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Naturalizzazione dell'istinto materno nello shūshoku katsudō

8. Il trasferimento e la mobilità ridotta delle donne

Come già anticipato nelle pagine precedenti, lo shūkatsu delle ragazze è legato imprescindibilmente alla questione della mobilità. Il fattore principale che incide sulla scelta delle ragazze tra ippanshoku, eriasōgōshoku e sōgōshoku è la possibilità o meno di essere trasferite. Il tenkin, il trasferimento in un'altra sede della stessa azienda, è una misura insita al sistema di assunzioni tipico delle aziende giapponesi e necessaria a rimediare alla rigidità del mercato del lavoro che ne è la conseguenza, ma insufficiente a risolverla. Poiché molte aziende assumono una sola volta all'anno, hanno la necessità di sopperire alle inevitabili situazioni di carenza di personale con una serie di provvedimenti che richiedono sacrifici ai dipendenti, come le molte ore di straordinari e il trasferimento in altre sedi. Solo chi lavori nella traccia sōgōshoku è soggetto al tenkin obbligatorio: al momento dell'assunzione può essere trasferito in una qualsiasi delle sedi dell'azienda e anche successivamente gli può essere chiesto di trasferirsi per un certo numero di anni in una sede diversa. A queste richieste, i dipendenti della traccia sōgōshoku non possono rifiutarsi, e gli shūkatsusei sono già consapevoli di questo: i ragazzi sanno che per loro succederà inevitabilmente, mentre le ragazze riflettono molto su questo elemento per prendere la loro decisione. Una delle più importanti differenze tra ippanshoku ed eriasōgōshoku da un lato, e sōgōshoku dall'altro è che nelle prime due tracce è assicurato ai (o meglio, alle) dipendenti che non verranno trasferiti.

Anna: Nell'intervista dell'altra volta mi avevi detto che eri ancora indecisa tra eriasōgōshoku e

sōgōshoku. Ora cosa ne pensi?

Mayu: Sono ancora indecisa. Dovunque vada, se ci sono donne io chiedo, chiedo a quelle del

sōgōshoku e dell'eriasōgōshoku, e chiedo tipo com'è. Però sono ancora indecisa. Non c'è una

149 A: E quelle donne cosa ti dicono?

M: Allora, quelle dell'eriasōgōshoku dicono che non volevano andarsene da Tokyo. Più o meno tutte quelle che hanno scelto eriasōgōshoku lo hanno fatto perché non volevano il

tenkin. Dicono tutte così, mentre quelle del sōgōshoku dicono che non avevano nulla in

contrario al tenkin. Oppure dicono che volevano andare all'estero. L'eriasōgōshoku per loro non andava bene e allora hanno scelto il sōgōshoku. C'è stata anche una donna che ha detto: a me non piaceva l'idea del tenkin ma ho pensato di provare e vedere se mi piacesse. Ha provato e si è trovate bene, e [quindi] le sue resistenze si sono annullate.

A: È solo quella la differenza tra persone del sōgōshoku e dell'eriasōgōshoku? Quelle che scelgono eriasōgōshoku sono quelle che non vogliono lasciare Tokyo?

M: Già. Questo è tutto quello che [mi] dicono. Che non volevano lasciare Tokyo (Mayu, Intervista 2).

Per gli uomini anche per quanto riguarda il tenkin sembra ci sia un margine di scelta quasi inesistente, se già gli shūkatsusei non prendono in considerazione le tracce che non lo prevedono.

A: Nei lavori in cui il tenkin è possibile, è possibile per tutta la carriera?

M: Oh bè, no, non penso che ti spostino da qua a là in continuazione. Sembra non sia così. Ci sono persone che, tipo, stanno per due terzi [della loro carriera] a Tokyo, o in un'altra grande città, e ci sono anche quelli che vengono spostati in continuazione. Però, generalmente, se sei una donna, quando ti sposi ti dicono che puoi stare nella stessa città di tuo marito, ci sono anche posti [di lavoro] in cui non ti mandano in giro e quindi ti assicurano un posto di quelli. A: Vale anche per il sōgōshoku?

M: Sì.

A: Per le dipendenti donne? M: Sì.

A: Mentre i dipendenti uomini anche se si sposano possono essere trasferiti? M: Bè, sì (Mayu, Intervista 2).

Già da queste parole di Mayu si intuisce che la questione della mobilità non interviene soltanto nella decisione delle studentesse – e fa quindi parte dello shūkatsu delle ragazze – ma resta un elemento di discriminazione anche una volta all'interno del mondo aziendale. Infatti,

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per le donne, anche se nel sōgōshoku, c'è la possibilità di evitare il tenkin qualora siano sposate, mentre per gli uomini questo non sembra concepibile. La futura carriera dei ragazzi

shūkatsusei sembra includere, inevitabilmente, il tenkin. Questo però non dipende da una

diversa preferenza dei ragazzi rispetto alle ragazze, perché anche per molti ragazzi la prospettiva di non poter decidere da sé in che regione del Giappone vivere e lavorare, di perdere il sostegno emotivo di famigliari e amici e di doversi eventualmente spostare insieme a una compagna e dei figli, non è molto attraente.

Anna: Come mai ci sono tante donne che scelgono l'eriasōgōshoku? Ha a che fare con lo stipendio?

Mayu: Più che per lo stipendio è perché vogliono restare a Tokyo. Lo dicono tutte, a una voce sola, “perché volevo restare a Tokyo”. Se chiedi perché non dicono altro che “perché voglio restare a Tokyo”.

A: E come mai pensi che non vogliano spostarsi da Tokyo? M: Perché non vogliono fare tenkin.

A: E come mai?

M: Ma come perché? A nessuno va di farlo, no? A: Anche per i ragazzi è così?

M: Anche ai ragazzi non va, ma per loro non c'è niente da fare.

A: Come non c'è niente da fare? Non possono scegliere anche loro l'eriasōgōshoku?

M: Non so neanche se assumano ragazzi per l'eriasōgōshoku, e poi i ragazzi non hanno scelta, gli viene detto di scegliere il sōgōshoku, funziona così, che i maschi vadano nel sōgōshoku, tassativamente.

A: Quindi non possono sceglierlo?

M: Forse possono, ma non lo fanno. I ragazzi fanno il sōgōshoku. A: Anche se non vogliono essere trasferiti.

M: Anche se non vogliono essere trasferiti. Visto che non vogliono fanno di tutto per non essere trasferiti, quelli che proprio non vogliono. Nonostante dicano “non voglio essere trasferito, non mi va proprio”, scelgono il sōgōshoku. E poi davvero li spediscono da qualche altra parte (Mayu, Intervista 3).

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Questo diverso trattamento di uomini e donne sembrerebbe sottintendere un loro ruolo differente all'interno della famiglia, in cui le donne sono legate imprescindibilmente sia alla sfera domestica che alla città di residenza del proprio nucleo famigliare. Le donne sarebbero, quindi, un punto fermo, che a seconda della necessità non viene trasferita dalla città di residenza oppure, se il compagno viene trasferito, può essere trasferita dalla sua azienda nella sede più vicina al luogo di lavoro del marito, per seguirlo, ma non è mai lei stessa la causa del trasferimento della famiglia.

La mobilità che è richiesta agli uomini, invece, gli impone di essere flessibili, sempre disponibili al tenkin in qualsiasi parte del Giappone, o addirittura all'estero, che abbiano figli o meno: è proprio per permettere la loro flessibilità che è necessario alle aziende – e in definitiva all'enterprise-state giapponese – che le mogli seguano i mariti nei loro spostamenti e non siano a loro causa di una migrazione, temporanea o meno, del nucleo famigliare. L'unità famigliare viene così preservata, e le aziende possono così sopperire alla mancanza di manodopera che lo stesso sistema di assunzione genera, con il risultato di limitare a tal punto le scelte lavorative di uomini e donne da farle sembrare delle scelte apparenti.

Alle setsumeikai emergeva spesso l'argomento tenkin come se la mobilità fosse stata una preoccupazione esclusivamente femminile e legata al, presunto, desiderio connaturato delle donne di avere dei figli. Faceva infatti parte degli argomenti più trattati dalle setsumeikai per ragazze e di quelli comunque rivolti esclusivamente a loro nelle setsumeikai miste. Per esempio, a una fiera per ragazze organizzata da Joshikyari, ho ascoltato la setsumeikai dell'azienda Orix, che ha insistito molto su questo argomento: per assicurare alle dipendenti donne che non dovranno essere trasferite dopo il matrimonio e i figli l'azienda ha predisposto una serie di misure, come la possibilità di cambiare traccia lavorativa – ad esempio passare dal sōgōshoku all'ippanshoku. Invece, nel caso in cui fosse il marito della dipendente a essere trasferito, l'azienda avrebbe fatto di tutto, ci ha rassicurate il rappresentante, per trasferirla nella sede più vicina al marito. Quando ho ascoltato la setsumeikai della stessa azienda in una fiera aperta a tutti, invece, né il tenkin né tutte queste misure predisposte per mantenere l'integrità dei nuclei famigliari sono stati menzionati. E come per la Orix, ho potuto notare in

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moltissime aziende questa differenza di contenuti delle presentazioni fatte a sole ragazze o a un pubblico misto. È importante sottolineare, infine, che offrire all'azienda una maggiore flessibilità, ovvero essere disponibili al tenkin, così come essere disponibili a fare ore di straordinari ogni giorno, procura ai dipendenti valutazioni positive e, di conseguenza, più possibilità di carriera. Il tenkin, quindi, è un discrimine importante tra il sōgōshoku e l'eriasōgōshoku, che rende il secondo una traccia che, seppur equivalente al primo nei contenuti, non offre molte opportunità di crescita all'interno della gerarchia aziendale. Di conseguenza, il tenkin è un elemento che rende fondamentalmente diverse le esperienze che ragazzi e ragazze hanno dell'ingresso nel mondo del lavoro.