• Non ci sono risultati.

Capitolo 5 Strumenti e settori regolamentati: lo sviluppo della

6.5 Il Quadro comune per il monitoraggio e la valutazione

6.5.1 La gerarchia degli obiettivi e degli indicatori

L’art. 81 del reg. n. 1698/2005 stabilisce che per valutare l’andamento, l’efficienza e l’efficacia dei programmi di sviluppo rurale rispetto agli obiettivi programmati si devono predisporre specifici indicatori che consentano una valutazione iniziale, intermedia e finale degli interventi, accompagnati da un numero limitato di indicatori supplementari in funzione delle esigenze di ogni programma di sviluppo rurale.

Il quadro comune per il monitoraggio e la valutazione definisce cinque tipi di indicatori in funzione della gerarchia degli obiettivi:

- nella prima fase, si utilizzano indicatori iniziali per elaborare un’analisi SWOT che, in funzione dei punti di forza e di debolezza emersi, consente di elaborare una strategia;

- quindi si predispongono indicatori di impatto per valutare gli obiettivi definiti nella strategia e monitorare le logiche di intervento stabilite nel regolamento sullo sviluppo rurale;

- infine, tenuto conto della strategia e del regolamento, si definiscono misure a cui si fanno corrispondere indicatori finanziari di risorsa, di prodotto e di risultato in linea con gli obiettivi del programma.

160

Figura 1 - Definizione degli obiettivi e degli indicatori. Fonte: Quadro comune per il monitoraggio e la valutazione

Gli indicatori iniziali servono per realizzare l’analisi SWOT e per definire la strategia del programma. Si dividono in indicatori iniziali correlati agli

obiettivi ed indicatori correlati al contesto. I primi consentono di

scorporare le componenti iniziali e gli altri fattori incidenti in modo che la valutazione rifletta solo quella parte di cambiamenti dovuti al programma. Si riferiscono agli obiettivi più generali e servono come punto di partenza per le valutazioni successive. I secondi, invece, forniscono informazioni su aspetti rilevanti delle tendenze generali legate al contesto che potrebbero influenzare gli esiti del programma. Hanno sostanzialmente due scopi:

- individuare i punti di forza e di debolezza della regione;

- individuare i fattori di tipo economico, sociale, strutturale o ambientale di cui tener conto in sede di valutazione.

La descrizione della situazione esistente nella zona geografica interessata deve riferirsi alle seguenti categorie:

- contesto socio-economico generale della zona (definizione della zona rurale, situazione demografica, immigrazione ed emigrazione, problemi derivanti dalla pressione della periferia e dell’isolamento, fattori economici trainanti, produttività, tasso di occupazione e disoccupazione, utlizzo del suolo, dimensione media aziende); - rendimento dei settori agricolo, alimentare e forestale

(competitività, capitale umano e imprenditorialità, potenziale di innovazione, qualità e applicazione delle norme comunitarie);

- gestione dell‟ambiente e del territorio (svantaggi legati all’abbandono e alla marginalizzazione, biodiversità, situazione idrologica dal punto di vista quantitativo e qualitativo, ruolo dell'agricoltura nell'uso/inquinamento delle acque e attuazione della direttiva sui nitrati e della direttiva quadro sulle acque, inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici, particolarmente in relazione all’agricoltura: emissioni di gas serra e di ammoniaca, qualità del suolo - erosione idrica ed eolica, materie organiche, inquinamento - protezione, uso di pesticidi, agricoltura biologica e

161

benessere degli animali, dimensioni delle zone forestali protette e protettive, zone boschive ad alto o medio rischio d'incendio, variazione media annua della copertura forestale);

- economia rurale e qualità della vita (struttura dell’economia rurale, ostacoli alla creazione di opportunità di lavoro, bisogni infrastrutturali, beni culturali, potenziale umano, capacità di sviluppo);

- leader (popolazione e territorio degli Stati membri interessati dalle strategie integrate di sviluppo rurale fondate su un approccio dal basso - Leader+ e altri programmi nazionali e cofinanziati dall'Unione europea- durante il periodo di programmazione 2000- 2006).

Gli indicatori di risorsa servono a monitorare l’impiego delle risorse, finanziarie o di altro tipo, utilizzate per ciascuna misura nel corso del tempo in rapporto ai relativi costi ammissibili.

Gli indicatori di prodotto misurano le attività realizzate direttamente nell’ambito dei programmi. Si misurano in unità fisiche o finanziarie. Gli indicatori di risultato misurano gli effetti diretti e immediati dell’intervento e forniscono informazioni su cambiamenti delle variabili di interesse. Si misurano in unità fisiche o finanziarie.

Gli indicatori di impatto si riferiscono, invece, ai benefici apportati dal programma non solo ai diretti beneficiari, ma più in generale a tutti gli stakeholder operanti sul territorio. Deve essere espressi in termini di benefici netti, ovvero tralasciando gli effetti non attribuibili all’intervento (doppi conteggi, effetti inerziali) e prendendo in considerazione gli effetti indiretti (dislocazione ed effetti moltiplicatori). Si misurano in unità fisiche o finanziarie e devono essere espressi in importi assoluti.

Il sistema di monitoraggio e valutazione prevede sette indicatori comuni di impatto (crescita, occupazione, produttività, biodiversità, zone di alto pregio naturale, acque e cambiamento climatico) che riflettono esplicitamente gli obiettivi stabiliti dal Consiglio e dagli orientamenti strategici per lo sviluppo rurale. La valutazione dell’impatto nell’ambito dello sviluppo rurale rietra nell’ambito della valutazione.

Inoltre per cogliere a pieno l’effetto degli interventi realizzati a livello locale e/o nazionale sono previsti anche degli indicatori supplementari che possono essere scelti da ciascun Paese in numero limitato e nel rispetto dei principi generali che regolano l’uso degli indicatori nel Quadro

comune per il monitoraggio e la valutazione. La definizione di questi

indicatori supplementari garantisce agli Stati membri la necessaria flessibilità per creare un sistema di monitoraggio e valutazione adeguato

162

alle specifiche esigenze. Tale flessibilità tuttavia è circoscritta al campo di applicazione del regolamento sullo sviluppo rurale e deve rispettare la relativa gerarchia degli obiettivi.

Devono essere obbligatoriamente forniti indicatori supplementari quando gli indicatori (risorsa, prodotto, risultato, impatto) non riescono a riflettere i vantaggi più ampi dell’applicazione di una certa misura oppure non sono specifici per monitorare le attività eseguite nell’ambito di una misura. Nell’elaborare questi indicatori gli Stati membri devono:

- garantire che siano pertinenti e utili; - definirne il tipo e l’uso;

- rispettare i criteri di qualità predefiniti dall’Unione europea.

La definizione degli obiettivi e degli indicatori corrispondenti all’interno dei piani strategici si articola in due tappe:

- la prima riguarda la definizione, nel Piano strategico nazionale, dei principali indicatori di impatto, desunti dal quadro comune, esplicitando puntalmente i motivi che non consentono di tenere in considerazione una priorità comunitaria e quelli per i quali si utilizzano indicatori nazionali in luogo di quelli comunitari. Gli indicatori nazionali utilizzati devono essere indicati come indicatori supplementari e devono, insieme a tutti quelli selezionati, sintetizzare le tendenze a livello sub-nazionale o regionale;

- la seconda tappa prevede l’adozione della strategia nazionale ridefinita, in termini di obiettivi ed indicatori dopo la valutazione ex-ante. Tale documento costituisce la base per la valutazione strategica.