Dalla storiografia alla ricerca archivistica: il Brianzonese nel regno di Francia
5. La guerra di successione spagnola ed il trattato di Utrecht
5.1 Le trattative segrete per la cessione dei territori alpin
L’art. 5 del trattato di Torino del 1703, concluso con l’Imperatore Leopoldo, prevedeva che i territori conquistati sul versante piemontese al di sotto del Montgenevre, il Pragelatese, il Delfinato e la Provenza sarebbero stati ceduti al duca di Savoia1. Le trattative proseguirono con l’Inghilterra e l’Olanda, arricchendosi di importanti richieste. Il 20 luglio del 1704 Vittorio Amedeo II scriveva al gesuita Pietro Valle, informandolo dell’accordo segreto in via di conclusione; gli inviati inglesi premevano perché si inserisse la clausola della libertà religiosa; se da un lato il duca voleva conoscere un parere del teologo, dall’altro sottolineava quanto fosse importante «di presente per la salvezza publica dello stato di devenire alla terminazione d’esso trattato»2. La questione religiosa era stata posta come contropartita per le velleità di assestamento del confine alpino degli stati del duca di Savoia. Le potenze marittime spingevano perché si chiudesse la fase di persecuzioni riaccesa dalla revoca dell’editto di Nantes, che aveva avuto una prima pacificazione con la gloriouse rentrée, dopo la dura politica di repressione condotta dal duca di Savoia contro le valli valdesi3. Era necessario riflettere sulla concessione della libertà
1 In questa sede non si riprenderanno gli eventi della guerra di successione spagnola, che hanno
ricevuto a più riprese accurate attenzioni, ma solamente gli effetti della guerra sul territorio alpino.
Tra le varie sintesi si vedano G.SYMCOX,Vittorio Amedeo II. L’assolutismo sabaudo 1675-1730, Torino,
Sei, 1989, pp. 177-208. CH. STORRS, War, Diplomacy and the rise of Savoy. 1690-1720, Cambridge,
Cambridge University Press, 1999. 1706 L' ascesa del Piemonte verso il Regno, Atti del convegno di studi (Torino, Accademia delle Scienze, 7 settembre 2006), Torino, Fondazione Filippo Burzio, Centro Studi Piemontesi, 2007.
2 ASTO, Corte, Paesi, Provincia di Pinerolo, Vallée de Pragelas, m. 25, n. 23, Sentiment des peres Valle,
Marez, Audifred, Audiberti, Presset, Doyen, Machet, et d’autres teologiens sur la question qui leur fut proposée de la part de S.A.R. avant qu’il siynast les articles secrets du Traitté d’alliance avec S.M.Bque et les Estats d’Hollande en l’année 1704 sçavoir si l’on pouvoit recevoir les protestants nationaux, et estrangers dans la vallée de Pragelat, 1704. Della questione si è già occupato più ampiamente W.
CANAVESIO, La breve primavera dei riformati del Pragelatese: dallla annessione a Utrecht (1708-1713), in R. Genre (a cura di), Ricattolicizzazione dell’alta Val Chisone ed emigrazione per causa di religione, Villaretto-Roure, La Valaddo, 2007, pp. 39-72.
3 Sulla repressione e la colonizzazione delle valli valdesi da parte del duca di Savoia si veda il
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di coscienza religiosa nelle valli conquistate, e sul diritto di reintegro nel possesso dei beni perduti. La risposta del gesuita, se da un lato era rassicurante circa la possibilità di rientro negli stati sabaudi con la libertà di esercizio della religione protestante e di godimento dei beni, dall’altro era ferma nel diniego alla propaganda religiosa ed a qualsiasi azione volta a danneggiare beni e proprietà dei cattolici. Ma questa non era l’unica posizione, perché discordi, e contrastanti, erano stati i pareri di altri teologi, sebbene l’accordo concluso a Londra il 4 agosto del 1704, confermava le risposte date dal gesuita Pietro Valle: «S.A.R. promet reciproquement de permettre à tous ceux de la religion protestante qui on testé obligés de sortir des susdit Pays d’y rentrer, rehabiter, et joüir des biens qu’ils y acquerront avec le libre exercise de leur religion, ainsy qu’ils exerçoient avant leur sortie», a patto però che i cattolicizzati non venissero perseguiti e danneggiati nei loro beni4. L’articolo terzo dell’accordo segreto prevedeva dunque che i protestanti potessero tornare nelle valli di origine per ripopolarle e tornare ad esercitare le proprie professioni, potendo altresì esercitare liberamente la religione.
Vittorio Amedeo II otteneva che «Sa majesté britannique s’oblige en outre expressement par ce present traitté en cas que par le sort des armes l’on vinst à conquerir le Pragelas, Dauphiné, et Provence, ou partie de ces Pays, de faire tous ses efforts au premier traitté de paix generale pour que Son Altesse Royale, et ses successeurs demeurent en la paisible possession, et libre souveraineté des dits Pays conquis», anche nel caso in cui le armate di Vittorio Amedeo II non fossero riuscite a conquistare militarmente detti luoghi, in particolare quelli posti sul versante piemontese del Montgenevre5. La questione veniva posta in termini di sicurezza della frontiera, in quanto il Montgenevre costituiva una barriera contro la Francia:
colonizzazione delle valli valdesi, 1686-1689, in Migrazioni attraverso le Alpi occidentali : relazioni tra Piemonte, Provenza e Delfinato dal Medioevo ai nostri giorni, Atti del convegno internazionale di
studi (Cuneo, 1-3 giugno 1984), Torino, Regione Piemonte, 1989, pp. 425-470. E.PEYRONEL, LA Val
Pragelato dalla revoca dell’editto di Nantes alla fine della dominazione francese (1685-1708), in Ricattolicizzazione dell’alta Val Chisone, cit., pp. 13-36. Articolo Paola Sereno, bibliografia su valdesi.
4 ASTO, Corte, Paesi, Provincia di Pinerolo, Vallée de Pragelas, m. 25, n. 22, Copie des articles 3me et
5me du traité de ligue entre S.A.R. Victor Amé 2 et la reine Anne d’Angletere, en ce qui regarde le Païs deça du Montgenevrem que S.M. Brit. S’obligea de faire ceder à Sa dicte A.R., et le retablissement des religionaires, qui ont été chassés du Pragelas, post 1713.
5 Dell’accordo vi è anche una nota informativa nelle memorie concernenti diversi trattati condotti
dalla Casa di Savoia; cfr. ASTO, Corte, Materie politiche per rapporto all’interno, Storia della real casa,
m. 4, categoria 5, n. 17, Raccolta di memorie concernenti…3. La permuta fatta colla Francia della Valle
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«par l’importante necessité qu’il y a pour la seureté de S.A.R.le, et commune que le dit Montgenevre serve de barriere contre la France, et qu’il ne reste à celle cy aucun pied en deça des Alpes, ainsy qu’il est porté par l’article cinquieme du dit traité signé aujourd’hui». Nell’articolo cinque si specificava che era interesse della corona inglese garantire agli stati sabaudi un sistema difensivo basato sulla barriera alpina, «desirant particulierement de contribuer par toutes sortes de moyens à la seureté des Etats de S.A.R…. mettant le Montgenevre pour barriere contre cette couronne». Il trattato segreto venne dunque ancora confermato il 21 gennaio 1705 con gli stati generali delle Province Unite6. Nella sostanza si riconfermavano i punti essenziali dell’accordo con gli inglesi, in particolare il diritto all’esercizio della religione protestante da parte dei fuoriusciti dalle valli del Pragelatese, la possibilità di ripopolamento e di acquisizione di beni per la propria sopravvivenza.