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Il vero fondatore di al-Qaeda

L’opinione pubblica occidentale è convinta che lo sviluppo del movimento del jihād mondiale e la fondazione di al-Qaeda vadano ricondotti a Usāma bin Lādin.66 solo gli specialisti sanno invece che tutto

questo lo si deve ad ‘Abdallāh ‘Azzām (1941-1989), ‘alīm palestinese nato in un villaggio a pochi chilometri da Jenin, in Cisgiordania.67 sintomatico

il fatto che non esistano biografie di valore su questa figura,68 a parziale

spiegazione della sua scarsa notorietà al di fuori della cerchia degli studiosi o dei militanti più acculturati.

nato in una famiglia rispettabile e religiosa, ma non bigotta, che spesso ha preso le distanze dalle sue attività, ‘Abdallāh ha mostrato fin da giovane notevoli qualità intellettuali. Entrò in politica fin da ragazzo, dapprima facendo attività fra i coetanei del suo villaggio, poi unendosi ai Fratelli Musulmani a metà degli anni Cinquanta. Un suo insegnante lo presentò al responsabile dei Fratelli Musulmani in Transgiordania, ‘abd

65 L’espressione è di V. Fiorani piacentini, Islam, p. 158.

66 di seguito, nella trascrizione di questo nome non si useranno i segni diacritici. Il nome di Bin Laden è entrato talmente tanto a far parte del lessico comune nella sua forma colloquiale che si ritiene preferibile utilizzarlo in questo modo.

67 Le informazioni riportate di seguito sono tratte da Thomas heggammer, ‘Abdallah

‘Azzam, l’imam del ‹‹jihad››, in J. p. Milelli, Al-Qaeda, pp. 87-170.

al-Raḥmān Khalīfa che, colpito dal giovane e brillante ‘Abdallāh, divenne suo mentore. In questo periodo ‘Azzām frequentava con profitto l’istituto agrario e si dedicava agli studi religiosi; lesse le pubblicazioni dei Fratelli Musulmani e, in particolare, gli scritti di ḥasan al-Bannā. Una volta ottenuto il diploma, ‘Abdallāh si dedicò all’insegnamento, ma nel 1963 decise di abbandonare il lavoro di professore e di approfondire gli studi religiosi. si trasferì allora in siria e si iscrisse alla facoltà di diritto islamico all’Università di damasco, dove si laureò brillantemente nel 1966. nella capitale siriana ‘Azzām entrò in contatto con il fervido ambiente religioso e politico locale e conobbe importanti personalità, partecipando a riunioni e dibattiti.

Nel 1965 si sposò con una giovane palestinese che conosceva fin da bambino, dalla quale ebbe otto figli. Dopo la laurea, tornò in Cisgiordania, dove si dedicò nuovamente all’insegnamento e alla predicazione religiosa. a seguito dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, nel 1967, ‘Azzām si trasferì con la famiglia in Giordania, a Zarqā, tuttora uno dei più grandi campi profughi del Medio oriente,69 per tornare poco dopo ad

amman, dove continuò a dedicarsi all’insegnamento. In questo periodo partecipò al “jihād palestinese”. Decise inoltre di rinunciare, assieme alla famiglia, a un tenore di vita tutto sommato agiato, per trasferirsi dai quartieri residenziali di Amman di nuovo a Zarqā, scegliendo di vivere in una baracca. si dedicò ad attività paramilitari e divenne capo di una base nel villaggio di al-Marw.

I genitori di ‘Azzām disapprovarono le scelte di vita del figlio e il padre gli ordinò di riprendere il suo lavoro di insegnante, mentre la moglie cadde in disgrazia presso la sua famiglia per avere condiviso le scelte del marito. ‘Azzām non rinunciò agli studi e nel 1968 si iscrisse all’Università di al- azhar, al Cairo, dove nel 1969 si laureò a pieni voti in diritto musulmano.

L’anno successivo gli fu offerto un posto di insegnante ad Amman, che accettò. In questo periodo prese le distanze dalla resistenza palestinese, forse troppo influenzata, agli occhi di ‘Azzām, dall’OLP, che lui considerava troppo laica. Del resto, con ogni probabilità, ‘Azzām deve

69 A causa delle pessime condizioni socio-economiche dei rifugiati e dell’afflusso di combattenti palestinesi dall’Afghanistan, all’inizio degli anni Novanta Zarqā è diventata il centro dell’islam militante in giordania e tutt’ora questa località continua a fornire combattenti al jihadismo globale. Da qui proviene uno dei più efferati leader del radicalismo islamico, Abū Muṣ’ab al-Zarqāwī. Ibid., p. 91.

aver rivestito un ruolo marginale nel “jihād palestinese”, altrimenti non avrebbe potuto rivestire incarichi in istituzioni scolastiche pubbliche.70

Nel 1971 ‘Azzām ottenne una borsa di studio per un dottorato ad al-azhar. Tornò quindi al Cairo quando si era da poco conclusa la dura repressione messa in atto nel 1966 da nasser contro i Fratelli Musulmani, culminata con la condanna a morte, tra gli altri, di Sayyd Quṭb, oltre che con l’arresto di numerosi militanti, molti dei quali brutalmente torturati in carcere. nel 1970 si era anche compiuta la successione a nasser, con l’ascesa al potere di Anwar al-Sādāt, che chiuse l’eredità del suo predecessore e cercò inizialmente il consenso del radicalismo islamico. L’ambiente politico egiziano in quegli anni era molto vivace e, grazie alla sua appartenenza ai Fratelli Musulmani, ‘Azzām poté tessere una fitta rete di relazioni, entrando persino in rapporti con la famiglia di sayyd Quṭb.71 rientrato in giordania, si dedicò all’insegnamento universitario

di diritto islamico, divenendo molto popolare fra gli studenti. I suoi corsi erano sempre molto affollati: il suo messaggio politico e i suoi incitamenti al rispetto dei valori etici e comportamentali dell’islam conservatore esercitavano un grande potere si attrazione nei confronti di molti giovani. In Giordania, ‘Azzām aveva ormai insegnato a un’intera generazione di ragazzi, lasciando loro l’eredità dell’islam politico. In questo periodo ‘Azzām predicava nelle moschee e i suoi discorsi venivano registrati su cassette e diffusi su scala mondiale. Viaggiò in tutto il mondo arabo e sembra sia andato persino negli stati Uniti, dove tenne diverse conferenze.72 Verso la fine degli anni Settanta, la sua posizione, ormai di

spicco all’interno e al di fuori dell’organizzazione dei Fratelli Musulmani in giordania e i suoi discorsi, spesso critici nei confronti del governo, suscitarono l’allarme delle autorità giordane, che lo osservavano ormai da tempo e avevano minacciato più volte di arrestarlo. Un litigio con la rivista al-Ra’y al-‘Āmm, che aveva pubblicato una vignetta satirica nei confronti dell’islam, fornì al governo giordano il pretesto per sospenderlo dall’incarico. ‘Azzām decise allora di lasciare il paese dove, era chiaro, non poteva più svolgere le proprie attività e insegnare liberamente. non potendo partecipare alla resistenza palestinese, si recò nella culla dell’islam

70 Ibid., p. 93. 71 Ibid., p. 94. 72 Ibid., p. 95.

radicale, l’arabia saudita. nel 1980 ottenne un incarico all’Università re Sa‘ūd di Jeddah. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta l’Arabia Saudita era stata meta di un flusso di Fratelli Musulmani siriani ed egiziani che lasciavano i paesi di origine per sfuggire alle persecuzioni dei rispettivi regimi e trovavano lavoro come docenti nelle università saudite. a Jeddah ‘Azzām incontrò Muḥammad Quṭb, fratello di Sayyid.73 Inoltre,

l’appartamento in cui viveva con la sua famiglia era di proprietà di Bin Laden. non vi sono però prove che i due uomini si siano incontrati in arabia saudita.74

Sempre nel 1980, durante il pellegrinaggio alla Mecca ‘Azzām incontrò l’egiziano Kamāl al-Sanānīrī, affiliato ai Fratelli Musulmani. Questi era partito per l’afghanistan nel 1979 e nel 1980 aveva mediato tra i diversi gruppi combattenti rivali, riuscendo a porre le basi dell’Unione islamica dei mujāhidīn afghani, la cui fondazione fu formalizzata proprio durante il pellegrinaggio del 1980.75 Non si sa molto dell’incontro tra ‘Azzām e

al- Sanānīrī, ma è certo che lasciò un segno profondo nella vita di ‘Azzām, il quale decise di partire per l’afghanistan dopo questo incontro. Chiese il trasferimento all’università internazionale islamica di Islamabad, fondata da poco e sovvenzionata dal re ‘Abd al-‘Azīz. Partì per il Pakistan nel 1981.76

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