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Gli altri reati: il problema sono gli stupefacent

Prostituzione

Le denunce per sfruttamento della prostituzione sono notevolmente aumentate nel corso dell’ultimo decennio: si è passati da 1 denuncia nel ‘90 a 11 nel ‘99.

Tutte le 11 denunce per sfruttamento della prostituzione sono di autore noto ed hanno interessato solamente il capoluogo di provincia.

Si noti che nel 1998, l’ultimo anno per il quale è possibile confrontare la nostra provincia con il resto d’Italia, il tasso di denunce registrate in Trentino, 3 ogni 100.00 abitanti, è inferiore a quello nazionale e a quel- lo della provincia di Verona, ma superiore, o al più uguale, a quello delle province limitrofe.

Gli stupefacenti e i reati con- nessi: aumentano i minorenni

Nel ’99 le statistiche rilevano 60 denunce, ogni 100.000 abitanti, per reati connessi alla produzione ed al commercio di stupefacenti: una in più rispetto all’anno precedente. Nel 96% dei casi, l’autore è stato indivi- duato.

Il dato negativo riguarda, però, la presenza di minorenni tra i denun- ciati; su 345 persone denunciate per traffico di stupefacenti, nel ‘99, 23 erano minorenni. Dal 1990 i mino- renni denunciati per questo reato sono aumentati del 92%.

I quozienti di delittuosità per questa tipologia di reato in provincia di Trento sono sempre inferiori a quelli dell’Italia. Il grafico di fig. 26 eviden- zia come sia in Italia, sia in Trentino le denunce presentino, a partire dal ‘93, un andamento tendenzialmente crescente, con l’unica flessione, solo a livello locale, del ‘97.

Nel ‘98 Brescia, Verona e Belluno registrano tassi superiori a quelli trentini, ma inferiori a quelli naziona- li. La provincia di Vicenza ha regi- strato invece ben 102 denunce ogni 100.000 abitanti, un tasso superiore non solo a quello della nostra provin- cia, ma anche a quello nazionale.

Fig. 26 - Reati connessi agli stupefacenti denunciati ogni 100.000 abitanti all'Autorità giudiziaria da

Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Confronto tra Trentino e Italia, anni 1990-1999.

0 20 40 60 80 100 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Anno

Reati connessi agli stupefacenti denunciati ogni

100.000 ab.

Trento Italia

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT, Comm. Gov. TN, SST

Fig. 27 - Reati connessi alla prostituzione denunciati ogni 100.000 abitanti all'Autorità giudiziaria

da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Confronto tra Trentino e Italia, anni 1990-1999.

0 2 4 6 8 10 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Anno

Reati connessi alla prostituzione denunciati ogni

100.000 ab.

Trento Italia

Riepilogando

• Dal ‘90 al ‘99 si registra in Trentino un aumento del 36% dei delitti

denunciati. Il tasso di criminalità rimane comunque ampiamente al di sotto della media nazionale.

• Mentre in Italia il numero delle persone denunciate è in costante aumen-

to, in Trentino non è possibile trarre una indicazione di tendenza perché l’andamento è variabile.

• Il numero oscuro della popolazione criminale risulta inferiore in Trentino

rispetto al resto d’Italia.

• La percentuale di minorenni denunciati sul totale è in Trentino più bassa

del dato nazionale, ma dal ‘97 al ‘99 si è registrato un aumento del 95% delle denunce a carico di minori.

• Trento è il Comune che registra il maggior numero di denunce in

Trentino. Un andamento che accomuna la città con tutti gli altri capoluo- ghi di provincia italiani.

• Nel decennio analizzato si registra un basso numero di reati violenti

gravi (omicidi consumati e tentati, infanticidi, omicidi preterintenzionali). Più consistente la presenza di omicidi colposi, dovuti soprattutto ad inci- dente stradale. Il Trentino resta tuttavia mediamente al di sotto della media nazionale anche per questi reati.

• Si registra in Trentino un tasso di denunce per violenza sessuale superio-

re a quello nazionale con un aumento consistente a partire dal ‘97: il dato può essere in parte spiegato dalla modifica della legge che punisce questo reato.

• Il Trentino è colpito dalle rapine in misura notevolmente inferiore alla

media italiana. Obiettivo dei rapinatori sono principalmente abitazioni o negozi.

• Il furto è il reato maggiormente diffuso in provincia di Trento: nel ‘99 il

55% delle denunce riguardava questo crimine. A Trento se ne registra la maggior parte.

• Il tasso di incidenza delle truffe è in Trentino inferiore sia alla media ita-

liana che a quella delle province limitrofe.

• Non si registrano in Trentino denunce per associazione a delinquere di

stampo mafioso; altro reato quasi inesistente è il sequestro di persona a scopo di estorsione (una sola denuncia nel decennio).

• Il tasso degli incendi dolosi è diminuito nel corso del decennio portando

la provincia al di sotto della media italiana.

• Per quanto riguarda gli stupefacenti e i reati connessi, il Trentino rimane al

di sotto della media italiana, ma con un trend crescente a part i re dal ‘93. Da rilevare l’aumento delle denunce contro minorenni per questi re a t i .

• In Trentino nell’ultimo decennio sono aumentate le denunce per sfrutta-

mento della prostituzione: il tasso rimane inferiore a quello nazionale, ma superiore o uguale a quello delle province limitrofe.

Oggetto di approfondimento di que- sto capitolo è la vittimizzazione in Trentino, ovvero l’analisi sia della fre- quenza e delle modalità con cui i cit- tadini sono stati vittime di reati, sia del loro rapporto con la criminalità, soprattutto per quel che concerne la percezione della sicurezza nel pro- prio contesto abitativo.

Questo studio vuole delineare un quadro di riferimento che permetta un’indagine approfondita non solo delle patologie criminali che interes- sano la comunità trentina, ma anche delle paure, delle richieste e delle esi- genze dei cittadini.

L’importanza delle “implicazio- ni sicurezza”

Non si deve dimenticare, infatti, che la domanda di sicurezza, peraltro in notevole aumento in ambito sia loca- le sia nazionale, dipende oltre che dall’ammontare reale degli atti crimi- nali, anche dalla possibile sovrastima che ne viene fatta dalla collettività. Proprio la percezione falsata del livello di criminalità presente nella propria area di residenza può aumentare la paura individuale fino ad incidere direttamente, in taluni casi, sulla coesione ed il controllo sociale. La maggiore diffidenza e, di conseguenza, la minore disponibilità reciproca tra i cittadini possono con- tribuire all’aumento stesso dei com- portamenti criminali.

Conoscere la criminalità vuol dire, inoltre, far luce anche sul numero oscuro; si tratta di un aspetto di par- ticolare importanza, considerato che, proprio l’accrescersi del divario tra criminalità reale e criminalità denun- ciata può, da un lato, provocare la diffusione di sentimenti di paura e sfiducia verso le istituzioni e, dall’al- tro, rendere difficili, se non inade- guate ed inefficaci, le risposte ai fenomeni specifici.

PARTE PRIMA Capitolo 2

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