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Reso formalmente autonomo dopo il Congresso di Napoli, l'Ufficio Formazione si trova a far fronte a difficoltà di assestamento dovute alla mancanza di personale e a vari problemi logistici, per cui continua, per un certo periodo, ad appoggiarsi alla Spes. Non solo Rumor mantiene la reggenza di entrambe le strutture, ma il nuovo ufficio continua a rendere a quello cui apparteneva l'importante servizio della formazione dei propagandisti, tramite l'organizzazione di corsi di primo e secondo grado. Una descrizione esaustiva dei parametri da seguire nella loro pianificazione e nel loro effettivo svolgimento, è fornita da una nota diramata da Rumor nel 195431. Anche in questo caso, l'azione è ideata al centro e si dispiega poi nelle provincie: ogni dirigente locale deve infatti individuare fra gli

28 A. Mariuzzo, The training and education of the propagandists in the "repubblica dei partiti": internal-circulation

periodicals in the PCI and in the DC(1946-1958), in «Journal of Modern Italian Studies», 16 (1), 2001, pp. 108-125.

29 ASILS, Fondo Consiglio Nazionale, sc. 11, f. 23, Seduta del 30 giugno 1951.

30 ASILS, 22 ottobre 1958, Fondo Segreteria Politica, sc. 50, f. 58, Circ. n. 1520/58 (51 Spes). 31 ASILS, 5 agosto 1954, Fondo Segreteria Politica, sc. 35, f. 4, Circ. n. 156/54 (36 Spes).

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iscritti non più di cinquanta elementi fra quelli ritenuti politicamente più promettenti e incoraggiarne la partecipazione al corso di primo grado. In via preferenziale, il reclutamento avviene fra soggetti giovani a cui non sono richieste particolari esperienze pregresse né titoli di studio, bensì buone doti intellettuali e evidenti attitudini comunicative. Il corso di secondo grado, che segue a una breve distanza temporale, costituisce un approfondimento del precedente ed è riservato a una selezione ristretta di trenta elementi. Al termine di entrambi, una commissione qualificata esprime una valutazione sull'andamento e delibera in merito alla programmazione di linee positive di intervento, tenendo conto della particolare situazione ambientale nella quale i frequentanti saranno poi chiamati a operare nelle rispettive provincie. Particolarmente interessanti sono le istruzioni che il segretario nazionale impartisce affinché i corsi trovino una proficua attuazione, in quanto, oltre a completare il quadro informativo, contribuiscono a illuminare aspetti precipui della mentalità della classe politica democristiana. Nella modulazione delle cinque giornate previste vi è un'intenzione manifesta di rifarsi all'esempio del ritiro monastico, a partire dalla scelta stessa del luogo ospitante che deve avvenire secondo principi di isolamento e quiete. Gli incontri devono avvenire in forma chiusa e i partecipanti devono immergersi in un'atmosfera di studio e riflessione – quasi contemplativa – che possa propiziare un clima di condivisione e affiatamento. Durante l'intero periodo, l'assistenza spirituale, considerata un bisogno sommamente sentito dai partecipanti nonché un requisito imprescindibile per un fruttuoso svolgimento, è assicurata dalla presenza di un sacerdote. Quotidianamente, i lavori si aprono con una messa contenente un’omelia ispiratrice e si concludono con una preghiera rivolta alla salvezza degli alti esponenti del partito e dello Stato. Non meno importante del sacerdote è la figura del direttore, nominato di concerto fra la Segreteria Provinciale Spes e l'Ufficio Centrale di Formazione. Solida cultura, comunicatività spiccata e visione politica acuta devono contraddistinguere il suo profilo intellettuale, fungendo da guida per i partecipanti con i quali vive a stretto contatto per tutto il tempo. Il libero confronto deve essere sollecitato e propiziato in ogni occasione possibile: nella discussione comune al termine delle relazioni così come negli incontri serali con i dirigenti e i parlamentari locali appositamente invitati. Alla fine del seminario, il direttore deve avere inoltre cura di compilare le schede segnaletiche dei partecipanti e stilare una relazione conclusiva. Il documento specifica che i corsi devono essere obbligatoriamente programmati e svolti in tutte le provincie attingendo a fondi locali, senza introdurre varianti rispetto allo schema indicato. Sotto il profilo propedeutico, il ciclo delle lezioni previste deve portare a una piena conoscenza del panorama generale italiano nelle sue componenti e a un giudizio consapevole delle diverse forze politiche operanti in Italia, senza trascurare l'analisi critica della linea politica e programmatica della Democrazia cristiana negli affari esteri come in quelli interni.

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propagandistici e apologetici, ma deve essere il frutto di una effettiva e seria maturazione del giudizio politico che renda i frequentanti capaci di assumere future responsabilità di azione e di influire positivamente sull'opinione pubblica, non solo nel momento elettorale ma in modo costante. A ben vedere, l'obbiettivo prefissato è invero ambizioso e va ben oltre la mera necessità di reperire agenti per la propaganda, trattandosi della selezione di futuro personale politico. Nondimeno, il bilancio di questo primo tentativo non è positivo. È lo stesso Rumor a constatare come gli esiti si attestino a un livello inferiore alle aspettative e le sue direttive rimangano in larga misura lettera morta32. Nella maggior parte dei casi, infatti, i direttori scelti intendono il proprio ruolo quale un riconoscimento onorifico limitandosi a presenziare all'inaugurazione, i relatori sono spesso privi delle qualifiche richieste e durante le lezioni, gravate da ritardi nella distribuzione dei materiali didattici, molti temi non vengono adeguatamente approfonditi. Allo stesso modo, le relazioni finali appaiono per lo più sbrigative e laddove le esercitazioni prevedano indagini d'opinione nella propria area da parte dei corsisti, queste sono poco esplicative in quanto condotte con più empirismo che metodo.

Naturalmente, già in precedenza la Spes aveva organizzato corsi di formazione, ma sempre in prossimità di scadenze elettorali e senza mai compiere alcun passo verso una più organica definizione. Al solito, le cause del provvisorio insuccesso vengono identificate nella difficoltà di controllare in maniera stringente le succursali del partito, senza però mettere in discussione l'opportunità di fondo di questo primo tentativo. Rumor ribadisce con vigore l'importanza della formazione difendendo la sua utilità anche sotto il profilo motivazionale, nella convinzione che la possibilità di prendere parte a discussioni aperte su temi complessi possa infatti dare ai più giovani l'impressione di avere un ruolo non soltanto formale nel partito, quel che ha una valenza molto forte soprattutto in quelle provincie dove più limitato è il loro coinvolgimento da parte di un ceto politico chiuso. Alla luce dei risultati, propone, quale correttivo nell'impostazione generale, di riservare i seminari provinciali e regionali alla sola formazione dei propagandisti e di predisporre invece una Scuola Nazionale per quella più specifica dei quadri e degli esperti di partito. Prodromo della futura «Scuola della Camilluccia», quella qui adombrata dovrebbe essere organizzata come una facoltà universitaria e disporre di un corpo docente fisso per garantire continuità. Rumor puntualizza come alle competenze culturali, i docenti debbano unire anche spiccate doti politiche ed è per tanto indispensabile la fattiva collaborazione dei parlamentari democristiani, come normalmente avviene nelle scuole del Partito comunista. Precetti identici vengono non molto tempo dopo ribaditi in un appunto in previsione di un seminario estivo a Castelgandolfo33, altresì degno di attenzione in quanto vi si raccomanda la presenza

32 ASSR, Fondo Rumor, Attività politica nazionale e internazionale, Attività nella Democrazia Cristiana, b. 35, f. 324,

Considerazioni generali sul lavoro formativo.

33 ASSR, Fondo Rumor, Attività politica nazionale e internazionale, Attività nella Democrazia Cristiana, b. 35, f. 324,

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costante di uno psicologo, anziché di un sacerdote, nell'opera di assistenza ai convenuti.

La creazione dell'Ufficio Formazione, al di là delle criticità iniziali, avvia la progressiva separazione fra la sfera educativa e quella persuasiva, complementari invece nella concezione originaria di Dossetti così come nelle riflessioni di Rumor. Sul piano operativo, l'azione di propaganda diviene dunque preponderante, e nella sua orchestrazione l'afflato pedagogico si esaurisce progressivamente.