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Il procès des tailles e la riorganizzazione amministrativa della provincia

Dalla storiografia alla ricerca archivistica: il Brianzonese nel regno di Francia

4. Delfinato e Brianzonese nella prima età moderna

4.1.3 Il procès des tailles e la riorganizzazione amministrativa della provincia

Le istituzioni fin qui descritte appartenevano al sistema giudiziario del Delfinato, ma è altresì noto che in epoca di antico regime non sussisteva una netta distinzione tra funzione giurisdizionale, fiscale, finanziaria e più genericamente amministrativa27. La creazione di organismi propriamente amministrativi e fiscali faceva nascere contrasti da parte di giurisdizioni antecedenti; nonostante la riconferma delle libertà delfinali, la corona francese tentò in diverse occasioni di ridurre l’autonomia del Delfinato, alzando il livello di soglia massima dalla fine del Cinquecento. Carlo VI e Carlo VII avevano imposto una tassazione sotto forma di sussidi, incontrando notevoli contestazioni28. Ma Luigi II confermò nel 1447 che lo

Statut delphinal impediva l’imposizione di taglie ordinarie alla provincia,

ricordando che sussidi e donativi non erano che tasse straordinarie, gravanti peraltro sulle sole spalle del Terzo stato. Il Delfinato era poi paese di taglia personale, che mentre garantiva l’esenzione alla nobiltà, al clero, e ad altre

26 ASTO, Corte, Paesi, Provincia di Susa, Valli di Bardoneschia, Cezana et Oulx, mazzo 1° d’addizione,

n. 1, Sentenza del giudice maggiore del Brianzonese sulle differenze insorte tra le comunità di Cezana,

e Montgenevre per riguardo alla montagna di Gimont, per cui si è dichiarata dover la medesima spettare alla detta comunità di Cezana, salva la facoltà a particolari di Mongenevre di tagliar bosco per chiudere i loro prati, 1471, dicembre 19, copia del XVIII secolo. La trascrizione dall’originale venne

effettuata da un notaio reale di Cesanne, al fine di produrre documentazione utile per riaffermare i diritti della comunità sulla montagna.

27 MANNORI,SORDI, Storia del diritto amministrativo, cit.

28 D.HICKEY,Le Dauphiné devant la monarchie absolue: le procès des tailles et la perte des libertés

provinciales, 1540-1640. Moncton (Canada) et Grenoble, Editions d'Acadie et Presses universitaires

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categorie sociali quali membri del Parlamento e della Camera dei conti, medici, professori universitari, consoli delle ville, o non nobili detentori di beni nobili da almeno venti anni, dall’altro caricava l’imposizione sulle altre categorie sociali del Terzo stato. A differenza della restante provincia, il balliaggio delle montagne, di cui erano parte gli escartons, era paese di taglia reale: l’imposizione gravava sulle proprietà immobiliari iscritte a registro.

A metà Cinquecento prese forma il cosiddetto procès des tailles, che contrappose i dirigenti locali delle comunità e del Terzo stato ai corpi sociali immuni29. Nel 1542 erano peraltro state create nel Delfinato sedici recettes generali, ossia uffici aventi compiti di imposizione e ripartizione di taglie e gabelle. Le lagnanze dei villaggi vennero presentate nella riunione annuale degli stati provinciali del 1547. Durante le guerre di religione nuovi aumenti fiscali furono causa di contestazioni che rimisero in discussione il sistema fiscale vigente. Se da un lato si sosteneva che lo statuto delfinale non contemplasse l’esistenza di tasse ordinarie, benché il sistema della taglia personale non potesse essere rimesso in discussione, essendo diffuso dal XIV secolo, dall’altro si dichiarava l’oppportunità di adottare un sistema di taglia reale, per il quale argomentò Jean de Bourg, dirigente del Terzo stato. Ma questa posizione non raggiunse i risultati sperati, a seguito delle contrapposizioni che lacerarono i territori della provincia, con esiti violenti durante il carnevale di Romans del 1579. Ancora nel 1590 i rappresentanti del Terzo stato presentarono ad Enrico IV, in visita a Lione, le loro lagnanze, sulle quali la corona pose la sua attenzione. La contrapposizione vedeva quale attore di primo piano il Parlamento di Grenoble, difensore del sistema di esenzioni e privilegi vigenti. Il risultato di questa fase fu l’editto del 1602, che, pur non mutando lo status quo, cercava di mettere ordine al variegato mondo delle immunità, imponendo una ricerca sulle nobilitazioni degli ultimi quaranta anni, a con revoca di quelle degli ultimi venti. La corona, dal suo canto, coglieva nella controversia fiscale il modo per sottoporre al suo diretto controllo gli ingressi nei ranghi della nobiltà30.

29 D.HICKEY, Le procès des tailles ou la contestation du pouvoir parlementaire, in Cogne, Rendre la

justice, cit., pp. 23-26.

30 ADI, Administration provincial, Intendance du Dauphiné, 2 C 338, Impositions, edits, declarations,

réglements, arrêts, lettres patentes relatives aux tailles, 1602-1780, Arrest et reglement donné par le roy en son conseil, entre le trois ordres du Dauphiné, sur les tailles et impositions du 15 d’avril 1602.

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Il 30 maggio 1634 un arrêt del Consiglio di stato stabilì nuovi criteri per l’esenzione dalle taglie. Restavano immuni i benefici ecclesiastici, i titolari di patenti di nobiltà precedenti il 1559 ed i possidenti di beni nobili pervenuti a loro prima del 1628; i successivi, diversamente, diventavano tagliabili. Inoltre, pur confermando i privilegi di parlamentari, ufficiali delle camere dei conti e degli uffici di finanza, i beni a loro pervenuti dopo il 1602 erano compresi nel catasto e sottoposti a tassazione, clausola valevole anche per chi aveva acquisito titoli di nobiltà dopo tale momento31. La sentenza del Consiglio specificava inoltre che le norme non dovessero pregiudicare la situazione esistente nei balliaggi d’Ambrun, Briançon, Gap, Upaix, Oysans, dove i beni risultavano già catastati32.

Il procés des tailles si chiuse con il reglement del 1639, che stabilì in modo definitivo che le taglie in tutta la provincia del Delfinato si dovessero considerare reali. Intervenivano alcune modifiche temporali sulle condizioni di riconoscimento delle immunità: i beni degli enti ecclesiastici erano esenti se pervenuti in data antecedente al primo di maggio del 1635, soglia che restava valida per i beni nobiliari entrati nel patrimonio di possidenti titoli di nobiltà precedenti l’arrêt del 1602, assieme a coloro che avevano ottenuto conferma di nobilitazione a seguito di revoca intercorsa dopo l’emanazione di detta sentenza. Coloro dunque che avevano ricevuto la nobilitazione dopo il 1602 non potevano accedere alle esenzioni, mentre per i membri ed ufficiali del Parlamento e dei loro figli valeva lo stesso principio che fissava nel 1635 il termine per l’acquisizione del bene, ed il 1602

Cfr. Inoltre Recueil des edits, declarations, lettres patentes et ordonannces du Roy, cit., pp. 167-173. Il documento è nella forma della sentenza giudiziale che entra nella a far parte della giurisprudenza nei pays in cui è diretto. La contrapposizione tra le parti viene evidenziata all’inizio: «Entre les députez du Tiers estat de Dauphiné…. et les députez du clergé, et la noblesse dudit pais; ensemble les officiers de la cour de Parlement, Chambre des comtes, des finances, tresoriers generaux de France, avocats consistoriaux, monnoyeurs de la ville de Grenoble, docteurs, regens, et officiers en l’Université de Valence, défendeurs d’autre».

31 ADI, Administration provincial, Intendance du Dauphiné, 2 C 338, Impositions, edits, declarations,

réglements, arrêts, lettres patentes relatives aux tailles, 1602-1780, Arrest du Conseil d’estat du roy portant reglement entre les terres de la province de Dauphiné, sur la realité des tailles du dernier may, 1634. Cfr. Inoltre Recueil des edits, declarations, lettres patentes et ordonannces du Roy, cit., pp. 178-

182.

32 «Sans que le present arrest faisse prejudice aux Baillages d’Ambrun, Briançon, Gap, Upaix,

Oysans, & autres lieux où tous les heritages sont cadastrez, qui demeureront en tel estat qu’ils ont esté jusques à present».

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per l’ingresso nell’ufficio33. Le taglie diventavano reali e gravavano sui fondi delle comunità, che effettuavano la ripartizione tra gli abitanti tassabili, attraverso la divisione per feux; alla fine del Settecento si riteneva che ad ogni feu corrispondesse una famiglia34: «On varie sur la véritable signification et aplication du terme feux. Il paroit probable qu’il designoit une famille»; l’incertezza del suo reale significato derivava probabilmente dalla perdita della memoria sulle consuetudini più antiche, rimaste fossilizzate nel lessico fiscale: «sur la seconde race des Dauphins on commença en Dauphiné à coltiver par fonds, et la taille y devint réelle mais on laissa subsister le nom usité de feux que l’on appliqua à une quantité de fonds déterminée dans chaque communauté»; la tassazione per fuochi era dunque antecedente al procés des tailles, ed avrebbe indicato divisioni del territorio sulla base della topografia insediativa che soprattutto in area alpina, come si è detto, si caratterizzava per la persistenza di una molteplicità di frazioni componenti il distretto giurisdizionale e fiscale della comunità.

Il processo delle taglie se da un lato condusse al cambiamento concettuale, che spostava la ragione dell’imposizione dall’appartenenza cetuale a quella del reale possesso del bene – fatti salvi precedenti privilegi rigorosamente regolamentati nel 1639 -, dall’altro accelerò il processo di riorganizzazione amministrativa, che

33 ADI, Administration provincial, Intendance du Dauphiné, 2 C 338, Impositions, edits, declarations,

réglements, arrêts, lettres patentes relatives aux tailles, 1602-1780, Reglement fait par le roy entre les trois ordres de sa province de Dauphiné, en interpretation et modification des arrests et reglements donnez en son Conseil le dernier jour de may 1634, 9 janvier 1636, 23 may 1637 et 6 avril 1639, sur les differens meûs entre les trois orders de ladite Province pour le fait des tailles, le 24 jour d’octobre 1639.

Cfr. Inoltre Recueil des edits, declarations, lettres patentes et ordonannces du Roy, cit., pp. 194-201.

34 ADI, Intendance du Dauphiné, 2 C 337, Impositions, Memoire concernant diverses impositions dans

la province du Dauphiné (après 1787). Il fascicolo contiene memorie, con tabelle allegate, relative

alla storia delle imposizioni in diversi Stati europei, ovvero in Inghilterra, Svezia, Danimarca e Norvegia, Ville anseatiche (Amburgo Breme, Lubecca, Danzica), Stati d’Austria (Boemia, Austria, Ungheria, Transilvania), regno di Prussia (Prussia, Slesia, Sassonia, Elettorato di Hannover, Elettorato di Baviera, elettorato di Mayence), Stati svizzeri, Liegi, Paesi bassi austriaci, Olanda, Contea del Tirolo, Repubblica di Venezia, ducato di Mantova, ducato di Modena, Milanese, Stati del re di Sardegna; a questi ultimi si dedicava uno spazio tra i maggiori. Le descrizioni dovevano risultare utili ad un confronto tra i diversi sistemi di imposizione europei con quelli del regno di Francia. Nelle riflessioni finali il compilatore sosteneva che l’unico modo per definire precisamente e a vantaggio dei contribuenti la tassazione doveva essere la realizzazione di un catasto generale di tutto il regno. Al proposito si ricordavano gli esempi del regno di Sardegna, che da pochi anni aveva accatastato tutte le province, ed il regno di Spagna. La memoria andrebbe forse messa in relazione

all’inchiesta francese sui catasti sabaudi del Settecento, recentemente pubblicata da A. ALIMENTO,

Finanze e amministrazione. Un’inchiesta francese sui catasti nell’Italia del Settecento (1763-1764). Il viaggio di François-Joseph Harvoin con uno scritto inedito di Pompeo Neri, 2 voll., Firenze, Olschki,

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mirava ad un indebolimento dei privilegi delfinali. Dopo il governo di Lesdiguières, incentrato su una lotta alle tendenze centrifughe della provincia, Richelieu tentò di porre fine al particolarismo delfinale, sospendendo gli Stati provinciali nel 1628, e contestualmente creando le elezioni, ovvero una nuova ripartizione di dieci unità amministrative, su base territoriale, dipendenti da rispettive villes. La novità incontrò l’opposizione del Parlamento, che vide in essa un evidente attacco alle antiche libertà. Nello stesso anno il Parlamento perse la sede della Camera dei conti, riorganizzata sul modello parigino, mentre i bureaux des finances e la giurisdizione sulle gabelle venne conferita a tribunali particolari, stabiliti progressivamente a Grenoble, Briançon, Le Buis e Valence.

Se da un lato la nuova organizzazione amministrativa incontrava l’opposizione degli ufficiali e dei membri del Parlamento, dall’altro, le componenti sociali borghesi potevano intravvedere le condizioni per una rimessa in gioco della questione delle taglie. Ma la difformità delle situazioni del Delfinato non pose i ceti sulle stesse posizioni, incontrando contrasti laddove la catastazione era consolidata da maggior tempo. Nel 1629 le assemblee dei balliaggi di Briançon, Gap ed Embrun si trovarono contrarie alle nuove disposizioni che ledevano il particolarismo fiscale locale. Nel 1634 un nuovo editto modificò l’armatura amministrativa, restringendo al numero di quattro le elezioni: Montélimar racchiudeva anche quelle di Die e Crest, Gap comprendeva Embrun e Briançon, a sua volta sede di una recette particolare, che faceva riferimento alla giurisdizione su cui insistevano i più antichi privilegi concessi dal delfino Umberto II nel 1343. Le elezioni svolgevano un ruolo doppio: da una lato effettuavano la ripartizione delle taglie, ma, come tutte le istituzioni d’antico regime, incorporavano funzioni giurisdizionali: giudicavano in prima istanza i conflitti in materia fiscale e controversie su diritti delle gabelle35. Spesso le competenze dei giudici delle elezioni entravano in contrasto con quelle dei bureaux des finances, e dei tribunali delle giurisdizioni ordinarie, mentre rimaneva saldo il controllo sui ruoli delle taglie presentati dalle comunità. Ma dal 1642 la prerogativa della ripartizione delle

35 B.BESSIÈRE, Le tribunal de l’élection des trois bailliages des montagnes au XVIIIe siècle, in Cogne, Rendre la justice, cit., pp. 27-33.

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taglie veniva sottratta a favore degli intendenti. A fine secolo l’architettura amministrativa era nuovamente modificata secondo il seguente schema, nel quale si è evidenziata l’imposizione complessiva della taglia reale per ogni unità amministrativa36: Elezione Taglia in lire % sul tot. Grenoble 275010 21,79 Vienne 314730 24,93 Romans 186117 14,75 Valence 112107 8,88 Montelimar 141182 11,19 Gap 143043 11,33 Ricetta di Briançon 90014 7,13 Totale 1262203 100

Tabella 1. Ripartizione della taglia reale per elezioni.