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Reinserimento più difficile per le donne

Fig. 4 - Problemi con la giustizia dopo l'affidamento.

no 60% sì

40%

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati Follow up '99

L’età dei soggetti non sembra svolge- re un ruolo significativo nel discrimi- nare il campione relativamente al reinserimento o alla recidiva; tuttavia

si nota una più marcata volontà di abbandonare la strada della devian- za da parte di chi ha già un’età matura (ultraquarantenni). L’indagine aveva come obiettivo prin-

cipale la verifica del re i n s e r i m e n t o sociale del soggetto che ha usufru i t o d e l l ’ a ffidamento in prova a una cert a distanza temporale dall’inizio della sua vicenda penale. In part i c o l a re l’attenzione è stata posta ai soggetti che hanno usufruito della misura del- l ’ a ffidamento rispettivamente: - da dieci anni e oltre; - da sette a nove anni; - da quattro a sei anni.

L’obiettivo specifico è stato quello di valutare se la persona, terminata la misura, non avesse più avuto alcun problema con la giustizia o se, inve- ce, avesse subito ulteriori condanne e, in quest’ultimo caso, se le condan- ne fossero relative a reati commessi prima oppure dopo l’affidamento in prova al servizio sociale.

I risultati evidenziano che il 40% dei soggetti ha avuto ancora problemi con la giustizia nel periodo successi- vo all’applicazione della misura. Di questo 40%, poco meno dell’80% ha subito condanne per reati successivi; il 15% ha tuttora pendenze in corso (denunciato, ma non ancora proces- sato); il 5% ha subito condanne, ma per reati precedenti alla concessione dell’affidamento.

La percentuale più elevata di casi con p roblemi giudiziari successivi alla misura alternativa si riscontra nel periodo di esecuzione che va dal 1990 al 1992 ed è pre v a l e n t e m e n t e collegato all’affidamento in casi part i- colari (per tossicodipendenti e alcoldi- pendenti) nonché alla parziale osser- vazione della personalità, conseguen- te alla possibilità di “entrare” in aff i- damento direttamente dalla libert à , senza cioè un coinvolgimento, in fase cognitiva, di varie e diverse pro f e s s i o- nalità, che non siano solo quelle del CSSA (assistenti sociali) o quelle del c o n t rollo (forze di polizia).

Tab. 3 - Recidività in relazione al periodo di esecuzione della misura.

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati Follow up ’99

Tab. 4 - Recidività in relazione al tipo di misura.

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati Follow up ’99

Nessun problema con la giustizia Ancora problemi con la giustizia Affidamento v.a. % v.a. %

ordinario 34 65 16 47

per tossico ed 18 35 18 53

alcoldipendenti 18 35 18 53

Totale 52 100 34 100 Nessun problema con la giustizia Ancora problemi con la giustizia Anni v.a. % v.a. %

1985-1989 27 52 10 29

1990-1992 10 19 15 44

1993-1995 15 29 9 26

Totale 52 100 34 100

Tab. 5 - Recidività in relazione alla classe di età.

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati Follow up ’99

Nessun problema con la giustizia Ancora problemi con la giustizia Età v.a. % v.a. %

18 – 29 27 52 20 59

30 -39 13 25 11 32

Oltre 40 12 23 3 9

Fig. 5 - Livello di soddisfazione della situazione lavorativa dei soggetti che non hanno più avuto

problemi con la giustizia.

43 19 82 81 18 57 0 20 40 60 80 100

prima durante adesso

non soddisfatto soddisfatto

Fonte: ela_orazione TRANSCRIME di dati Follow up '99 I dati evidenziano una maggior diffi-

coltà delle donne nel percorso di reinserimento. La loro situazione appare contraddistinta da una storia di conflittualità familiari e di legami interrotti, con cadute nella dipenden- za da sostanze tossiche e frequenti denunce di reato. Quasi i 2/3 delle donne hanno avuto l’affidamento negli anni dall’85 all’89 e preva- lentemente nella forma ordinaria, quindi con percorsi forse meno speci- fici in rapporto alla loro situazione di difficoltà.

Se alcuni casi, dal punto di vista del reinserimento sociale, sono da consi- derarsi decisamente fallimentari, anche a una distanza di tempo più che decennale, va sottolineato come fra le quindici donne intervistate solo tre siano, al momento, in situazioni di disagio relazionale, mentre le restanti ritengono che la loro vita, familiare, economica e relazionale sia oggi assai migliorata, grazie soprattutto al sostegno fornito da figure significative (famigliari, com- pagni ed operatori) e servizi qualifi- cati (Ser.T., comunità terapeutiche). Con riferimento all’intero campione, la storia personale esercita una discre t a influenza, nel senso che l’aver trascor- so l’infanzia in una famiglia “norm a- le” (genitori ed eventuali fratelli) si c o rrela con una buona probabilità di distacco dal comportamento deviante, dopo l’esito positivo dell’aff i d a m e n t o , anche se per molti l’infanzia non è stata sempre serena. Così pure la maggior stabilità occupazionale nel periodo precedente l’affidamento off re più garanzie di uscita dal circ u i t o penale. In generale la situazione occu- pazionale, sia sotto il profilo della sta- bilità, sia sotto quello della soddisfa- zione, tende leggermente a migliorare dopo l’affidamento, anche se riman- gono ancora piuttosto elevati i livelli di disoccupazione e di precarietà (si vedano fig. 5 e fig. 6).

Fig. 6 - Situazione occupazionale prima, durante l'affidamento ed attualmente.

51 24 3 18 5 54 11 22 6 16 2 10 15 8 57 0 10 20 30 40 50 60 70 stabilmente

occupato saltuariamenteoccupato terapeutichein comunità disoccupato condizione nonprofessionale

prima affidamento durante affidamento attuale

Fonte: elaborazione TRANSCRIME di dati Follow up '99

I 2/3 degli intervistati ritengono migliorata la loro attuale situazione economica e familiare.

Fra coloro che sono stati ammessi all’affidamento ordinario circa i 2/3 risultano aver superato i problemi con la giustizia, mentre, fra i fruitori dell’affidamento per casi speciali, la quota di chi è uscito dal circuito giu- diziario scende a poco più di 1/3. Ciò significa che il percorso riabilita- tivo del tossicodipendente è più tra- vagliato e complesso ed anche tem- poralmente più lungo.

Un dato, che dovrà trovare conferma nell’indagine estesa, sembra emerge- re con una certa evidenza: chi è alla prima condanna ha una maggiore probabilità di chiudere il conto con la giustizia in modo positivo attraverso l’affidamento in prova al servizio sociale. Infatti solo una minima per- centuale (circa il 20%) di non recidivi persiste nella devianza, contro quasi la metà dei recidivi, ossia di coloro che usufruiscono della misura avendo alle spalle due o più condanne.

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