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Naturalizzazione dell'istinto materno nello shūshoku katsudō

6. Il dilemma della scelta delle studentesse

Come è già stato trattato nel capitolo 1, dopo la legge sulle pari opportunità lavorative (EEOL), le aziende hanno adottato il career-tracking system, che divideva i dipendenti nei percorsi ippanshoku e sōgōshoku, di cui solo il secondo prevede un avanzamento di carriera fino a posizioni manageriali. Alla precedente suddivisione in base al genere, donne da una parte e uomini dall'altra, con la EEOL ne subentra quindi una nuova, grazie alla quale le aziende hanno potuto continuare ad assegnare mansioni diverse in base al sesso, ma senza essere tacciabili di discriminazione (Nemoto 2016). È per questo motivo che ragazze come Ayuko hanno cercato impiego presso aziende che non prevedessero questa distinzione: era per loro una garanzia che nell'organizzazione aziendale non si facessero, non dichiaratamente, differenze tra uomini e donne. Ed è per lo stesso motivo che sempre più aziende hanno aggiunto una terza traccia alle tradizionali due: l'eriasōgōshoku (sōgōshoku “di area”), un percorso più simile al sōgōshoku che prevede però uno stipendio più basso e meno possibilità di carriera ma esclude la possibilità di trasferimento in altre regioni.

L'illustrazione delle diverse tracce lavorative delle aziende era uno degli argomenti ricorrenti agli eventi dello shūkatsu per ragazze. Infatti, come già brevemente accennato, nonostante negli ultimi anni sempre più donne scelgano la carriera del sōgōshoku, permane una netta divisione in base al genere: a scegliere ippanshoku o eriasōgōshoku sono solamente le donne, salvo rarissime eccezioni, come dimostrano anche i dati relativi agli studenti di Waseda che hanno concluso lo shūkatsu nel 2016: sono 31 le ragazze che hanno scelto

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ippanshoku, e 215 quelle che hanno scelto eriasōgōshoku, mentre non ci sono affatto ragazzi

che abbiano scelto né l’uno né l’altro.10 Tomoya, il ragazzo con cui io ho parlato più a lungo delle varie tracce lavorative e della sua scelta, mi ha spiegato questa distinzione dicendo che «l'ippanshoku è una cosa da donne».

Anna: In quelle tre [aziende] c'è la distinzione tra ippanshoku e sōgōshoku?

Tomoya: Sì, tutte... Sì sì, sono divisi. A seconda delle aziende il bando di assunzione è diviso in ippanshoku e sōgōshoku, ma non solo sōgōshoku, per esempio può essere diviso in

business-shoku, designer-shoku11, professioni specializzate. Ma di solito è diviso in

ippanshoku e sōgōshoku.

A: E come sono diversi?

T: Vediamo... Il genere delle mansioni, poi le condizioni salariali. Ma a dire la verità non so esattamente quale sia la differenza. Perché non sto guardando [posizioni di] ippanshoku. E poi in realtà l'opinione comune è che l'ippanshoku è quello che fanno le donne.

A: Ah sì?

T: Per esempio, le ragazze per conciliare il lavoro e il privato non possono dedicare troppo tempo al lavoro. E visto che non possono [quindi] prendersi delle responsabilità [sul lavoro] scelgono l'ippanshoku. Io non lo prendo proprio in considerazione. Perché insomma le cose che puoi fare, il contenuto del lavoro sono molto diversi.

A: Quindi non lo consideri proprio?

T: No, affatto, l'ippanshoku proprio no. Non so neanche cosa facciano. A: È una cosa da donne?

T: Sì, l'ippanshoku è una cosa da donne12. Io la penso così. Questa è l'immagine che ne ho io...

Generalmente, le persone che vogliono fare l'ippanshoku... Danno meno importanza al lavoro di quanto ne diano quelli del sōgōshoku, penso. E, ancora, se devo proprio essere onesto, le cose che fai e lo stipendio sono diversissimi [dal sōgōshoku]. Per farti capire meglio, lo

10 I dati mi sono stati forniti personalmente da Risa Ogiwara, la direttrice del Career Centre di Waseda e non

fanno riferimento alla totalità degli studenti ma a quella parte di loro che ha compilato il relativo questionario online. Si tratta quindi di un campione di 791 ragazzi e 603 ragazze che hanno concluso lo shukatsu nel 2016

11 “Shoku” significa “occupazione”, e può essere preceduto da un qualsiasi termine che ne specifichi il

significato, può quindi essere anche preceduto da termini inglesi, come riportato da Tomoya.

12 Le parole che ha usato Tomoya sono «ippanshoku wa josei ga yaru mono», che si traduce letteralmente con

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stipendio dell'ippanshoku sarà... Quanto? La metà del sōgōshoku? Credo, anche se non lo so con certezza. E penso sia poco. E in futuro se dovessi mantenere una famiglia, se devi fare qualcosa di impegnativo [economicamente], con l'ippanshoku non potresti permettertelo. E poi le cose che voglio fare io... Vediamo... Ecco. Riguarda il contenuto del lavoro. L'ippanshoku è solo [lavoro] in ufficio, si tratta di fare le mansioni che ti assegnano in ufficio. Questo è il contenuto del lavoro ippan. Nel sōgōshoku fai sì le cose che ti vengono assegnate, ma puoi anche creare da te stesso il tuo lavoro. E il tipo di carriera che ti porta a fare quello. E io voglio fare quello, quindi considero solo il sōgōshoku. È la prima volta che mi viene chiesto, non avevo mai pensato all'ippanshoku finora (Tomoya, Intervista 1).

Due tra le mie interlocutrici, Ai e Mayu erano indecise tra eriasōgōshoku e sōgōshoku, mentre nessuno dei miei interlocutori lo era: tutti i ragazzi consideravano soltanto il

sōgōshoku, senza esitazioni. Infatti, la scelta tra le due tracce (o tre, a seconda dell'azienda)

sembra sussistere realmente solo per le ragazze: nonostante sia possibile per chiunque, per legge, scegliere l'uno o l'altro, i ragazzi che dovessero sceglierlo sarebbero una grandissima fonte di stupore. Come mi ha spiegato Tomoya, sono diversi i fattori che fanno sì che i ragazzi shūkatsusei non abbiano una vera scelta: lo stipendio inferiore dell'ippanshoku e dell'eriasōgōshoku insieme alla maggior responsabilità economica che pesa sugli uomini quando questi abbiano una famiglia; le possibilità di promozione del sōgōshoku; il contenuto del lavoro più ripetitivo, meno stimolante e senza molte responsabilità; ma soprattutto, a impedire alla maggioranza assoluta dei ragazzi shūkatsusei di prendere in considerazione altre opzioni è l'idea di mascolinità che il lavoro del sōgōshoku rappresenta.