Giovani e sfera pubblica: due ipotesi di ricerca
8.2 Individualismo democratico
le riflessioni sulle democrazie ‘mature’ muovono dal cambiamento di al-cune variabili strutturali – essenzialmente di tipo economico – che si traduce in chiave politica nella transizione da un modello di azione politica tradizio-nale (Class Politics) incentrato su tematiche quali la lotta di classe e la redistri-buzione del prodotto sociale tra i gruppi di interesse ad un nuovo schema di azione (New Political Culture) legato a insolite questioni quali lo stile di vita, i rischi della società tecnologica e la richiesta di una maggiore partecipazione alla vita politica delle città (clark, Hoffman-martinot 1998). sulla scorta di ciò pare che sia in via di affermazione una nuova concezione della demo-crazia che pone una maggiore enfasi, rispetto alla concezione procedurale, alle forme di azione politica ma che, tuttavia, non offre chiare risposte su come si trasformi concretamente la democrazia sotto la spinta di una richie-sta di maggiore partecipazione e di un suo allargamento oltre la sfera politi-co-istituzionale (Bettin lattes 2001). l’elemento cardine di tale concezione è definito, oltre che dal rifiuto di una concezione procedurale e minima della democrazia, dall’inquadramento del mutamento della democrazia in europa alla luce delle trasformazioni della modernità: il mutato assetto economico e sociale, derivante dai processi connessi alla globalizzazione, condurrebbe l’incertezza dell’attore individuale anche sull’identità civica del cittadino.
tocqueville mostra con chiarezza come la democrazia sia un certo tipo di società più che un tipo di distribuzione del potere: la società contemporanea è coinvolta in un processo di profonda trasformazione che, considerata la portata delle implicazioni a più livelli del mutamento, procede più sul ver-sante della «produzione» della società che su quello della «riproduzione».
Quest’ultima fa riferimento alla capacità della società di trasformarsi adat-tivamente ai mutamenti che la interessano senza deviare significaadat-tivamente dal solco della tradizione su cui si fonda; la prima, invece, riguarda i processi innovativi che, non poco problematicamente, si attivano proprio in contrasto ai caratteri tradizionali che l’hanno definita (touraine 1965).
le dinamiche di radicalizzazione della modernità hanno problematiz-zato in misura considerevole la relazione tra identità collettiva (pubblica) e identità individuale (privata). da un lato, si assiste ad un indebolimento dell’identità collettiva che trova solo raramente e in gruppi ristretti la pre-gnanza di un tempo. dall’altro lato, l’identità individuale diviene mutevo-le e contestuamutevo-le. nelmutevo-le società industriali avanzate l’identità individuamutevo-le, una volta che ha cessato di essere il riflesso di un’appartenenza sociale e delle condizioni materiali in cui il soggetto è nato, si trasforma in un ele-mento ‘scelto’: diventa l’esito di uno sforzo, da cui non ci si può sottrarre, di auto-riflessione e di auto-identificazione (Berger 1994: 94; melucci 2000:
128). l’affermazione dell’individualismo come fenomeno sociale conduce l’attore a sottrarsi, in misura maggiore rispetto al passato, a momenti di relazionalità collettiva. ciò non si traduce comunque nella lacerazione di tutti i legami tra individuo e società. per dirla con Beck, non si tratta solo di
«affrancamento» e di «disincanto» (Beck 2000: 185-189) ma tale «ritiro» si presta, piuttosto, ad essere interpretato anche come la traccia di un nuovo tipo di legame sociale e, dunque, un nuovo tipo di sintesi politica.
una formula politica che, sulla scorta di ciò, pare essere in via di affer-mazione fra le nuove generazioni è riconducibile all’«individualismo de-mocratico» quale nuova manifestazione della cultura politica democratica.
con tale espressione si intende una pulsione democratica non comunitaria.
esso, innanzitutto, si discosta ampiamente dalla virtù politica tradizional-mente intesa. l’impulso che lo anima non è il bene comune di rousseau ma quello personale. tuttavia questa forma di sentimento democratico si attiva non esclusivamente per l’ottenimento di risorse materiali ma anche e soprattutto come risposta alla domanda identitaria che sempre a maggior voce si diffonde nelle società contemporanee allorché il soggetto decide, in maniera auto-diretta, di attivarsi per ottenere risorse spendibili in ter-mini di riconoscimento (pirni 2008a). l’impegno espresso dall’individuali-smo democratico presuppone la rivalutazione dello stesso individualidall’individuali-smo;
quest’ultimo non viene inteso come l’indizio di un processo di decadimen-to morale che contraddistinguerebbe la nostra epoca – decadimendecadimen-to più supposto che reale (Boudon 2003) – talvolta erroneamente etichettata come
«io-centrica». piuttosto il diffondersi dell’individualismo è il segno di un periodo di transizione morale riconducibile al ridursi del ruolo della tradi-zione e all’impatto con la globalizzatradi-zione (di meglio 2002: 116).
la prospettiva dell’individualizzazione nello studio del rapporto tra giovani e politica è stata di recente e proficuamente intrapresa (caniglia 2002): alla base di tale prospettiva sta la considerazione che
l’individuali-smo non si traduca necessariamente nella chiusura nel privato, nell’adesio-ne entusiasta a pratiche consumistiche e nell’adesio-nell’incapacità a rapportarsi alla dimensione collettiva della vita sociale. l’utilizzo dell’intervista biografica (Bertaux 1976; Bichi 2000; tusini 2006), fortemente orientata a cogliere il punto di vista dell’attore individuale, permette di ricostruire la prospetti-va con la quale egli vede e interpreta la realtà mostrando due dimensioni strutturanti l’impegno politico giovanile. nella prima dimensione l’indi-viduo si trova a definire il proprio sé ‘politico’ all’interno di due poli: il polo della soggettività e dell’individualità, da una parte, e il polo dell’ap-partenenza e della solidarietà collettiva, dall’altra. il primo è orientato alle esigenze dettate dall’individualismo mentre il secondo privilegia i bisogni di identificazione e di un’identità collettiva forte. le forme dell’impegno politico che ne discendono risultano assai differenti. nel primo caso, l’at-tivismo politico è discontinuo ma, allo stesso tempo, innovativo nelle mo-dalità con cui viene condotto. nel secondo caso, esso presenta maggiore continuità nel tempo e si realizza in forme di partecipazione più tradizio-nali. utilizzando in parte questo impianto per elaborare i dati di una re-cente ricerca coordinata dal ciuspo (centro interuniversitario di sociologia politica) sugli studenti di scienze politiche in italia4 è possibile fornire ulte-riori riscontri empirici alla prospettiva che legge l’attivismo politico consi-derando l’individualizzazione. sull’asse individualità-solidarietà collettiva si definiscono tre gruppi distinti: coloro che associano il benessere della società soprattutto all’iniziativa personale (i free lances), coloro che, invece, lo relazionano alla solidarietà fra gli individui (i team players) e coloro che hanno una posizione ibrida (gli swingers) (pirni 2008b).
il free lance propone uno stile partecipativo che pare molto innovativo poiché maggiormente in sintonia con le implicazioni del processo di mo-dernizzazione: l’impegno politico, infatti, prende forma sulla base dell’in-dividualizzazione e si definisce sulla scorta dell’autonomia del soggetto.
lo stimolo attivante pare essere la ricerca dell’autonomizzazione. a confer-ma di ciò l’orientamento verso obiettivi politici che costituiscono, comples-sivamente, una sorta di condizione abilitante di base: l’economia stabile, la crescita economica e la lotta alla disoccupazione realizzano uno scena-rio entro il quale il soggetto può liberamente costruirsi e realizzarsi scio-gliendo i vincoli che provengono prima dalla dipendenza familiare e poi dal mercato del lavoro. Questo contesto favorisce la scelta di un percorso partecipativo che può adottare le pratiche più diversificate. tale adozione è, tuttavia, tendenzialmente temporanea in quanto soggetta alla pulsione
4 la ricerca è stata condotta nel 2003 in quattro atenei: catania, cosenza, Firenze e Genova.
le rilevazioni sono avvenute durante le lezioni tramite un questionario semi-strutturato som-ministrato agli studenti dei corsi di laurea triennali delle facoltà di scienze politiche. in totale sono stati raccolti 1823 questionari compilati e rispettivamente: 366 a catania, 408 a cosenza, 701 a Firenze e 348 a Genova. la rilevazione è stata coordinata da Vittoria cuturi, pietro Fan-tozzi, Gianfranco Bettin e stefano monti Bragadin.
del momento. il free lance, infatti, può non essere sempre partecipativo: alla propensione all’auto-determinazione si associa una discontinuità dell’in-teresse che può riguardare sia la politica in generale che determinate is-sues. Questo tipo di attivismo non presenta un impegno minimo di base che cresce per certe questioni ritenute più importanti. È piuttosto del tipo switched on/switched off nel senso che se è ‘acceso’ l’azione partecipativa è forte e visibile; se è ‘spento’ è completamente assente. sarebbe forse meglio dire ‘silente’ in quanto non rinvia ad un disinteresse generico per la politica ma limitatamente a quella particolare issue. ne discende uno stile parte-cipativo ‘impressionista’ che si caratterizza per una spiccata dinamicità e versatilità che si concretizza nell’hic et nunc (pirni 2008b).
si ritiene che le forme dell’individualismo democratico possano essere proficuamente indagate per fornire nuovi strumenti di lettura del coinvol-gimento politico delle nuove generazioni all’interno della sfera pubblica.
di qui la prima ipotesi secondo la quale l’espressione di un sentimento democratico modulato a partire dall’attore individuale consisterebbe, da un lato, di un radicamento profondo dei valori democratici trasmessi dal-la cultura politica delle società democratiche di appartenenza e, dall’altro, da una mediazione, maggiore rispetto al passato, di tali valori da parte del soggetto in termini di comportamenti politici: complessivamente ciò con-durrebbe i giovani ad una presenza nella sfera pubblica differente rispetto alle generazioni precedenti. legatamente a ciò si configurerebbe un muta-mento della stessa sfera pubblica.