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Gli escartons: organizzazione territoriale e rapporti con le autorità governative

Dalla storiografia alla ricerca archivistica: il Brianzonese nel regno di Francia

4. Delfinato e Brianzonese nella prima età moderna

4.5 Gli escartons: organizzazione territoriale e rapporti con le autorità governative

L’importanza delle azioni di uso collettivo delle risorse silvo-pastorali, unitamente ad una limitata presenza di poteri signorili, favorirono nel basso medioevo quei processi autorganizzativi di cui si è detto nei paragrafi precedenti. La geomorfologia del territorio alpino, consistente in vallate celate da alte montagne, per molti mesi dell’anno rese inaccessibili dalle nevi, aveva potenziato i legami tra gli insediamenti tra loro più vicini, attraverso la regolazione dei rapporti nella comune gestione delle attività di sfruttamento delle risorse silvo- pastorali.

86 Si tratta di questioni sulle quali si tornerà nelle pagine seguenti.

87 Ivi, Confirmation des privileges du Briançonnois, accordez par le roy Louys XIV (heuresement

regnant), 1644, febbraio, Collationné aux originaux par moy conseiller secretaire du roy et de ses Finances, 1645, pp. 90-91.

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Il lemma escartons venne utilizzato la prima volta l’anno seguente la promulgazione della grande charte, quando si dovette effettuare la ripartizione delle imposte tra le comunità88. La sua origine semantica va ricercata nell’antica pratica di escartonamentum, ossia nella consuetudinaria raccolta dei tributi signorili da parte delle assemblee degli homines della comunità di villaggio. Nel corso del XIV secolo il significato dalla pratica assembleare venne associato al territorio sul quale si esercitava l’azione fiscale, contraddistinguendo le diverse vallate, soggette alla giurisdizione del balliaggio di Briançon, entro identità territoriali aventi un capoluogo intorno al quale si riconosceva l’istituzione. Il legame tra gli escartons e la carta di franchigie del 1343 non poteva essere scindibile: gli uni fondavano la propria legittimità sul riconoscimento dell’altra. Inizialmente si definirono tre escartons, due nel versante francese delle Alpi, quelli di Briançon e del Queyras, ed uno nel versante italiano, quello d’Oulx, ai quali si aggiunsero l’escarton della Val Chisone, nella seconda metà del Cinquecento, e quello di Château Dauphin, all’inizio del Seicento89. Gli escartons comprendevano un certo numero di comunità di villaggio e di parrocchia, ognuna avente proprie giurisdizioni, ma unite attraverso azioni collettive, condotte da rappresentanti delegati dai singoli luoghi, grazie alle quali si riuscivano a preservare gli interessi particolari sanciti dalla carta di franchigie del 1343. A loro volta gli escartons potevano essere formati da un insieme di valli, definite anche mandamenti, ognuna delle quali riusciva ad esercitare proprie azioni in autonomia, entro un sistema che si potrebbe definire a “scatole cinesi”; è il caso dell’escaton d’Oulx, che univa nel suo insieme la valle d’Oulx, la valle di Bardonneche, la valle di Cesanne, le comunità di Chaumont ed Exilles. In particolare, le valli, o mandamenti di Cesanne e Bardonneche, erano formati da diverse comunità con un capoluogo. È probabile che il particolare stato di autonomia di questi due mandamenti derivasse dalla geografia giurisdizionale di origine bassomedievale: il marchesato di Cesanne era uno spazio di cui era signore, ab antiquo, il delfino, mentre la valle di Bardonneche, fino a fine

88 LEMONDE, De la revolte aux libertés, cit., p. 145.

89 C.MAURICE, Vie sociale, politique et religiouse du Briançonnais. Les écartons d’Oulx et du Pragelat

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Seicento, restò soggetta a famiglie che nei secoli passati si erano anche contrapposte duramente al potere del principe.

I cinque escarton erano però in grado di unirsi in rappresentanze ancora più ampie, che coprivano l’intero spazio del balliaggio di Briançon, dove si tenevano, quando necessario, le assemblee generali, presenziate dai delegati inviati dalle valli; in questo modo le comunità alpine riuscivano a coordinarsi presentandosi, di fronte all’autorità regia, quale corpo territoriale compatto capace di proclamare il rispetto delle carte di franchigia nei confronti di qualunque innovazione ritenuta lesiva dei propri diritti.

Le distinzioni nelle singole valli emergono con particolare evidenza negli atti ufficiali delle assemblee di balliaggio, dove la presentazione distinta dei rappresentanti denota l’esistenza di una certa complessità nei rapporti interni ai singoli escartons. Ad esempio, il 22 dicembre 1705 si riunirono a Briançon90:

 Antoine Ollagnies, Claude Silvestre, monsieur Jouve di Briançon

 Jean Allay e Allexandre Leotand del Vallouis

 Jean Fantin La Tour della valle del Queyras

 Antoine Bore, Antoine Garcin della valle di Pragelat

 Jean de la Coste di Chaumont, Andre Cler di Chaumont, Mathieu Agnes di Bardonneche, Jean Bornardel d’Oulx, Joseph Pour di Salbertrand, Jean Doyne d’Exilles

 Jean Bouvier di Cesanne

I delegati dell’escarton d’Oulx, presenti negli ultimi due punti, erano numerosi, e rappresentavano una molteplicità di villaggi e valli: Mathieu Agnes di Bardonneche era inviato per le cinque comunità del mandamento (Bardonneche, Beaulard, Rochemolles, Melezet, Millaures, Arnaud), Jean Bouvier rappresentava le dieci comunità della valle di Cesanne (Cesanne, Fenils, Bousson, Thures, Sauze di Cesanne, Champlas, Desertes, Mollieres, Rollieres, Champlas du Col), Jean Bornardel figurava per la valle d’Oulx (Oulx, Sauze d’Oulx, Savoulx, Jovenceaux), mentre, separati, comparivano i delegati di Chaumont, Salbertrand ed Exilles.

90 Archives Départmentales des Hautes-Alpes (d’ora in poi ADHA), Grand escarton et escarton de

Briançon, Déliberations, E 703, Registre des conclusions et deliberations des consulz et deputtez du

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Gli escartons del versante italiano delle Alpi erano ancora due: quello di Chatêau Dauphin, che raggruppava le sole comunità di la Chanatte e Saint Eusebe, quello, più recente, di Pragelat nella Val Chisone, che comprendeva Usseaux, Fenestrelle, Mentoulles, Roure, Mean.

Nel settore oltralpino vi era poi l’escarton di Briançon – anche sede di balliaggio -, che comprendeva i luoghi di Briançon, le Monestier, Valloüise, Saint Martin, Villar-Saint Pancrasse, Cerviere, la Salle, Saint Chaffrée, Montgenevre, Nevache, le Puy-Saint Pierre, le Puy-Saint André; ed infine quello del Queyras, formato da Arvieux, Chatêau Queyras, Ville Vieille, Molines, Saint Verant, Aguilles, Abryes e Ristolas91.

Secondo il castellano reale d’Oulx Syrod, fedele servitore della corona sabauda, dopo l’annessione di parte del Delfinato nel 1713, gli escartons del Brianzonese erano in realtà solamente due, e si dividevano tra i due versanti delle montagne: l’escarton di Briançon, comprendente i mandamenti di Briançon e del Queyras, e l’escarton d’Oulx, che includeva anche la Val Chisone; ma nessun accenno faceva alla castellania di Chatêau Dauphin92.

91 BMG, Fonds Dauphinois, R 5919, Mémoire et description particuliere du Briançonnois, cit.

92 ASTO, Corte, Paesi, Susa, Provincia di Susa, Valli di Oulx e Bardonneche, Susa, m. 6, n. 6, Memoria

formata dal castellano Syrod,continente uno stato in detaglio delle Valli d’Oulx, Issiglie, Cezana, Bardoneschia, e loro dipendenze, prima metà del XVIII sec., fol. 39.

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Nella riflessione di Syrod, emergeva l’importanza delle assemblee generali, convocate per affrontare questioni di interesse comune, a cui partecipavano le figure più autorevoli individuate all’interno delle comunità93. Quando lo si riteneva opportuno, nelle assemblee dei singoli escartons si sceglievano due o tre tra i membri «authorisés, reconnus les plus experimentés, et meilleurs negociateurs... muni dans les premieres assemblées d’un ample et suffisant pouvoir», per riunirsi in un’assemblea generale di balliaggio a Briançon. La visione del castellano regio è verosimilmente parziale, anche alla luce dell’analisi effettuata sui registri delle assemblee di balliaggio degli escartons, conservati presso gli Archives Départmentales des Hautes-Alpes, che confermano però la centralità della pratica assembleare. Le riunioni interessavano le valli soggette alla giurisdizione del balliaggio, rappresentate da propri delegati di autorità consolare, essenzialmente provenienti dal ceto delle professioni notarili e mediche; erano inoltre presenziate da un ufficiale regio. Il volume del 1671-1673 fu siglato da François de Chailliol, giudice, vicebalivo di Briançon e consigliere di Stato94. La forma dei registri delle deliberazioni è simile a quella degli atti comunitari. L’assemblea, dopo aver enumerato i rappresentanti delle valli e degli escartons, proponeva uno o più argomenti da discutere, sui quali si prendeva una decisione condivisa. L’analisi di alcune delibere mostra come le riunioni avessero un valore consultivo; esposto il problema, che riguardava solitamente questioni inerenti la levata della taglia reale o il problema degli alloggiamenti e delle forniture a reggimenti di fanteria e cavalleria, i deputati delegavano una persona che doveva presentare una supplica o una richiesta presso un’istituzione regia, come l’intendenza, il bureau de finance o la Chambre des comptes; oppure l’assemblea, dovendo rendere esecutoria un’ordonnance del governatore o dell’intendente, poteva anche decidere delle modalità di ripartizione dei carichi,

93 «Il s’est des long temps pratiqué des assemblées generalles d’ecarton menagées, et conduits par

des principaux chefs, et habitants de quelques communautés sous des motifs ou pretexts d’affaires importantes, par eux des uns aux autres reciproquement communiqués en des assemblées particulieres entre eux convoquées, et des qu’entre quelques uns des principaux chefs des deux ecartons, ils avoint propose, deliberé, et conclude, ils donnoint part de leur determination a quelques uns des autres principaux pour convoquer des assemblées generalles d’ecarton sur les avis qu’ils leurs mandoint»; cfr. Ivi.

94 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 702, Registre des conclusions et

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sulla base dei feux. Ad esempio, il 13 marzo 1673, nella casa del nobile François de Chaillos, consigliere di Stato, giudice, luogotenente generale civile e criminale del balliaggio brianzonese, si riunirono Jacques Simiay, console della ville di Briançon, Pierre Roland Nolleve di Monestier, Jeay Lauranel Bartellot, capitano e castellano della valle del Queyras, Jeany Dalma segretario della detta valle, Jeay Gounet console della vallle di Pragelat, Abraz Richard, notaio di Chatêau Dauphin, tutti «consul(s), commis et deputtes des vallees et escartons qui composent le balleage de Briançon». La riunione era motivata dalla richiesta del duca di Lesdiguières, pari di Francia e luogotenente generale nella provincia del Delfinato, di obbligare le comunità del balliaggio di riparare la porta bassa del castello di Exilles, per la quale il castellano richiedeva il pagamento di 947 lire95. I deputati, dal canto loro, rispondevano di non essere tenuti ad effettuare un simile esborso di denaro, chiedendo ai consoli di Briançon di recarsi a Grenoble per significare al luogotenente le loro ragioni. Ancora, nel giugno del 1674 si riunirono a Briançon «les consuls commis et deputtes des escartons du balleage de Briançon» pour deliberer sur plussieurs affaires tres importants»; vi parteciparono notai, segretari dei singoli escartons, consoli, medici rappresentanti di tutte le confederazioni del balliaggio. Le questioni affrontate erano di primaria rilevanza: a seguito della ricezione della lettera del consigliere regio Alloys, annunciante l’arrivo del brevetto della taglia reale imposta al Brianzonese, si doveva inviare a Grenoble un delegato per discutere la questione dell’imposizione96.

Tutte le attività condotte dai rappresentanti degli escartons, le spese sostenute per i viaggi, i carichi sostenuti da persone, venivano contabilizzate ed i rimborsi ripartiti sulle singole comunità, secondo la divisione per fuochi; ad esempio il conto del 1703 presenta le note spese per le missioni sostenute dai delegati97: l’avvocato Morand ed un altro accompagnatore dovevano ricevere rimborsi per i

95 Ivi,1673, marzo 13. Il governatore era François de Bonne duca di Lesdiguières, della famiglia de

Crequy, pari di Francia, conte di Sault, marchese di Ragny, morto nel 1677 all’età di 77 anni. Cfr.

Histoire genealogique et chronologique de la maison royale de France, des pairs, grands officiers de la couronne et de la maison du roy: et des anciens barons du royaume, Tome quatriéme, suite des pairs

de France, Paris, Par la Compagnie des Libraires, 1728, p. 292.

96 Ivi,1673, giugno 20.

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viaggi fatti a Grenoble durante il periodo della discussione della revisione dei fuochi; Antoine Magnier, procuratore, per l’assistenza alla redazione dell’inventario dei documenti del balliaggio, lavoro durato quattro giorni; il notaio reale Antoine Colaud per l’esercizio della sua professione, consistente nello «imprimer papier, et papier marqué droits de signatures au seigneur Miroud secretaire du Parlement de plusieurs arrest confirmatifs de nos privileges». La cifra complessiva ammontava a 2816 lire e 6 soldi, ripartiti sulla base dei fuochi:

Tabella 2. Divisione delle spese per missioni dei delegati ed impiegati del grand escarton

La tabella, che riprende fedelmente la documentazione storica, evidenzia - secondo quanto si è detto nelle pagine precedenti - che la ripartizione delle spese non veniva sempre effettuata nelle medesime modalità, tendendo spesso a parcellizzare le realtà territoriali. Nel documento l’escarton d’Oulx venne diviso nelle sue diverse valli e comunità. Effettuando una forzatura nella rappresentazione della fonte, si evidenzia il peso delle contribuzioni per i quattro escartons che vi contribuirono:

Imposizione

Lire %

Escarton di Briançon 1056.0 37.5 Escarton del Queyras 453.2 16.1

Escarton di Pragelat 278.7 9.9

Escarton d'Oulx 1028.4 36.5

2816.3 100

Tabella 3. Divisione delle spese per missioni dei delegati sui quattro escartons

Divisione spese (Lire: soldi; 1 lira = 20 soldi)

Escarton di Briançon 1056

Escarton del Queyras 453: 4: 2

Escarton di Pragelat 278: 14 Valle di Cesanne 239: 16 Valle di Bardonneche 222: 4 Castellania d’Oulx 160: 12 Exilles e Salbertrand 96: 16 Chaumont 86: 6 Château Dauphin 222: 14 2816: 6

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Il peso maggiore, in termini di abitanti tagliabili e quindi di contribuzione fiscale, era assegnato ai due escartons d’Oulx e di Briançon, che potevano giocare su una più forte influenza politica, anche in termini di delegati inviati, nelle assemblee di balliaggio.

A loro volta, i consoli delegati per le attività istituzionali svolte in favore della federazione valliva di appartenenza, rendicontavano le spese anticipate, per le quali veniva chiesto il rimborso alle comunità98. Ma questo sistema dei rimborsi era visto con una nota di sospetto dal castellano Syrod, al servizio del re di Sardegna nella castellania d’Oulx dopo il trattato di Utrecht, soprattutto sulla gestione delle spese dei consoli. I conti degli escartons ed i rimborsi non erano sufficientemente giustificati di fronte alle comunità, che si ritrovavano caricate di imposizioni sulla base di decisioni prese nelle assemblee di balliaggio. Consoli ed auditori dei conti erano accusati di scarsa trasparenza, essendo abituati a presentare solo il saldo finale delle imposizioni sulla base delle loro dichairazioni. Questi amministratori erano diventati più ricchi ed autorevoli, tanto da essere associati a «directeurs de ces secrettes negociations», riferimento sospettoso alle assemblee generali di balliaggio. Le origini di queste abitudini, giudicate negativamente, erano individuate nelle pieghe del contratto stipulato con il delfino Umberto II, dove non si faceva alcun riferimento alle assemblee ed ai conti generali degli escartons; i principali capi non avevano nessuna remora a convocarsi, riunirsi, deliberare, concludere, infine imporre ed esigere, sulla base della loro autorità ed in contraddizione al reglement del Parlamento del Delfinato del 21 febbraio 1661, art. 6, che nella sostanza poneva l’esercizio finanziario sotto il controllo della Corte. I registri delle deliberazioni dell’escarton d’Oulx erano conservati presso i notai Alloys e Louys Bernard, quest’ultimo notaio e castellano del mandamento, e dopo il 1715 circa da Pierre Bernard Latourette, successore nell’ufficio di notaio reale e di segretario dell’escarton. La conoscenza dei

98 Si veda ad esempio lo «Estat de l’argent que Jacques Morand advocat et consul de la ville de

Briançon a deboursé pour les communautés de l’escarton du ditte Briançon durant l’annés de son consulat», in cui il console elenca nei dettagli le missioni effettuate per conto dell’escarton, con

date e spese sostenute; cfr. ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Comptabilité, E 725,

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contenuti delle deliberazioni, non conservata in pubblici uffici ma presso gli stessi delegati, era considerata di primaria importanza: «Les quels registres sont d’une necessité indispensable à la decouverte de cette administration d’un bien public entre quelques uns des principaux a l’insu des autres habitants des communautés et pour les veriffier sur les articles des comptes particuliers de chacune de dictes communautés». Quella dei rimborsi era una questione che esplose pochi anni dopo il passaggio di parte del Brianzonese alla corona sabauda, come meglio sarà descritto nel capitolo 7.

Le autorità politiche di riferimento delle comunità erano i consoli, eletti ogni anno insieme ai consiglieri, questi ultimi scelti tra coloro che in precedenza avevano ricoperto la carica consolare. Il diritto di libera nomina dei sindaci, e la possibilità di riunirsi anche senza la presenza del castellano, erano stati sanciti dagli articoli VIII e XII della carta di franchigie. Ma nel 1623 una sentenza del Parlamento di Grenoble aveva impedito ai consoli dell’escarton di Briançon di riunirsi liberamente e di effettuare imposizioni senza la presenza di un magistrato o del castellano reale; la controversia era nata a seguito di opposizione al vicebalivo, magistrato della giurisdizione del Brianzonese; la stessa corte di Grenoble si era già pronunciata nel 1606 contro la valle del Queyras, per una controversia contro il castellano, impedendo infine agli abitanti le riunioni senza la sua presenza o quella di ufficiali delegati. È però significativo che con il Consiglio privato del re, nel 1630, si pronunciasse a favore degli escartons, contrapponendosi alle decisioni del Parlamento di Grenoble: «sans avoir égard à l’arrest dudit parlement de Grenoble, du 12 aout 1623, ordonne que lesdits consuls et communautés se pourront assembler pour toutes leurs affaires communes, sans appeller les juges, chàtelains et magistrats, suivant les privileges à eux accordés par ladite transaction du 29 mai 1343. Pourront néanmoins lesdits châtelains et magistrats y assister, si bon leur semble»99.

99 BMG, Fonds Dauphinois, R 259, Arrêt du Conseil-Privé du Roi, du 4 juin 1630, contradictoirement

rendu à la poursuite de Me. George Bertrand, notaire du Monnétier, contre les juges, châtelains et autres officiers de la principauté du Briançonnois, par lequel les habitants d’icelle ont été maintenus dans les privileges portés par la susdite transaction faite par leurs prédécesseurs avec le seigneur Humbert, dauphin, et suivant laquelle il leur a été permis de s’assembler pour leurs affaires communes, quand bon leur sembleroit, sans la présence desdits juges, châtelains ni d’autres officiers,

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Secondo la testimonianza dell’integnere militare francese La Blottière, il console di Briançon, che governava la ville «pour le service du roy», godeva di un’autorità maggiore, in quanto rappresentante di un’istituzione capoluogo di tutti gli escartons, nonché sede di balliaggio100. Il console veniva scelto tra gli uomini più autorevoli ed opulenti della comunità; poteva essere rieletto, ma solo dopo cinque anni, secondo un sistema di cooptazione che confermava le stesse persone al vertice della comunità101. Il castellano Syrod, nella sua relazione sullo stato amministrativo e fiscale delle comunità annesse allo Stato sabaudo nel 1713, giudicava questo sistema come una fonte di arricchimento notevole per il gruppo ristretto di consoli, consiglieri ed auditori dei conti, che in un arco di dieci anni potevano amministrare senza alcun ricambio la cosa pubblica102. Le controversie locali su questioni di confine, usurpazione di beni, danneggiamenti a frutti e raccolti da parte dei bestiami, contravvenzioni ai bandi campestri su pascoli, boschi e fatti riguardanti gli interessi comunitari, venivano gestiti dai consoli e dai consiglieri, sebbene spettasse ai castellani la prima istanza sulle controversie, come stabilito da ordonnances e regolamenti. Quando avvenivano malversazioni,

100 BMG, Fonds Dauphinois, R 5919, Mémoire et description particuliere du Briançonnois, cit.

101 Si trattava di un sistema di cooptazione delle cariche che trova numerosi riscontri anche negli

spazi subalpini, A Torino l’accesso alle magistrature municipali non era circoscritto a un nucleo limitato e prefissato di famiglie. Proprio a causa di questa fluidità la parentela e la continuità familiare rimanevano uno dei più importanti criteri di aggregazione, sia per la prima che per la

seconda classe; C.ROSSO, Uomini e poteri nella Torino barocca, in G. Ricuperati (a cura di), Storia

di Torino, IV, La città fra crisi e ripresa (1630-1730), Torino, Einaudi, 2002, pp. 116-162. Per San

Secondo di Pinerolo si è sostenuto che «il ricambio, dunque, avveniva per cooptazione e non è