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Eventi bellici e crisi di sussistenza nelle valli conquistate

Dalla storiografia alla ricerca archivistica: il Brianzonese nel regno di Francia

5. La guerra di successione spagnola ed il trattato di Utrecht

5.2 Eventi bellici e crisi di sussistenza nelle valli conquistate

Nell’ottobre del 1703 la guerra tra il duca di Savoia ed il re di Francia si era riaccesa. La frontiera alpina diventò nuovamente teatro di manovre e preparativi militari. Tra le preoccupazioni locali vi erano le probabili ripercussioni sulle comunità cattoliche delle valli. Un curato di Sauze d’Oulx testimoniò in seguito che era stata preparata la mobilitazione, per contenere eventuali azioni dei protestanti: «on a commencé a faire la garde sur les montagnes et l’on a eu quantité d’allarmes»7: la popolazione era stata arruolata all’inizio di novembre per essere inviata a presidiare la valle di Pragelat, mentre la presenza militare divenne maggiormente oppressiva con l’acuirsi della guerra8. Nel corso del 1704 truppe imperiali avevano occupato Chaumont, mentre verso la fine di marzo il duca de La Feuillade era sceso in Piemonte, attraversando la valle della Dora Riparia, per assediare Susa. In contemporanea i valdesi, di cui era alleato Vittorio Amedeo II, erano passsati dalla valle di Pragelat

6 ASTO, Corte, Paesi, Provincia di Pinerolo, Vallée de Pragelas, m. 26, n. 1, Copie de l’article IIIe des

secrets du traité conclu à la Haye entre S.A.R. Victor Amé II et les Etats Gêneraux des Provinces Unies des Païs Bas en ce que regarde les Païs en deça du Mont Genevre, et le retablissement des religionaires qui en ont été chassés, 1705, gennaio 21.

7 ASDS, Fondo Parrocchia Sauze d’Oulx, Fondo della famille Gros, Fascicolo 239, Recueil de

differentes choses utiles, curieuses, 1783, cit.

8 «Nos païsans ont été regimentés il a fallu au commencement de novembre aller par companies

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per entrare in quella d’Oulx. La parrocchia di Sauze venne in tale momento difesa dalle compagnie del duca de La Feuillade. La difesa del pays dai valdesi aveva richiesto un forte impegno in soldati e milizie locali. Ma la svolta avvenne nel momento in cui prese corpo la controffensiva sabaudo-imperiale, che seguiva la vittoria sulle forze francesi avvenuta alle porte di Torino nel 1706. Le milizie paesane avevano continuato a presidiare il territorio, e ad impegnarsi nella costruzione di ridotte e trinceramenti.

L’armata francese in Delfinato era comandata dal maresciallo Tessé9. Il duca di Savoia ed il principe Eugenio, nel luglio del 1707 attraversarono le Alpi, per effettuare una spedizione su Tolone, appoggiati dalla flotta inglese ed olandese, con insuccesso. Nel frattempo presero corpo le operazioni per la riconquista di Susa, tornata presto in mano sabaude. Da questo momento il coinvolgimento delle popolazioni locali nella guerra alpina divenne crescente. Nel settembre i rappresentanti dell’escarton di Briançon si lamentarono di aver subito l’ingiunzione di effettuare lavori di manutenzione alla porta di Exilles, mentre già dovevano accettare la presenza dello stato maggiore francese nel villaggio del forte10. Sei reggimenti di dragoni del principe Eugenio avevano costruito l’accampamento nel territorio di Chaumont, per condurre l’attacco, consumando il fieno, le biade, l’orzo ed i legumi, e saccheggiando le case degli abitanti; dal 14 al 16 agosto, «sotto pretesto d’un foraggio che fu comandato da monsieur Crevendorf commandante essi dragoni seguì una specie di saccheggio in esso luogo con esportazione de grani, e mobili degl’habitanti»11. Dopo la presa di Susa le armate si ritirarono per il sopraggiungere dell’inverno, sospendendo le operazioni. In un’assemblea di balliaggio degli

9 E.GAROGLIO,F.ZANNONI,La difesa nascosta del Piemonte sabaudo. I sistemi fortificati alpini (secoli

XVI-XVIII), Quaderno 1, settore di Exilles, Revello, Nuova Stampa, 2011. Le notizie sulle manovre

militari sono riportate anche dalla memoria del Delfinato del duca di Berwick, comandante le armate

francesi nelle operazioni militari sul fronte alpino dal 1709. Il manoscritto è conservato in BMG, Fonds

Dauphinois, R 7474, Memoire du Dauphiné, Savoie et Piemonte, corrigé een 1746. Per una

ricostruzione degli eventi militari si rimanda a P.G.CORINO, Il Forte della Brunetta, Borgone di Susa,

Melli, 1999.

10 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 702, Registre des conclusions et

deliberations des consulz et deputtez du balleage de Briançon..., 1707, agosto 10.

11 ASTO, Corte, Paesi, Provincia di Susa, mazzo 5, n. 19. 1710, Ricorsi delle comunità di Cesana, Sauze,

Rolliéres, Desertes, Fenils, Camplas, Molliéres, Solemiac, Bousson, Thures, St. Sicaire, Exilles, Cels, St. Colomban, Dereis, Salbertrand, Chaumont, Bardonneche et Oulx, per ottenere da S.A.R. qualche diminuzione della taglia per esse rispettivamente dovuta: con uno stato de’ danni dalle medesime sofferti nella guerra allora passata. Assieme ad un parere dell’intendente Palma sopra una tale dimanda.

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escartons del dicembre si discusse della richiesta dell’intendenza di limitare il consumo di foraggi nelle comunità del Brianzonese, per consentire una maggiore raccolta destinata ai cavalli nei quartieri d’inverno; era necessario pervenire ad un accordo sia in termini di quantità che di prezzo di vendita. Per questo motivo si richiedeva che si deputasse una sola persona che gestisse l’intero sistema degli approvvigionamenti alle truppe: «un seule et mesme personne sur les ordres de qui tous les consuls tant deça que dela le Montgenevre assembleront et livreront les fourrages necessaires qui seront par luy demandez.... et que ce garde magazin fera sa residance pendant l’hiver en cette ville et pendant la campagne au prez de sa personne pour executer ce quelle luy ordonnera. Et que ce preposé aura soin de retirer les receus des troupes, de dresser les estats de consommation, de recevoir le rembourcement et de le destribuer». Si chiedeva inoltre «que la personne qui seroit deputté connoisse particulierment le Pays et soit tres intelligent»12. Ma in realtà persisteva nella provincia una forte penuria di beni. Le armate del duca di Savoia, dal luglio fino al dicembre avevano consumato una grande quantità di fieno che impediva alle comunità le forniture richieste dall’intendente, come sottolineavano i delegati dell’escarton di Briançon13.

Nel 1708 comandava l’armata francese il duca di Villars, le cui truppe, essendo disposte su un fronte ampio, da Nizza alla Savoia, si trovavano ad essere in ogni punto in uno stato di inferiorità numerica rispetto alla capacità offensiva sabaudo- imperiale. Si era pertanto deciso che le truppe dovessero accamparsi dal lato di Barraux e di Montmélian, in Savoia, per opporsi alle avanguardie nemiche. Le apparenze lasciavano intendere che gli imperiali volessero dirigersi verso Lione. Furono dunque lasciati nel Brianzonese dodici battaglioni, agli ordini del conte De Muret, per coprire Briançon, Exilles, Fenestrelle, La Perouse e la Valle di Saint Martin.

12 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 702, Registre des conclusions et

deliberations des consulz et deputtez du balleage de Briançon..., 1707, dicembre 15.

13 «Il ne pouvoit trouver que la quantité d’environ trois mil sept cent quintaux poids de Pays sur

quoy il en faut lever la moytié pour le soutiens de l’estape qu’il faut pourvoir par preferance et au particulier de la vallée de Queyras environ douze cents quintaux part des communautez qui la composent n’ayant peut envoyer cet hiver leurs troupeaux de Brebis en Piedmont a cause de la consommation de fourrages que les troupes de M. Le duc de Savoye y ont fait l’authonne dernier que

generalement toutes le communautez se trouvent épuisées de foin»; cfr. ADHA, Grand escarton et

escarton de Briançon, Déliberations, E 702, Registre des conclusions et deliberations des consulz et

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Ma una volta portati sotto il forte di Barraux, gli imperiali, da Saint Jean de Morienne il 29 luglio presero la via di Briançon passando per il colle della Roüe, attraversarono il colle della Echelle, la Valle di Prez, sul Montgenevre fino ad Oulx. Al loro passaggio saccheggiarono foraggi e bestiami a Bardonneche, costringendo «li particolari a sortir da loro case et andar in Piemonte, et Italia, a procacciargli il vivere».

A quel punto, il reggimento francese d’Hessy, di stanza a Grenoble, marciando giorno e notte, si portò sulla sommità del colle de Buffere, impedendo così un assalto a Grenoble, mentre gli imperiali si portavano verso Nevache; essi dunque tornarono verso Montgenevre, dove bruciarono il villaggio, e si accamparono su Saint Sicaire, di fronte a Cesanne. Le armate francesi, al comando del maresciallo di Villars, nel frattempo passarono la valle della Moriana e attraversarono il Galibier il 10 agosto; nello stesso giorno, una parte si accampava sul Montgenevre. La comunità, fino a quel momento aveva ricevuto ordini sia dal subdelegato che dall’intendente, e fu impegnata a fornire supporto logistico per le truppe francesi. Tra il maggio e l’agosto sono attestati numerosi servizi, tra cui la fornitura di sessanta uomini per condurre e piazzare i cannoni fino alla cappella di San Gervasio, presso il Mont Genevre; il 30 giugno fu impegnata a fornire portatori per il trasporto di feriti all’ospedale di Briançon, mentre nello stesso mese trentaquattro uomini lavorarono alla riparazione del ponte sulla discesa di Clavieres. Nell’intero anno trasportarono 413 lettere per il servizio regio, a Briançon e a Cesanne. Nel luglio alloggiò le truppe, come il secondo battaglione di Beauvoisin, fornirono quindici bestie da viaggio per portare a Briançon dei feriti del reggimento di Cambresy, infine trasportarono 890 sacchi di farina da Briançon a Cesanne14.

L’arrivo dell’armata imperiale a Savoulx, territorio del mandamento d’Oulx, aveva provocato il saccheggio di chiese e cappelle, con esportazione di mobili e ornamenti sacri15. Si segnalavano furti di ornamenti e mobili a Gad, Col Ventoux e Amazas; vennero rovinate le coltivazioni, le case e le cascine a Sauze, provocando scarsezza

14 ADHA, Grand escarton et escarton de Briançon, Déliberations, E 731, Comptabilité, Estat et parselle

de la communauté du Montgenevre au compte d’escarton de l’année mil sept cent huit.

15 L’intendente di Susa nella sua relazione sui danni ai passaggi delle armate sabaudo-imperiali

sottolineava che «in occasione che l’armata entrò in esso territorio nell’anno 1708 era voce commune fosse seguito qualche picolo saccheggio alle case, etiando alle chiese; che l’armata in detto tempo gl’habbi consonto buona parte de loro foraggi, e paglie».

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nei raccolti dell’anno successivo anche a causa della permanenza delle soldatesche. Il generale d’artiglieria dell’armata sabauda aveva poi ingiunto alla comunità di Bardonneche l’invio, presso l’accampamento di Oulx, di tutta la quantità di fieno possibile16. L’accampamento aveva causato la perdita di boschi e danneggiamento di campi.

Altri saccheggi si erano avuti nel mandamento di Cesanne, dove si presero d’assalto case, foraggi, bestiami, mentre vennero imposte contribuzioni a Rollieres e a Champlas du Col, Bousson e Thures da parte di truppe valdesi.

L’11 agosto i francesi attaccarono gli imperiali, trincerati a Cesanne. Nel frattempo Exilles, dopo tre giorni di cannoneggiamento, si era arreso alle truppe alleate. Gli abitanti avevano perso granaglie, mobili, fieno, dovendo inoltre svolgere dei servizi a favore delle truppe occupanti. Il passaggio delle artiglierie aveva provocato danni a 250 giornate di vigna anche nel territorio di Chaumont, dove l’armata l’anno precedente aveva posto l’accampamento, arrecando notevoli disagi17.

Dopo la resa del forte di Exilles, il comandante della guarnigione che si era consegnato con 300 uomini venne però arrestato dalle truppe francesi, ed accusato di non aver compiuto il suo dovere. Fu giudicato a Grenoble, quindi degradato e condannato alla prigione perpetua, subendo anche la confisca dei beni.

Le operazioni militari si spostarono in val Chisone. Gli imperiali erano accampati ad Usseaux e a Balbotet. Da lì si mossero verso Fenestrelle, che attaccarono: dopo quattro giorni di cannoneggiamenti la guarnigione, composta di 400 uomini, si arrese. Dopo aver perso due fortezze fondamentali poste a difesa delle valli di accesso al Piemonte, il comandante francese si ritirò a Briançon e nella valle del Queyras, dove vi restò fino all’ottobre del 1708.

16 Le notizie trovano riscontro nell’elenco dei fieni forniti dagli uomini di Oulx all’armata sabaudo-

imperiale; cfr. ASCOULX, Parte I, Serie 2, Documenti antichi, Faldone 3, Editti, atti giudiziari,

ordinanze, ricevute, testimoniali di protesta, richieste, convenzioni, lettere, 1703-1761, Estat du foin

porté à Oulx pour le camp, 1709.

17 Nella quantificazione dei danni di guerra si riconosceva che «in occasione dell’attacco d’Exilles per

far la strada per l’artiglieria si devastarono diverse vigne sul territorio di detta comunità, che la loro vindemia fu in buona parte esportata come pure le castagne, fieni, e paglie, e parte anche delli stessi raccolti, che già li particolari havevano in loro case»

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Figura 1. Dettaglio dei luoghi e delle valli componenti gli escarton d’Oulx e di Pragelat, con quote

altimetriche a livello della casa comunale negli insediamenti storici (www.comuni-italiani.it)

L’anno seguente assunse il comando dell’armata in Delfinato il duca di Bervick, autore della memoria sulle frontiera con il Piemonte. Il generale sosteneva che la campagna «fut une des plus rudes qu’on peut esuyer». I magazzini de «cette frontiere» non si potevano più rifornire, per una carestia generale scoppiata in tutto

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il regno, con i raccolti rovinati dalle gelate. Anche a fronte della necessità di muli per il trasporto, l’autore si chiedeva quindi «comme l’armeée peut subsister dans ces montagnes n’y ayant aucun approvisionement et vu la difficulté quil y a d’y transporter des vivres». L’armata sabauda, non mancando di viveri, si accampò in Savoia, presso Conflans e Miolans; le manovre francesi continuarono, volgendosi verso Montmellian, e da qui, attraverso la Moriana, tornando di nuovo a Briançon. Le truppe sabaude, invece, rientrarono in Piemonte.

Ma nel 1709 la permanenza nei territori dell’alta valle della Dora Riparia continuò a provocare ulteriori disagi alle comunità. L’armata sabaudo-imperiale per molti mesi era stata accampata in tutta la valle. Nel territorio di Chaumont si trovavano i battaglioni con il quartier generale, e dal mese di settembre quattro compagnie di granatieri ed una di valdesi, permanenze che provocarono esportazioni nei vigneti, come ammise anche l’intendente di Susa, secondo cui «lo stanziamento degli imperiali, con lo stabilimento del quartier generale, provocò la requisizione dei fieni anche nelle parti montane, viti, tagliati alberi, rovinate case e cascine». Ad Exilles e Salbertrand erano stati requisiti i foraggi per le artiglierie, ed i raccolti per la sussistenza dei soldati.

I danni dalla presenza degli accampamenti si riscontrarono ad Oulx, dove il raccolto non era bastato per tutti gli abitanti, mentre venivano consumati dalle truppe i foraggi e la legna. L’intendente ammetteva che vi erano stati notevoli danni, soprattutto a causa del danneggiamento dei campi, e dall’impossibilità che vi fossero raccolti per gli anni successivi, essendo i terreni stati percorsi e calpestati18.

Nel 1710 le operazioni militari si spostarono nella valle di Barcellonette. Si trattò essenzialmente di movimenti di truppe e di posizionamenti che non condussero a scontri risolutivi. Ma la presenza dei militari nelle terre conquistate continuò a causare problemi alle comunità. A Chaumont nel mese di giugno si accamparono

18 «massime nel corrente per il soggiorno dall’armata fatto in detto luogo per più di tre mesi è

inestimabile non vedendosi all’intorno d’esso campo, e beni circonvicini ben pochi alberi remasti in piedi, che il territorio d’essa comunità non solo per il continuo campo sudetto, ma per la gran quantità de’ soldati, e seguito dell’armata, ch’erano costretti per la mancanza de boschi in vicinanza andarlo a cercar ne circonvicini, per il calpestio, che si faceva da medesimi, e vitture in tali occasioni, e nel tirar li boschi a basso è stato notabilmente dannificato, in modo tale che buona parte de beni non saranno in stato di fruttare per due o tre anni, massime in quelli si ritrovava il campo e altri per quali conveniva passare per andar al medemo».

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dodici battaglioni, che obbligarono la comunità a tagliare il grano, ancora verde, in maturazione nei campi. Le armate sabaude, di ritorno da Oulx e Cesanne, si fermarono di nuovo alla fine di ottobre, occupando i campi. Altre requisizioni erano avvenute ad Exilles, in particolare di foraggio, mentre sul territorio gli accampamenti avevano occupato 50 giornate di terra seminata.

Gli abitanti di Bardonneche erano stati poi obbligati dai generali e dall’intendenza di Susa a portare a Chaumont ed Exilles più di 60000 rubbi di fieno, e ad Oulx, nel mese di settembre, più di 1000 rubbi al giorno per gli equipaggi, inoltre legna per il quartier generale. I movimenti avevano sottratto muli e cavalli alla comunità per le loro necessità; l’accampamento aveva consumato il fieno, vi era stata requisizione di frumento e legumi, i campi non poterono essere coltivati, inoltre il taglio degli alberi per baracche e per il riscaldamento pregiudicava la sicurezza del territorio dalle inondazioni della Dora. Nella valle di Cesanne, gli accampamenti in più di due mesi dei due terzi dell’armata sabaudo-imperiale avevano provocato consumo di grano, fieno, ma anche il saccheggio degli ornamenti sacri della cappella di San Sicario, dove era stata demolita una conceria per il cuoio, dalla quale furono portati via pelli di vitello, e scarpe fabbricate. A Sestriere erano stati tagliati 540 alberi, a Rollieres erano stati portati via i coperti delle case, i mobili, oltre che grano e legna, come anche a Fenils, dove si denunciava la perdita di bestie lanute. A Mollieres si denunciò poi il taglio di 20000 piante di alberi, demolizione di case, requisizioni di alveari, foraggi. In generale l’intera Valle di Cesanne aveva sofferto duramente nell’anno 1710, come riconosceva anche l’intendente di Susa.

Nel 1711 le operazioni militari nelle Alpi abbassarono i livelli di intensità; la campagna era nelle sue fasi conclusive; le truppe francesi avevano subito l’iniziativa di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio, che comportò la perdita del controllo sulle vallate transalpine del Delfinato.

Le comunità si erano rese conto che il cambio di dominazione era in atto e che si trovavano costrette a costruire relazioni diplomatiche con il governo sabaudo, che si adoperò, fin dai primi momenti della conquista militare, ad ottenere la sottomissione e la fedeltà delle valli conquistate. Anche se l’annessione venne formalizzata con il trattato di Utrecht del 1713, negli anni precedenti si preparò il

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terreno al passaggio definitivo. A partire dal 1709 venne richiesto il giuramento di fedeltà ai rappresentanti dei villaggi, comunità e corpi ecclesiastici delle valli conquistate, attraverso l’ordine emanato il 2 gennaio da Filippo Pallavicino, barone di Saint Remy, feldmaresciallo e colonnello del reggimento guardie, nonché comandante generale delle truppe sabaude nella valle e provincia di Susa: «Il est ordonné aux communes, et particuliers de Chaumont, Exilles, Salabertrand, Oulx, Bardoneche, Sezanne et tous les villagers, et hameaux dependants d’icelles, de se rendre en personne de ses consuls, ou d’un iceux pour chacun des dictes villages, et dependances surnommés pou prester le serment de fidelitè envers S.A.R. au nom de sa dicte commune, et dependances... la prestation du dicte serment, le quel il se devra prester... dans la ville de Suze et hostel de mons. le juge mage de sous dictes Vallées et par devant luy souls...»19. L’ordine venne rivolto ai villaggi dell’escarton d’Oulx ed alla prevostura di San Lorenzo, ente ecclesiastico che rappresentava nei due versanti alpini un centro di potere non solo religioso, ma anche politico, di forte influenza delfinale20:

Data Luogo e rappresentanti locali

5 gennaio Giuseppe Ambrois, console del villaggio di Bardonneche, Jean Pier Rochas,