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Capitolo 5 Strumenti e settori regolamentati: lo sviluppo della

6.5 Il Quadro comune per il monitoraggio e la valutazione

6.5.3 Gli indicatori comunitari per l’Asse II

Gli indicatori proposti nel Quadro comune per monitorare e valutare le politiche e le misure attuate dagli Stati membri per lo sviluppo rurale in ottemperanza a quanto previsto dal reg. (CE) n. 1968/2005 sono 10 e si riferiscono agli obiettivi prioritari individuati per l’Asse II (conservazione

164

della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale; tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde; riduzione dei gas serra; tutela del territorio).

Di seguito vengono riportate le schede per il calcolo degli indicatori.

Indicatore baseline 17 - Biodiversità: popolazione di uccelli dei terreni agricoli Status Lead Indicator

Obiettivi strategia UE

Integrare le priorità del Consiglio di Gotenberg nella politica di sviluppo rurale (inclusa la salvaguardia degli ecosistemi);

per tutelare e rafforzare le risorse naturali i paesaggi nelle zone rurali, le risorse destinate all'asse 2 dovrebbero essere finalizzate alla conservazione della biodiversità, alla conservazione e sviluppo dei sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturalistico e ai cambiamenti climatici e l'inquinamento delle acque.

Obiettivi del programma Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Goteborg e Lisbona per la

competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del territorio

agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione dell'indicatore Serie storica dell'indice di popolazione degli uccelli dei terreni agricoli

Definizione dell'indicatore

L'indicatore farmland bird rappresenta un barometro per individuare i cambiamenti legati alla biodiversità nelle aree agricole dell'Unione europea. È un indice aggregato stimato

selezionando 19 specie di uccelli che dipendono dall'ecosistema agricolo per la nidificazione o l'alimentazione. Assumendo una stretta relazione tra le specie selezionate e gli habitat dei terreni agricoli, una tendenza negativa dell'indice segnala comportamenti poco sostenibili da un punto di vista ambientale.

Vengono incluse nel calcolo dell'indice le seguenti specie: Alauda arvensis, Burhinus oedicnemus, Carduelis carduelis, Columba palumbus, Emberiza citrinella, Falco tinnunculus, Galerida cristata, Hirundo rustica, Lanius collurio, Lanius senator, Limosa limosa, Miliaria calandra, Motacilla flava, Passer montanus, Saxicola, rubetra Streptopelia turtur, Sturnus vulgaris, Sylvia communis, Vanellus vanellus.

Per ogni specie viene calcolato un indice indipendente. L'indicatore finale è una media geometrica dei 19 indici che entrano a far parte dell'indicatore con ugual peso. L'indicatore aggregato per l'Unione europea viene calcolato usando pesi diversi per ogni Paese e per ogni specie definiti in funzione della popolazione esistente.

Come anno di riferimento è stato scelto il 2000 per fornire la massima omogeneità dei dati nazionali. Ciascuno Stato membro inoltre ha la facoltà di modificare le specie incluse negli indici nazionali per meglio cogliere le caratteristiche degli ecosistemi locali.

Sub-indicatori -

Unità di misura Numeri indici (2000=100)

Livello di aggregazione Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per l'elaborazione

dell'indice

Metodo di stima Dati campionari

Fonte

Fonte 1: Eurostat

Ambiente ed energia - Ambiente - Biodiversità - trend della popolazioni di uccelli delle zone agricole.

Fonte 2: fonte nazionale Consultare lo Stato membro

Disponibilità

Eurostat:

Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 2003 Livello Nuts: 0

Completezza: 15 Stati membri (CZ, DK, DE, ES, FR, IE, IT, LV, HU, NL, AT, PL, FI, SE,UK) Frequenza di raccolta: Annuale

165 Indicatore

baseline

18 - Biodiversità: alto valore dei terreni agricoli e forestali

Status Lead Indicator

Obiettivi strategia UE

Integrare le priorità del Consiglio di Göteborg nella politica di sviluppo rurale (inclusa la salvaguardia degli ecosistemi).

Per salvaguardare le risorse naturali e paesaggistiche nelle zone rurali, le risorse destinate all'Asse 2 dovrebbero essere finalizzate: alla conservazione della biodiversità; alla conservazione e allo sviluppo di sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturalistico; alla riduzione delle emissioni di gas serra, principale fonte dei cambiamenti climatici; alla riduzione dell'inquinamento delle acque.

Obiettivi del programma Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione dell'indicatore Sau di aree agricole a forte valore naturalistico

Definizione dell'indicatore

La biodiversità è strettamente correlata con le aree agricole e forestali a forte valore naturalistico. Il concetto di alto valore naturalistico non si riferisce solo ai terreni, ma a tutti gli elementi presenti nella zona anche se essi non rientrano in senso stretto in questa definizione come ad es. le siepi, muretti, ecc.... Pratiche di agricoltura e silvicoltura sostenibili possono contribuire notevolmente ad un arricchimento, da un punto di vista naturalistico, delle zone interessate. Tuttavia l'indicatore sviluppato a livello europeo non riesce a tener conto di tutte le caratteristiche, ma solo di quelli più rilevanti.

L'indicatore di terreni agricoli ad alto valore naturalistico sviluppato finora (cfr. Andersen et al. (2003)) distingue i seguenti tipi di terreni agricoli ad alto valore naturale:

- 1° tipo: terreni coltivati con una proporzione elevata di vegetazione semi-naturale; - 2° tipo: terreni in cui si pratica agricoltura estensiva o dove ci sono piccoli appezzamenti con una buona percentuale di vegetazione semi-naturale;

- 3° tipo: terreni agricoli dove vivono specie rare.

Sulla base dei dati di copertura del suolo (CORINE database) e su quelli riferiti alle aziende agronomiche (FAND), l'indicatore fornisce buone stime per le aziende appartenenti al primo e secondo tipo, ma non per quelle incluse nella terza categoria. Per consentire una stima corretta, l'Unione europea sta lavorando all'inclusione nell'indice della distribuzione delle specie rare nelle aree europee. Per la mancanza di questi dati, l'indicatore non considera i terreni appartenenti al 3° tipo.

Attualmente l'Agenzia europea per l'ambiente sta provvedendo all'aggiornamento dell'indicatore in funzione del database CORINE in modo che esso possa poi essere disponibile per tutti i 25 paesi dell'Unione. Per in nuovi Stati membri le aree ad elevato valore naturalistico coincidono con i pascoli semi-naturali, mentre non vengono inclusi i pascoli alpini superiori ai 1900 m che persistono senza l'intervento umano.

Gli Stati membri possono sviluppare autonomamente una definizione di questo indicatore includendo fattori rilevanti a livello nazionale, non considerati nella formulazione dell'indicatore comunitario.

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Unità di misura Sau in ettari Livello di aggregazione Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per l'elaborazione Metodo di stima Combinazione di dati statistici, biofisici e sulla biodiversità

Fonte

Fonte 1: Agenzia europea per l'ambiente - per l'UE-15: IRENA 26;

- per i nuovi Stati membri: relazione sull'agricoltura e l'ambiente per i nuovi Paesi aderenti;

Fonte 2: fonte nazionale:Consultare lo Stato membro

Disponibilità

Agenzia europea per l'ambiente: Secondo la definizione: sì

Anni più recenti: UE-15 (2004); nuovi Stati membri (1998) Livello Nuts: 0

Completezza: UE-15, 8 nuovi Stati membri (non disponibile per CY e MT), BG; RO Frequenza di raccolta: -

Frequenza di registrazione

167

Indicatore baseline

19 - Biodiversità: composizione delle specie arboree

Status -

Obiettivi del programma

Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica

ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del

territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione dell'indicatore

Aree di foresta e di altre superfici boschive classificate per numero di specie arboree presenti e per tipo di bosco.

Definizione dell'indicatore

Le foreste e le zone boschive che presentano una forte varietà di specie arboree sono più ricche di biodiversità rispetto alle zone in cui sono presenti poche varietà arboree. Tuttavia bisogna considerare anche quelle zone boschive, che

naturalmente, presentano una ristretta varietà vegetale come ad esempio le zone sub-alpine.

Questo indicatore corrisponde all'indicatore 4.1 del MCPFE (Ministerial Conference on the Protection of Forests in Europe).

Sub-indicatori

Si individuano tre diverse categorie in funzione del tipo di specie prevalente: - conifere : prevalenza di conifere presenti nelle zone forestali multi-specie e nelle altre zone boschive sul totale delle specie;

- latifoglie : prevalenza di latifoglie presenti nelle zone forestali multi-specie e nelle altre zone boschive sul totale delle specie;

- mista: prevalenza di specie miste nelle aree forestali e altre zone boschive.

Unità di misura %

Livello di Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per

l'elaborazione dell'indice

Metodo di stima Dati statistici

Fonte

Fonte 1: Eurostat

TBFRA – UNECE/FAO – 2000

- Foreste multi-specie ed altre zone boschive (1000 ha): tab.1 Classificazione

generale del suolo e della popolazione;

- Aree per gruppi di specie presenti (1000 ha): tab.3 Foreste e altre zone boschive

per gruppi di specie;

- Percentuale di gruppi di specie (% sulle foreste multi-specie e altre zone boschive): tab.4 Foreste e altre zone boschive classificate per specie: dati

comparativi.

Un aggiornamento può essere trovato in "Stato delle foreste in Europa 2003 - La

relazione MCPFE sulla gestione sostenibile delle foreste in Europa "

Fonte 2: fonte nazionale Consultare lo Stato membro

Disponibilità

MCPFE 2003:

Secondo la definizione: sì

Anni più recenti: a seconda dei Paesi Livello Nuts: 0

Completezza: UE-27

Frequenza di raccolta: ogni 5 anni (+ aggiornamenti MCPFE)

Frequenza di

168

Indicatore

baseline

20 - Qualità delle acque: bilancio lordo dei nutrienti

Status Lead Indicator

Obiettivi strategia UE

Integrare le priorità del Consiglio di Göteborg nella politica di sviluppo rurale (inclusa la salvaguardia degli ecosistemi).

Per salvaguardare le risorse naturali e paesaggistiche nelle zone rurali, le risorse destinate all'Asse 2 dovrebbero essere finalizzate: alla conservazione della biodiversità; alla conservazione e allo sviluppo di sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturalistico; alla riduzione delle emissioni di gas serra, principale fonte dei cambiamenti climatici; alla riduzione dell'inquinamento delle acque.

Obiettivi del programma

Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del

territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione Surplus di nutrienti per ettaro

Definizione dell'indicatore

Il bilancio dei minerali e dei nutrienti consente di mettere in relazione l'uso di queste sostanze in agricoltura con i cambiamenti in termini ambientali e la sostenibilità nell'uso del suolo. Il bilancio lordo dei nutrienti fornisce un'indicazione sullo stato di inquinamento delle acque e permette di individuare le zone agricole che presentano valori elevati di azoto e fosforo. In questo indicatore vengono considerati tutti i parametri essenziali per il calcolo del surplus di azoto e fosforo ed è, al momento, la migliore stima della pressione agricola sull'inquinamento delle acque.

Il bilancio lordo dei nutrienti fornisce una stima del surplus di azoto (kg/ha) basata su informazioni statistiche circa l'ammontare dei fertilizzanti minerali impiegati, la produzione di fertilizzanti organici, l'azoto fissato nel suolo, la presenza di azoto nell'atmosfera, semi e piante, la quantità di raccolto e foraggio.

I dati vengono raccolti in accordo con l' OECD/Eurostat national nitrogen balance handbook.

La stessa metodologia viene applicata anche per il calcolo del surplus di fosforo.

Sub-indicatori

Questo indicatore viene suddiviso in funzione dei nutrienti: - bilancio lordo dell'azoto;

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Unità di misura kg/ha

Livello di Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per

l'elaborazione dell'indice

Metodo di stima Modello

Fonte

Fonte 1: OECD

Indicatori ambientali in agricoltura, volume 4, 2006.

Fonte 2: Eurostat

Ambiente ed energia - Ambiente - Agricoltura e ambiente - Bilancio dei nutrienti (in kg e in kg/ha).

Fonte3: fonte nazionale Consultare lo Stato membro

Bilancio lordo del fosforo Fonte 1: OECD

Indicatori ambientali in agricoltura, volume 4, 2006.

Fonte3: fonte nazionale Consultare lo Stato membro

Disponibilità

Bilancio lordo dell'azoto OECD:

Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 2002-2004 Livello Nuts: 0

Completezza: 15, CZ, HU, PL, SK Frequenza di raccolta: ogni 5 anni; EUROSTAT:

Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 1997 Livello Nuts: 1/2

Completezza: EU-15 + CZ, HU, PL Frequenza di raccolta: -.

Bilancio lordo del fosforo OECD:

Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 2002-2004 Livello Nuts: 0

Completezza: 15, CZ, HU, PL, SK Frequenza di raccolta: ogni 5 anni;

Frequenza di

170

Indicatore baseline

21 - Qualità delle acque: inquinamento da nitrati e pesticidi

Status -

Obiettivi del programma

Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale). Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del

territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione Serie storica delle concentrazioni annuali

Definizione dell'indicatore

La concentrazione di nitrati e pesticidi sul suolo e nelle acque superficiali è un indicatore dell'impatto delle attività agricole sulla qualità delle acque. Invece della concentrazione viene considerato il trend in n anni al fine di superare le differenze nelle misurazioni che non avrebbero reso confrontabili i valori dei diversi anni. Il trend viene calcolato su un periodo di 10 anni.

L'indice viene calcolato su una media mobile triennale del trend (1992-1994=100).

Sub-indicatori

Questo indicatore viene ripartito in funzione del tipo di sostanza inquinante e a seconda che si tratti di acque superficiali o sotterranee (falde acquifere):

- trend annuale della concentrazione di nitrati nelle acque di superficie; - trend annuale della concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee; - trend annuale della concentrazione di pesticidi nelle acque di superficie; - trend annuale della concentrazione di pesticidi nelle acque sotterranee.

Unità di misura

Serie storica (base 1992-1994 = 100).

Trend della concentrazione di azoto ossidato totale ( convertito in NO3 mg/L); trend della concentrazione di pesticidi (μg/L).

Livello di aggregazione Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per l'elaborazione dell'indice

Metodo di stima Monitoraggio

Fonte

Fonte 1: Agenzia europea per l'ambiente EUROWATERNET

IRENA 30

EEA Core Set Indicator n°20 (CSI 02): Nutrients in Freshwater.

Fonte2: fonte nazionale Consultare lo Stato membro.

Gli Stati membri sono tenuti a fornire tali dati in ottemperanza alla Direttiva sui nitrati e, in futuro, nell'ambito dell'attuazione della Direttiva Quadro sulle acque

(caratterizzazione dei bacini idrografici, stato chimico delle acque).

Disponibilità

IRENA 30: Nitrati: IRENA 30.1 Per le acque superficiali Secondo la definizione: sì Anni più recenti: dal 1992 al 2002 Livello Nuts: 0 /gruppo di Stati membri

Completezza: 17 Stati membri (AT, CZ, DE, DK, EE, FI, FR,HU, LT, LU, LV, NL, PL, UK,SE, SK, BG)

Frequenza di raccolta: Annuale. Per le acque superficiali Secondo la definizione: sì Anni più recenti: dal 1992 al 2001 Livello Nuts: 0 /gruppo di Stati membri

Completezza: 14 Stati membri (AT, BE, DE, DK, ES, FR,FI, EL, IE, IT, NL, PT,SE, UK) Frequenza di raccolta: Annuale.

Pesticidi: IRENA 30.2 Dati non disponibili. Frequenza di

171

Indicatore 22 - Suolo: aree a rischio di erosione del suolo

Status -

Obiettivi del programma

Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del

territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione Aree a rischio di erosione del suolo

Definizione dell'indicatore

La gestione sostenibile del territorio diminuisce il rischio di erosione del suolo. Questo effetto può essere misurato in funzione della perdita di suolo in tonn/ha/anno. Per il calcolo viene utilizzato il Pan-European Soil Erosion Risk Assessment model – il progetto Pesera (JRC-Ispra) fornisce solo i risultati per l'erosione dell'acqua.

Sub-indicatori -

Unità di misura Stima (tonn/ha/anno)

Livello di aggregazione Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per

l'elaborazione dell'indice

Metodo di stima Modello

Fonte

Fonte 1: JRC-Ispra

I dati sono disponibili in IRENA23 (European Environment Agency)- basato sul Pan-European Soil Erosion Risk Assessment model – Pesera project - (JRCIspra) – disponibili su richiesta.

Fonte2: fonte nazionale Consultare lo Stato membro.

Disponibilità

Pesera project (JRC ISPRA): Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 2004 Livello Nuts: 3

Completezza: 22 Stati membri (non sono disponibili i dati per EE, CY, MT, FI, SE) Frequenza di raccolta: -

Frequenza di

172

Indicatore

baseline 23 - Suolo: agricoltura biologica

Status -

Obiettivi del programma

Integrare le altre priorità europee scaturite dai Consigli di Göteborg e Lisbona per la competitività (crescita e occupazione) e lo sviluppo sostenibile (politica ambientale).

Priorità Migliorare l'ambiente e il paesaggio rurale attraverso il sostegno alla gestione del

territorio agricolo

Sotto-obiettivo

Migliorare la gestione sostenibile dei terreni da parte degli agricoltori e dei gestori di aree forestali attraverso l'impiego di metodi che consentano di salvaguardare l'ambiente naturale e il paesaggio attraverso la tutela della biodiversità, la gestione dei siti Natura 2000, la tutela delle acque e del suolo, la mitigazione del cambiamento climatico, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la riduzione delle emissioni di ammoniaca e l'uso sostenibile dei pesticidi.

Misurazione Superficie agricola utilizzata in agricoltura biologica

Definizione dell'indicatore

Per agricoltura biologica si intendono tutte le pratiche agricole che non fanno uso di ferlizzanti e pesticidi sintetici. Le aree interessate da coltivazioni biologiche sono un importante indicatore per misurare quanta parte dei terreni agricoli è gestita in modo sostenibile.

Ai fini di una gestione sostenibile dei terreni agricoli, la definizione di agricoltura biologica non è limitata alle zone che rientrano nel regolamento comunitario (CEE) n.

2092/91 , ma riguarda anche tutte le aree in cui vengono realizzate produzioni biologiche,

certificate dalla normativa nazionale.

Sub-indicatori -

Unità di misura ha

Livello di Nazionale

Responsabile Ciascuno Stato membro dove indicare una persona/ente responsabile per l'elaborazione

dell'indice

Metodo di stima Dati amministrativi e statistici

Fonte

A livello di Stati membri

Fonte 1: Organic Centre Wales - Institute of Rural Sciences, University of Wales, Aberystwyth – EU-CEE-OFP research project;

A livello regionale

Fonte1: DG AGRI basato su:

- Organic Centre Wales - Institute of Rural Sciences, University of Wales, Aberystwyth - EU-CEE-OFP research project;

- Eurostat – Farm Structure Survey 2003; Fonte2: fonte nazionale

Consultare lo Stato membro.

Disponibilità

DG AGRI:

Secondo la definizione: sì Anni più recenti: 2003

Livello Nuts: 0 e NUTS1/NUTS2