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Capitolo IV La vita di Sugawara no Michizane

4. Il governatorato a Sanuki

4.5 L’esempio di Bai Juyi

Come dicevo all’inizio, queste composizioni di Michizane come le Dieci poesie sul primo freddo o la poesia Incontrando sulla via un vecchio canuto, riprendono modalità e tematiche della poesia di Bai Juyi, riadattandole. Per esempio il personaggio del vecchio canuto, descritto da Michizane nei versi

白頭如雪面猶紅 自説行年九十八

il capo bianco come neve e in più rosso in volto dice di sé di avere novantotto anni208

e quello di Bai Juyi

新豊老翁八十八

頭鬢眉鬚皆似雪

Il vecchio del Xinfeng ha ottanta e otto anni

204 KBKK III-221.

205 Come ad esempio orfano 孤独, povero 貧窮, vecchio malato老疾. Fujiwara 2002, p. 122. Come già accennato,

l’utilizzo di termini legali o relativi alla sfera dell’amministrazione era una caratteristica di Bai Juyi che Michizane aveva già iniziato ad assorbire in gioventù.

206 Fujiwara 2002, p. 138. 207 Ibid. p. 143.

capelli, ciglia e barba tutti bianchi come neve209

sono evidentemente costruiti il primo sul modello del secondo. O ancora, nelle Dieci poesie sul

primo freddo Michizane ricalca la struttura di un gruppo di poesie composte «per gioco»210 da Bai Juyi e i suoi due amici di poesia Yuan Zhen e Liu Yuxi, che tramite la ripetizione dei caratteri “casa”, “fiore”, “carro”, “obliquo” alla fine dei versi pari, e la formula introduttiva «In quale luogo la primavera s’addentra? / La primavera s’addentra nella casa del…» descrivendo di volta in volta le case di alcune categorie di persone, come quella del funzionario, del letterato, della donna di lettere, dell’eremita, del pescatore, della cortigiana. A questa struttura Michizane associa un contenuto che non è affatto “giocoso”, ma della massima serietà, riconducibile sì a un Bai Juyi, ma non a quello dello scambio giocoso di poesie con gli amici, bensì all’impegnato poeta-funzionario che non risparmiava aspre critiche alla corruzione e alle contraddizioni del suo tempo. Come già accennato sopra però, sebbene il modello di Bai Juyi sia innegabilmente presente – in maniera cosciente e consapevole – in Michizane, permane una fondamentale differenza sostanziale che, a mio parere, deriva proprio dal substrato autoctono, nativo del carattere dei giapponesi del periodo Heian; una matrice che neppure i decenni di assimilazione ed entusiastica imitazione del modello cinese erano bastati a sopprimere.

D’altra parte le differenze tra Bai Juyi e Michizane come estrazione sociale sono evidenti. Sebbene entrambi si troveranno ai vertici del potere, in una posizione molto vicina all’imperatore e anzi, rappresenteranno in qualità di monjō hakase e del suo corrispettivo hanlin xueshi una specie di strumento dell’imperatore impiegato nel suo tentativo di governo diretto contro il potere delle famiglie nobili come i Fujiwara, le origini contadine di Bai Juyi sono pur sempre troppo distanti da quelle di Michizane, figlio di una famiglia di (basso) aristocratici e letterati. In questa differenza intravediamo quindi il solco che separa la Cina dal Giappone, e la differente applicazione ed efficacia del sistema degli esami di stato – volto al contenimento delle tendenze oligarchiche della corte tramite l’inserimento nel tessuto burocratico di (volenterosi) rappresentanti di altri segmenti della popolazione – è da vedersi non come causa, bensì come effetto di quella struttura gerarchico- oligarchica che, fin da tempi più antichi, contraddistingueva il regno di Yamato. Non è cioè il

ritsuryō che, per difetti intrinsechi del codice porta all’oligarchia e alla corruzione delle istituzioni

(rappresentata dalla dittatura Fujiwara), ma è al contrario quella tendenza oserei dire archetipica dello stato giapponese che impedì la piena ed effettiva realizzazione di quel codice di leggi e degli ideali alla sua base.

Questo forte attrito tra due nature che, provenendo da tradizioni politiche e culturali totalmente diverse, si trovarono a scontrarsi con l’inevitabile declino di una delle due (in questo caso quella “straniera”) viene vissuto ed espresso da Michizane in queste poesie, da lì l’incommensurabile valore come documento storico oltre che letterario. Durante i suoi anni a Sanuki, Michizane inserirà nelle sue liriche l’elemento sociale, ma una volta tornato a palazzo “dimenticherà” ben presto queste tematiche, laddove Bai Juyi sia che fosse funzionario di provincia che hanlin xueshi, cioè vicino all’imperatore, non risparmiava critiche al sistema politico e sociale: è questo un altro esempio di come il principio della “letteratura per il governo del paese” fosse in Giappone nient’altro che uno slogan mai realmente applicato.

Oltre alla diversa tradizione culturale (in senso lato) dei due paesi, la differenza con Bai Juyi è come dicevo determinata anche dal fatto che, pur avendo raggiunto un altissimo status a corte grazie al successo negli esami di stato, Juyi continuava ad avere parenti e amici nella provincia, e il conseguente legame con il mondo del popolo e del contado non venne mai meno, esperienza questa sconosciuta a Michizane, cresciuto, seppur in una famiglia di basso rango, nella capitale, cuore dell’aristocrazia. Bai Juyi si sentirà talvolta in colpa per la sua ricchezza, invece Michizane la

209 Cit. in Fujiwara 2002, p. 144.

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considererà un legittimo privilegio211 derivato dalle fatiche dei suoi padri, e non criticherà mai alle basi il sistema dell’ereditarietà dei ranghi, ma piuttosto un deviato abuso dei poteri derivanti da esso. Bai Juyi smetterà di scrivere le sue critiche poesie allegoriche solo quando verrà esiliato, e sarà cioè impossibilitato a far sentire la sua voce al sovrano, Michizane al contrario, proprio quando, di ritorno da Sanuki, si troverà vicinissimo all’imperatore, risulterà in definitiva più “docile” anche nei casi di disaccordo col sovrano.

L’atteggiamento di Michizane non può però essere liquidato con una semplice accusa di snobismo aristocratico e falso atteggiamento di pietà nei confronti dei deboli,212 e neppure di debolezza e arrendevolezza al potere213; è bensì il risultato dell’applicazione di valori morali e poetici cinesi a una mentalità e cultura giapponesi: il risultato di un tale accostamento non può essere totalmente privo di contraddizioni, e Michizane ne è un esempio.