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Il gioco delle part

Nel documento Percorsi della tecnica in architettura (pagine 30-35)

termini di raggiungimento della felicità, sembra vacillare di fronte

a i og o c e a cri o alla era dell i a eriale e per il ale

i po i ile ro are oddi a io e ell a i o di a co ce io e p ra e e ecca ici tica.

Fermiamoci qui. Prometeo e Adamo, dalla dimensione del mito, ci a o i rodo al ig i ca o dell o o el o do e al e o della ec ica ale r e o di ela e o di ci c e o i prod ce da r oe a ore i epoca e co o a a e a oi relati a e e ici a ci a co eg a o il paradig a di are c e e pre io e ec ica a c e a ra er o a ri e io e i odi e

lle or e o p ri ciare all e pre io e e i ile.

5. Il gioco delle parti

Saggiata la natura del terreno su cui ci stiamo avviando, è venuto il momento di fare qualche passo indietro e ricominciare, nella convinzione che il tempo sia il luogo di ogni trasformazione.

Con la comparsa dell’homo faber l arc i e ra co i cia a por i come specchio dell’evoluzione della società, partecipando a pieno ti olo all idea di progre o i e o co e raggi gi e o di adi sempre superiori di civiltà. Con lui inizia e progredisce un cammino relati a e e l go e rappor a o alla o ra di e io e del e po c e la oria ci racco a eco do la co r io e progre i o po iti a o oce e ca c e a eg a al o e o ec ico r olo ali ca e.

All’homo faber c e per oi gia aeconomicus sub specie

aedile”52 r old e le a ri i ce la ec ica co e deri a a dal o

e ipaggia e o care e e rappre e ati a di ra o co ti ti o

i p i agi are pe ai c e la ia i a era real e e elice i gli a pe salvo quello sociale”. D.Defoe, op.cit., p. 158.

52 l o o c e aolo are o i Nell’architettura, Teorema, Firenze, 1973, p.81)

colloca i a ipo etica a la ra a ci ile c l rale. a or a di pri o o o la c i i a a oca io e alla ca a i a i per ia e i e e e e e pirica.

del o e ere el o do pri o di i ti ti peciali ati. o la a i ellige a l o o i grado di ra or are og i a o di co e c e i co ra ella a ra. a ec ica a cora e le ecc ia a o

l’uomo”.53

Per cogliere concretamente quanto la tecnica ha giocato (e gioca)

i arc i e ra do ia o per partire da epoca gi a ra 54

ella ale ia o per e a e e rico o ci ili i cara eri del pa aggio

dal ece ario al per o55, un’epoca in cui il costruire la casa sia,

el e o pi a pio del er i e a o io ale al igliora e o

ali ati o della i a e o pi al olo o a e i e o. er e o

il ric ia o alle origi i a i alore del o i olico tile

olo a ig i carci l e i e a pri a di e e limina arti cio o c e re aggio delle o re origi i ide ti arie e ropee di pri cipio di

p ra e e a dell arc i e ra56.

Con la creazione da parte dei Greci dell’elemento razionale ha

i i io a c l ra del o particolare c e dappri a i o a ia el

passaggio dalla cultura dell’oralità e dell’immagine alla civiltà dei co ce ra io ali per poi ra i are elle pri e or e di cie a.

Per comprendere meglio il senso del nostro discorso dobbiamo cogliere il fondamentale passaggio in cui l’ordine e la misura che trasudano dalla maestosa sobrietà del tempio greco non vengono

pi argo e ati lla cor a di ale e religio e etic e e politic e57,

53 e a a er a io e crea e o i ci di ile ra lo o a della ec ica e

antropologia. (A.Gehlen, L’uomo nell’era della tecnica, Armando ed., Roma, 2003, p.32. Ed.orig. Die Seele im technischen Zeitalter a rg 5 .

54 i a do per di praticare l e erci io caro all ill i i o della ricerca del pri o

uomo che sente il bisogno di passare dal caos all’ordine.

55 R. Masiero, Estetica dell’architettura, Il Mulino, Bologna, 1999, p.28.

56 E. Dassori, Argomenti fra Architettura e Tecnica, Genova University Press, Genova,

2014, p.103.

d d erl La crisi dell’umanità europea e la filosofia ie a 5 o tie e c e l ropa a ca co la crea io e della lo o a da par e dei reci.

57 Il paradigma del tempio come imago mundi e come riproduzione terrena del

5. Il gioco delle parti 31

a ac i i co o a era e propria di e io e e etica co

pre ale a di ele e ti a rali tici i di id ali tici ogge i ed e oti i58.

o o e ti i o ri pri i eri pa i.

La riunione che i Greci fecero delle molte tendenze del pensiero arc i e o ico a loro precede e ci o re gli e e ti c e ia o a i ati a co iderare o dati i della o ra oria di arc i e . e leci o pe are al e pio greco co e i e i e orati a e ocati a di

mondo primordiale59 ia o a ori ati a leggere elle e or e e

di co eg e a ei oi ele e ti co r i l approdo a o do

dove il caos rido o al ero e l arc i e ra co r io e

a e atico geo e rica.

i ig i cati a per oi per la ol a elle i tica ella rappresentazione in cui la corrispondenza alla norma non esclude

l ada a e o a elle c e po ia o c ia are le a di i del

ogge o ia e o l arc i e o c e il de ti a ario del o la oro.

l a o gge e della epara io e ra perce io e e pe iero ra

a ra o e co cre o ra ogge o e ogge o60 l a o c e per oi

arc i e ig i ca pri cipal e e creati i 61.

a aello62 rappre e a a a cati la o e c e all de alla

do ri a delle idee e ri o ele c e orie a il o i ere e

er o la real e i ile. er e lti o gli ogge prodo

dall’uomo sono “sostanze”, l’esperienza sensibile ci fa conoscere la real ed alla a e della co o ce a i elle ale lo dio della

58 . a er Storia sociale dell’arte, Einaudi, Torino, ed.1974, p.117. 59 R.Masiero, op.cit., p.22.

60 “L’autonomia dell’arte, scoperta nel VI secolo, coerentemente svolta nel V,

ra or a a i e eti o el I i rid ce ora a gioco ar i rario di ir o i i or ali a a ra o ci e o delle acol e pre i e a a li er c e e c appia a cora a rare opere ele e co olge e al a i cri eri cla ici

. a er op.cit., pag.131).

61 Il ello i p creare e p r e e do ell ordi e della a ra o opera di i a

ma umana.

a ra po i ile perc gli e ti a rali o o reali a o pie a e i e a. ella a cla i ca io e delle cie e l arc i e ra

cie a prod a c e dia co e i co r i co o le ca e63, e alle

cie e prod e corri po do o le ec ic e di c i co idera o

pri cipal e e l ele e o eorico o proge ale dia o co e c e dipendono dall’uomo.

ale la pe a di adde rar i i alc e e plici ri e io i di c i potremo poi avvalerci per meglio comprendere, nell’economia generale del discorso, la partecipazione degli sviluppi “tecnici” ai

a e ti dell arc i e ra.

ia o appe a de o c e dalla e ali lo o ca e

pec lati a dei reci or a la cie a e i o o ri citi a eparare il ogge o pe a e dalla a rice poetica ra po e do il pe are

dal piano del sensibile al piano puramente razionale64. Quello

c e a o il pa aggio dalla per e io e a o cie e della

Polis al co opoliti o dell e pa io i o di le a dro ca ia

co ple a e e la pro pe a e i e iale del ci adi o a oliti i

co i degli dei delle i ti io i e degli ordi a e ti politici a c i

i era or a o ad a pe arlo o o c e p e ere col a o

olo dalla a er a io e dell i di id o ogge o li era o

dell ogge i o cla ico. Il a o c e al ce ro dell i er o greco o ero gli a ri e il co o e i ile e o l o o re de per a ai co plica o il pa aggio a o e or e di pe iero co e

di o ra o dal a e o del adro i ti io ale i c i proprio

i e elle i tica opera la lo o a a ra er o le c ole .

63 l pari della poetica c e dia co e i ela ora e o poetico.

64 i dice c e lla por a della c ola di la o e i o e cri o il o o o e ri

e o c e ia ig ora e di geo e ria . Il o e ia o per la a e atica lo re e a o o o co e a e atico a co e crea ore di a e atici . . o er

Storia della Matematica, Mondadori, Milano, (1968), 1980, p.100.

I arc i e ra l e e pio di e a ra po i io e edia a dalla geo e ria o o le corre io i o c e appor a e alla pro pe a del e pio co la de or a io e di alc e co po e ti co r e.

5. Il gioco delle parti 33

e pro o de ra or a io i del periodo elle i tico e ro a o

ro a o il pe iero greco i prepara o ai o i co piti65, come

di o ra il a o c e il gra de il ppo cie ti co di epoca arda ella a e atica e ella ecca ica o ro i co i e ti applica io i

pratic e66 e o proprio elle lti e i o a io i arc i e o ic e67.

e i po e ti reali a io i i a i o r a i tico arc i e o ico i a ric ia a o el co ce o di téchne c e apere ec ologico

do a o di proprie regole e a ti a pri o di rigore ded o e

co a o per a a ra ell applica io e del gi o o68.

L’umano si fa dunque protagonista di una età estesa nel tempo, cara eri a a dall a er ar i della c l ra greca el aci o del mediterraneo orientale e dalla successiva elaborazione operata da Roma, il cui potere, quasi simmetricamente per circa trecento anni, si pone a cavallo di quell’evento che fu l’emergere di un nuovo gra de pro ago i a orico il ri tia e i o.

e l pia o re a e e dei tico ci i creda o o la per o a a e a ei og i e ia ici e appar a al o do col o e di e cer a e e re po a ile di ri al a e o o ale ia ri pe o all’ormai stanco politeismo pagano e alla visione stessa della vita c e i ie e a a are i pri cipi di a ore e ra ella a. e o

o da ore di a religio e e il o i e o o ello di riordi are a il e e la ocie a a a ra er o codice di or e g ida. a forza del suo messaggio deriva sostanzialmente dalla sua morte che,

a ra er o la re rre io e a ci ce la i oria del e e l ale69.

65 G. de Ruggiero, La filosofia del cristianesimo, vol. I, Laterza, Bari (1920), 1972,

p.10.

66 A.A.V.V., Agorà, Vol.1, B. Mondadori, 2007, p.276.

67 e pio cla ico i o i ea ri di e ti a ili pri o ra ello di pida ro

co la a per e a ar o ia ra or a e a ie e a rale e la li pida preci io e a e atica del raccia o c i ri co ra a ac tica per e a.

68 Per alcuni autori in ambito sociologico (P.M. Schuhl) l’abbondanza di manodopera

er ile a re e re o per a l i o a io e ec ologica.

69 e a idea a ra or are il ricordo di c i lo co o e i i a e a de er i are ei

Nel collegarsi alla tradizione ebraica e nell’innovarla

pro o da e e co l e e o della e a la lo o a cri tia a i

a eriali a ella i a orica della ie a c e ri i ce i crede ti in una comunità universale ove “il valore di ogni uomo sia fondato unicamente nella sua capacità di vivere in conformità all’esempio

di Cristo”70. Il richiamo alla “capacità dell’uomo” ci riporta al biblico

da o a c i io e ro e e dolo da a e i e a e a pro le i a da o i co pe o la capaci di proge are il e o e le co e pratic e della a i a.

Il pa aggio dal co oce ri o all a ropoce ri o co pi o la o a i io e ar la c ia e di le ra da tili are per comprendere anche la vicenda del rapporto fra tecnica e

arc i e ra co co e i a dr di piega do elle ice de re.

Nel documento Percorsi della tecnica in architettura (pagine 30-35)