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Dalla storiografia alla ricerca archivistica: il Brianzonese nel regno di Francia

6. Gli escartons rimasti sotto la sovranità francese nel XVIII secolo

6.1 La rimodulazione delle imposte

La perdita delle valli “di là dai monti” comportò la riorganizzazione del prelievo fiscale sul Brianzonese rimasto alla corona di Francia. Non appena si profilarono i risultati degli accordi di Utrecht, che sancirono la perdita di tre dei cinque escartons, si rese necessaria una nuova ripartizione dei fuochi che tenesse conto dello smembramento della recette di Briançon. Il 25 luglio 1713 l’assemblea di ballaggio, presieduta dai soli rappresentanti delle comunità transalpine, proponeva di inviare una supplica all’intendente e ad altre «personnes de distinction», al fine di intervenire presso il re per «le bien utilité et soulagement general de toutes les communautez» rimaste nella giurisdizione del balliaggio1; la cessione delle valli al di là del Montgenevre rischiava di compromettere la capacità di assolvimento delle contribuzioni; per questi motivi chiedevano una rimodulazione dei fuochi rispetto alla recente revisione del 1706. L’8 agosto un

arrêst del Consiglio di stato giungeva in aiuto delle comunità che avevano

«tellement souffert pendant la derniere guerre par le sejour continuel des armées», decretando la diminuzione dei fuochi: venivano così cassati 126 ½ 1/24 fuochi delle valli cedute, di cui la maggior porzione era, in sequenza, attribuita alla valle d’Oulx (comprendente anche Chaumont, Exilles e Salbertrand, per il totale di 38 1/3 1/12 1/48 di fuochi), cui seguiva quella di Pragelat (24 1/16 1/96), di Cesanne (23 ¼ 1/16), di Bardonneche (23 1/32), infine di Château Dauphin (18 ½ 1/12)2. Alla recette di Briançon, comprendente gli escartons del capoluogo e del Queyras, dovevano pertanto rimanere 153 1/3 1/24 1/96 di fuochi, che venivano per decisione regia ulteriormente ridotti a 76 2/3 1/48 1/192, portando quindi l’intero carico sul Brianzonese ad un numero di contribuenti decisamente più basso rispetto ai 279 ¾ 1/16 1/96 di fuochi censito nel 1706. La decisione incontrava le richieste delle comunità alpine, e teneva conto non solamente del

1 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 703, Registre des conclusions et

deliberations des consulz et deputtez du balleage de Briançon..., 1713, luglio 25.

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passaggio di sovranità di molte comunità, ma probabilmente anche dello spopolamento che si era verificato negli anni della guerra. Al decreto facevano seguito le regie lettere patenti del 13 ottobre 1713, nelle quali le comunità cedute venivano cancellate dal sistema impositivo francese: «a commencer en l’année prochaine 1714 les vallez et communautez que nous avons cedeez a notre tres cher et tres amé frere le duc de Savoye cesseront d’etre comprises dans l’imposition des tailles»3. Ma pare che, ancora sul finire del 1715, il grand escarton non avesse proveduto a registrare i due atti presso la cancelleria del balliaggio, motivo che spinse il tesoriere Gerin a scrivere al console di Briançon, affinché si sollecitasse l’assemblea ad intervenire per condurre a buon fine l’operazione burocratica:

A esté proposé par le dict sieur Turcon consul que monsieur Gerin tresorier de France luy a escrit le 18 du mois de novembre dernier que messieurs du Bureau des Finances exigent que le bailliage fasse enregistrer dans le greffe de leur bureau l’arrest du Conseil concernant la diminution des feux, faute de ce refuseront leurs lettres d’attache sur les commissions et se pourroiront au Conseil pour y obliger le dict bailliage et qui pourroit donner lieu a quelque suite de tagreable et méme a quelque changement a quoy la dicte assemblee est priée de deliberer, et d’eviter cet inconvenient.

Sur la quelle proposition l’assemblee ses tant fait representer par le sieur Poralda avocat le dict arrest du Conseil du huit aout 1713 ensemble les lettres pattentes levées sur icelluy du treize octobre suivant et observé qu’ils ont été enregistrez au Bureaus des Finances le 14 novembre suivant ensuite de l’ordonnance du dict bureau du meme jour par le sieur Des Marc secretaire et greffier en chef du dict bureau, elle prie le sieur Turcon d’escrire a monsieur Gerin tresorier de France en reponse de sa lettre, et cependant le sieur Turcon s’en fornura des sieur Bertelot et Voyron si le dict enregistrement a été payé, et (…) plus le dist arrest du Conseil ont été retirez par moy secretaire et sur le champ remis dans les archives ou se sont soussignez4.

La diminuzione dei fuochi venne sancita dalle lettere patenti di Luigi XV, che nel 1727, a quasi un secolo dal predecessore, confermò le franchigie del 1343 alle valli del Brianzonese. Era difatti avvenuta anche la modifica della quota dei 4000

3 ADI, Parlement de Dauphiné, B 2439, 1713, ottobre 13. Il riferimento al duca di Savoia, e non al re

di Sicilia, che aveva ottenuto la corona con il trattato di Utrecht, è significativo: la proclamazione doveva in effetti ancora avvenire, e pertanto, da un punto di vista cerimoniale, Vittorio Amedeo II era in quel momento ancora soltanto in possesso del titolo di duca.

4 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 703, Registre des conclusions et

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ducati, ora convertita in 8423 lire, 18 soldi e 9 denari francesi, che dovevano essere versate annualmente quale acquisto delle «plussieurs exemptions, franchises, immunités et privileges»5.

L’esistenza di regioni frontaliere governate da statuti speciali cominciò a porsi quale problema di opportunità da parte di alcuni settori delle burocrazie di stato, in un secolo segnato da importanti processi di riforma, nei quali era impegnato, in un’interessante posizione di “modernità”, il regno di Sardegna. La persistenza di sacche territoriali, nelle aree di frontiera, aventi ampi margini di autonomia nella gestione della propria vita istituzionale e politica, per i secoli della prima età moderna era stata mantenuta da ragioni di opportunità. Le comunità di villaggio, ottenendo il riconoscimento di speciali statuti garantivano, con la fedeltà al potere monarchico, la stabilità di regioni che soltanto attraverso l’alleanza con le componenti locali potevano essere salvaguardate. Il caso del Brianzonese è a questi effetti un esempio opportuno; lo stato di guerra, unitamente alla persistenza di truppe e fortificazioni fino a tutto il Settecento dovette certamente costituire un elemento di forte convincimento per l’autorità regia. L’esistenza degli escartons era dettata da precise ragioni di opportunità anche per uno stato che la storiografia ha riconosciuto come modello di “assolutismo”.