Giovani e sfera pubblica: due ipotesi di ricerca
8.1 Giovani, disincanto e politiche della vita
nella sociologia europea il rapporto tra condizione giovanile e cultura politica è stato largamente considerato dalla ricerca empirica. Gli studi sui processi e i percorsi della riproduzione della cultura politica e delle forme della socializzazione politica hanno ricevuto contributi significativi dai la-vori di percheron (1974; 1978; 1982), muxel (1999), Fournier (1989), senza dimenticare i contributi di impostazione interpretativa di ampio respiro di Galland (2001) e di mauger (1994). per quanto riguarda la sociologia spagno-la vanno ricordate le ricerche in progress di Benedicto e moran (2000; 2002;
2003) sulla nuova relazione che i giovani instaurano con la cittadinanza e di tezanos (2005, 2007) in tema di esclusione sociale della popolazione giova-nile. in Germania i lavori di Hoffmann-lange (1995; 1999) hanno permesso di affrontare il tema della cultura politica giovanile da angolature innovati-ve. in inghilterra la teoria della individualizzazione strutturata formulata da Furlong (2009) e altri (Furlong; cartmel 1997) offre uno strumento interpre-tativo nel quale si tengono insieme in modo particolarmente promettente i temi della trasformazione riflessiva della cultura e delle istituzioni politiche – secondo l’ipotesi generale formulata da Beck (1997) e da Giddens (1997) – con i temi delle trasformazioni dell’identità giovanile. il contributo italia-no all’analisi sociologica di questi temi è ancora parziale, nel senso che la dimensione della cultura politica viene prevalentemente studiata nel con-testo di rapporti descrittivi di carattere generale sulla condizione giovanile in italia1. Fanno eccezione a questa tendenza i lavori promossi e realizzati nel centro interuniversitario di sociologia politica dell’università di Firenze
1 il rinvio è alle fondamentali e ripetute ricerche dello iard, cfr. ad esempio Buzzi, cavalli, de lillo (2007).
elisabetta cioni e alberto marinelli (a cura di) Le reti della comunicazione politica. Tra televisio-ni e social network, isBn 978-88-6453-131-1 (print) isBn 978-88-6453-133-5 (online), © 2010 Firenze university press
(ciuspo), nei quali i temi delle trasformazioni della cultura politica delle rap-presentazioni della democrazia, delle relazioni tra mutamento del sapere e valori politici sono stati esplorati sia nella loro specifica interconnessione che alla luce dei macroprocessi che segnano l’attuale fase della tarda modernità europea2 (pirni, monti Bragadin, Bettin lattes 2008a: 12-13).
in estrema sintesi, la ricerca empirica italiana ha riscontrato a più riprese le ombre che rendono difficoltosa la relazione tra i giovani e la politica: l’asten-sionismo elettorale, il disimpegno politico, la sfiducia per il sistema politi-co, il disinteresse, la disinformazione sono alcuni dei principali caratteri che suggeriscono di leggere nelle società industriali avanzate un preoccupante
«ritiro» delle nuove generazioni (diamanti 1999) fino a una loro progressi-va «dissolvenza» dalla sfera pubblica (nicoli, martino 1986). il cammino dei giovani di oggi verso un habitus politico conforme a quello delle generazioni adulte sembra, infatti, ‘interrotto’; l’«eclissi della politica» (ricolfi 2002) da-gli orizzonti dei giovani si associa ad un «riflusso nel privato» (Borgna 1979;
traniello 1979; allum, diamanti 1986) scavando «un abisso senza fondo là dove si trovava lo spazio pubblico, sociale e politico, e là dove erano nate le democrazie moderne» (touraine 1998: 15-16). a peggiorare il quadro, il fatto che la giovinezza, quale condizione di incompiutezza, di incertezza e di provvisorietà (Bauman 1999), pare subire un processo di stiramento che vede i suoi elementi caratterizzanti superare le consuete soglie anagrafiche (cesareo 2005; livi Bacci 2008; Besozzi 2009) richiedendo di riflettere ulte-riormente sulla sua configurazione teorica (cristofori 1997). i giovani pro-traggono una condizione di dipendenza (calvi, parisetto 1996) dilazionando indefinitamente le scelte che marcano l’età adulta (cavalli 1997) e configu-rando una generazione di «cercatori» che esplorano un presente incerto con poche mappe (donati 1997) e per di più con tendenze improntate al disin-canto (ceccarini 1999; de luigi, martelli, zurla 2004). i giovani incarnereb-bero, dunque, una «politica acerba» (Bettin lattes 2001) che li vede spesso
«spettatori» (pirni, monti Bragadin, Bettin lattes 2008a: 11) e che non manca di suggerire importanti riserve sul futuro della democrazia.
ci sono, tuttavia, i margini per cogliere lo spostamento dalla politiciz-zazione al privatismo e dall’impegno all’evasione delle nuove generazio-ni come una politicizzazione del quotidiano, come «lo sforzo di dare una
2 un primo risultato del dibattito avviato dal ciuspo sul rapporto tra valori e cultura politica nei giovani in europa è rintracciabile in Bettin lattes (1999). in questo stesso ambito tematico merita di essere ricordata la ricerca pionieristica The Integration of Young People into Working Life and the Future of Democratic Culture in Southern Europe finanziata dalla dG XXii della com-missione europea. la ricerca ha promosso la formazione di un gruppo di sociologi italiani, francesi e spagnoli che lavorano intorno ai temi della cultura politica e della condizione gio-vanile nei paesi dell’europa mediterranea e che hanno collaborato ad alcuni studi collettanei a cura di Bettin lattes (2001; 2002). i sociologi italiani del ciuspo hanno proseguito la ricerca su questi temi con caniglia (2002); Bontempi e pocaterra (2007); Baglioni (2007); pirni, monti Bra-gadin, Bettin lattes (2008); Bettin lattes, Bontempi (2008). da ricordare, inoltre, per l’originali-tà del loro approccio: sciolla, ricolfi (1989); cartocci (2002); Garelli, palmonari, sciolla (2006).
dimensione sociale e politica ai problemi dell’individuo» nella «esigenza di saldare i due aspetti, quello pubblico-politico e quello privato persona-le» (sciolla, ricolfi 1989: 244). Questa dinamica può essere interpretata nei termini di una migrazione del protagonismo giovanile dal politico al cul-turale che, ben lungi dall’indicare semplicemente l’abbandono del campo politico, ha segnato una seconda tappa nel lungo processo di ridimensio-namento della politica iniziato negli anni ‘70 (caniglia 2002). la perdita del monopolio del politico da parte del sistema politico e l’individualizzazione dei conflitti e degli interessi politici non significa semplicemente disimpe-gno e disaffezione circa la politica.
si sviluppa piuttosto un contraddittorio impegno su più fronti che, ri-mescolando e ricombinando i poli classici della politica, [...] porta i singoli a pensare e ad agire contemporaneamente secondo schemi di destra e di sini-stra, radicali e conservatori, democratici e non democratici, ecologici e antie-cologici, politici e impolitici (Beck 2001: 126, corsivi dell’autore).
in quest’ottica quella che può sembrare una crisi di partecipazione è, in realtà, un tipo di impegno politico che si declina necessariamente in termini di autenticità e autorealizzazione personale e che si fonda su «logiche della sperimentazione» piuttosto che su «logiche dell’eredità» (muxel 1999).
ma come dare riscontro alle intuizioni teoriche che concedono rinno-vato rilievo alla partecipazione ‘politica’ dei giovani? il cambio di prospet-tiva richiede l’adozione di nuovi strumenti di ricerca più ‘sensibili’ per sondare forme di coinvolgimento politico la cui matrice non è più l’appar-tenenza politica e l’identificazione partitica ma la centralità del soggetto.
la combinazione del modello della «coscienza di classe» con quello della
«centralità» (pizzorno 1966) sembra, infatti, non funzionare per le nuove generazioni che, da un lato, raramente approdano a forme di collettivi-smo e, dall’altro, vivono una spiccata condizione di marginalità sociale.
l’elemento che si ritiene, pertanto, cruciale nell’elaborazione di ulterio-ri prospettive interpretative è l’attenzione ai percorsi di partecipazione piuttosto che agli esiti. il modello partecipativo delle generazioni adulte prevede il coinvolgimento entro una sfera collettiva quale ‘moneta’ per ac-cedere al patrimonio culturale e strutturante che ciascun gruppo detiene.
di qui la definizione di un’identità politica che sostanzialmente aderisce e fa proprio un progetto politico-ideologico condiviso. le nuove generazioni adottano, invece, un modello differente: il coinvolgimento politico muove dalla costruzione auto-diretta e individualista del sé per approdare a for-me partecipative variafor-mente declinate. Queste ultifor-me non sono scelte una volta per tutte ma risentono delle dinamiche connesse al raggiungimento dell’identità individuale del soggetto: nella tarda modernità tale obiettivo è tutt’altro che agevole e richiede un percorso spesso tortuoso che comporta frequenti riorientamenti e rimodulazioni. Questo rimanda a schemi
parte-cipativi che pur muovendo da uno spiccato sentimento antipolitico appro-dano alla realizzazione più netta della nuova politicizzazione e, dunque, alla pubblicizzazione della sfera privata attraverso modalità antieroiche e soggettivamente orientate3.
chi sono questi giovani? sono i «figli del disincanto».
Figlio del disincanto è colui che trova il disincantamento come un dato di realtà perché è già stato consumato da altri prima di lui. […] ciò che per i loro genitori è la trasformazione di un ordine segnata dall’esperienza del disincantamento dalle forme e dai significati della politica novecentesca, per essi è lo ‘stato delle cose’ rispetto al quale elaborare le strutture di significato e di azione (Bontempi, pocaterra 2007: 162).
il disincanto, che sembra essere la cifra delle nuove generazioni, è in li-nea con l’idea di life politics di Giddens.
[…] riguarda le controversie e i conflitti a proposito del modo in cui (come individui e come collettività umana) dovremmo vivere in un mondo in cui ciò che era stabile, o per natura o per tradizione, è ora oggetto delle decisioni degli uomini» (Giddens 1997: 23).
la politica della vita è una politica di autorealizzazione del sé.
[…] si riferisce a questioni politiche che derivano da processi di realizzazio-ne del sé in circostanze post tradizionali, in cui le influenze universalizzanti si introducono profondamente nel progetto di un io-riflesso e, a loro vol-ta, questi processi di realizzazione del sé influiscono sulle strategie globali (Giddens 1999: 284).
l’identità politica individuale si presenta come un progetto riflesso:
l’individuo deve combinare continuamente esperienze mediate con situa-zioni contingenti in modo tale da collegare progetti futuri con esperienze passate secondo una razionalità coerente. la politica della vita, dunque,
«si interessa dei dibattiti e delle discussioni originatesi nel progetto di co-struzione del sé riflesso» (ivi: 285). in tal modo la life politics concentra l’at-tenzione sui modi in cui gli individui dovrebbero vivere le proprie vite in circostanze sociali emancipate e, pertanto, si presenta come azioni politiche che procedono a una moralizzazione della vita sociale. in questa accezio-ne, essa fornisce le basi su cui edificare un nuovo equilibrio tra autonomia individuale e solidarietà senza sacrificare quella in funzione di questa. ciò passa attraverso il rinnovamento del senso di responsabilità personale e collettiva nei confronti degli altri e, allo stesso tempo, lo sviluppo di quella che Giddens definisce «fiducia attiva», ossia quella fiducia che
3 cfr. anche cap. 7 del presente volume.
[…] anziché derivare dalla tenuta di posizioni sociali prestabilite o da ruoli sessuali, deve essere conquistata. poiché il consenso è dato liberamente an-ziché essere imposto dai vincoli della tradizione, essa presuppone l’autono-mia, piuttosto che opporsi ad essa. e è questo che la rende una fonte potente della solidarietà sociale (Giddens 1997: 22).
di seguito si cercherà di proporre due ipotesi di ricerca, da sottoporre al controllo empirico, distinte ma tra loro intrecciate per cogliere la nuova na-tura del coinvolgimento politico dei giovani all’interno della sfera pubbli-ca; si tratta di due chiavi di lettura che mirano a focalizzare attorno a quali fondamenti si articola, seppur in maniera fluida, la costruzione dell’iden-tità politica delle nuove generazioni e quali processi di mutamento atti-va sul piano politico. entrambe le ipotesi muovono da una riatti-valutazione dell’individualismo, nelle sue diverse forme (simmel 2001), che si sviluppa attraverso il pensiero politico (laurent 1994; urbinati 2009) fino a diventare un riferimento di rilievo della modernità (elliott, lemert 2007) e il crogiolo delle nuove elaborazioni dell’identità politica (Jervis 2002).