• Non ci sono risultati.

Prima della creazione del Centro Documentazione, la comunicazione pubblica è del tutto assente e viene per l'appunto compensata parzialmente dalla propaganda democristiana, che però risponde ad esigenze differenti ed è espressione evidente di una parte politica ben precisa. Come ricordato, l'incarico di direttore viene conferito a Spinetti, per il quale ciò segna il ritorno nell'amministrazione centrale dello Stato. Si tratta di una personalità indubbiamente degna di rilievo, ancorché oggi poco conosciuta. Notizie relative alla sua biografia si possono desumere, in parte, direttamente dalla lettura dei suoi scritti73 e in parte da articoli e saggi inerenti la Scuola di Mistica Fascista (cui è contiguo

72 ACS, PCM, Servizi Informazioni e Ufficio Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica (1861-1980), D4 Quotidiani e

periodici italiani, b. ?, f. 7.

73 Per quanto riguarda gli scritti precedenti alla Seconda guerra mondiale si veda: Fascismo universale, Roma, Tipografia

Italia, 1933; La reazione morale, Roma, Signorelli, 1933; L'Europa verso la rivoluzione, Roma, Edizioni di Novissima, 1936; Mistica fascista nel pensiero di Arnaldo Mussolini, Milano, Hoepli, 1936; Fascismo e libertà verso una nuova

sintesi, Padova, CEDAM, 1940. Per la produzione successiva vedi: Difesa di una generazione, Roma, OET, 1948; Civiltà in crisi. Verso un nuovo umanesimo, Roma, Bocca, 1955; I giovani hanno ragione. Verso una nuova sintesi di valori,

Roma, Capriotti, 1957; Le relazioni pubbliche nella pubblica amministrazione, Istituto di studi sul lavoro, 1957; Diritto

al lavoro e crisi del diritto, Padova, CEDAM, 1959; Economia di servizio. Solidarismo, iniziativa privata e partecipazioni statali, Milano, Giuffrè, 1959; Vent'anni dopo, ricominciare da zero; Roma, Ed. Solidarismo, 1964; Manuale della protesta dei giovani. Dalla protesta alla denuncia, Roma, Ed. Solidarismo, 1968; La riforma dello Stato. Dalla protesta globale alla contrapposizione di un nuovo sistema, Roma, Ed. Solidarismo, 1969; Presupposti ideali per la contestazione totale nel mondo; Roma, Ed. Solidarismo, 1972.

56

negli anni trenta e quaranta)74, il Minculpop75 e la condizione dei prigionieri di guerra italiani nei campi inglesi76. Nato a Roma nel 1908, Spinetti inizia a mettersi in luce negli anni in cui frequenta la Facoltà di filosofia e aderisce ai GUF. Nel 1933 fonda il foglio «La Sapienza», dalle cui pagine propone una battaglia per un rinnovamento spirituale nell'ottica della rivoluzione fascista e del culto del Duce. Sempre nello stesso anno organizza il Convegno Anti-idealista, nel corso del quale viene sottoposto a dura critica l'attualismo teorizzato da Giovanni Gentile – gli atti sono raccolti nel volume

Antidealismo77 con la curatela di Giorgio De Simma, pseudonimo di Spinetti – e viene chiamato da Gaetano Polverelli all'Ufficio Stampa del Capo di Governo. Qui riceve l'incarico di redigere un dettagliato progetto per l'organizzazione di una «sezione propaganda», rimasto tuttavia inattuato. In seguito passa alla Direzione Generale della Stampa Estera presso il Ministero della Cultura Popolare, ed è proprio nella qualifica di funzionario del Minculpop che viene invitato, nel 1940, al I° Convegno Nazionale di Mistica Fascista (a proposito del quale redige una nota per Alessandro Pavolini). Spinetti aveva stretto rapporti con la scuola già da diverso tempo, pubblicando articoli sulla rivista ufficiale «Dottrina fascista» e curando un volume su Arnaldo Mussolini (co-fondatore insieme a Nicolò Giani) nel 1936. Negli anni immediatamente precedenti alla Seconda guerra mondiale, dà alle stampe un'antologia scelta dei discorsi di Mussolini e un ultimo saggio filosofico sullo spirito del fascismo78. Arruolatosi volontario allo scoppio del conflitto, partecipa alle operazioni militari in Africa e dopo essere stato fatto prigioniero dagli inglesi viene internato nel campo di Yol. Una volta rimpatriato, fonda e dirige due periodici: «Tempo Nostro» e «La Voce del Prigioniero» (nel secondo si fa portatore delle istanze dei prigionieri italiani che, alla sua stregua, avevano deciso di non passare con gli Alleati dopo l'8 settembre). Nel dopoguerra, Spinetti si reinserisce progressivamente nella vita pubblica nazionale e, nel 1948, affronta apertamente e in chiave auto-assolutoria il problema della propria adesione al fascismo nel volume Difesa di una generazione, nel quale, non rinnegando la passata esperienza, qualifica quello fascista un esperimento politico concluso e del tutto inadeguato al contesto post-bellico79.

74 Vedi A. Grandi, Gli eroi di Mussolini, Niccolò Giani e la scuola di mistica fascista, Milano, Rizzoli, 2004; T. Carini,

Niccolò Giani e la Scuola di Mistica fascista 1930-1943, Milano, Mursia , 2009; A. Tarquini, The Anti-Gentilians during the Fascist Regime, in «Journal of Contemporary History», Vol. 40, n. 4, 2005, pp. 637-662; D. D. Roberts, Myth, Style, Substance ann the Totalitarian Dynamic in Fascist Italy, in «Contemporary European History», Vol. 16, n. 1, 2007, pp.

1-36; F. Gorla, La mistica fascista nell'ideologia e nella politica governativa del regime, in «Storia in Lombardia», anno XXXII, n. 3, 2012, pp. 25-67.

75 Vedi B. Garzarelli, Fascismo e propaganda all'estero. Le origini per la Direzione generale per la propaganda

(19331934), in «Studi storici», anno 43, n. 2, 2002, pp. 477-520; M. Forno; Aspetti dell'esperienza totalitaria. Limiti e contraddizioni nella gestione del "Quarto Potere", in «Studi storici», anno 43, n. 3, 2006, pp. 781-817.

76 Vedi S. Lombardo, Prigionieri per sempre. Politiche di propaganda e storie di prigionia italiana tra Egitto e India,

Roma, Aracne, 2014.

77 G. De Simma, Antidealismo, Roma, Cremonese, 1934.

78 B. Mussolini, Spirito della Rivoluzione fascista, a cura di Gastone Silvano Spinetti, Milano, Hoepli, 1938; G. S. Spinetti,

Fascismo e libertà verso una nuova sintesi, Padova, CEDAM, 1940.

57

Le dinamiche relative al conferimento a Spinetti dell'incarico di direttore del Centro Documentazione rimangono ignote, seppure parzialmente illuminate da una nota informativa del 1956 sul suo conto, recentemente emersa fra le carte di Mariano Rumor80. Secondo tale documento, Spinetti viene contattato solo dopo numerosi rifiuti da parte di ex-funzionari del Minculpop, non più disposti ad assumersi responsabilità dirette in un settore delicato quale la propaganda governativa. Come nel caso di Bernabei, il giudizio sul conto del funzionario è tutt'altro che lusinghiero: Spinetti viene descritto come più ambizioso che competente – effettivamente, pur potendo vantare indiscussa esperienza sia nella macchina statale che nel giornalismo, è relativamente nuovo al settore che è chiamato a sovrintendere – e il suo carattere accentratore lo conduce presto a dissidi con gli altri dirigenti del Servizio. Riserve non meno severe sono espresse sul conto dei collaboratori di cui si avvale, selezionati senza tenere conto delle effettive competenze e per di più inopportunamente eterogenei dal punto di vista politico. Fra il 1954 e il 1965, inoltre, Spinetti è oggetto di attenzione da parte della Direzione di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, in quanto sospettato di passare informazioni riservate a organi di stampa vicini ai partiti di sinistra81, non tanto per affinità ideologica quanto per la volontà di avvantaggiarsi dall'eventuale danneggiamento dei colleghi del Servizio. Nell'intero dossier, occorre precisare, non emerge alcuna prova certa a conferma del sospetto, che dunque tale rimane, e anzi in diversi casi vengono smentiti episodi precedentemente riferiti. Anche sorvolando su questo punto, però, il fascicolo fornisce un quadro dell'esperienza professionale di Spinetti che si presenta in linea con quanto riportato sia nella nota informativa che in una precedente lettera di dimissioni (sulla quale occorrerà tornare). Essenzialmente, il motivo del malcontento del funzionario viene individuato nella sua ambizione di costituire una struttura improntata a una maggiore autonomia (e dotata di più ingenti risorse economiche) e nella conseguente frustrazione dovuta alla mancata realizzazione di questo proposito. Indubbiamente, i rapporti intrattenuti da Spinetti con colleghi e superiori appaiono problematici, nondimeno, una volta assunta la direzione del Centro Documentazione, il funzionario – di concerto con Tupini – predispone in tempi brevi i programmi, destinati a rimanere a lungo invariati, relativi all'attuazione della comunicazione pubblica governativa.