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Lineamenti dell'evoluzione istituzionale del Servizio Informazioni

Nel 1977, il Servizio Informazioni e Ufficio della Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica (Siuplas) della Presidenza del Consiglio cura la pubblicazione, nella collana «Quaderni di Vita Italiana», di un volume monografico intitolato, tautologicamente, I servizi informazioni e della proprietà letteraria

della Presidenza del Consiglio50. Nella sua concisa nota introduttiva, Italo Borzi – Direttore Generale in carica dal 1974 – osserva come:

Tra i compiti di maggior rilievo dello Stato democratico vi [siano] certamente quelli di provvedere all'esigenza di informare obbiettivamente il cittadino sull'attività del Governo e alla necessità, da parte dei pubblici poteri, di conoscere le richieste, i problemi e gli orientamenti dell'opinione pubblica, di promuovere la diffusione della cultura, di tutelare i diritti patrimoniali degli scrittori, di sostenere con opportune misure

Nazionale Sportivo Libertas dal 1° luglio al 31 ottobre 1954.

49 ASILS, Fondo Segreteria Politica, sc. 13, f. 1, Appunto 50.09.28.S.P.11.150, non datato ma antecedente al 1951. 50 I servizi informazioni e della proprietà letteraria della Presidenza del Consiglio, Istituto Poligrafico dello Stato, 1977.

47 legislative la stampa.

Posta questa premessa, l'insigne studioso di Pirandello asserisce, quindi, che

l'azione dei Servizi si svolge in un contesto di globalità, nel senso che le direttrici sopra indicate convergono nell'unico fine di testimoniare, sul piano operativo, l'interesse e l'attenzione della Pubblica Amministrazione ai problemi della cultura quale si manifesta nel diritto d'autore, nella stampa, nell'informazione, considerata anche nei suoi valori formativi51.

Già da queste poche righe, si evince con chiarezza che le mansioni assolte afferiscono ad ambiti molteplici. Se una prima linea di demarcazione può essere tracciata fra il polo dell'informazione e quello della cultura, all'interno di queste macro-categorie le sfumature si diversificano però ulteriormente. Per quanto riguarda l'informazione, essa può essere di due tipi: attiva, quando emana dal centro ed è indirizzata ai cittadini e agli organi di stampa; ricettiva, quando viene invece raccolta per mezzo del monitoraggio dei media e dell'opinione pubblica. Logicamente sussistono, all'interno sia dell'informazione attiva che di quella ricettiva, declinazioni ulteriori. E un discorso analogo può essere fatto anche per il settore culturale, laddove da una prima distinzione fra promozione dell'editoria italiana e tutela del diritto d'autore discendono più specifiche attribuzioni.

Le implicazioni di questa differenziazione progressiva non rimangono confinate alla speculazione teorica, bensì si riflettono concretamente nell'organizzazione stessa delle singole divisioni e del personale. Il volume citato però non è di grande utilità per comprendere come tutte queste sfaccettature si articolino nel tempo, essendo interamente dedicato alla minuziosa descrizione del suo ordinamento così come si presenta alla fine degli anni settanta. Al suo interno si può rinvenire solo una cronologia minima, per il resto è perfettamente in linea con il taglio aridamente istituzionale che accomuna i volumi della collana a cui appartiene e fra le sue pagine non vi è in definiva alcun intento realmente storicizzante.

La fisionomia del Servizio viene plasmata di volta in volta dagli interventi legislativi che ridefiniscono gli assetti della Presidenza del Consiglio. Nel corso degli anni, gli uffici nei quali si articola e le relative divisioni e sezioni, mutano con notevole frequenza per numero e nomenclatura. Perfino la sua stessa denominazione non è definitiva e conosce lievi variazioni prima di giungere alla sua sigla più longeva nei primi anni sessanta52. Occorre però precisare che si tratta, in larga misura, di modifiche più formali che sostanziali e che in definitiva non influiscono significativamente sulle

51 Ivi, p. 7.

52 La scelta di fare qui riferimento alla struttura con la denominazione di Siuplas, con la quale è indicata a partire dal

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finalità e sul modus operandi sia nella raccolta che nella diffusione informativa. In ogni caso, è opportuno fornire un quadro delle leggi che ne disciplinano l'operato e proporre un profilo delle trasformazioni più significative nei suoi organigrammi.

A dieci giorni dalle elezioni del 18 aprile 1948, il Consiglio dei Ministri approva un decreto legislativo secondo cui «le attribuzioni demandate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di cinematografia, teatro e spettacoli in genere, nonché in materia di stampa e di radio e quelle spettanti all'Ufficio della proprietà letteraria artistica e scientifica, sono assolte rispettivamente dalla Direzione Generale dello Spettacolo, dal Servizio delle Informazioni e dall'Ufficio della Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica che vengono all'uopo istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri»53. In tali settori, la Presidenza del Consiglio ha acquisito competenza a partire dal 1944, quando, in seguito alla soppressione del Ministero per la Cultura Popolare54, viene costituito alle sue dipendenze un Sottosegretariato per la Stampa e le Informazioni, modificato poco tempo dopo in Sottosegretariato per Stampa, Spettacolo e Turismo55 e definitivamente soppresso nel 194556.

Come osservano Maurizio Cotta e Francesco Marangoni, in questa difficile fase di transizione – che avviene oltretutto nel contesto della guerra e della divisione nazionale – si va affermando la prassi di assegnare alla Presidenza strutture ministeriali o apparati di altro tipo creati dal fascismo senza che vi sia una precisa ratio, determinando un’accumulazione disorganica di competenze che ne sarà a lungo uno dei tratti distintivi57. L'intera vicenda istituzionale del Siuplas, di conseguenza, andrà a inserirsi appieno nelle dinamiche, non sempre lineari, dei ricorrenti tentativi di razionalizzazione della Presidenza del Consiglio.

Il decreto del 1948 (convertito poi nella legge 15 settembre 1952, n.1792) fissa all'art.5 la possibilità di «riammissione all'Amministrazione di provenienza degli impiegati nominati a posti di ruolo nel soppresso Ministero della Cultura Popolare in applicazione del regio decreto-legge 11 gennaio 1937, n.3 qualora essi ne facciano domanda entro tre mesi dalla data di entrata in vigore». Non sussistono dubbi che di questa disposizione si avvantaggino elementi di spicco come il primo direttore del Servizio Informazioni, Gilberto Bernabei (già capo di gabinetto presso il Minculpop58 nonché gerarca della Repubblica Sociale Italiana59), il direttore dell'Ufficio del Libro Giuseppe Padellaro e Gastone Silvano Spinetti, primo direttore del Centro Documentazione. Che funzionari in servizio presso l'amministrazione centrale durante il regime vengano reintegrati nel dopoguerra nel segno della

53 D.L. 8 aprile 1948, n. 274. 54 D.L. 3 luglio 1944, n. 163. 55 D.L. 12 dicembre 1944, n. 407. 56 D.L. 5 luglio 1945, n. 416.

57 M. Cotta - F. Marangoni, Il governo, Bologna, Il Mulino, 2015, p. 171.

58 Il «Servizio informazioni» della presidenza del consiglio nel primo ventennio repubblicano, in «Passato e Presente», a.

XXXI (2013), n. 90. p. 99.

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continuità dello Stato, del resto, non è certo un fatto raro ed è stato ampiamente indagato dalla storiografia60.

All'indomani del varo del VII° Governo De Gasperi (26 luglio 1951), presso la Presidenza del Consiglio vengono creati due Sottosegretariati con delega, rispettivamente, allo Spettacolo e Turismo e all'Informazione e Editoria. Almeno nelle intenzioni, le politiche delle informazioni e della diffusione della cultura sembrano acquisire una crescente considerazione, come si evince dalla quasi contemporanea creazione – presso il Sottosegretariato all'Informazione e Editoria – dell'Ufficio del Libro e della Carta e del Centro Documentazione. Al primo ente viene assegnato il compito di indirizzare le politiche editoriali e la promozione della lettura, al secondo, invece, quello di fornire a giornalisti, politici e studiosi, così come ai comuni cittadini, dati certificati sull'attività del governo e delle pubbliche amministrazioni e sugli aspetti peculiari della realtà economica, culturale e sociale del paese attraverso iniziative mirate di comunicazione pubblica. Come ricordato, il Centro Documentazione viene chiuso nel 1957 e le sue attività trasferite a due nuove divisioni – «Informazioni statistiche» e «Fotocinematografica» – costituite presso il Servizio Informazioni (come si vedrà in seguito, questo provvedimento viene preso allo scopo di arginare l'eccessiva autonomia gestionale di Spinetti). Se l'introduzione di due distinti Sottosegretariati permette di stabilire referenti precisi secondo l'ambito di pertinenza, l'organizzazione complessiva delle strutture rimane però alquanto indefinita. Tutte le strutture, infatti, continuano a essere subordinate a un unico Ufficio per gli Affari Generali, così come una tesoreria unica cura la gestione delle loro finanze (e del Commissariato per il Turismo).

Alla fine degli anni cinquanta, con l'istituzione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo61, le funzioni in materia vengono devolute al nuovo dicastero e la Presidenza del Consiglio mantiene la competenza sulle sole attribuzioni in materia di informazioni e editoria. Il Servizio Informazioni e l'Ufficio della Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica divengono così due dei dipartimenti di cui si compone, insieme all'Ufficio del Personale e degli Affari Personali, l'unificato «Servizio Informazioni e Ufficio della Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica»62. In linea con la volontà di rafforzarne lo status nell'ambito dell'amministrazione centrale dello Stato, a partire dal 1963 viene posta alla guida della struttura la figura del Direttore Generale, responsabile del suo indirizzo politico. Tale assetto rimane invariato sino al 1981, quando – con legge 5 agosto 1981, n. 416 – la struttura si trasforma nella «Direzione Generale delle Informazioni, dell’Editoria e della Proprietà Letteraria, Artistica e Scientifica». Nel 1989, diviene infine l'attuale «Dipartimento per l'Informazione e

60 C. Pavone, Alle origini della Repubblica. Scritti su fascismo, antifascismo e continuità dello Stato, Torino, Bollati

Boringhieri, 1995; G. Melis, Storia dell'amministrazione italiana (1861-1993), Bologna, Il Mulino, 1996.

61D.L. 31 luglio 1959, n. 617.

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l'Editoria». La continua metamorfosi istituzionale che contraddistingue soprattutto il primo periodo si ripercuote anche sulla locazione degli uffici: la sede centrale – inizialmente sita in Via Vittorio Veneto, 56 – viene successivamente infatti trasferita in Via Liguria, 7, in Via Boncompagni, 15 e in Via della Mercede, 9.

Come detto, la sedimentazione legislativa si accompagna a una ridefinizione – perlopiù minimale, ma costante – nell'organizzazione dei quadri amministrativi e del personale, di cui è poco agevole ricostruire i passaggi. Tuttavia se si procede a un raffronto fra il prospetto (A) della struttura negli anni cinquanta e quello (B) degli anni sessanta, è possibile farsi un'idea più accurata dei principali cambiamenti intervenuti in seguito alla riforma del 195963. Come si può notare, l'introduzione del Direttore Generale costituisce l'innovazione di maggior rilievo. In seno al «Servizio Spettacolo, Informazioni e Proprietà Intellettuale» ogni dipartimento è guidato da un proprio dirigente che risponde al Sottosegretario ed è in rapporto di parità con i suoi omologhi, mentre nel Siuplas questi sono coordinati da questa nuova figura apicale che interviene direttamente in diversi ambiti. In particolare, ricadono sotto la responsabilità del suo ufficio tutte le materie inerenti la sovvenzione alla stampa (quotidiana e periodica) e la promozione dell'editoria e della cultura nazionali. Nel precedente ordinamento tali mansioni sono adempite dall'«Ufficio del Libro e della Carta», una divisione del Servizio Informazioni retta da Giuseppe Padellaro, il quale diviene poi Direttore Generale del Siuplas e mantiene questa carica per oltre un decennio64. Il sostegno economico all'informazione viene demandato interamente alla Divisione V, la quale sovrintende all'erogazione dei contributi alle riviste ritenute di elevato valore culturale e all'integrazione del prezzo della carta per i giornali e cura le relazioni con le associazioni della stampa periodica. Per quanto concerne il secondo punto, esso è invece equamente suddiviso fra le rimanenti divisioni e si esplica, essenzialmente, tramite: assegnazione di premi letterari; promozione di studi e manifestazioni a supporto del mercato librario; organizzazione di iniziative finalizzate a diffondere la pratica della lettura presso le aree marginali; pubblicazione di bollettini bibliografici.

A margine, si può osservare come nel Siuplas l'ufficio relativo alla tutela della proprietà intellettuale conosca una crescita nel numero delle sue divisioni, in conseguenza della maggiore articolazione delle funzioni prima espletate dalla sola divisione «Diritto d'autore». Si tratta di un aspetto che esula dall'ambito di questa ricerca, ma a cui non si può non accennare nella descrizione della disposizione burocratica complessiva. Allo stesso modo, prima di esaminare le modalità di attuazione della

63 I prospetti presentati in calce al capitolo sono desunti dalla Guida Monaci e fanno riferimento agli anni 1958 e 1963,

scelti a titolo puramente esemplificativo. Nel «Prospetto A» ho indicato, per completezza, anche gli altri dipartimenti di cui si compone il «Servizio Spettacolo, Informazioni e Proprietà Intellettuale» ma non ho ritenuto necessario riprodurne nel dettaglio la ripartizione delle divisioni.

64 Come si vedrà più avanti in questo capitolo, a metà anni sessanta la direzione di Padellaro sarà oggetto di duri attacchi

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comunicazione istituzionale governativa, è utile soffermarsi brevemente su quella delle altre attribuzioni del Servizio Informazioni: radiotelevisione e stampa.