la gravidanza, le malattie veneree e un danno psicologico.
124CARPENTER C.L., On Statutory Rape, Strict Liability and the Public Welfare
Offense Model, 2003, disponibile al seguente link
https://digitalcommons.wcl.american.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1093&context =aulr
Nel caso in esame, anche nell’ipotesi in cui il comportamento del minore possa sembrare consenziente, il rapporto si reputa comunque non consensuale, poiché si ritiene che, a causa della sua età, la vittima non possa esprimere liberamente il proprio consenso. Possiamo citare ciò che la corte ha detto nel caso State v. Barlow nel 1993 “lo stato ha l’obbligo
di proteggere i minori dagli altri e da loro stessi”125.
Il senso di questo istituto è quindi, non la mancanza di consenso della vittima, ma la responsabilità dello stato di proteggere coloro che, a causa dell’età e dell’assenza di maturità, non sono in grado di decidere in modo consapevole circa la volontà di impegnarsi in una attività sessuale. La statutory rape portava inevitabilmente ad una responsabilità oggettiva (strict liability) poiché l’imputato non aveva la possibilità di dimostrare la non consapevolezza dell’età della vittima.
Tuttavia, a partire dal 1964, alcuni stati si sono apparentemente discostati, talvolta attraverso interventi normativi, talaltra soltanto in via giurisprudenziale, da questa regola tradizionale, ed hanno ammesso che un errore sull’età possa costituire una causa di non punibilità.
In quell’anno, infatti, per la prima volta l’errore di fatto sull’età della vittima è stato considerato come una causa di non punibilità dalla Corte suprema della California, la quale, nel caso People v. Hernandez126, ha ritenuto che il convincimento ragionevole da parte dell’imputato che la vittima avesse più di 18 anni, età allora prevista dalla sezione 201 del codice penale della California, quale limite minimo per la prestazione del consenso allo svolgimento dell’attività sessuale, negasse ogni intento criminale. La Corte suprema della California, dichiarando che lo stupro
125“The State has long recognized an obligation to protect its children from others and
from themselves”: State v. Barlow, 630 A. 2d 1299, 1300 (Vt.1993), in
https://www.courtlistener.com/opinion/1942183/state-‐v-‐barlow/
126People v. Hernandez, 61 Cal.2d 529 (1964), in https://scocal.stanford.edu/opinion/people-‐v-‐hernandez-‐24407
statutario è possibile solo laddove l’intento criminale non possa essere in alcun modo negato, ha annullato un precedente, la sentenza People v.
Ratz del 1896127. La Corte ha affermato che la regola della statutory
rape è ormai lettera morta, e superata nella società moderna128.
Dopo quella pronuncia, alcuni Stati, tra cui l’Illinois ed il New Mexico, hanno emanato disposizioni legislative ispirate al principio in essa affermato.
Secondo una nota dell’ALR (American Law Reports) del 1999 concernente la disciplina dell’errore sull’età nei casi riconducibili al c.d.
Statutory rape, le corti di 33 Stati hanno stabilito che l’errore sull’età
della vittima non costituisce una causa di non punibilità, tuttavia secondo alcuni questa lista non è attendibile poiché, ad esempio, alcune corti in California e a Washington hanno ammesso l’errore sull’età come causa di non punibilità.
In Indiana costituisce una causa di non punibilità il fatto che l’imputato fosse ragionevolmente convinto che il bambino avesse almeno 16 anni nel momento del rapporto (Ind. Code., § 35-42-4-3).
Le corti di Alaska, California, New Mexico, Oregon e Washington hanno stabilito che, almeno in alcune circostanze, l’errore sull’età può essere una causa di non punibilità.
Tuttavia, alcuni Stati hanno adottato leggi che permettono espressamente la possibilità di invocare questa causa di non punibilità.
A titolo esemplificativo, possiamo prendere in considerazione il Delaware, in cui la causa di non punibilità vale solo se la vittima ha meno di 16 anni e l’imputato ha al massimo 4 anni in più della vittima. In Kentucky, quando un reato si fonda esclusivamente sull’incapacità della vittima di prestare il proprio consenso allo svolgimento di
127People v. Ratz, 115 Cal.132, 46 (1896).
128CARPENTER C.L., On Statutory Rape, Strict Liability and the Public Welfare
un’attività sessuale in ragione dell’età, o della capacità mentale o fisica, l’imputato può provare che nel momento in cui ha intrapreso l’azione che costituisce reato egli non era a conoscenza dei fatti o delle condizioni all’origine di tale incapacità a prestare il consenso (Kent. Penal Code, Ch. 510, § 510.030).
In Pennsylvania costituisce una causa di non punibilità in ogni accusa di reato sessuale fondato sulla circostanza che il bambino sia minore di 14 anni il fatto che l’imputato provi di essere stato ragionevolmente convinto che il bambino avesse superato l’età in questione ( Penn. Stat. Tit. 18 § 3102).
Nel Minnesota costituisce una causa di non punibilità per un reato sessuale di quarto grado il fatto che l’imputato provi che la vittima aveva 16 anni o più ( Minn. Code, § 609.345)129.
Tra le conferme più recenti dell’irrilevanza dell’errore sull’età negli
statutory rape case, si ricorda la sentenza Flaming v. State130, resa dalla
Court of criminal appeals del Texas il 18 giugno 2014,in cui
l’argomentazione dell’imputato basata sull’errore di fatto, sull’età della vittima e sulla ragionevole convinzione che la vittima aveva 17 anni o più, errore originato anche dal comportamento fraudolento della vittima, viene respinta dalla corte che conferma che il reato in questione è un reato di strict liability in relazione alla conoscenza dell’età della vittima. I giudici affermano che il dato normativo statale persegue l’obiettivo di proteggere i bambini. Ribadiscono inoltre che spetta all’imputato accertare preventivamente l’età di un potenziale partner sessuale. La pronuncia affronta il problema della presunta violazione dei diritti costituzionali dell’imputato di cui al XIV emendamento da parte di una
129FURBISH L.K., Mistake-as-to-age defense in statutory rape cases: rule in other
states, OLR RESEARCH REPORT, 1999, disponibile al seguente link
https://www.cga.ct.gov/PS99/rpt%5Colr%5Chtm/99-‐R-‐1084.htm 130Fleming v. State, No PD-124-12, WL 2895889, 2014.
disposizione che esclude l’invocabilità dell’errore ragionevole sull’età della vittima. Nel negare l’incostituzionalità di questo genere di previsioni, la corte ricorda che il reato di strict liability di abuso sessuale su minore in cui l’apparente maturità della vittima non costituisce una causa di non punibilità rappresenta una pacifica eccezione alla regola generale che richiede il requisito della mens rea nelle leggi penali. La corte conclude che il legislatore statale, escludendo il ragionevole errore relativo all’età della vittima come causa di non punibilità non viola il due process.
Infine, pare opportuno ricordare che, di solito, le leggi statali prevedono nei confronti di un adulto che intrattenga una relazione sessuale con un soggetto che non ha raggiunto l’età del consenso un trattamento diverso rispetto a quello riservato a due minori che compiono tra loro la stessa attività e che alcuni stati stabiliscono regole speciali laddove le parti siano coetanee o quasi coetanee131.
4.6 Dalla Megan’s Law federale alle leggi statali: analisi del