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La ricerca sul campo

2. Esercitazioni e cas

5.2 Il disegno della ricerca

La progettazione e la realizzazione di un intervento didattico sull’educazione alla cittadinanza globale nel contesto italiano, in una classe di terza media, rappresenta il primo obiettivo della presente ricerca. Le ragioni della selezione del target group, relativo agli studenti della scuola secondaria

14 Le prove oggettive sono caratterizzate da: uno stimolo e da una risposta chiaramente circoscritti e definiti

in modo univoco; da procedure e tempi di somministrazione controllabili e uniformi per tutti coloro che si sottopongono alla prova; da criteri di correzione stabiliti a priori (non sono possibili dunque differenze interpretative); dalla definizione dei criteri di attribuzione dei punteggi in rapporto al livello di difficoltà delle domande ipotizzato (Losito, 2010).

15 La rilevazione delle modalità in cui le conoscenze e le abilità vengono acquisite e sviluppate nel tempo

richiede modalità e strumenti diversi con cui le prove oggettive possono ad ogni modo integrarsi in maniera utile cfr. M. Pellerey (2004). Le competenze individuali ed il portfolio. Firenze: La Nuova Italia.

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inferiore, che rappresentano la popolazione di riferimento dell’indagine internazionale IEA-ICCS, sono state già esposte nel capitolo precedente16.

Il disegno della ricerca consiste nella somministrazione a un gruppo unico di studenti di un pre-test e di un post- test (the one group pre-test post-test design). Il confronto avviene dunque all’interno dello stesso gruppo tra la situazione precedente e la situazione successiva all’intervento (Campbell e Stanley, 1963).

O1 X O2

Campbell e Stanley definiscono questa tipologia di disegni di ricerca disegni pre-sperimentali (pre-experimental designs), perché caratterizzati da un’assenza di campionamento da una popolazione di riferimento e dalla presenza di un unico gruppo oggetto della ricerca (non sono dunque presenti i due gruppi sperimentale e di controllo)17.

L’assenza del gruppo di controllo nei disegni pre-sperimentali non permette di controllare le variabili estranee all’intervento che ne mettono in pericolo la validità interna18. Le variabili che interessano in misura maggiore la presente

ricerca riguardano la storia, vale a dire quegli eventi che intervengono tra la prima e la seconda misurazione e che possono influenzare gli esiti dell’intervento; i fenomeni di maturazione dei soggetti dovuto al passare del tempo e l’effetto del testing, cioè l’effetto del pre-test sul post-test19.

16 Cfr. Capitolo 4. Obiettivi della ricerca.

17 L’assegnazione casuale dei soggetti alle diverse condizioni (gruppo sperimentale e gruppo di controllo) è

alla base dei disegni sperimentali. Nei disegni quasi-sperimentali, invece, non è prevista la randomizzazione dei soggetti in gruppi. Questa ultima tipologia di disegno di ricerca è molto frequente nei contesti educativi, in cui i gruppi-classe sono precostituiti e difficilmente frazionabili per ragioni spesso pratico-organizzative. Date queste caratteristiche, sia i disegni quasi-sperimentali che quelli sperimentali permettono di controllare le variabili estranee all’intervento, che ne mettono in pericolo la validità interna, in maniera più efficace rispetto ai disegni pre-sperimentali. Per alcuni disegni sperimentali è anche possibile fare riferimento alla validità esterna (ad esempio il Solomon four group design e il post-test only control group design).

18 Per validità interna Campbell e Stanley si riferiscono al controllo minimo della variabili estranee senza il

quale l’esperimento non può essere interpretato.

19 Le altre variabili che mettono in pericolo la validità interna di un intervento si riferiscono alla

strumentazione (ai cambiamenti cioè degli strumenti di rilevazione); alla regressione statistica (quando i gruppi sono stati scelti sulla base di punteggi estremi, molto bassi o molto alti, a una ulteriore misurazione si

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In questo tipo di disegno della ricerca, inoltre, mancando la randomizzazione dei soggetti dalla popolazione di riferimento, non sono possibili analisi sulla validità esterna, ovvero non è possibile considerare i risultati dell’intervento in termini di generalizzabilità 20.

Il disegno della ricerca di tipo pre-sperimentale si è rivelato una scelta obbligata per ragioni di natura curricolare: data la mancanza di un curricolo o di alcune indicazioni ministeriali relative all’educazione alla cittadinanza globale in Italia, l’intervento si presenta come un’assoluta novità all’interno della programmazione didattica. Non sarebbe stato possibile dunque costituire un gruppo di controllo, magari in un’altra classe terza della stessa scuola, perché non vi era possibilità di coincidenza con le tematiche affrontate. Si sarebbe verificata una situazione di intervento/non-intervento in cui le differenze sarebbero state ovviamente imputabili alla sola realizzazione dell’unità didattica in una classe e alla mancata trattazione di tali argomenti nell’altra.

collocheranno su valori meno estremi e tale variazione potrebbe essere confusa con l’effetto del trattamento sperimentale); alla selezione (selezione differente dei soggetti nei gruppi messi a confronto, per cui la loro non equivalenza potrebbe confondersi con i risultati non equivalenti osservati e prodotti dai diversi trattamenti sperimentali); alla mortalità sperimentale (perdita differenziale dei soggetti nei gruppi confrontati che non consente di mantenere l’equivalenza dei gruppi per tutto il tempo della sperimentazione).

20 Campbell e Stanley individuano come variabili che mettono in pericolo la validità esterna di un intervento

l’effetto reattivo-interattivo del test (una prima prova può aumentare o diminuire la reattività dei soggetti alla variabile sperimentale, rendendo così i risultati ottenuti non rappresentativi rispetto alla popolazione che non è stata sottoposta alla stessa prova e da cui i soggetti sono stati selezionati); gli effetti tra selezione dei soggetti e variabile sperimentale (gruppi di soggetti particolarmente svantaggiati o avvantaggiati rispetto al trattamento sperimentale); gli effetti della struttura stessa dell’esperimento (che mette a rischio la generalizzabilità degli effetti sperimentali su persone esposte alla variabile sperimentale in contesti non sperimentali); gli effetti del trattamento multiplo (se gli stessi soggetti sono sottoposti a due o più trattamenti, i risultati ottenuti nei trattamenti successivi non sono generalizzabili in quanto su di essi “pesa” l’effetto dei trattamenti precedenti).

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5.3 Il gruppo di riferimento