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L’INDAGINE QUALITATIVA: IL BENESSERE DEI LAVORATORI IKEA IN NORVEGIA

V.2 Gli esiti dell’indagine qualitativa

V.2.3 L’area contestuale

L‟area contestuale guarda più agli aspetti esterni (welfare, mercato del lavoro e aspetti culturali) che indirettamente potrebbero influenzare i processi organizzativi e in particolare il benessere dei lavoratori. nello specifico si è fatto riferimento al ruolo dei sindacati, la conciliazione vita-privata e lavorativa (politiche di welfare ad esempio asili sino ai tre anni di vita che consente alle mamme di lavorare) la percezione di sicurezza e insicurezza legata al proprio lavoro in termini economici, questi ultimi strettamente connessi alle aspettative future.

RUOLO DEI SINDACATI

Tutti gli intervistati riconoscono il ruolo attivo e collaborativo dei sindacati:

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Un‟intervista riconosce ai sindacati la domenica libera un‟altra riconosce al sindacato il contratto minimo part-time che non può scendere sotto il 20% corrispondente alle 10 ore settimanali.

Ma nonostante il sindacato è visto positivamente e sta portando molti iscritti rispetto a quando aprì IKEA (nel 2010), un‟intervistata mette in luce come i lavoratori con contratto full-time e con ruoli di rilievo, come manager o dirigenti, non hanno bisogno della rappresentanza sindacale.

Alla domanda comunichi con il sindacato? un intervistato risponde:

<<Non è tanto necessario perché abbiamo una buona organizzazione e puoi parlare con il leader che ti risolve la situazione>>

<<non c’è molto da discutere perché decide il capo dell’azienda per le cose più importanti>>

Inoltre un intervistato vede nella dialettica sindacati azienda un atteggiamento aggressivo da parte dei sindacati e auspicherebbe a una collaborazione nell‟interesse reciproco dei lavoratori e dell‟azienda:

<<(…) qualche tempo fa hanno fatto una conferenza tra i vari sindacati dove parlavano degli avvocati dei sindacati e trattavano le aziende come nemici…quando in realtà dovrebbero crescere insieme>>

Emerge anche un aspetto critico, ovvero il costo oneroso per l‟iscrizione al sindacato, che porterebbe i lavoratori a non farne parte .

CONCILIAZIONE VITA PRIVATA/LAVORATIVA

Per quanto riguarda la conciliazione vita privata e vita lavorativa, occorre innanzitutto sottolineare che solo I due lavoratori, di età superiore, hanno figli e famiglia. I due dirigenti più grandi, alla domanda: come concili vita privata/lavorativa? hanno risposto in positivo, sostenendo che c‟è molta flessibilità nella gestione delle loro ore lavorative

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in quanto hanno la possibilità di lavorare anche da casa e dunque poter recuperare eventuali ore prese. Questa flessibilità permette loro di anticipare o posticipare, in base alle proprie esigenze private, l‟orario lavorativo:

<<posso spostare le ore se ho bisogno, posso andare un’ora prima e poi la recupero…diciamo che in questo c’è molta flessibilità… però questo è possibile per me…per quelli che occupano altri ruoli è più difficile…le possono saltare ma perdono ore di lavoro>>

<<essendo mamma e avendo molte esigenze… sono contenta che grazie al mio ruolo riesco a ottenere più flessibilità, essendo mamma mi fa comodo… a volte riesco a lavorare anche a casa davanti un computer e in questo modo non risento tanto dello stress perché riesco a stare anche con i miei figli>>

Solo un‟intervistata, molto giovane, in maniera convinta sostiene che è difficile conciliare famiglia e responsabilità dirigenziali:

<<per quanto riguarda la vita privata e la vita lavorativa qualche volta è difficile da conciliare per questo motivo io non ho figli, marito e vivo da sola. (…) tra i colleghi c’è chi ha una famiglia e io penso che la vita lavorativa influenza quella privata… io molte volte porto il lavoro a casa perché nel cellulare mi arrivano le e-mail di lavoro e le controllo anche da casa e se mi si dovesse rompere il cellulare sono fregata… anche nei periodi di vacanza capita che controllo le e-mail dal cellulare…anche se sarebbe il momento in cui dovresti rilassarti! Per questo motivo dico che il mio lavoro influenza la mia vita privata>>

WELFARE PUBBLICO

Per quanto concerne il welfare pubblico, da quasi tutti gli intervistati è emerso che garantisce il diritto alla salute in tutte le sue declinazioni garantendo anche in presenza di una malattia lunga, il posto di lavoro.

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ASPETTATIVE FUTURE

Alla domanda, ritiene che sia il lavoro della sua vita? 5 intervistati su cinque al momento pensano di non cambiare lavoro, affermando che stanno bene a IKEA. Solo un‟intervistata afferma di voler cambiare la sua posizione all‟interno dell‟azienda:

<< al momento non penso di cambiare lavoro, ma di cambiare posizione… sono molto felice di lavorare qui ma non potrò mai sapere se lavorerò qui per i prossimi 20 anni (…)>>

In generale tutti affermano di stare bene ad IKEA e al momento non vogliono cambiare lavoro. Alla domanda: cosa cambieresti in azienda? due intervistati hanno risposto riguardo aspetti materiali <<il sistema dei computer>> <<il look dell’azienda>> , altri riguardo aspetti di mobilità interna, dunque uscire dagli uffici e spostarsi tra i vari reparti. Un‟ intervistata invece, alla domanda: cambieresti delle regole? Risponde facendo emergere quasi un senso di impotenza riguardo le regole globali attuate da IKEA:

<< molte volte IKEA cambia globalmente, se domani IKEA decide che qualcosa deve

cambiare non puoi farci nulla perché è una cosa che cambia globalmente (…) io posso essere influente solo in questo negozio>>