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Le misure di difesa dei cittadini trentini in linea con la tendenza nazionale

Fig. 41 - Misure adottate per proteggere la propria casa. Confronto tra Trentino, Alto Adige e Italia.

0 5 10 15 20 25 30 35 40 Porte blindate Inferriate/Finestre blindate Dispositivo d'allarme Custode/portiere Cassaforte Bloccaggio alle finestre

Percentuale

Trento Bolzano Italia

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT

Fig. 42 - Misure adottate per proteggere la propria casa per tipo di abitazione. Trentino

(per 100 abitazioni con le stesse caratteristiche).

0 10 20 30 40 50 60

Villa Signorile Civile Popolare Rurale Altro

Percentuale Porte blindate Inferriate/Finestre blindate Dispositivo d'allarme Custode/portiere Cassaforte Bloccaggio alle finestre

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT

Da quanto visto in precedenza, i cit- tadini trentini non solo non temono la criminalità, ma non credono neppure che quest’ultima abbia particolare incidenza nel loro contesto abitativo, in parte anche per il controllo eserci- tato dalle Forze dell’ordine. È pertan- to interessante vedere, a questo punto dell’analisi, se e come questa perce- zione poco allarmistica della crimina- lità reale si rifletta sulle misure indivi- duali adottate per evitare di subire un reato o comunque per attenuare il rischio di vittimizzazione.

Relativamente all’abitazione, è stato chiesto agli intervistati: “L’abitazione in cui vive ha: la/e porta/e blinda- ta/e, il bloccaggio per le finestre, le inferriate alle porte e/o alla/e fine- stra/e o le serrande blindate, un ser- vizio di portierato condominiale o un custode, un dispositivo di allarme, una cassaforte per la custodia di oggetti”.

Le risposte indicate sono: no, si, non s o .

Come rappresentato dal grafico (fig. 41), i cittadini trentini sembrano non far largo uso dei sistemi ora elencati; ad ogni modo, in linea con la ten- denza nazionale, le principali misure adottate sono le porte blindate (29%) e i sistemi di bloccaggio per le fine- stre (16%).

Per una maggiore completezza di analisi è parso opportuno vedere come le misure indicate nel questio- nario si distribuiscano a seconda sia del tipo di abitazione sia della tipolo- gia familiare.

La tipologia di abitazione sembra non incidere, in modo significativo, sulla scelta della misura di protezio- ne; la figura 42 mostra come la porta blindata e il bloccaggio alle finestre siano le misure più utilizzate in pres-

Fig. 43 - Misure adottate per proteggere la propria casa per tipo di nucleo. Trentino

(per 100 nuclei con le stesse caratteristiche).

0 5 10 15 20 25 30 35

Nessun nucleo Coppie con figli Coppie senza

figli Monogenitorepadre Monogenitoremadre

Percentuale Porte blindate Inferriate/Finestre blindate Dispositivo d'allarme Custode/portiere Cassaforte Bloccaggio alle finestre

Fig. 44 - Altre misure adottate per proteggere la propria abitazione. Confronto tra Trentino, Alto

Adige e Italia. (per 100 intervistati)

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Vigilanza privata Sorveglianza dei vicini Luci accese Cani da guardia Assicurazione contro i furti Armi Percentuale Trento Bolzano Italia

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT

Fig. 45 - Altre misure adottate per proteggere la propria casa per tipo di abitazione. Trentino.

(per 100 abitazioni con le stesse caratteristiche)

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Villa Signorile Civile Popolare Rurale Altro

Percentuale

Vigilanza privata Sorveglianza dei vicini Luci accese Cani da guardia Assicurazione contro i furti

Armi

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT

Fig. 46 - Altre misure adottate per proteggere la propria casa per tipo di nucleo. Trentino.

(per 100 abitazioni con le stesse caratteristiche)

0 10 20 30 40 50 60 70

Nessun nucleo Coppie con figli Coppie senza

figli Monogenitorepadre Monogenitoremadre

Percentuale Vigilanza privata Sorveglianza dei vicini Luci accese Cani da guardia Assicurazione contro i furti Armi

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati ISTAT soché tutte le tipologie abitative.

Anche a livello nazionale non vi sono differenze significative da segnalare; le porte blindate risultano essere par- ticolarmente diffuse tra le abitazioni signorili (48%), civili (39%) e popolari (32%).

Neppure la tipologia familiare, come si può vedere dalla rappresentazione grafica (fig. 43), influisce in modo significativo sul sistema scelto per proteggersi dalla criminalità. Ogni nucleo considerato, indipendente- mente dalla sua composizione, sem- bra prediligere, infatti, la porta blin- data. Anche in questo caso, il conte- sto locale segue la tendenza nazio- nale.

Oltre alle misure adottate per proteg- gere l’abitazione, l’indagine ISTAT permette di approfondire anche le abitudini degli intervistati, in specie quando devono assentarsi da casa. La domanda di riferimento è la seguente: “La sua famiglia: è solita lasciare accese le luci in casa quando esce di sera; è solita chiedere ai vici- ni, in caso di assenza prolungata per qualche giorno, di sorvegliare l’abi- tazione; possiede cani da guardia; è collegata ad un sistema di vigilanza privata; possiede armi (anche da caccia); ha l’assicurazione contro i furti per l’abitazione in cui vive?”. Dall’analisi delle risposte a questa domanda sono emersi risultati alquanto interessanti; i cittadini trenti- ni, e più ancora quelli altoatesini e italiani, sembrano confidare molto nella collaborazione reciproca tra vicini al punto che, in caso di assen- za prolungata per qualche giorno, sono soliti chiedere ai loro dirimpettai di sorvegliare l’abitazione (41%). Significativi sono anche i dati relativi al ricorso a polizze assicurative con- tro i furti (22%), alla presenza di cani

da guardia (15%) o all’abitudine di lasciare le luci accese quando in casa non vi è nessuno, la sera (16%). Sulla presenza di armi nelle abita- zioni degli intervistati deve essere fatta una precisazione: la presenza di queste ultime (10%) non deve esse- re correlata direttamente all’esigenza di sicurezza come avviene, al contra- rio, per le altre misure ora viste. Infatti, come detto, è stata rilevato anche l’eventuale possesso di armi da caccia che, nel contesto trentino, è alquanto diffuso.

Anche in questo caso le risposte sono state incrociate con la tipologia di abitazione e di nucleo familiare. Come si può notare dal grafico di fig. 45, la distribuzione delle risposte a

seconda della tipologia abitativa è alquanto interessante; inaspettatamen- te, la richiesta ai vicini di sorv e g l i a re la casa è la misura prevalente indi- pendentemente dal tipo di abitazione considerato. Si noti, invece, come il ricorso a polizze assicurative contro i f u rti sia, al contrario, molto più diff u s o tra le ville e le case signorili.

Confrontando il contesto trentino con quello italiano non emergono sostan- ziali differenze; oltre alla sorveglian- za dell’abitazione da parte dei vici- ni, gli italiani, indipendentemente dal tipo di casa in cui vivono, lasciano in prevalenza le luci accese in caso di assenza, la sera e possiedono cani da guardia.

La tendenza ora vista non è smentita neppure dall’incrocio delle risposte con i dati relativi al nucleo familiare; va segnalato, oltre alla netta preva- lenza della sorveglianza dei vicini, anche il diffuso ricorso alle polizze assicurative contro i furti, in specie tra le coppie con e senza figli e in presenza di nuclei con monogenitore madre.

Da ultimo i sistemi di protezione degli autoveicoli.

La domanda di riferimento è la seguente: “Il veicolo o i veicoli posse- duti dalla sua famiglia dispongono di dispositivi di sicurezza elettronici (allarme, bloccaggio batteria, bloc- caggio serbatoio carburante…) e/o di dispositivi di sicurezza meccanici (blocca pedali, bloster, catena…)?”. Come si può notare dalla figura 47, tra le persone che guidano l’automo- bile, la netta maggioranza, sia a livello locale sia nazionale, ha dispo- sitivi elettronici di sicurezza per la propria vettura. Va specificato che, dal confronto con le regioni limitrofe, il dato Trentino mostra una minore propensione dei cittadini alla predi- sposizione di misure di protezione per le automobili: quasi il 32% (con- tro il 70% della Lombardia e il 46% del Veneto) utilizza dispositivi elettro- nici mentre solo il 20% quelli mecca- nici (contro il 37% della Lombardia e il 27% del Veneto); la stessa tenden- za si riscontra per l’Alto Adige.

Fig. 47 - Dispositivi di sicurezza applicati alle autovetture. Confronto tra Trentino, Alto Adige,

Lombardia, Veneto e Italia. (per 100 persone con le stesse caratteristiche)

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Trento Bolzano Lombardia Veneto Italia

Percentuale

Dispositivi elettronici Dispositivi meccanici

Riepilogando

• Dall’analisi dei dati ISTAT sulla vittimizzazione emerge che, rispetto al

contesto nazionale ed alle regioni limitrofe, il Trentino non presenta un allarme criminalità, anche se particolare attenzione desta l’ammontare dei furti e degli atti di vandalismo.

• Per quanto riguarda la fiducia nell’operato delle Forze dell’ordine va

evidenziato che i cittadini trentini approvano l’attività svolta e che, com- plessivamente, si sentono abbastanza sicuri.

• I cittadini trentini sembrano avere una percezione alquanto realistica del

livello di criminalità reale presente nel loro contesto abitativo; ciò si riflet- te nelle abitudini e nei comportamenti generalmente adottati che non sembrano, infatti, condizionati dalla paura della criminalità o comunque dall’insicurezza.

• Anche il ricorso a misure di difesa dalla criminalità per l’abitazione e

l’autovettura risente del basso livello di paura; la presenza di sistemi di protezione è, infatti, particolarmente contenuta.

Dopo aver dato, nel capitolo prece- dente, uno sguardo d’insieme sulla realtà della vittimizzazione in Trentino, viene presentata qui una seconda indagine che mette a fuoco una realtà specifica, quella degli

operatori commerciali1.

La categoria dei commercianti riveste un ruolo molto significativo in questo contesto di analisi perché gli esercizi commerciali costituiscono punti di contatto diretto con quanto avviene quotidianamente sulla strada, al punto che la categoria stessa può essere considerata tra le più rappre- sentative dell’opinione pubblica. Allo stesso tempo i commercianti subiscono l’aspetto negativo di que- sta situazione in termini di aumentata esposizione a comportamenti crimi- nali. I commercianti, infatti, in quanto per definizione predisposti al contat- to diretto con il mondo esterno, sono tra i cittadini più suscettibili di essere vittimizzati, in specie per quel che riguarda furti, rapine ed estorsioni. Basti pensare ai recenti fatti di crona- ca che hanno interessato la categoria e che, in più di qualche caso, hanno avuto tristi epiloghi.

Sulla base di queste motivazioni, si è arrivati, quindi, alla predisposizione del questionario “Criminalità e biso- gni di sicurezza. Indagine tra gli operatori commerciali e i pubblici esercenti del Trentino”.

Il rapporto di collaborazione tra TRANSCRIME e l’Unione Commercio, Turismo e Attività di Servizio si è risolto, nella pratica, in una suddivi- sione dei compiti; mentre l’Unione ha provveduto alla somministrazione del questionario e all’input dei dati, TRANSCRIME ne ha curato l’elabora- zione e l’analisi.

PARTE PRIMA Capitolo 3

I commercianti.

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