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L'introduzione del culto: motivazioni e aspetti fondant

III.1. Un santuario pubblico e il suo racconto di fondazione: la Santa Casa presso il convento teatino di Sant’Abbondio a Cremona

III.1.1. Fonti per la storia della Santa Casa

Rispetto alla chiesa e al convento, per i quali è sopravvissuta una documentazione lacunosa, la storia del sacello lauretano è nota e il luogo è ancora oggi visitabile e ben conservato. Fra Sei e Settecento varie tipologie di fonti - storiografiche, letterarie e documentarie - si sono occupate a più riprese delle vicende di fondazione, celebrando la figura del promotore Giovan Pietro Ala e descrivendo con dovizia di particolari le travagliate circostanze che hanno condotto all‟edificazione del nuovo santuario, ponendo particolare attenzione alla sua fortuna devozionale.

La prima testimonianza nota sul sacello è datata 1627 ed è stata redatta a pochi anni dalla fondazione da un testimone attendibile: il sacerdote Pellegrino Merula, rettore delle chiese di San Nicolò e San Michele Nuovo nonché confessore di Giovan Pietro Ala179. Nella

sua opera più celebre, il Santuario di Cremona, il religioso riassume per la prima volta i fatti relativi alla Santa Casa registrandone l‟immediato successo; il suo testo rappresenterà la fonte principale di notizie per i successivi interventi storiografici fra cui quello di Giuseppe Bresciani180. Informazioni preziose e particolareggiate sono contenute anche nelle cronache

redatte verso la metà del Seicento dai teatini di Sant‟Abbondio, in cui è contenuta la notizia che dichiara il ruolo centrale assunto dal loro sacello: nel 1647, su richiesta della Casa Generalizia di Roma, i chierici cremonesi allegano all‟Estratto delle storie della Casa di

Cremona una Breve relatione della fondatione della Santa Casa di Loreto […], compilata in

178

Il museo conserva paramenti e suppellettili sacre, dipinti e opere d‟arte di vario genere, cfr. Il Museo Lauretano. Parrocchia di S. Abbondio, Cremona, Cremona 2006. Per un‟analisi degli aspetti architettonici cfr. BONDIONI-TERENZONI,2001, pp. 193-214.

179 P. M

ERULA, Santuario di Cremona, in Cremona per Batolomeo & eredi di Baruccino Zanni 1627,pp. 100-102. Cremonese d‟adozione, il Merula è originario del borgo parmense di Zibello ed è ricordato principalmente per la sua attività di scrupoloso raccoglitore delle memorie religiose cittadine. Per la bibliografia completa si veda F.ARISIO,Cremona literata, III, Cremonae apud Petrum Ricchini,

1741, pp. 254-255, ma anche I.AFFÒ,Memorie degli scrittori e letterati parmigiani,V, in Parma dalla

Stamperia Reale, 1797, pp. 11-13. Il rapporto con Giovan Pietro Ala è intenso e documentato dalle fonti. Per citare un esempio, in data primo gennaio 1624, anno di fondazione della Santa Casa, il Merula gli dedica la sua ultima opera rivolta all‟esaltazione delle virtù religiose dei cremonesi, data alle stampe su sollecitazione dello stesso Ala, cfr.P.MERULA Nobilissima raccolta de cremonesi in santità insigni, et eminenti, in Brescia 1624, pp. 1-4.

180 BSCr, G.B

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aggiunta all‟Historia di Monsignor Del Tufo181. Considerata l‟importanza crescente del

sacello, i padri ritengono opportuno stendere un accurato resoconto dei fatti, a una ventina d‟anni circa dalla fondazione, dilungandosi sugli eventi relativi alla costruzione, impresa ancora viva nella loro memoria; per questo motivo, essi forniscono nei loro manoscritti una cronaca più ampia e dettagliata rispetto a quella succinta del Merula. Della Santa Casa cremonese parla anche Giuseppe Silos nel secondo volume della Historiarum Clericorum

Regularium182, avvalendosi degli scritti inviati dai chierici cremonesi all‟Archivio Generale di

Roma, specialmente la Breve relatione del 1647.

La sintesi più completa, una sorta di vero e proprio racconto di fondazione della Santa Casa cremonese, viene redatta nel 1734 dallo storico teatino Francesco Mazzetti, celebre predicatore di nobili origini proveniente da Casale Monferrato e stimato compilatore di testi edificanti183. Avvalendosi dell‟archivio di Sant‟Abbondio, al tempo ancora intatto e contenente

tutte le fonti sopra citate e molte altre oggi perdute, il Mazzetti manda alle stampe su esortazione del preposito della casa cremonese, Antonmaria Raimondi, la Compendiosa

istoria della incoronata miracolosa effigie di Maria Vergine di Loreto protettrice di Cremona, che si venera presso la chiesa di Sant‟Abbondio de‟ PP. Chierici Regolari Teatini184, un

esaustivo resoconto storico-devozionale dai toni encomiastici celebrante la gloria del sacello e la fortuna dell‟immagine mariana in esso contenuta, dalla fondazione alla rinascita settecentesca di cui il Mazzetti è stato testimone, passando in rassegna ogni aspetto del culto.

Non meno importanti per la ricostruzione dei fatti sono, infine, le fonti documentarie, diplomatiche e notarili in particolare. Le varie fasi dello sviluppo, principalmente devozionale, del sacello possono essere seguite attraverso i lasciti testamentari dei fedeli locali e le delibere del consiglio comunale effettuate in occasione delle solennità pubbliche proclamate in onore della Madonna di Loreto fra i secoli XVII e XVIII.

Il racconto di fondazione della Santa Casa cremonese altro non è che la risultante dell‟interazione delle varie fonti sopra citate: al di là della veste miracolistica e celebrativa

181 AGTRo, Cremona, fasc. I bis (675 bis), Breve relatione

…, pp. 160-167. Il documento è in parte pubblicato da FOGLIA, 1990, pp. 119-120.

182 S

ILOS, II, 1655, pp. 484-488. Lo storico parla della fondazione lauretana anche nel primo

volume all‟anno 1579, in relazione all‟insediamento dei teatini a Cremona, cfr. ID., I, 1650, p. 587. Un

accenno alla Santa Casa di Sant‟Abbondio, citata assieme a quella di Verona come una fra le più mirabili realizzate in seno all‟ordine, si trova anche in G.M. MAGENIS, Nuova e più copiosa storia

dell‟ammirabile ed apostolica vita di S. Gaetano Thiene patriarca de‟ Chierici Regolari, in Venezia presso Giacomo Tommasini, 1749, pp. 449-450.

183 Per il profilo biografico e bibliografico del Mazzetti si vedano G.A. M

ORANO, Catalogo degli

illustri scrittori di Casale, e di tutto il Ducato di Monferrato, in Asti nella stamperia del Pila, 1771, p. 67 e VEZZOSI,II,1780, p. 47.

184 F. M

AZZETTI, Compendiosa istoria […], nella stamperia vescovile di Filippo G. Giacopazzi,

Piacenza 1734. Il Vezzosi incappa in una svista quando afferma che il teatino «scrisse un compendio dell‟historia dell‟effigie di M.V. di Loreto, venerata nella chiesa di S. Abbondio di Verona», cfr. VEZZOSI,

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che caratterizza molti di questi scritti, è possibile seguire in modo abbastanza preciso le tappe della fondazione, facendo luce sulle tensioni e aspirazioni di fedeli e promotori e ricostruendo i caratteri del vivace contesto sociale che ha consentito il generarsi di una simile devozione.